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17)Quartiere Minnuta -BR, un cavalcavia nella stanza da letto 

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  Pubblicato su Gazzetta del Mezzogiorno   in data 8 APRILE 2009

QUARTIERE MINNUTA, Brindisi, 5 Aprile 2009

La benedizione delle Palme nella “chiesa che non c’è”

palme_minnuta.JPG (369507 byte)

Questa mattina , nonostante la giornata grigia ed una tramontana quasi invernale,  i residenti del quartiere Minnuta con parroco e chierichetti in testa  , terminata la Messa, si sono incamminati, partendo dall’exgarage adibito da qualche decennio a chiesa del quartiere, verso un prato contraddistinto da una grande croce di legno  per dare il via alla tradizionale cerimonia della benedizione delle Palme.

 Tra i presenti,  c’era anche chi non è avvezzo a simili riti ma  comunque spinto dalla voglia di affermare un diritto sacrosanto,   negato a questa zona residenziale  di Brindisi, nata nel 1960: la chiesa.

Quella croce piantata nel luogo dove da qualche anno si dice che verrà edificata, finalmente, la Casa di Dio nel quartiere Minnuta,  è a testimoniare non solo la Passione di Cristo ma anche dei “cristiani” di questo luogo .

In questa impresa cinquantennale  si son consumate più generazioni di preti inviati qui dalla Curia,  quasi fosse un posto di frontiera e che , curiosamente,  si son ritrovati col passare degli anni,vedendo sfiorire il loro sogno di officiare Messa in luogo consono, ad essere sorretti psicologicamente dal fatalismo contadino dei loro stessi parrocchiani:-“ Che fai Don Angelo t’incazzi? A casa mia  stiamo aspettando ancora la fogna!-

Così,  a fine anni sessanta,   il primo parroco dovette chiedere asilo per dir Messa , a turno,  nelle case dei suoi stessi credenti dove la domenica si preparava l’altarino.

Vennero poi gli anni 70  e  con la chiusura della SIDELM  , la fabbrica che costruiva vagoni ferroviari, si passò a dir Messa nei capannoni abbandonati tra vecchi banchi di lavoro e l’amianto che coibentava i carri merci sparso tra i piedi degli ostinati credenti.

Fu all’inizio degli anni 80 che, grazie ad un contributo della Curia e una colletta nel quartiere si giunse a quella che doveva esser una soluzione provvisoria:un locale  adibito a Garage e deposito all’interno di una palazzina, fu affittato per ospitare parroco e parrocchiani.

Sulla Saracinesca apparve la scritta “ Parrocchia San Leucio, la Casa di Dio nella casa degli uomini”

Passati trent’anni quella che frase suona non più come un’invocazione religiosa , bensì come un amaro grido di denuncia contro l’insensibilità di amministratori e politici locali nei confronti di questo quartiere che da cinquant’anni aspetta una farmacia, un’asilo, un parco giochi e…la chiesa

In compenso la speculazione edilizia ha messo gli occhi anche su questa zona che era stata definita Zona Verde e dovunque son fioriti grandi palazzoni e così dopo che si è atteso per anni un passaggio pedonale che premettesse , di usufruire di quelli presenti nel vicino quartiere Cappuccini in attesa dell’arrivo qui dei servizi pubblici, agli abitanti della Minnuta è arrivata  la tegola in testa di un progetto di un bel cavalcavia che attraversando giardini condominiali e passando davanti a finestre e balconi  di camere da letto e soggiorni, che risolva il problema della chiusura del vicino passaggio a livello dei Cappuccini per mancanza fondi delle FS.

Si aggiungerà così alla casa di Dio nella casa degli uomini, il Cavalcavia dei folli in mezzo alle stanza da letto dei poveri cristi della Minnuta.

Brindisi 5 aprile 2009

 

la redazione di Brindisi della openarea di 

Pugliantagonista