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MILITARIA: le recensioni dell'OSSERVATORIO/6

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LIBANO

La lunga crisi libanese descritta in un libro da un gesuita che accusa esplicitamente Sharon ed Israele per la strage di Sabra e Chatila

(in copertina uno dei palazzi residenziali di Beirut distrutto dai bombardamenti  aerei israeliani, fotografato 12 anni dopo)

Oggi 10 gennaio 2014 è annunciata la morte dopo una lunghissima malattia, del generale ed expremier israeliano Sharon. Ai suoi funerali annunciati tra giorni saranno presenti i potenti del mondo: non ce ne scandalizziamo, è la complicità  di  chi ha sulla coscienza stragi, crimini di guerra violazione dei diritti umani, affamamento e sfruttamento di popoli e di risorse dell'intero pianeta e omaggiare uno dei  massimi difensori di uno Stato che ha fatto della negazione dei diritti del popolo palestinese  è quindi naturale. Molti di essi se interrogati sull'accusa principale che ha  Sharon perseguitato dal 1982,ovvero di essere il regista della strage di migliaia di civili inermi, donne, bambini, anziani,  risponderebbero che nessuna commissione d'inchiesta lo ha mai condannato e che quelle accse sono sempre di fonte interessata, ovvero palestinese e araba del fronte dell'intransigenza.

Approfittiamo dell'occasione per presentare  un "vecchio" libro del 1996 , edito dalla SEI di Torino , il cui autore è un gesuita, Giovanni Rulli , esperto di questioni internazionali quale  responsabile del settore Esteri della rivista Civiltà Cattolica ( ovvero   del punto di vista sul mondo da parte del Vaticano). Un libro che consiglieremmo di leggere,  anche se può sembrare antiquato e pieno di riferimenti ai discorsi sulla pace e sulla guerra dei vari pontefici, ma che illustra in maniera lucida un pezzo terribile della storia del Libano, compresa quella della crisi del 1982 che portò ai  devastanti bombardamenti israeliani su Beirut, l'invasione dell'esercito comandato da Sharon ed infine dopo la vergognosa risoluzione ONU, il disarmo e l'allontanamento dei combattenti palestinesi, la strage per mano delle milizie falangiste e sotto il controllo delle truppe israeliane, con stupri, sgozzamenti, torture inenarrabili in particolare contro bambini e bambine, di migliaia di civili inermi palestinesi nei due campi profughi di Sabra e Chatila

per altre foto, di quell'orribile strage andare al link http://palestine.libre.free.fr/Sabra%20et%20chatila%20temoignent.html

Elenchiamo quanto scrive il Gesuita Rulli:

14 settembre  Beirut, una bomba di 50 kg di esplosivo fa saltare in aria la sede del partito falangista (cristiano) uccidendo diverse persone tra cui il presidente  libanese Bechir Gemayel. La situazione in Libano e nell'intero medio Oriente  ritorna  di estrema incertezza dopo che sembrava  di essere  giunti ad una svolta (con un  inusuale volontà di unità tra i paesi arabi nel  cercare di mettere sotto l'attenzione dell'ONU dell'intera vicenda Mediorientale compresa la guerra Iraq e Iran), con possibilità di raggiungimento di una stabilità con accordi anche con USA, URSS ed Israele.

I falchi  a partire da Sharon, fautori della linea dura in Israele, intenzionati a mettere in difficoltà il presidente Begin che ha riconsegnato il Sinai all'Egitto, approfittano dell'occasione per alzare il livello di scontro. L'intelligence israeliana ( il cui responsabile sul campo è Sharon) accusa che nei campi profughi  vi sono ancora migliaia di palestinesi armati, nonostante  l'accordo raggiunto alcuni mesi prima , con l'allontanamento dell'intera struttura militare palestinese in Libano, sotto la scorta anche dei militari italiani.

Il 17 settembre il consiglio di Sicurezza condanna la presenza delle truppe israeliane ancora sul territorio libanese, nonostante gli accordi del piano Habib( quello di cui accennavamo, il disarmo e allontanamento  di armati palestinesi) e chiede che gli israeliani ottemperino ritirandosi in Israele.

Il pomeriggio del 17 settembre,  centinaia di armati circondano i campi profughi palestinesi di Sabra e Chatila . Sono soldati israeliani e Falangisti libanesi. I soldati israeliani sigillano i campi creando una barriera  a distanza di centro metri dall'ingresso dei campi, mentre i falangisti entrano ed iniziano un massacro che dura ben due giorni. E' l'orrore, un orrore tale che  la stampa locale ed internazionale cerca di minimizzare parlando solo di trecento morti, mentre ancor il massacro non è finito..In sehguito si scopriranno per lestrade sotto le macerie migliaia di corpi di vecchi, donne e bambini uccisi con torture inenarrabili. La violenza come mostrano le foto d'epoca fu particolare contri i bambini e le bambine, un vero e proprio atto di genocidio e crimine contro l'umanità, ma di cui i responsabili non hanno mai pagato perchè avrebbe significato incriminare Israele e mettere in cattiva luce l'astro nascente dei falchi israeliani e candidato a diventare presidente, il generale Sharon.

In seguito l'incriminato  furono  il più fascista dei comandanti falangisti cristiani, il famoso Saad Haddad che aveva costituito un suo esercito personale e che aspirava ad essere la longa manus di Israele in Libano ed Elie Hobeika comandante di un altro gruppo falangista  che negli anni 90 passò sotto la protezione dei siriani, dopo una faida interna ai falangisti. Hobeika  che morì 24 gennaio 2002 in un misterioso attentato quando proprio poco prima della sua morte, Elie Hobeika dichiarò pubblicamente la sua intenzione di testimoniare contro Ariel Sharon circa la sua implicazione nel massacro di Sabra e Chatila di fronte a una corte penale belga per crimini contro l'umanità. Un senatore belga, Joshi Dubie dichiarò che Hobeika gli aveva detto vari giorni prima della sua morte che aveva "rivelazioni" in grado di chiarire le circostanze del massacro e che aveva ricevuto "minacce". Quando Dubie gli aveva chiesto perché egli non avesse immediatamente rivelato tutti i fatti di cui era a conoscenza, Hobeika si dice avesse risposto: "L'ho tenuto per me in vista del processo". (fonte wikipedia)

Il ministro libanese degli Interni, Elias Murr, accusò Israele di essere dietro l'omicidio, citando una traccia del contrassegno di guida della berlina fatta esplodere, ma ciò fu energicamente negato dal ministro israeliano degli Esteri, Shimon Peres.

Il gesuita Rulli elenca i motivi perchè i militari israeliani restarono a guardare senza fermare i massacri dei civili:

1) il timore che in quei campi profughi si ricostituisse la resistenza palestinese

2)l'aspirazione israeliana a un controllo anche economico sul Libano, rendendo subalterni i dirigenti locali

3) confermare a livello internazionale la propria intransigenza, in un momento in cui Regan  e modo arabo aveva messo in campo delle  proposte di soluzione globale sul Medioriente

4) creare difficoltà agli stati Uniti che , nonostante le dichiarazioni di Regan poco convincenti, sembravano disponibili ad una operazione ONU nella zona e quindi costringere  l'esercito di Israele a rientrare nei propri confini.

L'emozione per la strage entrò anche nei confini di Israele e il 25 settembre 300.000 persone a Tel Aviv chiesero in una manifestazione le dimissioni del governo Begin.

Nei successivi scambi di accuse  e dibattiti palrlamentari ci furono le confessioni a mezza voce di Sharon: "_ avevamo autorizzato i falalngisti a rastrellare i campi palestinesi, ma risparmiando vecchi, donne e bambini ( ovvero confermando la volontà comunque di aver autorizzato una strage di palestinesi che fossero armati o no, visto che nell'elenco da rispettare non c'erano civili adulti maschi  disarmati)

 A sua volta Begin si addossò la responsabilità politica del fatto di non essere stato capace di controllare, mentre alcuni ministri si dimettevano, ma come al solito Israele si autoassolse  a cominciare dal vittorioso comandante della campagna del Libano 1982, il generale Sharon

Il 22 settembre il parlamento Israeliano, la Knesset, respingeva con 48 voti contrari e 42 favorevoli una mozione tendente a creare una commissione d'inchiesta sulla strage di Sabra e Chatila... migliaia di esseri umani  uccisi orrendamente reclamano ancora giustizia, chissà se oggi l'anima di Sharon è al loro cospetto a rendere conto dei suoi crimini... 

 

 

1)Gen: Giancotti:la leadershipnella complessità

2)Giovanni Cecini:I soldati ebrei di Mussolini

3)le streghe della notte:le donne pilota russe

6) Libano, il un libro , un gesuita accusa Sharon ed Israele della strage di Sabra e Chatila.