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OSSERVATORIO SUI BALCANI DI BRINDISI

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SEGNALAZIONI:

 

ex Base USAF San Vito dei Normanni

operazione DINAK, marzo 1999: missili a difesa della Puglia

1999: uranio a Gioia del Colle

Pescato ...a Brindisi

1)Genova luglio 2001 prove tecniche di militarizzazione urbana


2)Italia, luglio 2008 esercito nelle città

3)  Bari 4 Agosto 2015, la battaglia dei forni

 

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LA SCHEDA  e la nuova release 2021

L’Osservatorio sui Balcani di Brindisi nasce nell’estate del 1999 come proposta di struttura al servizio del movimento pacifista ed antimilitarista pugliese che si è opposto alla guerra della Nato contro la Serbia.

Inizialmente il nome completo di questa struttura è stato Osservatorio sui Balcani e sulla militarizzazione in Puglia; in seguito tale nome è stato abbreviato in quello attuale.

Perché questa proposta?

  a)     I soggetti proponenti ,  analizzate le esperienze vissute negli ultimi decenni , in Puglia, nel campo delle lotte antimilitariste ed antimperialiste e che hanno dato vita nella nostra regione momenti anche di forte intensità, hanno constatato la forte difficoltà nel sedimentare capacità organizzativa,  analisi e  coordinamento tra le diverse realtà territoriali.

  b)    La consapevolezza che il movimento NOWAR si sarebbe dovuto confrontare ben presto con altre e più gravi emergenze; nubi si addensavano già nell’estate 99 sul cielo mediorientale, preannuncianti la guerra all’Iraq, l’aggravarsi della crisi palestinese, con la Nato che nel suo cinquantesimo affermava di essere l’organizzazione  portatrice di pace sullo scacchiere globale  , allargando le sue competenze.

  c)     Aprire una discussione sul modello Esercito Professionale ritenuto da noi funzionale al costruendo Esercito Mercenario Internazionale (EMI)

  d)    Porre all’attenzione di tutto il movimento l’anomalia di una regione, come la Puglia , definita dagli strateghi militari “una Grande Base Logistica per le operazioni verso l’area balcanica e mediorientale”; una definizione sinonimo di militarizzazione infinita e limitazione alle possibilità dello sviluppo dell’economia civile.

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Flussi migratori e il futuro globale imminente

La nuova pagina  di analisi “non politicamente corretta”

di Antonio Camuso (febbraio 2021)

Presentazione:

con l’approssimarsi del trentennale dell’arrivo di 20mila albanesi nel porto di Brindisi, ritengo utilile  cercare di  fornire  elementi  di analisi  capaci di  aiutare a chi si cimenta  non solo nello studio ma nell’impegno quotidiano nel campo dell’antirazzismo e nella solidarietà tra i popoli.  Il mio contributo  cercherà  di colmare, come ho constatato questi 30 anni, quel  gap scientifico analitico sulle questioni dei flussi migratori presente in tanti militanti/volontari, che presi dalla “emergenzialità”,  ma spesso volutamente,  evitano di  voler superare i limiti della quotidianità  del loro impegno, lasciandosi  fermi nelle loro incrollabili certezze,  cementate da un ammirabile e  instancabile lavoro,ma che rasenta una sorta di delirio da iperattivismo  emergenziale,  senza prospettive – oggi impossibili-di  soluzione del problema , ma  neanche , almeno,  di comprenderne le dimensioni  reali globali.

Uscendo dall’ermetismo provocato dal voler sintetizzare in poche parole concetti  tra di loro  anche in conflitto, in poche parole, nelle pagine che  periodicamente  aggiornerò in questa sezione  segnalerò elementi  di analisi, notizie  e approfondimenti provenienti  da testate internazionali, studi di carattere statistico, demografico, economico, sociale, di costume,   che possano far aiutare nel comprendere  le dinamiche  che innescheranno, quei flussi migratori  nel prossimo 25ennio che sconvolgeranno  equilibri politici, economici e sociali di gran parte del nostro Pianeta, a partire dal vecchio Continente e immancabilmente dalla nostra  Italia.

Perché “non politicamente corretto” il mio impegno? Perché quanto racconterò, commenterò,  mettendoci la faccia ,  difficilmente  lo troverete nel solito convegno  su “migranti, solidarietà e accoglienza” dove  si raccontano storie di miseria, di viaggi infernali, morti per mare o nel deserto, e tanta disperazione a cui il cuore e l’anima di tanti volenterosi  quotidianamente cercano di lenire  e dove  lo sconforto regna nel non darsi  ragione perché , non solo in Italia, cresca un sentimento sempre più di repulsione  nei confronti  degli arrivi di nuovi migranti, ma anche  delle diverse etnie che popolano ormai non solo nelle metropoli continentali, ma anche nelle periferie, nei piccoli paesi sperduti, nelle Rosarno e nei Borgo Mezzanone, ma anche  al confine  orientale  dell’Exyugoslavia, o nell’isola di Lesbo, ecc..

L’appello/invito: l’aver scelto una formula provocatoria è indice di volontà di chiedere un confronto serrato, senza giri di parole,con tutti , aspettandomi critiche , ma anche contributi che  sarò felice di pubblicare in questa sezione  di Pugliantagonista.it. Vi invito quindi   ad utilizzare la nuova mail del sito:

 info at pugliantagonista.it

grazie

Antonio Camuso

Brindisi febbraio 2021

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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