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 7 maggio 1972.

Muore per le percosse subite  il giovane anarchico Franco Serantini

Come redazione dell'archivio storico B Petrone ricordiamo Serantini attraverso le foto e gli articoli che pubblicò Lotta continua nella edizione del 1-2 maggio 1977

seguono altri contributi

sono due fotogrammi di una pellicola che lo ritrae mentre entra nel corteo degli anarchici e poi imbraccia la bandiera rosso e nera

su Lotta Continua scrive un suo compagno di scuola

serantini_scuola.jpg (88588 byte)

canzone e video su youtube(VIDEO7CANZONE)

 

Da wikipedia

Franco Serantini venne abbandonato al brefotrofio, dove vi rimane fino all'età di due anni quando viene adottato da una coppia senza figli. Dopo la morte della madre adottiva è dato in affidamento ai "nonni materni", con i quali vive, a Campobello di Licata in Sicilia, fino al compimento dei nove anni quando è trasferito di nuovo in un istituto d'assistenza a Cagliari.

Nel 1968 è inviato all'Istituto per l'osservazione dei minori di Firenze e da qui - pur senza la minima ragione di ordine penale - destinato al riformatorio di Pisa "Pietro Thouar" in regime di semilibertà, consistente nel mangiare e dormire in istituto. A Pisa, dopo la licenza media alla scuola statale Fibonacci, frequenta la scuola di contabilità aziendale. Con lo studio e la conoscenza di nuovi amici incomincia a guardare il mondo con occhi diversi e ad avvicinarsi all'ambiente politico della sinistra frequentando le sedi delle Federazioni giovanili comunista e socialista, passando da Lotta continua fino ad approdare, nell'autunno del 1971, al gruppo anarchico "Giuseppe Pinelli" che ha la sede in via S. Martino al numero civico 48.

Incarceramento 

Insieme a tanti altri compagni è impegnato in tutte le iniziative sociali di quegli anni, come l'esperienza del "Mercato rosso" nel quartiere popolare del Cep, in molte azioni antifasciste e, infine e nell'accesa discussione che la candidatura di protesta di Pietro Valpreda ha innescato nel movimento anarchico. Il 5 maggio 1972 partecipa al presidio antifascista indetto da Lotta continua a Pisa contro il comizio dell'on. Beppe Niccolai del Movimento Sociale Italiano. Il presidio viene duramente attaccato dalla polizia; durante una delle innumerevoli cariche Franco viene circondato da un gruppo di celerini del Secondo e del Terzo plotone della Terza compagnia del I Raggruppamento celere di Roma, sul lungarno Gambacorti, e pestato a sangue.

Successivamente viene trasferito prima in una caserma di polizia e poi al carcere Don Bosco, dove, il giorno dopo, viene sottoposto ad un interrogatorio, durante il quale manifesta uno stato di malessere generale che il Giudice e le guardie carcerarie e il medico del carcere non giudicano serio.

Morte e indagini 

Il 7 maggio, dopo due giorni di agonia, Serantini viene trovato in coma nella sua cella, trasportato al pronto soccorso del carcere muore alle 9,45.


Nota della redazione dell'Archivio storico Benedetto Petrone : ringraziando i compagni del circolo Landonio per il loro contributo nel ricordare il compagno Mario Lupo , come redazione  riportiamo integralmente come è nostra consuetudine, non censurare, la loro ricostruzione dei fatti e analisi politica degli stessi. 

FRANCO SERANTINI 7 MAGGIO 1972

Eboli 4.9 maggio 1974 e le rivolte nel sud

A questo documento intendiamo però in seguito aggiungere altri contributi partendo innanzitutto dalle pagine di Lotta Continua del nostro archivio e dai volantini e manifesti degli altri gruppi politici che in quell'occasione si mobilitarono

 


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