ARCHIVIO STORICO BENEDETTO PETRONE

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TARANTO E I PROLETARI IN DIVISA

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INDICE GENERALE


 

 

 

 TARANTO: DICEMBRE 1975, LE LOTTE DEI MARINAI CONTRO IL REGOLAMENTO DI DISCIPLINA E CONTRO FORLANI

RELAZIONE ALLA COMMISSIONE NAZIONALE PID

...quando l'ammiraglio BINI diede l'ordine di andare al leggere Lotta Continua...

 

INTERVENTO DEL RAPPRESENTANTE DEI PROLETARI IN DIVISA DI TARANTO NELLA RIUNIONE DI COMMISSIONE PID A ROMA DEL 13-14 DICEMBRE 1975

Relazione inviata  ai responsabili regionali di LC  per inoltrarla anche in Puglia alle sedi di  LOTTA CONTINUA di BARI, LECCE, BRINDISI E TARANTO,in attesa di parziale pubblicazione sul bollettino dei Proletari in divisa previsto per metà gennaio 1976.

 

( -Trascrizione da nastro da registratore a bobina  Geloso -. Si parla della valutazione delle ultime lotte dei soldati  ed in particolare della giornata di lotta nazionale del 4 dicembre 75 . Ogni situazione racconta la sua esperienza. In questo caso riportiamo solo quella di TARANTO che si conferma come una tra le più difficili per il movimento dei Proletari in divisa, che deve scontare momenti di forte repressione da parte della gerarchia militare , che considera Taranto il fiore all’occhiello , ma anche errate valutazioni sull’importanza del movimento dei soldati  nella lotta antifascista e anticapitalista da parte  degli stessi militanti  di Lotta Continua di Taranto, salvo poi autocriticarsi in seguito,)

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TARANTO:Il 4 dicembre  non ha visto forme di lotta all’interno della Marina e la causa di questo non va ricercata in una presunta debolezza del movimento.Prima di tutto , prima del 4 e dell’assemblea, i marinai di MARIDEPOCAR avevano avuto la forza di cacciare un superiore chiaramente fascista. Subito dopo l’assemblea ( un’assemblea dei marinai agguerritissima  NdR) all alle scuole militari c’è stato il 4° sciopero del rancio, e tutto questo lasciava prevedere che il 4 sarebbero scese in lotta sia le scuole CEMM, che l’ospedale militare che il MARIDEPOCAR.

Se il 4 non è successo niente si deve alla festa di Santa Barbara, in cui in Marina gli ufficiali puliscono le mense, c’è un clima goliardico, ma anche il fatto  che le gerarchie hanno giocato parecchio d’anticipo, di cui un esempio era che l’ammiraglio BINI, comandante del Compartimento Militare dello Jonio aveva dato subito dopo l’assemblea ( quella di lotta dei marinai NdR) l’ordine  DI LEGGERE LOTTA CONTINUA per seguire meglio la preparazione del 4.

In secondo luogo ha giocato pesantemente il fatto che si era creato un clima di oppressione poliziesca ( su un dragamine per esempio su 7 marinai di stanza , il 4 erano presenti 5 ufficiali di ispezione).

Il dato centrale va rilevato comunque nella capacità delle gerarchie di colpire la testa del movimento dei marinai a Taranto con il trasferimento di un dirigente riconosciuto nel movimento dalle scuole CEMM al porto di Augusta, con il trasferimento del delegato nazionale di Maridepocar e di altri 3 compagni, con il trasferimento all’ospedale militare di un’altra avanguardia di lotta e con le intimidazioni, ecc.

Comunque sul 4 non dobbiamo dare un giudizio totalmente negativo, perché come dicevano i marinai non si è mai discusso tanto in caserma a Marindepocar come il 4.

Il 4 mattina gruppi di marinai, pochi, non sono scesi a mangiare, altri si sono alzati in ritardo, altri ancora in mensa si guardavano in faccia chiedendosi cosa fare, La tensione interna  non andava abbandonata e si è deciso di rilanciare il 12, Ma oggi non so ancora se lo sciopero del rancio che era stato deciso si sia  fatto perché in questi due giorni non sono usciti.

La discussione come porsi in maniera offensiva rispetto al regolamento  di disciplina , si è distribuito un volantino all’interno e  per il 12 si è lanciata la campagna nazionale per l’abolizione degli aiutanti di piazza che  sono  una vera e propria polizia politica all’interno della Marina per cui ad alcuni sottufficiali viene delegata la repressione sistematica di ogni minimo fermento politico nelle caserme.

Le gerarchie stanno  tentando la manovra della repressione strisciante, senza  veri e propri arresti, ma aumentando i trasferimenti, che hanno carattere positivo di portare i compagni in quelle basi come Augusta dove non esiste o quasi  movimento. Proprio ad Augusta con il trasferimento da Taranto  e di altri compagni da La Spezia si sta costituendo una cellula.

Il 4 comunque i 10.000 marinai di Taranto hanno avuto un peso notevole a livello cittadino. Si è svolto uno sciopero nelle scuole imposto dai marinai. Il partito (LOTTACONTINUA NdR)) nel suo insieme non voleva farsi carico  di tutto questo.

C’è stato un coordinamento  cittadino di studenti dove alcuni marinai hanno imposto la loro presenza. Questo ha provocato anche una spaccatura nel cartello delle forze politiche degli accordi di Milano ( quelli delle elezioni del 75 NdR) La FGSI ha aderito allo scioper, l’OCML si è detto d’accordo su un’assemblea di 500 studenti al Righi. La più grossa scuola di Taranto, mentre la FGCI è stata completamente isolata ed ha distribuito un volantino in cui si diceva  agli studenti  che “ i militari non era un problema loro” , mentre molti suoi stessi militanti hanno aderito allo sciopero o alle assemblee.

 Altro dato positivo è stato il primo volantinaggio all’Italsider, tanto più importante per l’atteggiamento di disinteresse nel farsi direttamente carico di questa iniziativa da parte di alcuni operaia di Lotta Continua, Il giorno dopo il volantinaggio questi stessi operai sono stati sommersi dagli altri con domande sulla giornata del 4. La sera stessa alcuni di questi operai sono intervenuti all’assemblea spettacolo con ottimi interventi in cui veniva fuori tutta la critica di  miopia politica  all’atteggiamento precedente.

Penso che  le strutture di partito a Taranto  si sono mosse quando hanno capito che l’attivizzazione  del movimento dei soldati  era anche ATTIVIZZAZZIONE DEL PARTITO , CHE NEL PIATTO DEL LAVORO POLITICO nelle FFAA,  si mangiava un po’ tutti.

Dopo il 4 e l’assemblea nazionale bisognava evitare nella battaglia contro il regolamento una fase di stagnazione del movimento. Bisogna saper alzare il termometro dello scontro sia con le gerarchie che con Forlani, Nella Marina l’atteggiamento di attacco al regolamento va rilanciato con questa campagna di abolizione della polizia politica ( gli aiutanti di piazza) e sapersi legare a una risposta generalizzata contro i trasferimenti , gli arresti e le denunce dei militari democratici…. Portare avanti la parola d’ordine : FORLANI DEVE ANDARSENE!

 

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