L'ALTRA    RESISTENZA per non dimenticare  Cefalonia e il sacrificio dei militari antifascisti

 

MILITARI ITALIANI NELLA  RESISTENZA AL FASCISMO:

STORIE DI EROI LORO MALGRADO

1)Buscaglia , un eroe che visse due volte e conteso per 60 anni

2)Boldrini il comandante "Bulow"

3)Generale Nicola Bellomo, liberatore di Bari dai nazisti e condannato a morte dagli inglesi

 

 

NOTA DELL'OSSERVATORIO SUI BALCANI DI BRINDISI

Di questa pagina  che tratta un argomento inusuale per i siti " antifascisti", assumendocene la responsabilità ne  motiviamo brevemente la scelta.

Parlare  di Resistenza  e lasciare un buco nero sul contributo rilevante delle migliaia di uomini in uniforme, la maggior parte proletari che l' 8 settembre 43 si trovarono dispersi , ancora in armi o in campi di prigionia e che decisero di gettare nel dimenticatoio  vent'anni di retorica fascista e di combattere per la libertà del nostro Paese,  sarebbe una grave mancanza per la loro memoria e per la verità storica.

Narreremo in queste pagine storie  di semplici uomini che il fato ammantato dei fulmini della guerra volle trasformare in eroi, loro malgrado.

Tra essi  vogliamo ricordare gli oltre diecimila martiri della divisione Acqui a  Cefalonia che  in un'esperienza unica  ( e purtroppo dalla sinistra poco compresa) da soviet , dove in un'assemblea in cui la gerarchia non contò nulla decisero all'unanimità di sacrificarsi. combattendo contro i tedeschi ,senza che un Re fuggiasco e smemorato ed il suo inutile Stato Maggiore ordinassero loro di combattere.

Un esperienza cancellata da un vergognoso silenzio "atlantico" sul  loro massacro perpetrato non da SS, ma da soldati dell'esercito tedesco  che nel dopoguerra si volle ritenere al di sopra della barbarie nazista , onde riabilitarlo in sede NATO  come baluardo contro il pericolo rosso del Patto di Varsavia.

Sono storie che ci fanno riflettere e comprendere come la luce della libertà cova in ogni essere umano e che non può essere spenta da indottrinamenti e lavaggi del cervello .

Vogliamo anche ricordare che se fu possibile un fenomeno resistenziale  così grande fu grazie anche all'opera oscura e pericolosa di tanti attivisti rivoluzionari e antifascisti , anche loro in divisa tra le file dell'esercito di Mussolini.

Un'esperienza che  fu colta in parte da coloro che negli anni 70 vissero il fenomeno dei proletari in divisa e dei movimenti dei militari democratici e...noi, quella esperienza la rivendichiamo in pieno!

Per l'Osservatorio sui Balcani di Brindisi

A.C.

osservatoriobrindisi@libero.it