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L'ALTRARESISTENZA AL NAZIFASCISMO/3

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L'ALTRA RESISTENZA
1)CARLO BUSCAGLIA
2) Arrigo Boldrini " Bulow"
3)Nicola Bellomo
4)il giudizio sui caduti della RSI e 'aeronautica repubblichina
5)  Brindisi 8 settembre 43: la Fenice e l'ultima missione
6) 8 settembre 43 inizia la guerra di liberazione
) 12 settembre 43 Barletta con Il colonnello Grasso resiste ai tedeschi
8) la resistenza della div. Acqui a Cefalonia, settembre 1943
                         9) 7 ottobre 1943 la deportazione dei carabinieri romani in Germania
 
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Resistenza
l'altra Resistenza
Antifascismo
Puglia rossa
Irpinia ribelle
 
Benedetto Petrone
Iniziative
Genova 2001
Ylenia
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RESISTENZA...ma non solo ....   L'ALTRA RESISTENZA: I MILITARI ITALIANI CONTRO IL NAZIFASCISMO.PER NON DIMENTICARE CEFALONIA

 

3/Il generale Nicola Bellomo:         l'eroe che salvò Bari dai nazisti e che fu condannato a morte.

28 luglio 1945

La corte militare alleata  dopo aver messo  sotto processo il generale Bellomo, barese, decorato con medaglia d'argento al valor militare per aver salvato Bari,  dopo l'8 settembre, dall'occupazione nazista  e aver contribuito  alla liberazione della stessa Puglia dal pericolo che essa divenisse un catastrofico scontro tra le armate tedesche e quelle alleate, lo condanna a morte!

LA LIBERAZIONE DI BARI

Il 9 settembre il generale Bellomo, comandante di divisione, saputo dell'armistizio si recò regolarmente a lavorare presso la caserma della Milizia, in corso Vittoria a Bari, quando , all'angolo della strada, giunse un gruppo di donne baresi  che urlavano di aver visto  i tedeschi assaltare il porto ed impadronirsene,nonostante la difesa di un gruppo di soldati e di scugnizzi baresi.( Tra questi ultimi ricordiamo il quattordicenne Michele Romito che con una bomba a mano colpì i camion tedeschi all'Arco di San Nicola).

(la medaglia d'oro Romito  il 30 giugno 2009  a Bari, all'iniziativa PUGLIA RIBELLE )

    Nicola Bellomo di fronte alla possibilità che la sua città divenisse ostaggio della furia nazista e sede di uno scontro mortale con gli alleati che venivano dal Sud, di fronte al fuggi fuggi generale del dopo 8 settembre,  non ebbe esitazione alcuna:

SALVARE LA CITTA' A TUTTI I COSTI!

Eccolo,  Nicola Bellomo, con la sua divisa da generale, ( un marziano in quell'8 settembre in cui tutti gettavano la divisa e scappavano a casa, con  Re e Badoglio vigliaccamente in testa) che rastrella  un ottantina di militi, quindici finanzieri, 5 marinai ed un solo ufficiale, giovane sottotenente del genio e appoggiato dal solo favore popolare attacca i tedeschi nel porto.

IL GENERALE CHE ANDO' ALL'ASSALTO ARMATO DI UNA BOMBA A MANO

Con quei pochi uomini  attacca i tedeschi,  andando all'assalto davanti a tutti, armato della sola rivoltella , lanciando bombe a mano. Viene ferito dalle mitragliatrici tedesche,  mentre molti soldati italiani vengono uccisi, ma non desiste e alle quattro e mezzo del pomeriggio del giorno 9 settembre 1943 i tedeschi fermano le ostilità

IL GENERALE CHE PRESE A CALCI IN CULO I FASCISTI BARESI

Mentre Bellomo sanguinante è ricoverato in ospedale e il Comitato di Liberazione di Bari chiede  alla Milizia di far armare gli antifascisti per essere a fianco dei soldati, i fascisti con le loro milizie entrano in trattativa con i tedeschi e l'11 settembre l'incubo peggiore sembra che si avveri:

il seniore  Mario Pennarelli della XX divisione contraerea e il console Gagliardi  e altri ufficiali fascisti si incontrano con i tedeschi e sono pronti al loro ritorno in forze a Bari e nel nord Barese.

Il 13 settembre, Nicola Bellomo, fasciato ad un braccio  e dolorante fugge dall'ospedale , raduna alcuni uomini e si presenta nelle caserme della milizia fascista sequestrando loro gli automezzi , prendendoli a calci in culo nei cortili e puntandogli in faccia la pistola. E' l'umiliazione più crudele contro coloro che infangano anche nel momento più tragico il nome della loro patria e l'onore del popolo italiano.

E' anche il riscatto di un  esercito e di un popolo che vuole farla finita con il fascismo , la sua retorica e le sue illusorie promesse culminate nel disastro della Nazione.  E' il riscatto di tanti uomini in divisa che hanno creduto nel messaggio fascista e nazionalista ma che nel momento della decisione finale, non buttano nel cesso la loro dignità , l'onore della divisa e decidono che è ora di finirla con il fascismo e di morire se necessario ma non chinare più la testa di fronte ai nazisti.

E' così a Cefalonia , ma anche a Barletta dove di fronte alla resistenza ostinata di pochi soldati italiani, i tedeschi rispondono con la strage . Nicola Bellomo  sa che se non si libera Bari essa diverrà un cumulo di macerie e il primo ostacolo da eliminare sono gli ufficiali fascisti arrestandoli, incriminandoli di combutta con il nemico e umiliarli.

La sera del 13 settembre finalmente da Brindisi arriva un telegramma che dà pieni poteri a Bellomo , che sino allora si era mosso autonomamente , senza nessuna copertura di ordini.

Il prefetto di Bari accolse con freddezza questa decisione , impaurito da una reazione nazista e fascista ma  Bellomo gli rispose disse che aveva dalla sua parte il popolo barese

E il 15 settembre Bellomo fa qualcosa da far venire i brividi se pensiamo alle pagine oscure dell'8 settembre monarchico e badogliano:

 BARI 15  SETTEMBRE 1943  SFILANO L'ESERCITO  E IL POPOLO

Quel giorno Bellomo si gioca il tutto per tutto, raduna gli uomini e li fa marciare con la fanfare in testa per le strade della città. La Bari antifascista è una città che porta sul proprio corpo i segni della strage di luglio, quando i manifestanti antifascisti furono presi a fucilate da italiani in divisa e potrebbe rispondere con indifferenza al suo gesto d'effetto. ma non è così:: la generosa Bari , quella popolana, scende in piazza ed osanna il suo liberatore, gli antifascisti sono tutti lì  pronti a combattere come a Porta Pia accanto ai soldati. E' un trionfo che costerà caro a Bellomo e decreterà la sua fine.

LA DENUNCIA ANONIMA

Gennaio 1944 , dopo che una denuncia anonima , di mano italiana è presentata  agli inglesi ,  Nicola Bellomo  è arrestato per crimini di guerra . Si tratta di un episodio oscuro dove Bellomo in qualità di comandante di un campo di prigionia a Torre Tresca (Bari), nel 1941, era stato coinvolto nell'uccisione di un ufficiale inglese e il ferimento di un altro dopo un tentativo di fuga e una presunta sollevazione di prigionieri.

Bellomo era uscito indenne da tre altre inchieste compresa  quella della Croce rossa , ma la trappola preparata dallo staff politico militare di  Badoglio e  dei monarchici aveva colpito per eliminare il generale che non sapeva star zitto e che  a guerra conclusa avrebbe potuto accusare l'intero Stato Maggiore di Badoglio ed il Re stesso di codardia e di tradimento nei confronti dell'esercito italiano per la fuga precipitosa da Roma e lo sbando delle nostre Forze Armate.

  Dopo un processo, definito da giornalisti ed addirittura dallo stesso Peter Tompkins , capo del servizio segreto americano OSS , un PROCESSO FARSA , fu condannato a morte  il 28 luglio 1945 ( due anni esatti dalla strage di antifascisti a Bari ordinata dal regime monarchico-badogliano)e ironicamente fu fucilato l'11 settembre 1945, due anni dopo esatti dalla liberazione di Bari.

PERCHE' QUELLA MORTE INFAMANTE?

Risponderemo con le parole di Vito Antonio Leuzzi, Direttore del Centro studi sull'Antifascismo di Bari:

"- è da attribuire al clima torbido determinato dal dopo Badoglio e dal tentativo di tutti coloro che erano stati responsabili della guerra fascista di stendere un velo su tutto quanto avvenuto. ...Badoglio e i generali italiani temevano infatti che gli inglesi e gli americani pretendessero una Norimberga italiana sui crimini commessi in particolare nei Balcani e proprio per questo offrirono su un piatto d'argento la testa di Bellomo, l'unico generale italiano fucilato dagli alleati."-

In cambio i generali massacratori di slavi, albanesi, greci ed etiopici furono graziati e nell'armadio della vergogna della Procura militare di Roma scomparvero  i fascicoli delle stragi naziste in Italia e le relative accuse all'esercito tedesco, divenuto nel dopoguerra  un alleato fedele della NATO

Con il nostro contributo vogliamo anche noi render onore a questo eroe discusso, controverso e quindi sicuramente pieno di umanità, come lo furono tanti altri eroi oscuri che in divisa e in borghese nelle divisioni partigiane o nei campi di prigionia naziste,  non vollero chinare il capo e gridarono :- MAI PIU' IL FASCISMO!-

ANTONIO CAMUSO

OSSERVATORIO SUI BALCANI DI BRINDISI

25 luglio 2008

Nota: gran parte di quanto riporta proviene da rielaborazione di articolo a cura del generale Attilio Claudio Borreca , capo di SM div. Acqui, apparso su Rivista militare n2/2008 e dalle seguenti  fonti

http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/43/bari.htm

http://www.anpi.it/uomini/bellomo.htm

http://it.wikipedia.org/wiki/Nicola_Bellomo

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_finestra_storia_1945_

condanna.asp?IDCategoria=735&IDCatSW=

http://www.ilmanifesto.it/25aprile/05_25Aprile/9505rs20.01.htm

sulla resistenza in Puglia e la difesa di Bari degli scugnizzi baresi vedi:

http://www.romacivica.net/anpiroma/Resistenza/resistenza4d1.htm

sulla strage del 28 di luglio 1943 a Bari  http://www.romacivica.net/anpiroma/fascismo/fascismo8b.htm

http://www.telestreetbari.it/content/view/171/7/

http://www.mondimedievali.net/Rec/dellarca.htm

 

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