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In questa prima pagina inseriamo alcuni interventi dell'Osservatorio sui temi della Guerra  anche vista sotto aspetti inconsueti


CRISI LIBICA

 

Letta in TV:

Politica mediterranea? Più’ U.S.A.per tutti!

 

Solo poche ore fa nella trasmissione “Mezz’ora”  di Lucia Annunziata abbiamo assistito ad un teatrino surreale  ma che fotografa  un’Italia  ufficialmente festeggiante il suo 150esimo della sua indipendenza ma che invece è sempre alla ricerca di un nuovo padrone a cui vendersi.

 

Ma, andiamo per ordine.

Alla trasmissione,  invitati di eccellenza, Letta per il PD, De Michelis “il ministro degli esteri per eccellenza”  per lo schieramento opposto e un famoso professore libico legato alla famiglia dell’ex-re libico deposto quarant’anni fa da Gheddafi

A condurre  l’Annunziata trovatasi a fare la parte dell’ultimo difensore di un’Italia indipendente in politica estera ma anche esterrefatta da come i libici abbiano imparato  perfettamente da noi italiani il 25 luglio del 43  a gettare la camicia nera e dichiararsi tutti antifascisti e come oggi  a partire da exministri, exgenerali, excapi di polizia  si dichiarino tutti patrioti, plagiati dal colonnello e pronti alla democrazia.

Insomma , una trasmissione veramente emblematica  e che sinceramente sarebbe da mettere nell’album dei ricordi o meglio nell’armadio dove si conservano gli scheletri eccellenti da tirare fuori al momento giusto.

Abbiamo assistito così il professore libico, presunto oppositore all’estero di Gheddafi, sperticarsi in lodi verso l’exministro di Giustizia  oggi passato ai ribelli al momento giusto e pronto a reggere le redini di un governo transitorio rivoluzionario: “-un uomo pio, discreto, un uomo di legge e… un ottimo giocatore di calcio, con un passato in serie A ( vuoi vedere che già adesso incomincia la battaglia per i diritti TV delle partite di calcio libiche? Forse quest’accenno era un messaggio in codice a chi sappiamo noi:-Lasciamo perdere la difesa del trattato italo-libico e l’affare autostrada della Cirenaica!!! I soldi si posson fare più facilmente con il calcio,  che noi libici amiamo più delle autostrade!…)

La povera Annunziata disgustata cercava di ricordare che,durante il suo mandato di ministro della giustizia,  un bel po’di nefandezze gheddafiane ne erano successe…ma il professore libico replicava che  il solo colpevole è Gheddafi e un pugno di cattivi di turno, plagiati dagli occhi ipnotici del colonnello .

Noi aggiungeremmo che come ricordava l’implacabile sbirro a  Jean valjan  nei Miserabili :”- i Re, gli imperatori, i dittatori, i Parlamenti rivoluzionari passano, ma occorre sempre che ci sia un Ministro di Giustizia che sappia far funzionare la sua sbirraglia, le forche e le prigioni e Fouchè è l’uomo per tutte le stagioni…”-

Enrico Letta  chiamato ad esprimersi sul futuro della  nostra politica estera verso il Mediterraneo esprimeva il Concetto strategico del Partito Democratico:

“- PIU’ U.S.A PER TUTTI !”-

parafrasando lo slogan del partito del” più pilu”per tutti nel film che sta impazzando nelle sale.

 

L’Annunziata trasecolata chiedeva  se per caso si stesse confondendo immaginando che dal PD provenisse  la richiesta di un maggiore coinvolgimento dell’Europa e quindi dell’Italia…

Macchè!!!…. Letta,   dopo aver dichiarato la morte della politica estera europea,  scandiva perfettamente  la soluzione prospettata dal suo partito:

“-Ppiù americani nel Mediterraneo, in soldi, affari e in presenza militare. E’ ora che ritornino gli Americani in forze!”-

 ( e le loro portaerei, i loro missili e sommergibili atomici in grande stile, con i loro servizi segreti, la CIA in primis, ad organizzare colpi di stato, assassini, destabilizzazioni, ecc, come vedemmo nei in cui negli anni 60 gli americani fecero del Mediterraneo il centro della Guerra Fredda, a partire dalla Guerra dei Sei Giorni, il colpo di stato dei colonnelli in Grecia, poi la strategia delle stragi fasciste in Italia, ecc- NOTA del redattore)

La povera Annunziata dissentendo chiaramente   e affermando che comunque tanto l’ opinione di una giornalista come lei,  da certa  classe politica val meno di un soldo di cacio, passava la palla a De Michelis  che , candidandosi come ministro degli Esteri per un possibile governo guidato da Ferrando e Bernocchi ricordava le malefatte degli americani, gli sporchi giochi delle multinazionali del petrolio a stelle a striscie e ricordava  come ancor oggi  per gli eredi dei governi di centro-sinistra sognino  di poter tornare a praticare la politica estera dell’Italia , paese a sovranità limitata, (dagli USA) come ai bei tempi di D’Alema e della guerra del Kosovo.

 

A ragionarci su forse Berlusconi che andava a baciare la mano a Gheddafi è alla fine un rivoluzionario, uno statista di eccezione che rompendo una tradizione  consolidata in Italia le amicizie, i protettori e i soci se li è andati scegliere tra i vicini, nei quali scorre un po’di  caldo sangue mediterraneo e non quello  gelido anglosassone!!!

 

Antonio Camuso

Osservatorio sui Balcani di Brindisi

Brindisi 27 febbraio 2011


 

Rintintin va alla guerra! (26/5/05)
 2)L'inquisizione colpisce ancora!(02/02/05)
 3)2 giugno2004, parata di guerra!
 4)A Nassirya  la situazione precipita!(16/5/04


RINTINTIN VA ALLA GUERRA!

Con la notizia, circolata oggi 26 maggio 05, dell’attacco “suicida” di un cane-bomba contro un convoglio militare americano a Kirkuk (nord di Baghdad), possiamo affermare che siamo giunti alla fase più inumana di questa sporca guerra, quella in cui uomini ed animali sono chiamati a dare il loro contributo di sangue affinché il petrolio continui ad alimentare le fornaci dell’economia capitalista nell’era della Globalizzazione.

Qualche tempo fa si è avuta notizia di un fallito attentato di un asino bomba, ma precedentemente dobbiamo annoverare a questo nobile animale l’aver trainato un carrettino dotato di un micidiale lanciarazzi che colpì una struttura che ospitava personalità americane, in pieno centro di Baghdad. Si narra che il povero animale fu ritrovato che vagava per strada, reso sordo dall’esplosione dei razzi, con attaccato quel che rimaneva del carretto lanciamissili.

Qualche giorno fa c’è stato il ritrovamento di una mucca-bomba, che indossava sulla schiena un ordigno inesploso per qualche problema tecnico. Oggi infine  la prematura morte di un cane-bomba che è saltato in aria prima che raggiungesse il suo bersaglio, il solito convoglio americano.

Come ho già anticipato su un mio commento, a queste notizie circolato in rete, episodi che coinvolsero animali durante precedenti guerre di liberazione/ guerriglie ve ne sono ed uno in particolare è statore riportato in film storici sulla guerra d’Algeria e che personalmente ho potuto verificare intervistando un exsottufficiale della Legione Straniera che prese parte all’ultima guerra coloniale francese.

Si tratta dell’uso dei cammelli come trasportatori di bombe per i combattenti algerini all’inizio degli anni 60.

Siamo storicamente alla fase due della rivolta algerina, quella che vedeva una parte della Legione dare la caccia ai ribelli tra le gole degli UADI, tra le montagne, nel deserto e contemporaneamente impegnati nell’impedire che armi ed esplosivi giungessero alle cellule dell’ELN. l’esercito di liberazione di Ben Bella e Boumedienne, nascosti in Algeri, Orano e le altre città algerine.

Un astuto (e crudele) sotterfugio fu quello dell’utilizzare i cammelli, animali dall’aspetto pacifico come staffette per i “ dinamitardi” algerini.

Il metodo era semplice: inserire attraverso il “didietro” dei cammelli i candelotti di dinamite e poi farli passare indisturbati attraverso i checkpoint della Legione.

Una volta giunti a destinazione il destino del cammello”dinamitardo” era segnato: squartato vivo era liberato del suo fardello d’esplosivo, ma anche della sua miserabile esistenza.

Quest’espediente colse di sorpresa i francesi che per molto tempo non riuscirono a comprendere come i guerriglieri algerini delle città si rifornissero dell’esplosivo. Fu grazie ad una soffiata o forse sotto tortura che i legionari seppero dei cammelli-bomba e così in molte città i poveri animali poterono entrare solo preventivamente squartati dai francesi, non avendo quest'ultimi né apparecchiature a raggi X o cani antiesplosivo a sufficienza per controllarli tutti.

Insomma quella Guerra d’Algeria fu proprio una vitaccia da cammello!

Notizie di questo genere   a noi spettatori delle guerre ipertecnologiche dove la morte è elargita tramite missili e bombe intelligenti trasportati da aerei invisibili o UAV robotici, ci danno un certo senso di fastidio, ritenendo un inutile crudeltà coinvolgere nei nostri giochi di guerra i nostri fedeli amici a quattro zampe.

“Roba da incivili, sottosviluppati come solo certi popoli possono essere !”- direbbe qualche radical-chic all’Oriana.

Purtroppo non è così o meglio tutto ciò avviene quando la Guerra diviene così Totale che coinvolge tutti gli esseri viventi coabitanti il territorio in guerra, animali compresi.

In questo caso anche quelli che noi definiamo i nostri migliori amici sono coinvolti ed il caso dei cani è emblematico!.

Il cane bomba, ovvero il RITORNO DI RINTINTIN!

Sì, perché di ritorno bisogna parlare, poiché il cane bomba non è un invenzione del fondamentalismo mussulmano come qualcuno fra poco ci racconterà, bensì invece frutto d’accurati progetti, selezioni ed esperimenti tenutisi nel cuore dell’Europa, durante lo scontro tra la Germania hitleriana e la Russia sovietica durante la seconda guerra mondiale.

Come ricorda nelle sue memorie il Maresciallo russo Zukov, fu il generale Panfilov (poi morto nella difesa di Mosca) ad avere l’idea dei cani-bomba. Questi cani poliziotto, che indossavano una forte carica d’esplosivo munita di un detonatore, condotti da soldati Kirghisi furono addestrati nel salire sui carri armati tedeschi per poi farsi esplodere. Zukov racconta di una brigata di trecento cani anticarro che si sacrificò in un assalto sul fronte di Leningrado, morti tutti dopo però esser riusciti a far saltare in aria una decina di Panzer tedeschi.

Quest’idea piacque tanto ai tedeschi che la fecero propria e crearono vere e proprie scuole di guerra per cani bomba che avrebbero dovuto contrastare le sterminate divisioni di carri armati Stalin T-33 che ormai nel 45 dilagavano verso la Germania. Cani muniti di mine magnetiche che come i loro colleghi russi con un balzo avrebbero terminato gloriosamente finire la loro esistenza. Fu in un campo, ormai vuoto, fu trovato dai soldati americani il piccolo cucciolo di pastore tedesco che divenne famoso per il pubblico televisivo (in bianco e nero) degli anni cinquanta e che noi ricordiamo come Rintintin, la cui mamma indossando una mina magnetica nazista era morta nel Secondo Macello mondiale

Antonio Camuso

Osservatorio sui Balcani di Brindisi  osservatoriobrindisi@libero.it

Brindisi 26 maggio 2005


 

L’INQUISIZIONE COLPISCE ANCORA!

                                     ovvero il teorema Dambruoso dilaga per le procure d’Italia.

Quasi contemporaneamente al nuovo scontro tra procure,  che vedeva quella di Brescia  far arrestare per terrorismo coloro che la procura di Milano aveva assolto, il torema Dambruoso dilagava nella mente dei magistrati più “ sensibili” d’Italia e faceva , dopo Sansone, nuove illustri vittime.

Ricordiamo brevemente  il pezzo saliente del teorema Dambruoso:

Il magistrato Dambruoso esperto in inchieste di terrorismo e accreditato presso l’ONU come tale, attaccando la sentenza  del giudice Forleo ha posto  l’accento sul fatto che  il gruppo, a cui facevano riferimento i tre islamici, era finalizzato a reclutare combattenti da inviare in Iraq,  anche al fine di condurre attacchi Kamikaze.

“…-Ripeto –dice Dambruoso_ nelle intercettazioni parlavano di “giapponesi” da inviare in Iraq, ovvero Kamikaze.  E deve essere chiaro che chiunque  e in qualunque contesto utilizzi tecniche Kamikaze è un terrorista e come tale deve essere perseguito…-“

E dopo i nuovi arresti è il GIP di Brescia che annuncia una nuova interpretazione con  un “Work-in –progress” degno degli anni 70:…”-chiunque organizzi e recluti combattenti da inviare in un territorio occupato da forze di coalizione internazionali è un terrorista è va perseguito!-“…

Come affermavamo in un nostro precedente comunicato , con quanto detto da Dambruoso, e tutte le relative variazioni sul tema che seguiranno, siamo  all’inizio di una nuova campagna di leggi speciali per la lotta al Terrorismo internazionale e ,come tale, temiamo che essa, con la demonizzazione dell’avversario,  porti anche all’annebbiamento del senso non solo della Giustizia ma anche della concezione di Storia Umana e della stessa Ragione

Nell’ultimo caso,  di poche ore fa,  che ha visto ad Imperia  un malcapitato ambulante marocchino, denunciato per vendita di prodotti che offendono “la pubblica decenza” e che ha portato ad un importantissimo sequestro di materiale atto a fini terroristici: quattro bambole giocattolo  che indossavano chador, occhiali neri e che ritraevano agli occhi degli Inquisitori le famose “ vedove nere”, ovvero, le donne Kamikaze cecene che  ricordiamo con la faccia stravolta, uccise dai Gas e da un colpo alla nuca , da parte delle teste di cuoio russe , nel famoso sequestro del teatro moscovita di qualche anno fa.

Nel nostro precedente articolo ipotizzavamo che, come tutti i teoremi inquisitori, quello di Dambruoso avrebbe creato un effetto valanga, che avrebbe messo sotto accusa personaggi famosi ed intoccabili qual, ad esempio, Pietro Micca e Sansone, ma non pensavamo che in poche ore l’Inquisizione  avrebbe colpito, non solo, gli eroi delle vecchie generazioni (alla quale  noi apparteniamo) ma anche quelli dei nostri figli e dei nostri nipotini: Big Gim vestito da feddain,  Barbie da vedova nera, le Tartarughe Ninja con la testa cinta dalla fascia dei kamikaze giapponesi!

Così,  accanto ai roghi di Bibbie esaltanti il kamikaze Sansone  e testi di storia narranti il sacrificio di Pietro Micca ed i relativi film che li esaltano, vedremo ben presto le notti  illuminate da immensi falò di bambole e pupazzi,  sequestrati in grandiose operazioni antiterrorismo a milioni di bambini che,  inconsapevolmente,  stavano per cadere tra le braccia del Male.

Si mormora già che,  in queste ore,  gruppi di  “resistenti” bambini si stiano  organizzando negli asili nido e nelle elementari nel camuffare i loro compagni di gioco in innocui Babbo Natale, salvo che rivestirli nei costumi originali nel segreto delle loro stanzette, infilandosi sotto il letto

 Ma , non si illudano, la mente diabolica dell’Inquisizione sta pensando già col rispondere con un abbassamento dell’età della punibilità dei minori per reati collegati al “ terrorismo internazionale” e dichiarare i genitori compartecipi psichici nei giochi dei figli che simulano  le gesta dei loro beniamini

   ANTONIO CAMUSO

  OSSERVATORIO SUI BALCANI DI BRINDISI


DUE GIUGNO, PARATA DI GUERRA!

 

Pubblicato su :

http://triburibelli.org/sito/modules/MyAnnonces/index.php?pa=viewannonces&lid=5837

  e sul Sito: http://www.ildialogo.org


 e sulla home page di Megachip.


Quella di quest'anno , a detta di tutti i commentatori è stata una parata totalmente diversa, sulla quale il peso dell'impegno militare sul teatro di guerra iracheno si è fatto sentire .

Lo si è visto come la commemorazione dei caduti su quel fronte sia è stata sapientemente rappresentata con lo sfilare dei reparti di appartenenza: i lagunari, la Brigata Sassari, i Carabinieri dell'MSU , ma anche con il passaggio per i Fori Imperiali dei nuovi mezzi che stanno andando a rafforzare il nostro contingente a Nassirya.

Ai blindo Centauro che hanno sostenuto il ruolo di " cannoniere" negli scontri dei mesi scorsi, si sta aggiungendo, a difesa della Brigata Pozzuolo del Friuli, una generazione di mezzi che non lascia scampo a possibili sofismi sul ruolo delle Forze Armate Italiane in Iraq: GUERRA (senza nessun aggettivo di abbellimento)

I mezzi corazzati IFV DARDO , i Carri da Combattimento ARIETE, ai quali al bisogno si aggiungeranno (se la situazione dovesse volgere al peggio come lo scorso mese alla Base Libeccio) gli elicotteri d'assalto A-129 Mangusta( l'arma forse più micidiale in campo aperto che abbia l'Esercito Italiano), con questa parata hanno ricevuto la benedizione di tutto il ceto politico rinsaldando i legami tra esso e quella parte di Stato Maggiore che ha mal digerito la condotta ambigua del governo italiano nel dare sin qui direttive e mezzi per la Missione Antica Babilonia.


Missione umanitaria o forza di occupazione?


Quello che ha sfilato oggi e che si sta mandando sul fronte iracheno è il fior fiore di armamento pesante che le nostre Forze Armate hanno attualmente, progettato e costruito tra la fine degli anni 80 e 90 , capace di competere e combattere contro la potente nemica ( di allora )Armata Rossa.

Carri da 23 tonnellate come il Dardo, dotati di cannoncini e mitragliatrici pesanti e capaci di correre su cingoli a 70 km/h, capaci di trasportare su campi di battaglia ad alta intensità, squadre di 7 fucilieri, carri di 55 tonnellate come l'ARIETE, capaci di competere con i T-72 russi, con cannoni da 120mm, dotati di proiettili guidati ed ad alta penetrazione , elicotteri d'assalto come i Mangusta armati di missili e cannoni a fuoco rapido, per una singolarità solamente italiana, sono inviati in Iraq con la definizione di "mezzi di supporto all'aiuto umanitario"!

Mezzi costosucci ma che, facendosi onore su quel teatro di guerra, permetteranno alle industrie costruttrici di guadagnarsi nuove commesse o semplicemente confermare quelle attualmente bloccate per mancanza di fondi.

Un esempio è il caso dei cingolati Dardo per la cui prima tranche di 200 mezzi che si doveva concludere nel 2004 sono stati stanziati nel Bilancio Difesa di quest'anno solo 36,7 milioni di euro, nonostante che l'Esercito ne reclamasse l'acquisto di altri 360 e per i quali non vi era nessun finanziamento in vista.

Con una bella figura a Nassirya,l'Esercito e le aziende collegate potrebbero far la voce grossa in Parlamento e ricevere un bel po' di soldi , anche se questo dovesse venire a costare un po' di morti iracheni, comprese le vittime di "danni collaterali.

L'Augusta, il cui parco elicotteristico vuole sfondare sul mercato americano e non solo , (ricordiamo che è in lizza per una commessa di 4 Elicotteri Number One, ovvero addetti al trasporto di BUSH) sta facendo i salti mortali per vedere il suo miglior prodotto inviato nel deserto iracheno, in competizione con gli APACHE statunitensi.

Immagini di quartieri zeppi di terroristi spianati a suon di missili TOW e razzi da 81 mm, riprodotte dalle tv di tutto il mondo , sarebbero un messaggio promozionale (a costo zero!)veramente convincente per emirati e "governi arabi moderati" pronti a spendere un bel po' di proventi petroliferi in "sicurezza"!

Ma non c'era solo l'attualità della Campagna Irachena nella sfilata di oggi, c'era anche la GUERRA FUTURA,GLOBALE, CIVILE, PERMANENTE.

La sua immantinenza è stata annunciata dai commentatori con il termine di ammodernamento tecnologico dcl SISTEMA SOLDATO

Un soldato che entro il 2025 dovrà rispettare gli standard statunitensi: visiera con funzioni di schermo olografico, protezione balistica del capo e dell'elettonica inserita nel casco, visione binoculare IL per la visione notturna, microcamera per riprese,GPS,IFF e apparati radio infrasquadra ed extrasquadra, display per visualizzazione di dati (cartografia, ordini digitalizzati, ecc), apparati per acquisizione obbiettivi, telemetri laser, microcamere IR e TV, ottica di puntamento, , protezione balistica modulare del torso a "schermi differenziati", arma bicalibro con proiettili letali e non letali (antisommossa), vestiario in tessuto ad attenuazione emissioni IR e policromie diverse per i differenti ambienti, ecc.

In poche parole un mare di spese militari in commesse per la trasformazione dell'uomo in divisa in una specie di ROBOCOP capace di amministrare la giustizia a mano armata nelle Megalopoli malfamate e ribelli del Futuro prossimo.

Un mare di spese militari che si affronteranno con leggi di guerra, facendo scomparire del tutto quel che resta del sistema pensionistico, azzerando quel che resta della sanità o della scuola pubblica, giustificando tutto con la parola magica SICUREZZA.

Una parola che sappiamo invece che non può nascere sulla bocca di un fucile ma può vivere con la coesistenza con altre due :GIUSTIZIA e RISPETTO DELLA DIGNITA' UMANA, tutto il resto (bomba atomica compresa) è solo un illusione!


Antonio Camuso

Osservatorio sui Balcani di Brindisi

osservatoriobrindisi@libero.it

Brindisi 2/6/04

 NASSIRYA LA SITUAZIONE PRECIPITA!

 APPELLO  DI ANTONIO CAMUSO AI PACIFISTI DI BRINDISI

          
Quelle  poche notizie  che in queste ore che ci giungono  dopo essere state  filtrate e censurate dagli organi militari dal teatro di guerra  di Nassirya ci danno il quadro di una situazione drammatica  tinta però da connotati che giungono alla farsa.
Da parte di governo e militari ci si ostina  ancora nell'imporre la Censura di Guerra ,( quella che io ho denunciato sulle pagine di Liberazione il 13 aprile scorso dopo la "battaglia dei ponti")ad un nutrito stuolo di reporter , presenti in una Nassirya in preda ad una rivolta generale da tre giorni,  e dai quali  abbiamo avuto solo  cronache frammentarie, a volte drammatiche,  come quella nella quale   la giorrnalista della RAI, la Cuffaro  ,assediata nell'edificio della CPA  è passata alla storia con  un suo "porca putt.." sovrastato da un'esplosione, smentendo in diretta le rassicuranti parole pronunciate poco prima  dai nostri ufficiali , o anche quando nella stessa serata , a Contropiano TG3 si impediva addirittura di filmare alla RAI  dalla base di White Horse  il cielo in fiamme di Nassirya assediata
Oggi 16 maggio siamo al terzo giorno di rivolta ed ho la presunzione di affermare che fino al 20 maggio , giorno del dibattito in Parlamento italiano sull'Iraq, tale situazione non cesserà mentre a fare la figura degli assediati di Fort Alamo sono un pugno di militari del San Marco e dell'Ariete rintanati nei rifugi e riforniti  solo ieri da uno di quei convogli che agli studiosi di cose militari fanno ricordare quelli che raggiungevano nel 41 la mitica oasi di Giarabub (e la canzone a lei dedicata "...colonnello non voglio pane ma proiettili per il mio moschetto..")
E come quella sperduta oasi che ,nel quadro di una sconfitta militare dell'armata italiana in Libia ,  resistendo ai reparti inglesi che la cingevano d'assedio  divenne un cavallo di battaglia della propaganda di guerra fascista,  così oggi il nostro governo in combutta con le forze dalla coalizione e vergognosamente coperti a Nassirya dalla Barbara Contini  ci si ostina a non voler evacuare pena lo smacco politico la sede dell'Autorità provvisoria (CPA).
In queste ore la situazione si è complicata militarmente e politicamente, da un lato gruppi di sciti anche se poco numerosi e male armati hanno occupato l'ospedale di Nassirya distante solo un centinaio di metri da Fort Alamo e si divertono a fare il tiro al bersaglio, dall'altra il generale Chiarini che , memore del polverone alzatosi dopo la battaglia dei ponti sa che Berlusconi gli farebbe pagare caro un intervento massiccio (alla Falluja) dei soldati italiani, magari appoggiati da forze terrestri ed aeree angloamericane, che portasse sì alla fine della rivolta , ma anche ad una sfilata di cadaveri iracheni per  le strade della città in pieno dibattito al Parlamento.
 Così da Nassirya ci giungono i soliti messaggi , con relativa censura di immagini di scontri e di soldati italiani in azione, in cui si dice che si sta trattando con i capi locali ( ovvero si stanno tirando fuori al suk, il mercato arabo, una catasta di soldi, di noi contribuenti) e dall'altro che noi non stiamo reagendo per non far male ai civili.
L'assurdo è che in questo caso c'è un bel po' di ostaggi in mezzo: quelli , anche se consapevoli , dei marò del San Marco, ma anche delle loro famiglie qui in Italia ed in particolare della provincia di Brindisi.
Tra questi ultimi  ho dei vicini e vecchi conoscenti i cui figli, coetanei dei miei e che ho visto crescere sotto i miei occhi , sono appunto lì in quell'inferno, con il San Marco e che non hanno la forza di dire BASTA, RIENTRATE! ma che portano l'angoscia stampata in faccia.
Non pensate che come Brindisi social Forum o come resuscitando comitato per la Pace di fare qualcosa?
Antonio Camuso
Brindisi 16 maggio 04
 

 

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