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CENSURA DI GUERRA!

pubblicato su Liberazione  del 13/4/04

http://www.liberazione.it/giornale/040413/pdf/XX_24-ART-01.pdf

   e sul sito www.linodematteis.it

Con un blitz mediaticamente programmato il nostro Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi visita il 10 aprile i soldati italiani di stanza a Nassirya portando a suo dire la solidarietà dell’intero Paese ed il plauso per la loro opera pacificatrice compresa la " battaglia dei ponti "del 6 aprile.

"- Questa visita è stata una sorpresa!- "- affermano i militari e lo crediamo anche noi, viste le misure di segretezza messe in campo per questa importante occasione.

I primi video che giungono alle TV italiane ,che ritraggono un presidente in abbigliamento sportivo che si stringe in foto di gruppo a giovani militari, sono sicuramente , vista la qualità, provenienti da telecamere di cineoperatori militari dimostrando così la capacità dell’esercito di stanza a Nassirya di avere la possibilità di inviare in Italia , senza difficoltà , in tempo reale immagini da quel lontano fronte di operazioni.

Tanta prontezza e capacità stride con il vuoto totale di immagini sia fotografiche che video o semplici registrazioni sonore sui fatti del 6 aprile , relative allo scontro a fuoco tra gli italiani e gruppi di ribelli sciiti che occupavano i tre ponti a sud della città.

Un vuoto preoccupante, che sa troppo di Censura di Guerra, sul quale nessuno ha protestato mentre dagli stessi banchi dell’opposizione di centrosinistra si è levata al massimo una richiesta al governo di presentarsi alle Camere per riferire sull’episodio.

Possibile che nessuno vuol vedere coi propri occhi ciò che è accaduto? C’è qualche motivazione bipartisan che unisce i banchi di centrodestra e centrosinistra che li accomuna nella volontà di non rendere pubblico ciò che è avvenuto su quei ponti?

Ricordiamo come in quegli scontri sono morti alcune decine di iracheni , non solo civili armati , in gergo definiti miliziani, ma anche donne e bambini, oltre al ferimento di molti altri insieme ad una dozzina di soldati italiani. Inoltre in quegli scontri sono stati distrutti quattro nostri mezzi militari, beni pubblici andati in fumo come anche i TRENTAMILA proiettili ( umanitari) di ogni calibro sparati dai nostri soldati nel corso di 7 ore di battaglia vera e propria e oltre 12 ore di assedio al terzo ponte mai definitivamente conquistato.

Quella operazione di "ordine pubblico" il cui scopo era solo quello di sgombrare tre ponti da "occupanti abusivi" che intralciavano il traffico si è tramutata in uno scontro a fuoco che si può paragonare solo in parte alla " battaglia del pastificio " PASTA POINT a Mogadiscio il 2 luglio del 1993 e che costò la vita ad alcuni italiani e alcune decine di morti e un centinaio di feriti tra i civili somali .

Undici anni fa le "antiquate" strutture di comunicazione mediatiche dello Stato Maggiore dell’Esercito fecero arrivare nel giro di due ore le immagini di quello scontro sui televisori italiani ed internazionali: i nostri soldati che si ritirano a piedi, riparandosi dietro i mezzi alcuni feriti, che sparano sotto un piovere di pietre e proiettili di kalashinov, mentre arretrano davanti ad una folla tumultuante di centinaia di somali decisi ad impedire alla scelta assurda degli italiani ( richiesta dal comando americano) di voler occupare il Pastificio , semidiroccato, situato al centro di uno dei quartieri più popolosi e fedeli ad Aidid .

Di quello scontro che durò poco meno di un’ora gli italiani seppero tutto immediatamente al contrario di oggi in cui la CENSURA DI GUERRA GLOBALE AL TERRORISMO INTERNAZIONALE imposta dal comandante in capo BUSH ci costringe a sperare nei fotogrammi carpito da qualche TV araba per sapere qualcosa di più. Che vergogna!.

Trasmettere le immagini di un Presidente della Repubblica, Ciampi, che visita i feriti italiani al Celio per sapere non solo delle loro condizioni, ma anche per avere qualche notizia in più sul reale svolgimento dei fatti sa molto di una burla ben organizzata ai danni dell’intelligenza del popolo italiano.

Sino ad oggi non un fotogramma , non un filmato di pochi secondi che ritragga un solo soldato italiano che spara contro quei ponti, contro le palazzine nelle quali , secondo i resoconti militari, si nascondevano i cecchini che hanno ferito i nostri soldati, non un solo video girato dall’alto da parte degli elicotteri dell’AM che seguivano l’operazione, non un filmato proveniente dal capocarro del gruppo dei carri armati ruotati Centauro che hanno sparato con i cannoni da 105 mm su quel palazzo da dove ,poi , sono stati estratti i corpi di una donna e di alcuni bambini.

Ebbene sino ad oggi nessuno ne richiede l’acquisizione come se tutta questa documentazione non esistesse.

Eppure c’è ed è ampia e numerosa e non è difficile da reperire, a meno che non si stia lavorando nel silenzio della CENSURA ad eliminarla o ridurla a solo quel minimo indispensabile tale che, ciò che è avvenuto su quei ponti non sia né politicamente, né militarmente censurabile.

Ci dobbiamo aspettare forse , come nella vicenda dell’Uranio impoverito, un muro di gomma di dimenticanze , di "non so", "non ricordo bene" da parte dei vertici militari davanti ad una ipotetica commissione di inchiesta parlamentare?

 

DOVE SONO I VIDEO?

 

Da chi dovrebbe essere stata filmata questa operazione se tutti gli standard operativi collaudati in tredici anni di operazioni "umanitarie da parte dell’Esercito Italiano sono stati rispettati?

 

1)Innanzitutto dagli operatori video militari che sono direttamente al comando del generale Chiarini, comandante della Task Force di stanza a Nassirya. I loro video e le immagini fotografiche sono stati inviati in tempo reale attraverso il satellite di Comunicazioni militari italiano SICRAL (entrato in funzione nel febbraio 2001) presso lo Stato Maggiore Esercito e da lì al Ministero della Difesa. Conoscendo l’esperienza del generale Chiarini , già ex Capo di Stato Maggiore del Comando di Armata di Reazione rapida della NATO, ex comandante della brigata nazionale Sud-Est di Mostar nella missione SFOR in Bosnia ed ora comandante della missione italiana a Nassirya non possiamo credere che una volta preparata l’operazione "PONTI LIBERI" non abbia inviato al seguito dei soldati l’apposito reparto di operatori video al suo comando, procedura che ha SEMPRE eseguito durante operazioni anche di minore valenza sul territorio ex yugoslavo.

Ricordiamo come presso il compound WHITE HORSE sono attivi ben tre collegamenti satellitari: due mediante il sistema SICRAL (militare) ed uno di back-up tramite la rete commerciale EUTELSAT.Inoltre presso tutti i reparti vi sono terminali SICRAL e come anche alcuni dei mezzi blindati VM-90 abbiano in dotazione antenne SICRAL rendendo possibile allo Stato Maggiore Esercito a Roma di essere virtualmente presente sul campo di operazioni.

 

Da chi altri dovrebbe essere stata filmata questa operazione?

 

2) Innanzitutto dagli elicotteri HH-3F del 6° ROA dell’Aeronautica Militare che seguivano e coordinavano dall’alto. Questi velivoli dovrebbero aver filmato tutto , non solo con le videocamere portatili in dotazione agli equipaggi, ma anche grazie alle telecamere fisse ad alta definizione di cui sono stati dotati per la missione Babilonia, sia per compiti militari che anche per la mappatura delle zone archeologiche di cui fino a qualche giorno fa l’AM ne faceva un vanto. A meno di uno "sfortunato" guasto di esse e di una identica coincidenza i filmati dovrebbero essere reperibili presso la base dell’AM a Tallil, 20 Km da Nassirya e comunque dovrebbero essere già giunti attraverso il satellite Sicral allo Stato Maggiore dell’Aeronautica a Roma ed anch’essi presso il Ministero della Difesa.

 

3)Un altro reparto che secondo resoconti giornalistici ha preso parte all’operazione è il Rgt San Marco, reparto scelto della Marina Militare , di stanza a Brindisi. Di esso sappiamo come curi accuratamente la documentazione fotografica di ogni evento particolare, che esso sia un addestramento o cerimonia od operazione reale. La Marina Militare nelle operazioni interforze, quale era quella del 6 aprile, filma tutto accuratamente onde evitare "spiacevoli equivoci " con le altre FFAAA ed ha una cultura quasi maniacale dell’archiviazione dei dati.

Riteniamo che anche in questo caso immagini video e registrazioni sonore degli ordini impartiti per radio da parte dei vari comandi siano state così acquisite da "SUPERMARINA" ed anch’esse a disposizione del Ministero della Difesa.

 

3)L’aver usato infine i carri Centauro del 132° RGT Ariete come "Soluzione Finale" ci dà la sicurezza che le videocamere installate sul Carro Comando del raggruppamento utilizzato oltre quelle automaticamente sincronizzate al sistema di sparo dei cannoni da 105 mm ( capaci di filmare in condizioni di assoluta oscurità) abbiano registrato accuratamente tutte le fasi più salienti dell’operazione. A meno di qualche disgraziato "incidente" che ne provochi la distruzione , questi filmati dovrebbero presto giungere , per lo meno in copia, presso il comando del 132° RGT Carri sito a Cordenons (Pordenone) e presso la Caserma Leccisi di Orcenigo Superiore (Pordenone) sede Comando dell’11° Rgt Bersaglieri.

 

4)Infine, sui filmati dei "Servizi" c’è ben poco da dire, sappiamo la loro mania nel riprendere ogni singolo manifestante noglobal in Italia, figurarsi in quella che doveva essere la controrisposta ai tumulti del giorno prima che avevano portato al ferimento di tre carabinieri e alla distruzione di alcuni blindati dei CC. Immaginiamo quindi che i carabinieri dell’MSU che supervisionavano questa operazione di "ordine pubblico"siano impazienti che qualcuno gli richieda quei filmati che loro hanno così premurosamente girato.

 

Ci sarà però qualcuno che vorrà mai rendere pubbliche quelle immagini o il timore che possano sconvolgere un’opinione pubblica che vive nell’idea dei nostri soldati come portatori di pace, distributori di caramelle , che dissetano e rifocillano l’umanità dolente impedirà la nostra voglia di conoscenza senza limiti e censure?.

C’è qualche motivazione bipartisan che unisce i banchi di centrodestra e centrosinistra che li accomuna nella volontà di non rendere pubblico ciò che è avvenuto su quei ponti?

Il fatto che i "buoni " soldati italiani siano capaci , se "sfottuti" da folle ostili e recalcitranti ad abbandonare qualche ponte, possano tramutarsi in veri ROBOCOP ,amministratori di giustizia e democrazia a suon di cannonate possa macchiare l’immagine di "purezza" costruita mediaticamente con fatica dalle nostre FFAA in questi ultimi 20 anni deve diventare un alibi bipartisan per accettare la CENSURA DI GUERRA GLOBALE?

ANTONIO CAMUSO

Osservatorio sui Balcani di Brindisi

osservatoriobrindisi@libero.it

Brindisi 12 aprile 2004

 

 

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