|  | La Camera di Commercio di
      Avellino  e il Prestito per la
      Ricostruzione (dicembre1946-gennaio 1947) L’impegno della
      Camera di Commercio irpina, 70 anni fa, 
      nella rinascita della nostra provincia.(ARTICOLO  PUBBLICATO NELLA PAGINA CULTURA DEL QUOTIDIANO DEL SUD/CORRIERE
      DELL'IRPINIA) e
      di cui pubblichiamo brevi passaggi 
      
      (inserito nelle nostre pagine
      dell'annuario 1947/4  e  in Irpinia Ribelle_ le storie/8)
 Anche in quest’inizio d’anno i problemi
      finanziari ed economici del nostro paese guadagnano le prime pagine dei
      giornali, divenendo  
	   l’ennesimo
      cavallo di battaglia di scontro politico tra governo ed opposizioni. Forse
      sarebbe opportuno per tutti noi ripensare a come, su questi  
	   argomenti,
      esattamente 70 anni fa, il popolo italiano, nonostante le divisioni
      ideologiche, seppe  
	  dar prova
      di unità, condivisione e  
	  senso
      di responsabilità collettiva verso il bene e il destino comune di
      un’Italia uscita rovinosamente dalla guerra voluta dal fascismo... Fu proprio alla difesa del valore della Lira e del
      sistema finanziario della appena nata Repubblica Italiana che 
      i nostri padri e nonni contribuirono alle operazioni di raccolta di
      denaro pubblico come il PRESTITO DELLA RICOSTRUZIONE (autunno 1946 -
      gennaio 1947).  
	  Per il suo
      successo si mobilitarono le forze migliori del nostro paese senza 
      distinzione di parte e di classe, coinvolgendo partiti, sindacati e
      associazioni di categoria , mentre  
	  ampi
      spazi pubblicitari del Prestito furono ospitati dai giornali nazionali e
      locali e le Poste emisero affrancature 
      e annulli agevolati, in un tempo in cui scriversi per lettera era
      l’unico modo di comunicare notizie ed emozioni personali.... In
      Irpinia si   campava di pane e
      patate e dei prodotti della terra, per chi aveva la fortuna di averla 
      e per chi riusciva a commerciarli. La difficoltà per il commercio
      nella nostra provincia non erano le distruzioni della guerra, che pur vi
      eran state, ma innanzitutto  
	   quelle
      nei collegamenti. In questo la Camera di Commercio di Avellino fu attiva
      nello spingere  
	   affinchè 
      le infrastrutture , sia quelle ferroviarie che viarie, fossero
      ammodernate e messe al servizio di lavoratori ed imprenditori.Di
      quest’opera meritoria ne abbiamo traccia 
      negli stessi giornali dell’ epoca 
      cui precedentemente facevamo menzione: “Nuovi treni per la Benevento_Avellino. Grazie
      all’interessamento  
	  della
      Camera di Commercio di Avellino il  
	  compartimento
      delle FFSS di Napoli annuncia  
	  che
      a decorrere dal 1 dicembre 1946  
	  i
      treni 2654 e 26555 attualmente limitati fino ad Altavilla Irpina
      arriveranno fino a Benevento , Porta Rufina. “....   ...E’ un’interessamento convinto, da parte della
      Camera di Commercio di Avellino e del suo Presidente sul problema dei
      collegamenti tra il capoluogo e il resto della Regione , quello che
      spingeva a promuovere ed ospitare, il mese dopo, il 20 gennaio 1947, una
      “Conferenza sui Trasporti e Comunicazioni” presso la sala della Camera
      di Commercio irpina.  
	  ... ... Un
      incontro presieduto dal Presidente della Camera di Commercio di Avellino
      per fare il punto su diversi progetti  
	   di
      ammodernamento ferroviario, ma anche di miglioramento viario.   ....Si dovette attendere gli anni 60 e ai primi governi
      di centrosinistra affinchè anche il nostro Meridione potesse veder
      restituito , in opere pubbliche ed investimenti produttivi,  
	   parte
      di quel credito dato così generosamente. Purtroppo alcune 
      di quelle opere  
	  son
      state poi ritenute inutili e sorpassate e letteralmente rapinate alla
      comunità, in nome di un finto progresso e di meri calcoli contabili. La
      stoltezza di certe scelte , quali per esempio l’abolizione di tratte
      ferroviarie come la Avellino-Rocchetta, 
      la si è compresa in questi giorni di emergenza neve dove 
	     il
      trasporto su ruote, in un territorio montuoso come il nostro,  
	   ha
      visto tutti i suoi limiti. Ci auguriamo  
	   che
      come allora si possa avere  
	   la
      voglia  
	  e la forza 
      di  
	  impegnarsi
      collettivamente nella rinascita della nostra provincia, superando steccati
      e divisioni e prendendo spunto dall’opera di chi ci ha preceduto. Antonio CamusoArchivio Storico Benedetto Petrone 
	   T 
 
      
       L  
     
  
       |   |