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Ernesto Balducci

foto tratta da wikipedia

Un libro per ricordarlo

Le foto dell'iniziativa a Brindisi

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Cronaca e riflessioni sulla serata su Ernesto Balducci e sui suoi Diari.

 

Reduci dall’incontro dell’anno scorso con Franzoni all’università di Lecce,  in occasione dei seminari sul quarantennale del 1968, possiamo permetterci di fare una serie di considerazioni.

La prima è  che  i numerosi presenti  l’altra sera, all’iniziativa ,  pur nella loro diversa personale esperienza, erano tutti accomunati da un sentimento di gratitudine nei confronti di uomini di fede come Balducci, Don Milani,  Franzoni, Bisceglia,  che, pur indossando la tonaca.  seppero tener testa alle legioni dell’oscurantismo bigotto e integralista della parte peggiore della Chiesa di Roma.

 La stessa che tentò in tutti i modi di contrastare la voglia di rinnovamento che percorse l’intero pianeta nella seconda metà del novecento e che aveva messo in crisi molti principi e regole che sembravano essere  il cemento secolare della  Chiesa Cattolica.

È sempre difficile  parlare  di personaggi,  che hanno avuto un gran peso su una moltitudine di uomini e donne, quando non si ha poi la fortuna di averli direttamente presenti, poter interloquire con loro ricevendo e restituendo direttamente quel senso di comunione d’intenti che ha legato insieme leader e gregari, apostoli , profeti e discepoli .

Se l’anno scorso abbiamo avuto questa piacevole esperienza, potendo direttamente avere fra noi Franzoni, invece  a Brindisi purtroppo si è sentita l’assenza di Balducci , che  una decina di anni fa ci fu derubato in un tragico incidente stradale.

Il lavoro di ricerca di Maria ( Mariella) Paiano, con  la pubblicazione dei suoi Diari è stato apprezzato ed incoraggiato dai presenti attraverso i  diversi interventi, compreso il nostro, come Archivio Storico Benedetto Petrone  e il fatto che l’autrice abbia voluto dedicarlo agli uomini e le donne del mondo cattolico  brindisino che  con lei avevano condiviso una stagione d’impegno o che le avevano fatto da guida è stato comunque un bel regalo per molti di essi.

Oltre all’intervento di Sconosciuto,  dobbiamo segnalare quello del Dottor Portaluri, del giudice Di Schiena, di don Romano  dell’ordine degli scolopiti a cui apparteneva Balducci, di Giancarlo Canuto  e di altri ancora .

Testimonianze sulle tante attese rimaste senza risposta nel mondo cattolico sull’attuazione effettiva del messaggio del Concilio, sulle tante battaglie che allo sguardo attuale sembrerebbero essere state condotte inutilmente,  in un mondo che del messaggio cristiano prende solo l’immagine del Cristo per farne una crociata antiimmigrato e che poi getta tra i rifiuti dell’orgia consumistica ogni goccia di sangue versata dallo stesso Cristo,

Un Cristo accomunato nella sofferenza dei miliardi di esseri umani che soffrono la fame, ridotti ormai in cifre e statistiche  buone  solo per qualche campagna di immagine di questa o quella organizzazione benefica internazionale .

Un Cristo che muore nel nostro paese tre volte al giorno nei mille cantieri e fabbriche dove le condizioni di lavoro e di sfruttamento non cambiano da quelle degli anni 60 e 70 in cui operavano i preti “rossi”,

Un Cristo a cui viene impedito con le cannoniere di approdare sulle nostre sponde,  quando nella Galilea occupata dai romani potè invece attraversare senza problemi a piedi il Mar Morto.

Un Cristo bambino che se dovesse oggi fuggire dalla Galilea,  dalla follia di Erode,  troverebbe a sbarrargli la strada lungo il suo tragitto verso l’Egitto , un interminabile muro di cemento, filo spinato e mitragliatrici,  con una Gaza ridotta ad una enorme prigione collettiva  e dove i centinaia di bambini palestinesi morti esattamente un anno fa, nell’operazione israeliana Piombo Fuso, testimoniano che Erode non è mai morto…

“ -Molto sconforto ed un senso di mancanza di speranza sembrano oggi annichilire la voglia di riattualizzare il messaggio di rinnovamento anche religioso,- “…è stato detto da alcuni degli intervenuti , mentre da altri,  pur con diverse sfaccettature,  è stato ricordato che perdere la fede, non solo in Dio,  ma anche nella parte migliore dell’animo umano,  è praticamente abbandonare l’essenza del messaggio cristiano

Il nostro intervento come Archivio Storico Benedetto Petrone , (che ci riserviamo di pubblicare per esteso) è stato, in sintesi , di incoraggiamento sul lavoro di ricerca e valorizzazione dell’opera di uomini come  Franzoni o altri “ preti rossi”, partendo anche dal recupero di testimonianze documenti di tutti quei movimenti di base che anche nel nostro Sud , nella nostra Puglia, permisero che anche qui la Chiesa non fosse monoliticamente “ albero o cinghia di trasmissione” della parte peggiore della Democrazia Cristiana , anzi  spesso le comunità di base cattoliche , le associazioni di solidarietà, furono un grande serbatoio e fucina di giovani che migrarono poi nei tanti gruppi e partiti e movimenti extraparlamentari degli anni 60, 70 e 80.

Giovani, uomini  e donne, che abbiamo ritrovato ai giorni d’oggi, in altre nuove aggregazioni cristiane , a fianco a noi nelle giornate di Genova, nelle grandi mobilitazioni contro la guerra, sino alle attuali  lotte ambientali, dando ancora speranza e fede che tutti insieme si possa continuare a portare avanti la voglia di cambiamento.

In questo ripetiamo che vogliamo impegnarci  in un lavoro di ricostruzione storica, ma anche di confronto costruttivo, per valorizzare tutte le esperienze avutesi in questo campo a partire dal territorio del Brindisino senza escluderlo ad allargarlo in ambito interprovinciale e regionale.

Far cadere nell’oblio uno sforzo collettivo che vide impegnate più generazioni nella voglia di cambiamento sarebbe il peggior regalo che potremmo fare,  sia alle nuove generazioni,  che a coloro come Balducci o don Tonino Bello pagarono di persona per la loro coerenza.

Una storia non solo di grandi personaggi , ma anche di umili preti di provincia come don Marco Bisceglia di Lavello o come  Don Cesare Micangeli,  che predicava a Savelletri tra braccianti e sottoproletari contro speculatori fondiari e notabili DC, ma anche storia  di comunità di fedeli pronte a mobilitarsi su temi proibiti dalla Chiesa di Roma.

Una storia da recuperare e farne omaggio a coloro che oggi volessero riprendere il testimone rimasto non annichilito, ma congelato dal vagone frigorifero  della Globalizzazione Capitalistica, benedetta   dal Woytiwa negli anni rampanti del suo pontificato e dall’allora  cardinal Ratzinger , (come ricordato dalla Maria Paiano e dai presentatori del libro sul Balducci)  con il suo rapporto sulla Fede nel  Sinodo del 1985 ,un rapporto  che mise la pietra tombale sulle istanze conciliari, sulla teologia della liberazione e su tante speranze…

 

Antonio Camuso

Archivio Storico Benedetto Petrone

http://www.pugliantagonista.it/arch2.htm

archiviobpetrone@libero.it

 

Brindisi 30/12/09

 

L'invito

Brindisi 29 dicembre 2009

Gli amici di Brindisi, a cui Maria Paiano ha dedicato il lavoro sui Diari di Balducci,
hanno il piacere di invitarti alla presentazione del volume:

Ernesto Balducci Diari (1945-1978) a cura di Maria Paiano

Brindisi - 29 dicembre 2009 ore 17 - Palazzo Guerrieri
(posteggiare lungomare e risalire dalla Via Dogana angolo bar Betty, Via Guerrieri 7)

ore 17 - Giovanni Invitto - Preside della Facoltà di Scienze della Formazione Università di lecce

ore 17,20 - Giovanni Turbanti - dottore di ricerca in Storia religiosa

ore 17.40 - Maria Paiano - ricercatrice e professore aggregato di Storia del cristianesimo all´Università di Firenze

ore 18 - Dibattito sul tema:
"Il Concilio Vaticano II nei Diari di Balducci. Le speranze conciliari nelle nostre Chiese locali"

                                                          
IL LIBRO



 

Ernesto Balducci Diari (1945-1978) a cura di Maria Paiano

http://www.morcelliana.it/or4/or?uid=morcelliana.edit.deploy <http://www.morcelliana.it/or4/or?uid=morcelliana.edit.deploy&oid=37521> &oid=37521

DESCRIZIONE: La pubblicazione dei diari degli anni 1945-1978 mette a disposizione di un più largo pubblico un testo che non solo consente di cogliere alcuni snodi importanti dell´itinerario culturale e dell´esperienza religiosa di Balducci, ma apre anche interessanti spaccati sulle iniziative da lui promosse e sugli ambienti frequentati. I diari, con la rete di relazioni che fanno emergere, rendono imprescindibile la collocazione del «caso Balducci» nel più generale contesto di una storia della Chiesa e della società italiana di cui rivelano o confermano alcune articolazioni e tensioni interne in tre periodi cruciali: gli anni che vanno
dall´immediato dopoguerra al 1959, il concilio Vaticano II e il post-concilio.

COMMENTO: Dal secondo dopoguerra agli anni del Concilio al '78, i Diari inediti di un protagonista della Chiesa cattolica italiana conciliare e post-conciliare.

ERNESTO BALDUCCI (1922 -1992) è stato tra i protagonisti del cattolicesimo italiano della seconda metà del '900 e fondatore della rivista «Testimonianze». Tra le sue opere: Educazione e libertà (Piemme, 2000), L´insegnamento di don Lorenzo Milani (Laterza, 2002), Educare alla mondialità. Conversazioni su don Lorenzo Milani (Giunti, 2007), Immagini del futuro (Giunti, 2008). Su di lui, presso la Morcelliana, ricordiamo: Bruna Bocchini Camaiani (ed.),  <http://www.morcelliana.it/or4/or?uid=morcelliana.main.index&oid=11133> Ernesto Balducci. La Chiesa, la società, la pace (2006), e Daniele Menozzi (ed.),  <http://www.morcelliana.it/or4/or?uid=morcelliana.main.index&oid=15515> Ernesto Balducci attraverso i suoi «Diari», in «Humanitas» 2(2006).

MARIA PAIANO è ricercatrice e professore aggregato di Storia del cristianesimo all´Università di Firenze. Le sue ricerche hanno riguardato sino ad ora le dimensioni sociali e politiche del culto cattolico e la formazione del clero in età contemporanea. Tra le sue pubblicazioni si ricordano Liturgia e società nel Novecento. Percorsi del movimento liturgico di fronte ai processi di secolarizzazione (Roma, 2000) e l´edizione critica in due volumi dei diari del seminario di Ernesto Balducci (Ernesto Balducci, Diari, 1940-1945, Firenze, 2002 e 2004).

COLLANA: Storia n. 37
ANNO: 2009
PAGINE: 888
CODICE ISBN: 978-88-372-2319-9


La vita e le opere di Ernesto Balducci

da wikipedia 

http://it.wikipedia.org/wiki/Ernesto_Balducci

 

Ernesto Balducci (Santa Fiora, 6 agosto 1922Cesena, 25 aprile 1992) è stato un presbitero, editore, scrittore e intellettuale italiano.

Ernesto Balducci fu una delle personalità di maggior spicco nella cultura del mondo cattolico italiano nel periodo che accompagnò e seguì il Concilio Vaticano II. Fu legato a Giorgio La Pira, David Maria Turoldo, Lorenzo Milani, Danilo Cubattoli, Silvano Piovanelli, Mario Gozzini, Bruno Borghi, Raffaele Bensi e molti altri cattolici democratici e "di sinistra" vissuti a Firenze tra gli anni 1950 e gli anni 1990. Intrecciò forti relazioni anche con personalità laiche come Lelio Basso.

Il suo luogo di nascita, Santa Fiora, un paese di minatori sul Monte Amiata, fu sempre considerato da Balducci un'ispirazione basilare per la sua formazione umana, civile e religiosa, in una chiave politica attenta alle istanze di giustizia dei più poveri, dai minatori dell'Amiata agli emarginati delle città e del Terzo Mondo.

Primo di quattro figli, entrò da ragazzo negli Scolopi, fu ordinato sacerdote il 26 agosto 1944 e subito inviato nella Firenze liberata, dove insegnò nelle Scuole Pie Fiorentine e si laureò in Lettere nel 1950 con una tesi su Antonio Fogazzaro.

Mentre frequentava molti intellettuali fiorentini, tra cui Giovanni Papini, già dalla fine degli anni 1940 collaborò con Giorgio La Pira nei gruppi giovanili della San Vincenzo. Nei primi anni 1950 fondò il "Cenacolo", un’associazione che univa l’assistenza di tipo caritativo a una forte attenzione ai problemi politici e sociali nonché ai temi teologici e spirituali. L'attività del Cenacolo fu al centro delle iniziative sulla pace promosse da Giorgio La Pira. Balducci fu tra gli estensori dell'Appello per il convegno «Pace e civiltà cristiana» del 1954, convocato sul tema «Cultura e Rivelazione» e teso a incoraggiare il dialogo fra culture diverse, nel superamento di un'ottica puramente rivolta all’Europa e alla cultura occidentale. In quegli stessi anni Balducci invitava regolarmente ai convegni annuali dei preti scrittori Don Primo Mazzolari.

Nel 1958 fondò la rivista Testimonianze, con un gruppo di amici e giovani legati al "Cenacolo" e iniziò un’intensa attività pubblicistica su temi ecclesiologici. Il nome della rivista si richiamava a una fede fondata sul valore della testimonianza, secondo il modello spirituale dei Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld.

L'ostilità della Curia diocesana, riflesso delle censure verso i fermenti innovatori nella Chiesa cattolica che caratterizzarono l’ultima fase del pontificato di papa Pio XII, gli valse l’allontanamento da Firenze. L’"esilio" a Frascati e poi a Roma, dove seguì gli eventi legati al pontificato di papa Giovanni XXIII, gli diede l’occasione di uno sguardo ravvicinato al rinnovamento del Concilio Vaticano II, del quale fu un attento sostenitore, impegnato nello studio e nella divulgazione del dibattito conciliare.

In quegli stessi anni Balducci affrontò molte polemiche e conflitti per via delle sue prese di posizione. Dopo la pubblicazione, il 13 gennaio 1963, di un articolo-intervista intitolato "La Chiesa e la Patria", su Il giornale del mattino, nel quale aveva difeso l'obiezione di coscienza, come don Danilo Cubattoli e don Lorenzo Milani, tra il 1963 e il 1964 subì un processo, conclusosi con la condanna per apologia di reato e la parallela denuncia al Sant'Uffizio a partire dalle stesse accuse.

Nel 1965 Balducci riuscì a riavvicinarsi a Firenze, alla Badia Fiesolana della diocesi di Fiesole, grazie anche all'intervento di papa Paolo VI. Negli anni 1970 fu uno degli artefici del dialogo con il mondo legato al Partito comunista italiano in nome dell’abbattimento di molte frontiere culturali e politiche. La sua delusione per quel che riteneva un mancato rinnovamento ecclesiale e religioso, lo portò a un sempre più marcato distacco dai temi della riforma ecclesiale. Rimproverava alla Chiesa di essere rimasta troppo ancorata a una prospettiva ecclesiocentrica.

Negli anni '80 fu un ascoltato leader nella campagna per il disarmo. Attraverso la rivista Testimonianze promosse i convegni intitolati "Se vuoi la pace prepara la pace" e nel 1986 fondò la casa editrice Edizioni Cultura della Pace (ECP). La sua riflessione divenne sempre più vasta e ricca di articolazioni, tesa a dare forti basi culturali a un nuovo "umanesimo planetario". Tutte le collane delle ECP (come «Uomo Planetario» e «Enciclopedia della Pace») andavano in questa direzione. L'impegno intellettuale e organizzativo di Balducci era ormai un progetto ambizioso di rilettura e comprensione globale della realtà contemporanea all'interno di un paradigma culturale basato sul rafforzamento di una nuova cultura della pace.

Nella collana «Maestri» pubblicò le biografie di Giorgio La Pira (1986), Mahatma Gandhi (1988) e Francesco d'Assisi (1989), e scrisse l'ultimo libro: Montezuma scopre l'Europa, (1992).

La riflessione di Balducci si allargò verso i grandi "temi planetari" dei diritti umani, del rispetto dell'ambiente, della cooperazione, della solidarietà e della pace, in una frontiera culturale tra credenti e non credenti. Sintomatico un suo contributo sulla rivista Testimonianze del 1983 dove denunciò la visione eurocentrica del mondo, rendendo omaggio all'islam, definendolo "il nesso vitale" dell'Europa medievale con la civiltà ellenica.

Morì nel 1992, dopo un grave incidente stradale.

L'Uomo Planetario nella Terra del Tramonto

Libri e saggi di Ernesto Calducci

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