Archivio storicol'archivio dei movimenti pugliesi"Benedetto Petrone"

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per non dimenticare Benedetto Petrone, Fabrizio Ceruso, Walter Rossi. Saverio Saltarelli...

INDICE GENERALE

BARI e i movimenti Anarchici:ORA

ANNUARIO

 
indice gruppi sinistra rivoluzionaria
UCI (m-l)
PC(m-l)I
Circolo Lenin di Puglia
MLS
PDUP Manifesto
Lotta Continua
Autonomia Operaia
PCdI (m-l)
OC(m-l)
Circolo del Proletariato Giovanile
LOTTA CONTINUA per il comunismo
DEMOCRAZIA PROLETARIA
 ALTRI
 

 

 

ORGANIZZAZIONE RIVOLUZIONARIA ANARCHICA

ORA

'Organizzazione Rivoluzionaria Anarchica, già Organizzazione Anarchica Pugliese, è un movimento politico anarchico italiano nato in Puglia.

le pagine del 77/8

VEDI LE COLLETTIVITA'Un documento di analisi sulla Spagna del 1936 ( ciclostilato del 1974)a cura dell'Organizzazione Anarchica Pugliese

Nel 1976, l’OAP muta il suo nome in Organizzazione Rivoluzionaria Anarchica (ORA), sulla base delle esperienze coeve in Francia ed Inghilterra. Lo stesso anno si tiene a Bari il 1° Congresso regionale dell'Organizzazione Rivoluzionaria Anarchica (ORA), che riprende il nome e l'ispirazione politica dell'ORA di Francia e costituisce sezioni nelle città più importanti della Puglia, qualificandosi per l'intervento nei quartieri, nelle scuole e nelle università, e per l'impegno antifascista. L'ORA pugliese si pone come progetto di organizzazione politica dei comunisti anarchici italiani e si dà tesi politiche originali ispirate dalla Piattaforma dei Comunisti Anarchici del 1926 e dalle istanze di base espresse dai movimenti sociali dal 1968 in poi.

Nel 1978, si tiene a Bari il 1° Congresso Nazionale dell'Organizzazione Rivoluzionaria Anarchica a cui aderiscono anche militanti comunisti anarchici dell'Emilia, della Lombardia, della Campania, ed in seguito nelle Marche, nel Veneto, in Piemonte.

 

IL TIMBRO DELLA SEDE DI BARI

 

Un documento dell'ORA di BARI sulla morte di Benedetto Petrone, i fatti susseguenti e sulla Resistenza Antifascista da sviluppare a Bari

Anche il silenzio è un modo di uccidere

 

La morte del compagno Benedetto Petrone ha fatto rinascere nella nostra città un movimento di lotta contro il fascismo e il suo tessuto organizzativo, che ha riproposto a livello di massa i valori più genuini della Resistenza, delle lotte antifasciste vissute come lotte anticapitaliste, contro lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, per una società senza classi.

Tale movimento ha ritrovato nella mobilitazione di massa e nell'azione diretta, la giusta risposta militante al barbaro assassinio del compagno Benedetto, avvenuto a distanza di soli due mesi dall'assassinio di Walter Rossi a Roma.

Tale risposta di massa ha avuto l'immenso valore di sintetizzare delle indicazioni politiche chiare:

1.      la necessità di battere il fascismo con la mobilitazione e di massa;

2.      la necessità di non delegare allo Stato e ai suoi organi rappresentativi tale compito; non solo perché sino ad oggi per trent'anni fascismo e Stato hanno vissuto a braccetto; non solo perché i fascisti, anche a Bari, hanno avuto tutte le coperture possibili e immaginabili, ma soprattutto perché gli operai, gli studenti, le donne, i disoccupati non possono scindere le lotte contro il fascismo da quelle contro la disoccupazione, contro l'emarginazione, contro il lavoro nero, contro l'aumento dei prezzi, contro la repressione, contro le leggi liberticide.

Ridicoli sono stati i tentativi di criminalizzare tale movimento attraverso l'uso terroristico della stampa.

Solo chi ha voluto negare la realtà di questo movimento, ha avuto il coraggio di parlare di pochi sparuti "gruppi di autonomi" durante l'assalto alla Cisnal (azione spontanea e fatta da oltre mille partecipanti): inoltre, per evitare l'espansione di questo movimento è stato costretto ad organizzare in fretta e furia i funerali del compagno.

A tale manovra la risposta l'hanno data i 10.000 compagni che nella sera del 30 novembre sono sfilati per le vie della città. Le iniziative prese dal movimento di lotta contro il tessuto organizzativo dei fascisti sono inequivocabili e nello stesso tempo hanno impedito che il clima di paura si potesse estendere ed isolare il movimento, clima di paura creatosi nella città la sera di martedì,

·         a causa dello scorazzare ingiustificato, in modo continuo, delle vetture della polizia (in borghese e non) con le sirene spiegate;

·         a causa delle notizie infondate che diffondevano i mezzi di informazione borghesi ("calata di orde di autonomi da Bologna e Roma", ecc.); degli "avvertimenti" che i poliziotti, in posizione di avanscoperta ai vari capannelli sviluppatisi nella città, davano ai negozianti ed ai venditori in alcuni mercati ("chiudete che ora stanno arrivando i rossi: spaccheranno tutto!");

·         a causa di azioni errate praticate su alcune automobili e alcuni negozi di Via Sparano (spaccatura delle vetrine). Alcuni di questi negozi, però, sono gestiti da finanziatori dei fascisti, anche se la popolazione non li conosce ancora come tali.

L'azione del movimento di lotta, che la stampa ed i partiti hanno tentato di presentare come azioni di teppisti, si è diretta contro il tessuto organizzativo dei fascisti, colpendo le loro sedi organizzative (Federazione Provinciale, in Via Piccinni, sede della Cisnal, la famigerata Passaquindici, da dove continuamente sono partite le squadre che picchiavano i giovani di sinistra); i loro posti di ritrovo (Bar Esperia, Bar degli Amici, Casa della Panna); negozi gestiti da noti squadristi e criminali (Al Kazar e Disco mix).

Sia chiaro che non si elimina il fascismo soltanto colpendone il tessuto organizzativo, come ha fatto il movimento in questi giorni, ma anche organizzandosi all'interno dei quartieri, con dei centri di mobilitazione antifascista permanenti, che svolgono attività di controinformazione, di vigilanza, togliendo ogni agibilità politica ai fascisti, impedendo che possano utilizzare piazze e luoghi cittadini, sia per radunarsi che per organizzarsi.

Solo in questo modo, Benedetto non è morto invano, e il suo ricordo rimarrà sempre vivo, non solo tra i compagni che gli sono stati vicini nelle lotte, ma tra tutti gli sfruttati che lottano e lotteranno per la liberazione dell'uomo dallo sfruttamento e dall'oppressione.

La mobilitazione di questi giorni è un'importante tappa per giungere all'obiettivo da tutti auspicato, di chiudere i covi fascisti, di impedire che nelle scuole e nei quartieri possano continuare a scorazzare seminando il panico tra i proletari e i giovani, contribuendo alla crescita della coscienza politica e della partecipazione diretta di tutti i proletari.

L'antifascismo non va delegato, perché la sua forza risiede nella forza e nella capacità degli organismi di massa degli studenti, degli operai, delle donne, dei disoccupati, di costruire e di portare avanti un processo di trasformazione radicale della società, un processo di costruzione di una società senza classi, autogestita ed egualitaria.

Organizzazione Rivoluzionaria Anarchica

http://www.fdca.it/storico/preistoria-fdca/ora-puglia.htm

Bari, 2 dicembre 1977

 


ORA  e il convegno di Bologna settembre 1977


ORA

IL CONVEGNO SULLA REPRESSIONE E IL MOVIMENTO

BARI 30 OTTOBRE 1977

UN DOCUMENTO SULLA REPRESSIONE TRA IL 78 E IL 79 E UNA CRITICA AL "LOTTARMATISMO"  DOC 17 GENNAIO 1980

 

 

TESTIMONIANZE E FONDI BIBLIOTECARI

IL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE CHE RACCOGLIE I MATERIALI DELL'ORA

CENTRO DI DOCUMENTAZIONE “FRANCO SALOMONE”

Fano, Piazza Capuana 4

UN RICORDO DI FRANCO SALOMONE

La FdCA-Federazione dei Comunisti Anarchici è lieta di annunciare l’apertura dei locali che ospiteranno il Centro di Documentazione “Franco Salomone”, nel pomeriggio di sabato 30 ottobre 2010.

Viene così realizzato l’impegno preso nel lontano 2005 con Franco Salomone, il nostro compianto compagno di lotta e militante comunista libertario savonese scomparso nel 2008. E’ grazie a lui che è oggi possibile per la FdCA avere a propria disposizione locali in cui dare spazio e nuovo slancio alle attività politiche e sociali del comunisti anarchici ed al tempo stesso realizzare un ulteriore impegno contratto con il compagno Salomone: quello di raccogliere, conservare e valorizzare a fini storiografici la memoria dell’anarchismo di classe dagli anni ’60 ad oggi, nonché la pubblicistica relativa alla storia delle lotte, delle esperienze, dei protagonisti del comunismo anarchico e della sinistra rivoluzionaria.

Sulla base del fondo documentario ereditato dal compagno Salomone, il Centro ha già acquisito il cospicuo fondo OAP/ORA a Bari e si accinge ad acquisire altri fondi e donazioni di attivisti libertari, procedendo alla loro archiviazione e fruizione per ricercatori ed amanti della documentazione storica.

Ma il Centro intende essere anche luogo per attivisti/e libertari e dell’auto-organizzazione sociale con lo sguardo rivolto al presente ed al futuro.

Non solo archivio, dunque, ma luogo fisico e politico in cui la memoria alimenta la ricerca storica ed al tempo stesso si collega alle esperienze dell’oggi, favorendo quel ricambio generazionale di attivisti/e e militanti indispensabile per assicurare continuità al progetto politico-organizzativo dei comunisti anarchici e lunga durata all’anarchismo radicato nelle lotte sociali e politiche della contemporaneità.

L’apertura di questo centro di documentazione è solo l’inizio di un percorso politico con cui si intende promuovere studi e ricerche, allacciare proficui rapporti di collaborazione e progettualità  con i tanti centri di documentazione ed archivi del movimento anarchico già esistenti ed operanti a livello locale, nazionale ed internazionale, perché solo la cooperazione può rafforzare il nostro impegno nel raggiungere l’obiettivo che ci prefiggiamo e ci prefiggevamo già all’indomani della Prima Internazionale: essere memoria delle lotte di ieri per essere protagonisti nelle lotte dell’oggi, per l’alternativa libertaria, per l’uguaglianza e la libertà.

FdCA

 

PROGRAMMA DELL’INAUGURAZIONE

 

Ore 17.00: saluto della FdCA agli ospiti e significato del Centro di Documentazione

Ore 17.30: intervento di ricordo della figura di Franco Salomone

Ore 18.00: interventi degli ospiti per saluti o per ricordare la figura di Salomone

A conclusione della serata: buffet

 

presso la sede FdCA - Piazza Capuana 4

 

Dopo l'inaugurazione della sede del Centro di Documentazione "Franco Salomone" nel pomeriggio di sabato 30 ottobre, negli stessi locali, domenica 31 ottobre e lunedì 1 novembre 2010, la FdCA terrà a Fano il suo 8° Congresso Nazionale.

Dopo un anno di preparazione e di dibattito, la FdCA si appresta ad approvare documenti di strategia politica e di tattica generale su temi quali l'energia e l'ambiente; i movimenti e le lotte sul territorio; le lotte sindacali; la situazione economica internazionale ed italiana.

Con questo Congresso, la FdCA intende ridefinire ed aggiornare le sue posizioni politiche, adeguando le sue tesi ai mutamenti intervenuti negli assetti e nelle dinamiche del capitalismo internazionale, nel ruolo dello Stato, nelle prospettive di lotta nel territorio e nei luoghi di lavoro. Da questo Congresso è attesa una rinnovata omogeneità sul piano della strategia politica, base fondante dell'organizzazione politica dei comunisti anarchici in Italia e nel mondo.

Il Congresso è altresì chiamato alla definizione di un documento di orientamento programmatico per la politica dei comunisti anarchici della FdCA a livello internazionale e nazionale nella attuale situazione politico-economica. Le esperienze di lotta e di movimento, le riflessioni e gli insegnamenti accumulati, nel periodo dal 7° Congresso del 2006 ad oggi, confluiscono così in un programma di azione e di iniziativa a sostegno del ruolo dei comunisti anarchici negli organismi di massa, nei movimenti, nelle lotte anticapitaliste ed antiautoritarie per l'uguaglianza e la libertà.

Per informazioni e contatti:

www.fdca.it
fdca@fdca.it

tel.: 3296180304

 

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