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COMUNICATO STAMPA SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE 

24 novembre 2010,
seconda udienza del processo per la morte i Ilva di Antonino Mingolla


Si è tenuta oggi a taranto la seconda udienza del processo contro l'Ilva
e i responsabili della ditta d'appalto per cui lavorava Antonino
Mingolla, ucciso sul lavoro nell'aprile di 4 anni fa.
Si è tenuta all'indomani della vergognosa cerimonia in cui allo stesso
Riva, padrone dell'Ilva, presente Marcegaglia e stuolo di sutorità
osannanti è stato assegnato il premo per la sicurezza e ambiente.
Si e tenutà con ben altra eco su stampa e mezzi di informazione, che
ancor oggi spendono pagine e servizi video celebrativi di padron Riva,
ma tacciono su questo processo come sulle decine di operai uccisi dalla
fabbrica assassina di sua proprietà.
Come sempre, anche oggi a sostenere i famigliari dell'operaio ucciso dal
lavoro che da quattro anni aspettano giustizia, c'erano i compagni della
rete nazionale per la sicurezza, che hanno presidiato l'entrata del
tribunale con striscioni e volantini e hanno poi seguito il dibattimento.
Come sempre, mancava l'Ilva, che ha fatto pervenire tre sue memorie
difensive ma non ha inviato i suoi legali.
L'udienza, iniziata con oltre un'ora di ritardo, è ruotata intorno alla
testimonianza del medico legale che effettuò l'autopsia.
La parte civile si è impegnata per far emergere come il ritardo dei
soccorsi sia stata causa rilevante nella morte del lavoratore, spirato
dopo un paio di giorni di agonia per intossicazione da monossido di
carbonio presente nelle tubazioni su cui stava effettuando la
manuntenzione, mentre la difesa, con ripetute opposizoni, ha cercato di
tenere fuori dal processo questa circostanza come "irrilevante" o
"puramente ipotetica".
Al termine del breve e serrato contraddittorio, la seduta si è chiusa
con un imbarazzante tira e molla sulla data in cui fissare la prossima
udienza, tra pubblica accusa e difesa che si rimpallavano proposte e
contro-proposte compatibili coi rispettivi altri impegni.
Alla fine si è concordato il 19 gennaio, tra quasi due mesi, con il
giudice che ha pure apertamente esclamato "tutti potete vedere come
funziona la giustizia".
Lo vediammo  fin troppo bene come NON funziona quando si tratta di
processare i responsabili delle assassini da lavoro, il che rende ancora
più necessaria e lunga la battaglia per cui la Rete è nata e per cui il
prossimo mese torna in campo con una settimana di mobilitazioni in tutta
Italia dal 5 all'11 docembre.

Per finire, all'uscita dal tribunale abbiamo scoperto che qualcuno aveva
vogliaccamente approfittato della nostra assenza per strappare alcuni
pannelli di carta che avevamo attaccato all'inferriata.
A quanto pare, dire la verità su Riva e la sua fabbrica assassina alzare
la voce contro le morti da lavoro e non lavoro a Taranto, dà fastidio, e
molto.


Rete Nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro Taranto.
Via rintone 22, cobasta@libero.it 3471102638


COMUNICATO STAMPA SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE 

TARANTO

SABATO 13 NOVEMBRE 2010

presidio di lotta e solidarietà contro la repressione a taranto, napoli,
brescia
sabato ore 18 piazza immacolata

disoccupati organizzati slai cobas per il sindacato di classe
taranto
cobasta@libero.it
347-5301704

 

martedì i circa trecento operai e impiegati della sma sono scesi in lotta in
uno sciopero regionale con manifestazione
sotto la regione, oltre un centinaio provenienti dalle 12 basi in tutte le
province hanno partecipato alla manifestazione
l'azienda ha iniziato la procedura della messa in mobilità dei lavoratori,
che potrebbero essere tutti mandati a casa a fine appalto regionale
a fine marzo
gli operai e impiegati, massicciamente organizzati nei cobas sono gli
ex-forestali, protagonisti della rivolta assedio della regione del 27
novembre
2001 , passata alla storia come 'la sera dello schiaffo all'allora
presidente della regione puglia Fitto, rivendicano la continuità del lavoro
e
la fine di ogni precarietà
vi è stato nel corso della mattinata un incontro con la presidente della
regione puglia, rappresentata dall'assessore fratoianni, su delega di
Vendola e l'assessora all'ambiente Nicastro
la Regiorne ha espresso la decisione di non procedere a una nuova gara da
appalto, ma di approntare una soluzione specifica per questi lavoratori
nell'ambito dell'agenzia regionale
abbiamo rivendicato l'assoluta conservazione del posto di lavoro a tempo
pieno e il rispetto dei diritti acquisiti
l'incontro si è chiuso con un aggiornamento a 1 mese

il 10 dicembre i lavoratori torneranno in massa alla regione

info a cura
slai cobas per il sindacato di classe
puglia basilicat

11 novembre 2010

la lotta dei disoccupati organizzati di taranto in questi giorni sta
ottenendo i primi risultati in materia di corsi di formazione retribuitoi -
che sono anche forme di reddito sociale - e raccolta differenziata porta a
porta con nuovi fondi ottenuti dalla regione
mentre si va estendendo la rete capillare nei quartieri proletari più
disagiati, intorno alla rivendicazione del lavoro nelle bonifiche ambientali
nella martoriata città dell'inquinamento
i disoccupati organizzati sviluppano poi una aggressiva campagna di denuncia
contro l'assoluzione degli ex sindaci di taranto causa delle ruberie e del
dissesto tucci di bello, ottenendo anche grande consenso sociale
sul terreno del fronte unito e del coordinamento delle lotte proletarie e
sopratutto tra i lavoratori delle pulizie e degli appalti delle scuole che
avanza l'unità di lotta
oggi intanto all'ilva e eni volantinaggi sulle morti sul lavoro

sabato 23 ottobre
manifestazione a Taranto
        ore 18  piazza Immacolata-via d'aquino

strani impedimenti per l'uso di piazza della vittoria della Digos all'ultimo
momento
perchè si vuole ostacolare la manifestazione dello slai cobas ?
la manifestazione si terrà comunque

Appello alla città
sabato 23 ottobre
manifestazione a Taranto
        ore 18  piazza Immacolata-via d'aquino



L'assoluzione dell'ex sindaco e vicesindaco  DiBello- Tucci nel processo di
appello per i bilanci falsi negli anni 2001-2005 - fatti che hanno provocato
il dissesto, gli stipendi d'oro, il sistema scientifico degli appalti
deviati e illegalmente prorogati, quelli che hanno fatto ricchi gli uomini
del malaffare e poveri i cittadini e in primis quelli che poveri erano già,
operai, precari,disoccupati,pensionati, piccoli commercianti, impiegati
ecc.- non è accettabile
        non possiamo dire che 'il fatto non costituisce reato'

Si è scritta una pagina nera chi è onesto e chi ha cercato di esserlo, anche
nella pubblica amministrazione è deluso
                  si tratta di un messaggio di giustizia negata

le sentenze vanno rispettate  ma di fronte alla giustizia negata è
necessario  ribellarsi

lo slai cobas per il sindacato di classe fa appello a tutti gli operai, i
lavoratori, i precari, i disoccupati, alla gente onesta di questa città a
indignarsi, protestare , manifestare


slai cobas per il sindacato di classe taranto
via rintone 22 cobasta@libero.it  347-1102638

comunicato stampa


massima solidarietà alla popolazione di terzigno e dei paesi in lotta contro
le discariche che uccidono
gravissime cariche contro i cittadini, donne e bambini
basta con uno stato, un governo, delle amministrazioni locali che invece che
tutelare i
cittadini gli mandano contro manganelli e blindati
i disoccupati organizzati dello slai cobas sabato 23 0tt0bre 0re 18 scendono
in solidarietà pubblica alle popolazioni di terzigno
per rivendicare il piano della raccolta differenziata porta a
porta
-ore 18 in piazza immacolata e via d'aquino


 

 

pieno sostegno agli operai fiom della same di bergamo: rompere con i
sindacati filopadronali fim-uilm-ugl-fismic, ricostruire il sindacato di
classe per difendere i lavoratori



 SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE
 sede via bonomelli 9 bergamo   cobasdalmine@infinito.it  335 5244902

01-10-2010

> comunicato stampa

solidarietà agli operai fiom della same: no alle deroghe al contratto
nazionale

rompere con i sindacati filopadronali fim-uilm-ugl, ricostruire il sindacato
di classe nelle fabbriche

è una esigenza di tutti i lavoratori per difendersi dagli attacchi di
padroni e governo

al posto di lavoro, ai diritti e alle libertà sindacali ottenute con dure
lotte

e sanciti dalla leggi, contratti, statuto dei lavoratori, costituzione

segue volantino nazionale:

(già diffuso alla dalmine per protestare contro la venuta di bonanni e
ichino a bergamo per il 60 della cisl)


> La disdetta del contratto metalmeccanico del 2008 da parte della
> Federmeccanica realizza l'unità dei padroni intorno al fascismo padronale
> della Fiat e costituisce il più grave attacco degli ultimi decenni ai
> diritti e alla libertà sindacale nel nostro paese.
> I padroni metalmeccanici si mettono sulla strada del neo corporativismo
> fascista contro le stesse leggi, contratti, statuto dei lavoratori,
> Costituzione.
> A questo attacco si risponde con lo sciopero!
> A questa guerra si risponde con la guerra di classe prolungata!
>
> Ma nella risposta a questo attacco esistono quattro esigenze:
>
> Primo. L'esigenza del fronte unito di tutte le organizzazioni sindacali,
> dalla Fiom ai sindacati di base e di classe che sono contro questa
> disdetta
> e questo attacco generale.
> In questo quadro, lo Slai cobas per il sindacato di classe aderisce allo
> sciopero della Fiom indetto nella giornata odierna e alla manifestazione
> nazionale del 16 ottobre.
>
> Secondo. Questo attacco è costruito su scala nazionale e aziendale sulla
> base del patto neo corporativo con Fim, Uilm, Fismic, Ugl.
> Per cui è assolutamente necessario rompere a tutti i livelli con queste
> organizzazioni sindacali, compreso il non riconoscimento dei loro delegati
> Rsu che perdono le caratteristiche di rappresentanti dei lavoratori.
> Bisogna dare vita a coordinamenti in fabbrica e sul territorio che
> rappresentino realmente i lavoratori.
> Le sedi dei sindacati collaborazionisti devono essere fatte segno di
> iniziative di lotta dei lavoratori, chiamando alla mobilitazione i
> lavoratori indipendentemente dalla loro tessera sindacale.
>
> Terzo. L'attacco padronale è stato preparato da anni di concertazione e da
> accordi sindacali che hanno indebolito i lavoratori e rafforzato i
> padroni,
> di cui il gruppo dirigente e gli apparati della Fiom sono responsabili.
> La ricostruzione del sindacato di classe nelle fabbriche non può quindi
> che
> basarsi sui cobas, che fuori da ogni diatriba e divisione sindacale sono
> lo
> strumento in cui i lavoratori possono riorganizzarsi e difendere realmente
> lavoro, salari, diritti in fabbrica.
>
> Quarto. Il governo Berlusconi e il ministro Sacconi sono anello
> fondamentale
> del nuovo fascismo padronale; il PD e la maggioranza confederale si
> riconoscono negli interessi generali del piano Marchionne.
> Per questo le lotte operaie devono necessariamente unire la lotta contro i
> padroni alla lotta contro il governo e la falsa opposizione.
>
> La manifestazione del 16 ottobre non avrebbe né senso né coerenza se non
> fosse su questa linea.
>
> SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE
> coordinamento nazionale
> .11.9.10
>
> seguono le prese di posizione sulla vicenda di cgil-cisl-uil, sacconi,
> confindustria-pd :
>
Treviglio - Giovedì pomeriggio un gruppo di tute blu della Fiom ha voluto
così protestare contro le deroghe al contratto nazionale firmate dal
sindacato.

Same, operai della Fiom

lanciano uova alla Cisl

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Giovedì pomeriggio di protesta degli operai Fiom della Same di Treviglio che
hanno contestato in modo plateale la firma da parte di Cisl e Uil
dell'accordo sulle deroghe al contratto nazionale siglato ieri a Roma;
accordo non approvato dalla Cgil che tramite il suo segretario generale
Guglielmo Epifani ha fatto sapere di considerare l'intesa "una scelta
sbagliata" sia "per Confindustria che per Federmeccanica" perché "porterà
inevitabilmente a non avere più un contratto nazionale degno di questo
nome".

Protesta che ha bloccato il traffico sull'ex ss 11 ed arrivata fino alla
vicina sede locale della Cisl dove le tutte blu aderenti alla Fiom hanno
lanciato uova ed altri oggetti per rimarcare il loro "no" all'accordo.

"Un gruppo di 100 operai della Same, accompagnati da funzionari della Fiom,
ha raggiunto in corteo la sede intorno alle 15, rimanendoci per mezz'ora -
spiega Luca Neri della segreteria Fim-Cisl di Bergamo - ed ha iniziato a
lanciare petardi, uova e ad insultarci". Neri non utilizza mezzi termini.
"Si è trattata di un'aggressione vera e propria e ci hanno messo in
difficoltà anche con gli iscritti tra cui pensionati che si trovavano da noi
per consulenze. Ci sono stati attimi di smarrimento - continua - di fronte
ad una manifestazione squadrista. Sinceramente mi aspettavo del malcontento
ma non che potesse degenerare in questi modi".





Cisl - Questa la decisione dopo la protesta con lanci di uova e petardi vero
la sede di Treviglio del sindacato da parte di operai Fiom della Same.

"Rompiamo le relazioni con la Cgil"



Dopo l'assedio di giovedì pomeriggio di alcuni operai Fiom della Same alla
sede della Cisl di Treviglio arriva la puntualizzazione della stessa Cisl in
merito all'episodio.

"Un fatto gravissimo e inaccettabile- dice Ferdinando Piccinini, segretario
generale della CISL bergamasca-. Un atteggiamento cosi antidemocratico e
offensivo nei confronti di un'altra organizzazione sindacale non si era mai
riscontrato negli anni scorsi. Il fomentare un clima di scontro sociale tra
lavoratori è irresponsabile e grave con le derive pericolose che può
assumere.

La CISL bergamasca e tutte le categorie sospenderanno tutte le relazioni
unitarie con la CGIL invitandola a prendere inequivocabilmente una forte
presa di distanza e di condanna di tali atti.

Siamo inoltre valutando di procedere dal punto di vista legale per i danni
arrecati alla sede e per le pesantissime offese ricevute. Crediamo che il
compito di dirigenti di un sindacato sia anche quello di mantenere un clima
democratico e di rispetto il dibattito e il confronto tra le varie
organizzazioni rifiutando e isolando ogni forma di violenza. La CISL
Bergamasca rimane comunque determinata a proseguire per la sua strada di un
sindacato responsabile, libero e democratico che offre risposte concrete a
lavoratori e pensionati".

Per Ferdinando Uliano, segretario generale della FIM CISL, "si tratta di un
atto premeditato in quanto alcuni dirigenti della FIOM nella mattinata
avevano soppeso gli impegni unitari per organizzare questo vero e proprio
atto squadrista tipico degli anni più cupi del ventennio fascista contro
un'organizzazione sindacale democratica, i suoi lavoratori e i pensionati.

I massimi dirigenti sindacali della FIOM bergamasca se ne sono anche resi
corresponsabili con la loro presenza fisica.

Lo riteniamo un atto gravissimo e intollerabile per qualsiasi organizzazione
democratica del nostro paese, che offende non solo la FIM e la CISL, i
nostri operatori, gli iscritti e i pensionati, ma anche la storia di
un'organizzazione sindacale come la CGIL.

La FIM CISL sospende immediatamente i rapporti unitari e chiederemo
l'immediato incontro tra i segretari di FIM FIOM e UILM di Bergamo".



Confindustria esprime "severa condanna per quanto accaduto oggi a Bergamo,
dove una manifestazione della Fiom-Cgil è degenerata in atti gravissimi, con
il lancio di oggetti contro la sede Cisl di Treviglio". "Alla Cisl - si
legge in una nota - va la piena solidarietà di Confindustria, che continua
ad essere fortemente preoccupata per il ripetersi di episodi che non aiutano
il confronto democratico e civile nel quale si stanno impegnando le parti
sociali".





Fim Cisl: un esposto in Procura

su episodi violenti e intimidatori

30 settembre 2010Cronaca

La sede della Cisl di Treviglio Treviglio, lancio di uova alla Cisl
Piccinini: E' rottura con la Fiom

Un "assalto squadrista" è avvenuto oggi presso la sede Cisl di Treviglio da
parte di un manipolo di militanti Fiom della Same capitanati dal segretario
generale della Fiom di Bergamo. Un atto che la Fim-Cisl definisce "vile e di
gravità inaudita". La Fim-Cisl, si legge in una nota, "raccoglierà un
dossier su tutti gli episodi violenti ed intimidatori subiti negli ultimi
mesi da dirigenti della Fim e presenterà un esposto alla Procura della
Repubblica. Chiediamo alla Cgil di intervenire con durezza nei confronti di
una organizzazione che sembra davvero aver perso la testa e ha smesso di
essere un sindacato confederale".





Sacconi - Il ministro del Welfare commenta quanto accaduto a Treviglio, con
il lancio di uova della Fiom contro la Cisl.

"Un'odiosa manifestazione, atto grave"





L'odiosa manifestazione della Fiom Cgil contro la sede Cisl di Treviglio
denunciata dalla stessa Cisl, se correttamente riferita dalle agenzie, è un
atto gravissimo che si inserisce nella campagna di odio promossa dalla
sinistra contro il sindacato riformista». Così il ministro del Lavoro e
delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, commenta in una nota il lancio di
uova e petardi contro la sede della Cisl a Treviglio, in provincia di
Bergamo, da parte di un gruppo di operai Fiom della Same, in corteo per
protestare contro le deroghe al contratto dei metalmeccanici siglate da
Federmeccanica con Fim-Cisl e Uilm. «È bene che simili episodi siano isolati
dal giudizio critico di tutti coloro che vogliono operare per consolidare il
nostro tessuto democratico», aggiunge Sacconi







La Cgil - Il segretario regionale e provinciale della Cgil commentano la
manifestazione della Fiom a Treviglio contro la sede Cisl.

"Ragione nel merito, ma metodi sbagliati"



In relazione ai fatti accaduti oggi davanti alla sede Cisl di Treviglio, il
segretario generale della Cgil Lombardia Nino Baseotto ha inviato un
comunicato stampa, condiviso anche dal segretario generale di Bergamo Luigi
Bresciani: "Considero grave e sbagliata la decisione di FIM e UILM di
firmare con Federmeccanica un accordo che accentua ancora di più la
possibilità di derogare a normative e parti economiche il CCNL. Da questo
punto di vista tale accordo allontana ulteriormente le posizioni all'interno
dei sindacati confederali, dopo la scelta di Federmeccanica prima di
escludere il sindacato più rappresentativo delle lavoratrici e dei
lavoratori metalmeccanici, la Fiom, dal rinnovo del CCNL, e, poi, di disdire
il CCNL del 2008. Esprimo quindi - ha proseguito Nino Baseotto - un giudizio
sindacale netto e preciso, ma con altrettanta chiarezza dico che non
condivido e giudico sbagliata la scelta di indirizzare la protesta dei
lavoratori Same di Treviglio contro la locale sede della CISL. Penso sia un
errore grave qualsiasi atto che porta a considerare controparte o avversario
un'altra organizzazione sindacale, e non le controparti datoriali e il
governo che da tempo lavorano a dividere il sindacato. Questo vale per noi
come per tutti".







Uil - La Segreteria della UIL di Bergamo unitamente alla Segreteria
Regionale esprime la propria solidarietà alla CISL di Bergamo.

"Si favorisce chi cerca lo scontro sociale"

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La Segreteria della UIL di Bergamo unitamente alla Segreteria Regionale
esprime la propria solidarietà alla CISL di Bergamo colpita questo
pomeriggio dall'aggressione della propria sede di Treviglio da parte di un
gruppo di lavoratori della Same nel corso del corteo organizzato dalla Fiom
Cgil. Le Segreterie della UIL esprimono inoltre tutta la loro preoccupazione
per il fiorire, nell'ultimo mese, di iniziative manifestamente "aggressive"
nei confronti di altre sigle sindacali secondo una logica che nulla ha a che
vedere con il normale e civile confronto democratico.

Questo clima corre solo il rischio di alzare il livello di tensione e
favorire, in questo modo, chi nello scontro sociale pensa di raccogliere
consensi, a costo di procurare ulteriori divisioni all'interno del mondo del
lavoro, sulla base di una presunta e aprioristica legittimità delle proprie
posizioni. L'iniziativa di oggi ha così già prodotto il grave risultato
immediato di sospendere i rapporti unitari anche confederali (in attesa di
una presa di posizione della CGIL), che a Bergamo avevamo tentato, pur con
tutte le difficoltà del caso, di non interrompere, soprattutto in questo
momento delicato a causa della crisi e delle ricadute sul piano produttivo e
occupazionale.

 

TARANTO REPORT ASSEMBLEA REALTA' DISOCCUPATI ORGANIZZATI

Si è tenuta a Taranto il 15 settembre la riunione nazionale del
coordinamento promosso dal movimento di lotta per il lavoro Banchi Nuovi -
Napoli e dai disoccupati organizzati dello slai cobas per il sindacato di
classe di Taranto, in continuazione del percorso avviato in primavera che ha
visto una riuscita assemblea nazionale il 21 maggio a Napoli, una giornata
comune
di lotta a giugno e un ulteriore incontro a luglio.

Presenti le altre realtà di lotta di Taranto,lavoratrici pulizia scuole
statali,interinali ilva ecc., le realtà di lotta delle cooperative sociali
di Palermo, oltre le realtà di lotta napoletane già coordinate, anche
ilsindacato lavoratori in lotta di Napoli, la rete anticapitalista campana,
l'Usi di Lecce, anche
in rappresentanza di altre reltà nazionali, la confederazione cobas di
Taranto..
La discussione ha visto molti interventi, sia di racconto-punto delle
situazioni nelle diverse realtà , sia di impostazione generale sulla natura
del coordinamento e del percorso.
Le conclusioni sono state unitarie e di rilancio del percorso di unità e
lotta di disoccupati-precari- licenziati e di tutte le realtà interessate
alla ricomposizione di classe a livello nazionale.
Sulla base delle discriminanti dell'autonomia dei movimenti da padroni
governo, Istituzioni, partiti  politici ad esse legati, del criterio che
'solo la lotta paga", si avanza nell'intensificazione della lotta sulle
vertenze locali, su una campagna di assemblee a livello nazionale per
portare la proposta del coordinamento ovunque vi sono realtà di disoccupati,
precari,lotte operaie e proletarie e costruire insieme la lottagenerale e
una manifestazione nazionale-assedio dei palazzi del Governo e
del Parlamento a Roma per il lavoro stabile e sicuro e/o il salario/reddito
garantito.
Le assemblee che toccheranno il maggior numero di città possibili del nord e
del sud, realizzate insieme alle realtà di lotta sociale e politica sui
diversi territori, si svilupperanno sulla base di un appello aggiornato e
nel periodo che va dalla seconda metà di ottobre alla metà dicembre,
concluse da una assemblea nazionale a Napoli che deciderà sulla
manifestazione nazionale a Roma
Appena saranno definite le date  , vi sarà un manifesto nazionale che
pubblicizzerà tutti gli appuntamenti

l'assemblea di taranto del 15 settembre
coordinamento delle realtà in lotta per il lavoro e il salario/reddito
garantito
assemblea21maggio@yahoo.it

TARANTO Riunione nazionale contro precarietà e disoccupazione per il diritto al
lavoro e al salario/reddito garantito Mercoledì 15 settembre ore 14,00
presso la sede dei disoccupati organizzati slai cobas in via Rintone, 22


REPORT RIUNIONE DEL 3 LUGLIO

Il 3 luglio si è tenuta a Napoli la riunione delle realtà che hanno dato
vita all'Assemblea del 21 maggio. L'assemblea, lo ricordiamo, era stata
promossa dai disoccupati organizzati Banchi Nuovi di Napoli e dello Slai
Cobas per il sindacato di classe di Taranto con un appello nazionale
rivolto a realtà di disoccupati, precari, lavoratori e settori di movimento.
L'obiettivo era avviare una discussione e un primo passo per l'unità di
lotta ed il coordinamento delle varie realtà autorganizzate di
disoccupati, lavoratori e precari in lotta per il lavoro e per la difesa
dei diritti e delle condizioni salariali e di vita del proletariato, per
superare la frantumazione delle lotte e costruire un unico fronte di
tutto il proletariato come unica risposta possibile ai feroci attacchi
di governi e padroni.

L' assemblea del 21 maggio si concluse con il lancio di una prima
giornata di lotta da tenersi a giugno in contemporanea in tutte le città
dove erano presenti le realtà partecipanti (disoccupati di Napoli e
provincia, Taranto e Palermo, lavoratori dell'ASIA di Napoli, precari
delle pulizie delle scuole e degli appalti comunali di Taranto,
lavoratrici delle cooperative sociali di Palermo, il Collettivo
Operatori Sociali di Napoli, precari delle Poste di Palermo,
Confederazione Cobas Napoli, Rete Anticapitalista Campana).
Al centro della mobilitazione di questa giornata le parole d'ordine:
immediati sbocchi occupazionali per i disoccupati, a rafforzamento
anche delle vertenze in atto e che a Napoli come a Taranto possono
vedere una rapida realizzazione nel settore ambientale; contro i
licenziamenti e per la difesa del posto di lavoro, per il
salario/reddito garantito, per la riduzione dell'orario di lavoro.
Inoltre si varava un nuovo incontro nazionale a Napoli ai primi di luglio.

Nella riunione di sabato 3/7 che ha visto la presenza anche del
Coordinamento precari della scuola 3 Ottobre di Milano, di una realtà
degli operai della Fiat di Pomigliano (Cobas) e dell'USI AIT nazionale
- si è quindi partiti dal bilancio di quella prima iniziativa comune. Da
tutti i territori si è messo in evidenza l'effetto positivo del
percorso avviato. Per la prima volta i disoccupati, precari, strutture
di lavoratori coinvolti, hanno sentito la loro lotta in difesa o per
ottenere un posto di lavoro o un reddito, come parte di un'unica
battaglia, resa più forte dalla lotta portata avanti dai disoccupati
organizzati e da altri pezzi di movimento. Da qui anche la maggiore
convinzione della necessità di coinvolgere altri settori.
In questa direzione a Napoli si è fatta sentire la piena solidarietà e
si è dato il massimo sostegno ai lavoratori di Pomigliano, impegnati in
queste settimane a respingere il piano Fiat, nella certezza che il
ricatto di Marchionne è rivolto non solo a questi lavoratori ma è
l'apripista per un ulteriore aggressione ai diritti ed alle condizioni
di tutti i lavoratori da parte dell'intero padronato.
La continuità della lotta dura dei disoccupati organizzati di Napoli e
Taranto, la lotta dei precari di Palermo, la mobilitazione unitaria come
quella di giugno, il contatto con altri pezzi di resistenza, il lavoro
verso quei lavoratori, precari e disoccupati ancora frammentati e
divisi, è quindi l'asse intorno cui continuare a muoversi per dare forza
alla ricomposizione ed alla costruzione di un unico ed organizzato
movimento di lotta, su scala nazionale.
Per questo, e con l'obiettivo di arrivare in autunno ad una prima
mobilitazione nazionale sulle parole d'ordine unitarie espresse
dall'assemblea, si è deciso di dare avvio ad iniziative e discussioni in
tutte le città dove ciò è possibile per incrociare e coinvolgere altre
strutture organizzate di disoccupati, lavoratori, precari,
cassintegrati, ecc., indipendentemente dal livello attuale di
organizzazione.

Per decidere questi nuovi passaggi si è stabilito di rivedersi a Taranto
Mercoledì 15 settembre ore 14,00 presso la sede dei disoccupati
organizzati slai cobas in via Rintone, 22 (strada parallela a v. Dante)

ASSEMBLEA 21 MAGGIO

Per tutte le realtà e singoli interessati:
assemblea.21maggio@gmail.com

L'ennesima cisterna della morte a Capua, la terza nel giro di un mese, si
>aggiunge alle sei cisterne assassine degli ultimi tre anni, da Molfetta in
>poi - insieme alla nuova catena di morti sul lavoro di questa estate, tra
>cui operai immigrati, l'ultimo ieri un operaio rumeno a Pistoia - dovrebbe
>portare all'ordine del giorno di tutti come sia importante la lotta reale
>contro questa espressione concentrata dello sfruttamento del capitale e
>della condizione operaia odierna; dovrebbe riproporre l'urgenza di una
>costante mobilitazione di massa operaia e popolare, sociale e politica,
>perfino ideologica e culturale, su questo fronte, aggravatosi  per la crisi,
>per la precarietà diffusa, per la mancanza di difesa sindacale reale, per
>l'azione criminale al servizio dei padroni da parte del governo Berlusconi
>con ruolo di punta di ministri quale Sacconi e Tremonti nello smantellamento
>del testo unico della sicurezza, nel camcellare le norme e i controlli,
>nell'incentivare la giustizia negata a lavoratori e familiari.
>Ebbene solo la rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro si batte
>constantemente su questo e ha cercato con manifestazioni nazionali e
>campagne di dare una risposta a questa esigenza- poche altre realtà sono
>attive,segnatamente i ferrovieri e le forze attive per la strage di
>Viareggio, alcune associazioni amianto, alcune associazioni familiari...
>Sindacati confederali e sindacati di base sono poco attivi o assenti,
>perfino i gruppi che si dicono operai o che si dicono comunisti non
>producono azione e ancor meno in questi ultimi mesi sostegno alla attività
>della rete.
>Proletari comunisti che ha avuto un ruolo promotore, insieme allo slai cobas
>per il sindacato di classe della rete si battono spesso da soli e oltre le
>proprie forze su questo terreno, ottenendo invece frequente il sostegno
>delle masse in forme trasversali.
>Per questo tocca ancora a noi rilanciare la rete nazionale e la sua azione
>sin da questo autunno, nelle condizioni concrete di questa fase politica e
>sociale.
>Lo facciamo da taranto a Napoli, da Palermo a Ravenna, da bergamo a
>Marghera, dalle città delle stragi delle cisterne, dal imporre la lotta sul
>legame immigrati-morti sul lavoro, dalla presenza e mobilitazione per i
>processi Thyssenkrupp, quasi ala conclusione, Eternit a Torino, dalla catena
>dei processi Ilva-Taranto verso la costruzione di una nuova campagna
>nazionale e di una nuova manifestazione nazionale di lotta e di
>combattimento nel senso letterale della parola, come parte della
>affermazione della necessità dello sciopero generale contro padroni e
>governo, della lotta operaia contro il fascismo padronale che uccide sul
>lavoro, come lotta per far pagare un costo politico il più alto possibile ai
>ministri e al governo dell'abolizione delle norme della sicurezza, come
>risposta alternativa alla giustizia negata nei tribunali del padrone ,come
>percorso dentro la rivoluzione politica e sociale che metta fine al sistema
>del primato del profitto sulla vita degli operai e lavoratori,
>
>proletari comunisti
>12 settembre 2010


9 SETTEMBRE 2010

   


la conclusione del contratto integrativo all'ilva taranto è slittata ancora
annunciata per il 7 settembre, l'ilva ha chiesto un rinvio e i sindacati
confederali rispondono signorsì
di conseguenza niente assemblee in fabbrica per approvazione
niente aumenti salariali - anche miseri contenuti nell'accordo

sugli interinali invece si continua con le menzogne e gli inganni
padron riva non ha nessuna intenzione di farli rientrare con buona pace
della mediazione regionale
i sindacati confederali uilm e fim - non vogliono farli rientrare se non
qualcuno in forma clientelare
gli interinali disorganizzati, in parte rassegnati sono stati quindi buttati
fuori senza colpo ferire

sulla cassaintegrazione straordinaria - siamo in grado di anticipare - che
continuerà oltre fine anno e quel che dicono i sindacati confederali
è solo quello che l'ilva dice loro di dire - e dopo questa cassaintegrazione
straordinaria ci sono esuberi strutturali, per i quali l'ilva si sta già
preparando, come gli operai che sanno vedere  vedono già da sè

sulla sicurezza sul lavoro, prepariamoci al peggio, le norme disattivate, i
delegati rls silenti, infortuni e d esplosioni picoole sono all'ordine del
giorno
in un quadro di condizioni di lavoro peggiorate e che settembre di ripresa
piena attività accentuerà

nell'indotto i problemi si moltiplicano per due migliaia di operai sono già
fuori e gli altri con contratti precari e aziende in aout sono superfruttati
e non tutelati


slai cobas per il sindacato di classe
ilva appalto taranto
cobasta@libero.it
347-1102638



 

10 agosto 2010 il giudice di Melfi ha emesso la sentenza ordinando l'immediato rientro dei
tre operai tra cui due delegati fiom licenziati

perchè i licenziamenti erano attività antisindacale

lo slai cobas per il sindacato di classe saluta la vittoria ottenuta
una battaglia per ora vinta ora bisogna vincere la guerra

ma tutto il processo aveva dimostrato che gli operai avevano vinto comunque
!


slai cobas per il sindacato di classe
coordinamento nazionale
10 agosto 2010

come era andato il processo


Fiat Melfi: lampi di umanità e dignità di classe contro l'imbarbarimento e
il cinismo padronale.

Al presidio al Tribunale di Melfi dove il giudice deve pronunciarsi sul
licenziamento dei 3 operai della Fiat Sata, tra cui due delegati Fiom.
(da Il Quotidiano della Basilicata del 4 agosto). Dall'articolo "in attesa
"del regalo" di nozze":
"E' la vigilia di quello che per tutti è il giorno più bello della propria
vita (la vigilia del suo matrimonio - ndr). Ma Antonio Lamorte insieme a
Giovanni Barozzino e Marco Pignatelli è uno dei tre operai "cacciati" dalla
Sata, perchè accusato di aver bloccato un carrello robotizzato nel corso di
un corteo interno... il prezzo da dover pagare per aver "portato avanti con
coscienza e coerenza i propri ideali"... ora siamo sicuri che vedremo
riconosciuti i nostri diritti. Ecco perchè - spiega ancora - quando è
arrivata la notizia del licenziamento non abbiamo mai pensato di mettere in
discussione i nostri progetti per il futuro. Matrimonio compreso. Maria "mi
conosce bene e soprattutto sa cosa significa essere rappresentante sindacale
in una grande fabbrica come la Fiat... Ad ogni modo non avremmo mai
consentito alla Fiat di interferire anche nella nostra vita privata".
Al matrimonio ci saranno anche molti colleghi della Sata. "E' la loro
solidarietà che ci è stata data fin dai primi giorni, che ci ha dato la
forza di andare avanti in questi giorni". Oggi molte tute blu della Fiat di
Melfi saranno davanti al Tribunale..."

Dall'art. "Ecco il dono del padrone" a firma sul quotidiano della basilicata
di Campennì, Caputo, Della Corte):
"... il piano strategico d'attacco sembrava perfetto, almeno in astratto. In
effetti, quel che l'azienda non ha tenuto in debita considerazione è che i
delegati Fiom licenziati hanno un seguito tra i lavoratori Sata che va ben
al di là delle sigle e delle appartenenze sindacali... abbiamo avuto modo di
parlare con diversi operai... i quali ci hanno espresso la loro forte
solidarietà rispetto ai colleghi licenziati, non tanto perchè delegati Fiom
ma per la loro quotidiana disponibilità nel lottare per la soddisfazione
delle esigenze e dei bisogni di tutti i lavoratori. Del resto anche il 12
luglio, giorno del presidio della Confindustria di Potenza e del corteo alla
Regione, nel momento in cuii qualcuno ha cercato di accostare al problema
dei licenziamenti anche quello del mancato pagamento, da parte della Fiat,
del premio di produzione, abbiamo sentito gli operai urlare in coro: "In
questo momento non ce ne frega niente del premio, che la Fiat se lo tenga
pure, insieme a tutto il resto, glielo regaliamo, ma deve ridarci i nostri
compagni, rivogliamo i nostri colleghi in fabbrica con noi, al nostro
 fianco". Ecco quel che non ha calcolato la Fiat: non si tratta di numeri,
di macchine, di individui, ma di esseri umani in carne e ossa e per di più
di persone con una spiccata soggettività, con un forte carisma e con un
enorme seguito.
Ma forse abbiamo frainteso tutto, forse si tratta di un dono del padrone:
giovedì 5 agosto Antonio Lamorte (uno dei due delegati licenziati) si
sposerà e la Fiat ha deciso di regalargli la libertà, l'emancipazione da un
lavoro alienante e privo di prospettive".


 

 

firmato l'accordo per l'integrativo  ILVA - assemblee in fabbrica a
settembre

Lo SLAI COBAS per il sindacato di classe dice NO


E' stata raggiunta il, 22 luglio, a Milano, una ipotesi di accordo  per il
rinnovo dell''integrativo aziendale del gruppo ILVA.
Con due verbali di accordo, uno sulle parti economiche e un altro sulle
parti normative, si è raggiunta una intesa complessiva sulla base della
quale, e dei testi scritti che sono stati predisposti finora dalle parti, si
procederà alla stesura definitiva dei testi a partire dal 7settembre.Come è
prassi sindacale normale, per la validazione degli accordi all'Ilva, i testi
completi
saranno sottoposti alla consultazione delle assemblee dei lavoratori e poi
al votoreferendario.

Praticamente è un accordo fatto a fine 2010 - per un integrativo aperto il
2008 ed esteso così fino al 2013
praticamente un contratto quinquennale, quindi con allungamento di fatto
della durata e dentro la riforma del contratto nazionale di lavoro approvata
da padroni e sindacati confederali uil-cisl a cui la fiom non aveva aderito
ora con la firma di questo accordo unitario
la fiom aderisce di fatto e contribuisce di fatto alla modifica in peggio
dei contratti

1) il Premio di Risultato, il cui valore standard è oggi di Euro 1,15, sarà
incrementatocomplessivamente di Euro 1,05 (a partire dal 1/12/2010 di 0,40;
dall'1/1/2012 di 0,30;dall'1/7/2013 di 0,35);
2) entro il 31/12/2010 sarà possibile verificare in ogni area il corretto
funzionamento dei
singoli PdR in relazione alla congruenza dei risultati con gli andamenti
produttivi, al
rapporto standard record e alle situazioni di lavoratori temporaneamente
occupati in aree
diverse dalla propria o attivi in caso di fermata integrale del proprio
impianto, per avere
una equa erogazione del PdR;
3) a partire dal 2011 vengono unificati i premi PRE e PRO, slegati dalla
presenza, e
retribuiti in una unica soluzione con la retribuzione del mese di giugno
assieme al Premio
di Produzione, a partire dal 2012 una quota parte del PdR, pari a Euro 0,15,
sarà calcolato
sulla media dei PdR di stabilimento e pagato sempre con la retribuzione del
mese di
giugno;


l'aumento del premio di risultato spalmato sui 5 anni e diluito in tre
tranche è davvero di pochissimi soldi - come la stessa uilm ammette - e
lontanissimi dalla richiesta iniziale contenuta nella piattaforma,
incremento economico medio mensile di euro 147 su 13 mensilità, aumento del
valore standardi di 1 euro
inoltre le clausole
contenute nel punto due rendono una totale confusione l'attribuzione reale
di questo aumento, per cui nessun lavoratore saprà finchè lo avrà nella
busta paga, quanto sarà effettivamente l'aumento e perfino se ci sarà un
aumento
non si vede quindi che cosa i lavoratori saranno chiamati ad approvare con
assemblee e refendum alla ripresa di settembre
circa l'unificazione dei due premi si tratta di un gioco delle tre carte,
per cui una carta sparisce e riappare e anche qui si dovrà andare di fatto a
nuova contrattazione - nella quale l'azienda ha il cortello dalla parte del
manico

4) per il 2010 sarà erogato un importo una tantum di 650 Euro, 400 con la
retribuzione di
settembre e 250 Euro con la retribuzione di gennaio 2011.

 questa una tantum sono gli unici soldi veri, ma che non coprono affatto il
ritardo contrattuale di oltre 2 anni

sulla 14 esima mensilità e cambio tuta -a fronte di una richiesta di 5
euro - il risultato è 0 euro

su inquadramento niente effettivi passaggi di livello diffusi, e una nuova
commissione paritetica ci saranno i nuovi inquadramenti maturati
effettivamente dai lavoratori, ma solo passaggi individuali gestiti in
maniera discrezionale da azienda e sindacati che 'contano' che significa che
neanche in questo contratto integrativo - così come era stato nel precedente
e nonostante la piattaforma presentata  i lavoratori avranno riconosciuto un
diritto

per i precari somministrati licenziati zero assunzioni e per il futuro buone
intenzioni, come c'erano prima e poi, -così come si era parlato della
risoluzione dei problemi dei precari

. per dirla in concreto siamo lontani, molto lontani dalle richieste fatte e
dai risultati che i lavoratori si aspettavano e che erano stati usati  per
chiamare i lavoratori a sacioperare
300 euro di aumento complessivo, 5 euro per il 'cambio tuta', passaggi di
livello massificati, in particolare dal 3° al 4°; rientro dei somministrati.

per questo inviteremo a settembre i lavoratori a dire no all'approvazione
dell'accordo

slai cobas per il sindacato di classe ilva appalto taranto
cobasta@libero.it
28 luglio 2010


 

 

REPORT RIUNIONE DEL 3 LUGLIO

Il 3 luglio si è tenuta a Napoli la riunione delle realtà che hanno dato vita all’Assemblea del 21 maggio. L’assemblea, lo ricordiamo, era stata promossa dai disoccupati organizzati Banchi Nuovi di Napoli e dello Slai Cobas per il sindacato di classe di Taranto con un appello nazionale rivolto a realtà di disoccupati, precari, lavoratori e settori di movimento. L’obiettivo era avviare una discussione e un primo passo  per l'unità di lotta ed il coordinamento delle varie realtà autorganizzate di disoccupati, lavoratori e precari in lotta per il lavoro e per la difesa dei diritti e delle condizioni salariali e di vita del proletariato, per superare la frantumazione delle lotte e costruire un unico fronte di tutto il proletariato come unica risposta possibile ai feroci attacchi di governi e padroni.

L’ assemblea del 21 maggio si concluse con il lancio  di una prima giornata di lotta da tenersi a giugno in contemporanea in tutte le città dove erano presenti le realtà partecipanti (disoccupati di Napoli e provincia, Taranto e Palermo, lavoratori dell’ASIA di Napoli, precari delle pulizie delle scuole e degli appalti comunali di Taranto, lavoratrici delle cooperative sociali di Palermo, il Collettivo Operatori Sociali di Napoli, precari delle Poste di Palermo, Confederazione Cobas Napoli, Rete Anticapitalista Campana). Al centro della mobilitazione di questa giornata le parole d’ordine: immediati sbocchi occupazionali  per i disoccupati, a rafforzamento anche delle vertenze in atto e che a Napoli come a Taranto possono vedere una rapida realizzazione nel settore ambientale; contro i licenziamenti e per la difesa del posto di lavoro, per il salario/reddito garantito, per la riduzione dell’orario di lavoro. Inoltre si varava un nuovo incontro nazionale a Napoli ai primi di luglio.

Nella riunione di sabato 3/7 – che ha visto la presenza anche del Coordinamento precari della scuola 3 Ottobre di Milano, di una realtà degli operai della Fiat di Pomigliano (Cobas) e  dell’USI AIT nazionale - si è quindi partiti dal bilancio di quella prima iniziativa comune. Da tutti i territori si è messo in evidenza l’effetto positivo del percorso avviato.  Per la prima volta i disoccupati, precari, strutture di lavoratori coinvolti, hanno sentito la loro lotta in difesa o per ottenere un posto di lavoro o un reddito, come  parte di un’unica battaglia, resa più forte dalla lotta portata avanti dai disoccupati organizzati e da altri pezzi di movimento. Da qui anche la maggiore convinzione della necessità di coinvolgere altri settori. In questa direzione a Napoli si è fatta sentire la piena solidarietà e si è dato il massimo sostegno ai lavoratori di Pomigliano, impegnati in queste settimane a respingere il piano Fiat, nella certezza che il ricatto di Marchionne è rivolto non solo a questi lavoratori ma è l’apripista per un ulteriore aggressione ai diritti ed alle condizioni di tutti i lavoratori da parte dell’intero padronato.

La continuità della lotta dura dei disoccupati organizzati di Napoli e Taranto, la lotta dei precari di Palermo, la mobilitazione unitaria come quella di giugno, il contatto con altri pezzi di resistenza, il lavoro verso quei lavoratori, precari e disoccupati ancora frammentati e divisi, è quindi l’asse intorno cui continuare a muoversi per dare forza alla ricomposizione ed alla costruzione di un unico ed organizzato movimento di lotta, su scala nazionale. Per questo, e con l’obiettivo di arrivare in autunno ad una prima mobilitazione nazionale sulle parole d’ordine unitarie espresse dall’assemblea, si è deciso di dare avvio ad iniziative e discussioni in tutte le città dove ciò è possibile per incrociare e coinvolgere altre strutture organizzate di disoccupati, lavoratori, precari, cassintegrati, ecc., indipendentemente dal livello attuale di organizzazione. Per decidere questi nuovi passaggi si è stabilito di rivedersi a Taranto il 15 settembre (data da confermare).

ASSEMBLEA 21 MAGGIO

Per tutte le realtà e singoli interessati:

assemblea.21maggio@gmail.com

 

 

 

3 luglio presso il centro sociale Banchi Nuovi - Via del Grande Archivio-
alle ore 15.00

I disoccupati organizzati del Movimento di Lotta per il Lavoro Banchi Nuovi
insieme ai disoccupati organizzati dello Slai Cobas di Taranto promuovono e
confermano la riunione delle realtà organizzate in lotta  scaturita
dall'assemblea unitaria tenutasi a Napoli il 21 maggio 2010. Dopo la
riuscita giornata di lotta del 14 giugno che a visto mobilitazioni in
contemporanea a Napoli, Taranto e Palermo, la riunione che si terrà a Napoli
il ,vuole discutere con le realtà presenti e aderenti
all'assemblea
e con quanti lo ritengono necessario, su come dare continuità al percorso
iniziato verso la costruzione di un movimento di lotta autorganizzato a
livello nazionale. Alla luce dell'incrudirsi dell'attacco di governo e
padroni verso tutti i lavoratori, i precari, i disoccupati, gli studenti, i
migranti, ben esplicitato dalla manovra governativa e dal piano Marchionne,
è di vitale importanza rafforzare l'unità di tutti i settori colpiti dalla
crisi e preparare, a partire dall'autunno, mobilitazioni su parole d'ordine
unitarie.



comunicato dopo giornata di lotta del 14 giugno

Come annunciato nei giorni scorsi, in continuità al percorso unitario che si
è inteso iniziare con l'assemblea nazionale tenutasi il 21 maggio scorso a
Napoli, ieri 14 giugno in contemporanea i disoccupati organizzati del
Movimento di Lotta per il Lavoro Banchi Nuovi di Napoli insieme ai
disoccupati organizzati dello Slai Cobas di Taranto ed i precari dello Slai
Cobas di Palermo, hanno dato vita a diverse iniziative di lotta svoltesi sui
territori di appartenenza. Iniziando da Napoli dove i disoccupati dei Banchi
Nuovi hanno presidiato in massa, nonostante il divieto della questura, Via
Toledo, una delle vie dello shopping borghese e salotto buono della città,
da sempre vietata alle manifestazioni; i disoccupati hanno volantinato
esprimendo quanto da anni ormai questo movimento va dicendo e cioè il
bisogno e diritto ad un lavoro stabile e sicuro, ma anche la brutale
repressione che nell'ultimo periodo i disoccupati del progetto BROS stanno
subendo data la mancanza di risposte in termini occupazionali da parte delle
istituzioni tutte e la sospensione del sussidio mensile di 596 euro, unica
fonte di reddito di questi disoccupati. La determinazione del movimento a
fatto si che i disoccupati ancora una volta hanno portato la loro protesta
anche lì dove i borghesi e la classe dirigente di questa città si rintana
credendo di poter lasciar fuori il disagio sociale di questi cittadini.
Nelle stesse ore del pomeriggio a Palermo un corteo combattivo ha
attraversato le strade della città fino alla Prefettura, per protestare
contro governo e padroni che continuano con le loro politiche antiproletarie
e antipopolari a scaricare sulle spalle dei lavoratori, precari e
disoccupati, la crisi da loro stessi prodotta. Hanno sfilato in corteo le
lavoratrici e i lavoratori precari delle cooperative sociali già da metà
giugno senza lavoro, le lavoratrici e i lavoratori della scuola attaccati
pesantemente dalla scellerata riforma Gelmini e dalla manovra finanziaria
del governo,  il comitato di lotta donne precarie/disoccupate organizzate, i
lavoratori e le lavoratrici ex enti locali transitati nello Stato, in lotta
da anni contro le istituzioni, ed una delegazione di studenti del Collettivo
in lotta dell'Accademia di belle Arti. All'arrivo in prefettura tutti i
manifestanti hanno protestato con forza contro l'atteggiamento repressivo e
intimidatorio assunto della digos e forze dell'ordine nei loro confronti;
dopodichè una folta delegazione rappresentante i diversi settori ha
consegnato al prefetto i volantini di protesta e denuncia chiedendo per le
specifiche vertenze l'apertura urgente di tavoli tecnici. Mentre in
mattinata a Taranto i Disoccupati Organizzati dello slai cobas hanno invaso
il Consiglio comunale bloccando i lavori per tutta la mattinata. Sono
entrati nel Comune con striscioni e cartelli che denunciavano le false
promesse fatte dalle istituzioni locali, in merito all'avvio della raccolta
differenziata porta a porta, possibile sbocco occupazionale x questi
disoccupati che da alcuni mesi hanno deciso di organizzarsi e di lottare
anch'essi x un lavoro stabile e sicuro. Per circa tre ore i disoccupati
hanno impedito che iniziasse il consiglio comunale, costringendo sia il
Sindaco, ma anche assessori e consiglieri a dover ascoltare e confrontarsi
con la rabbia e le ragioni di chi a differenza di loro stenta a campare,
hanno così portato le loro istanze e la richiesta al sindaco di convocare
immediatamente un tavolo istituzionale dove poterne discutere.
Queste di oggi sono solo l'inizio di quanto, le varie realtà in lotta sparse
per il nostro paese, intende fare i movimenti promotori insieme a tutti
quelli che hanno partecipato e dato adesione a quel primo incontro
assembleale tenutosi a Napoli, per la costruzione di un movimento nazionale
che rafforzi le vertenze locali, ma che soprattutto sia di risposta a ciò
che governo e padroni stanno costringendo a subire a lavoratori, precari e
disoccupati con  il peggioramento drastico delle condizioni di vita e di
lavoro x chi ancora un lavoro ce l'ha e l'assenza di risposte x chi il
lavoro lo chiede e lotta x averlo. Diamo appuntamento a tutte le realtà in
lotta interessate e a quelle già partecipanti al prossimo incontro che si
terrà a Napoli il prossimo 3 luglio x continuare il percorso unitario
iniziato.


L'assemblea nazionale dei disoccupati-precari - napoli 21 maggio

per adesioni:  banchinuovi@hotmail.it - cobasta@libero.it


Comunicato congiunto finale

L'assemblea nazionale dei 21 giugno a Napoli indetta dai disoccupati di
Banchi Nuovi di Napoli e dai Disoccupati organizzati dello Slai Cobas per il
sindacato di classe di Taranto ha visto la partecipazione di più di 300 tra
disoccupati, precari, licenziati, lavoratori. Oltre alle realtà promotrici
hanno partecipato: i disoccupati di Acerra, Caserta, Palermo, lavoratori
dell'ASIA di Napoli, precari delle pulizie delle scuole e degli appalti
comunali di Taranto, lavoratrici delle cooperative sociali di Palermo, il
Collettivo Operatori Sociali di Napoli, precari delle Poste di Palermo.
Erano inoltre presenti il Sindacato SLL, la Confederazione Cobas e attivisti
della Rete Anticapitalista Campana. Da Palermo è stato portato il saluto e
l'adesione
degli operai di Termini Imerese. All'assemblea sono inoltre arrivate le
adesioni dell'USI AIT nazionale, del Coordinamento 3 Ottobre precari della
scuola di Milano e della Rete Campana Salute e Ambiente.
Di fronte agli attacchi che governi e padroni portano ai proletari per
scaricare su di loro la crisi, a partire dal pesante attacco al lavoro,
quello di oggi è stato un primo e importante passo per realizzare l'unita di
lotta ed il coordinamento delle varie realtà di disoccupati, lavoratori,
precari,  necessari per difendere le condizioni di lavoro e di vita del
proletariato. L'assemblea ha espresso viva solidarietà ai disoccupati
arrestati e agli attivisti denunciati a Napoli e chiesto l'immediato ritiro
delle misure restrittive. Nell'evidenziare come la repressione sia, ovunque,
la risposta alla ripresa delle lotte sociali l'assemblea si impegna a fare
della lotta alla repressione uno dei terreni principali del proprio impegno.
Le realtà presenti all'assemblea, come segnale concreto del passo avanti
costituito oggi in direzione del rafforzamento di un percorso unitario
nazionale, lanciano la proposta di una prima giornata di lotta da tenersi a
giugno in contemporanea in tutte le città ed invitano le altre realtà
territoriali a fare propria questa proposta. Le parole d'ordine al centro
delle mobilitazioni di questa giornata saranno: immediati sbocchi
occupazionali per i disoccupati, rafforzamento delle vertenze in atto che a
Napoli come a Taranto possono vedere una rapida realizzazione nel settore
ambientale; contro i licenziamenti e per la difesa del posto di lavoro, per
il salario/reddito garantito, per la riduzione dell'orario di lavoro.
È stato, infine, deciso di organizzare un nuovo incontro nazionale a Napoli
ai primi di luglio, che possa vedere la partecipazione anche delle altre
realtà, a partire da quelle che pur avendo aderito sono state
impossibilitate a partecipare a quello di oggi, in cui dare basi ancora più
solide a questo percorso di unificazione e lanciare una mobilitazione
nazionale a Roma per l'autunno.

assemblea nazionale napoli 21 maggio

 

 

Viareggio: 29 giugno ’09 ore 23.48 niente sarà più come prima

un resoconto immediato da viareggio da parte della delegazione nazionale
della rete presente
anche da taranto
via rintone22 taranto cobastaòlibero.it
3471102638


Ad un anno della strage, il popolo di Viareggio vuole giustizia per i suoi
morti.

Li ha ricordati in un clima carico di commozione e partecipazione allo
stadio dei Pini, vicino alla Darsena,

quando venivano ricordati ad uno ad uno. Morti che chiedono giustizia perchè
la manutenzioni e i

controlli sono un costo per i vertici delle ferrovie, morti ancora senza un
processo e con il rischio di

prescrizione del reato.

Una grande partecipazione popolare che è stato l'impegno innanzi tutto dei
comitati, quelli

dell'Assemblea 29 giugno e dell'associazione "Il mondo che vorrei" che non
hanno mai smesso di

denunciare chi sono i responsabili, che hanno tenuto alta la coscienza
civile della città, che stanno

portando avanti un'inchiesta indipendente anche sull'impatto ambientale
della strage (amianto e

conseguenze dell'incendio), che si sono battuti perchè Viareggio non subisse
l'offesa e l'oltraggio dei

politici, dal ministro dei trasporti Matteoli a Moretti, riconfermato da
questo governo nella carica di

amministratore delegato delle ferrovie.

La strage del treno ha richiamato a Viareggio anche i comitati popolari che
vogliono giustizia per le

vittime della casa dello studente de L'Aquila, della Moby Prince, della
scuola di S. Giuliano di Puglia,

uniti assieme ai comitati che si battono per la sicurezza sul lavoro, dal
Comitato Toffolutti ai ferrovieri

della rivista ancora IN MARCIA, a noi della Rete per la sicurezza sul
lavoro. Tutti con gli striscioni come

fosse un abbraccio intorno ai famigliari delle vittime di via Ponchielli e
ai partecipanti alla

manifestazione.

Prima dell'inizio della cerimonia allo stadio e del corteo, si è tenuta
un'assembleanella sala parrocchiale

di fronte allo stadio dei comitati che ha preso la decisione di organizzare
un Convegno per settembre che

ha per temi: uno sulla sicurezza nelle ferrovie e l'altro sul coordinamento
dei comitati presenti per

mobilitazione riguardo i processi e proposte di legge.

Intorno alle 21 il corteo è partito, con in testa i famigliari delle vittime
e, a seguire, le delegazioni dei

comitati con gli striscioni. Chi non si è unito è stato ai lati oppure ai
balconi ad applaudire il passaggio di

20 mila persone. Moltissime le bandiere listate a lutto fuori dalle case o
dagli esercizi commerciali.

Il corteo ha attraversato tutta la città, in un silenzio irreale, interrotto
da applausi e dai fischi dei treni

in transito. Fino ad arrivare in via Ponchielli, tutti stretti davanti alle
case sventrate dal fuoco fino a

liberare un lungo applauso alle 23.48 che è anche l'impegno per raggiungere
l'obiettivo di sicurezza,

verità e giustizia per Viareggio e per tutte le vittime per il profitto dei
padroni.



Rete nazionale  per la sicurezza sul lavoro-
bastamortesullavoro@gmail.com

aderisci,sostieni,attivati


 

Martedì 29 giugno ore 20-24:            manifestazione

per non dimenticare quanto avvenuto e far sì che non si ripeta mai più !

 

Inizio alle ore 20.00 allo Stadio dei Pini (zona Darsena). Il corteo si formerà alle ore 21.15 per concludersi alle ore 23.30 in via Ponchielli (luogo della strage) ed attendere le ore 23.48, ora del deragliamento e della foratura della cisterna del Gpl e di lì a 3-4 minuti la distruzione della zona: 32 vittime, feriti gravi e gravissimi, sopravvissuti, abitazioni distrutte …

 

Ore 20.00-21.15 interventi: poesia letta da una bambina della scuola di Luca e Lorenzo Piagentini, religioni ortodossa, musulmana e cattolica, Comitati dei familiari Moby Prince, Casa dello studente dell’Aquila, scuola di S. Giuliano, aereoporto di Linate, Sindaco di Viareggio, Comitati di Viareggio (Associazione “Il mondo che vorrei”, Abitanti di via Ponchielli, Avif).

Ore 21.15 manifestazione- corteo

Ore 23.30 arrivo in via Ponchielli 

 

Vi aspettiamo numerosi/e martedì 29 giugno 2010

alle ore 20.00 allo Stadio dei Pini a Viareggio

 

Alle ore 17.30 in via Petrarca 22, nella sala parrocchiale di fronte allo Stadio dei Pini, Incontro-accoglienza con i familiari dei Comitati ospiti. L’invito è aperto a tutti/e.

 

Assemblea 29 giugno   Associazione “Il mondo che vorrei” onlus


comunicato stampa

Incontro 15 giugno a Bari  dei disoccupati organizzati slai cobas taranto con la Regione

una folta delegazione dei disoccupati organizzati di taranto è stata martedì
15 alla regione Puglia
come da piano e programma di lotta, che prevede ogni giorno iniziative volte
a sbloccare il piano di raccolta differenziata porta a porta
come fonte di occupazione, tutela dell'ambiente, della pulizia e risanamento
anche dei conti pubblici di Comune e AMIU
una parte di essi - debitamente invitata ha assistito al Consiglio regionale
al discorso di insediamento del Presidente vendola, che ha fatto
alcuni riferimenti specifici nel suo discorso alle questioni sollevate a
taranto dalla nostra lotta
la delegazione slai cobas con Margherita Calderazzi ha poi incontrato gli
assessori regionale interessati alla problematica
l'assessore al lavoro Gentile e l'Assessore all'ambiente Nicastro- è stato
un incontro breve ma intenso e proficuo
i disoccupati organizzati hanno rappresentato la questione allo stadio
attuale, partendo dal novembre 2009, dove il presidente vendola accolse e
rilanciò la proposta di un progetto pilota per taranto da finanziare, che
permettesse attraverso la raccolta differenziata porta a porta per tutta la
città di
creare lavoro e affrontare in forme nuove l'intero problema, a questa
impostazione ha fatto seguito il varo di un piano molto parziale e di lenta
attuazione
anche a causa delle lungaggini burocratiche, lo scaricabarile degli
enticompetenti e una preclusione ideologica verso la soluzione effettiva del
problema lavoro, che fa sì che a distanza di 8 mesi, il progetto non è
attuato, la raccolta si mantiene al di sotto dei livelli possibili, non un
corso è partito, non un disoccupato
è stato assunto
gli assessori incaricati molto colpiti dalla analisi e descrizione della
vicenda hanno chiesto richieste precise su cui impegnarsi
le richieste sono state  immediatamente formulate
- convocazione da parte della Regione di tutte le parti interessate sul
progetto incorso, al fine di controllo verifica del persorso e sua
accellerazione
- esame della possibilità  di incremento fondi per portarsi al progetto
originale espresso dal Presidente Vendola
- affrontare la questione delle condizioni normative e delle forme di
assegnazione dei lavori che possano risolvere il problema che questo lavoro
vada effettivamente ai disoccupati e non sia un semplice rielaborazione
delle cose già esistenti
Gli assessori hanno accolto queste richieste , chiedendo tempo per
affrontarle e assumendo l'impegno esplicito a venire a taranto entro la
prima settimana di luglio per incontrare le parti in causa e confrontarsi
nuovamente con i disoccupati organizzati slai cobas , rispondendo alle loro
richieste.

Un incontro quindi che per quanto iniziale e di conoscenza interlocutoria
con i nuovi assessori incaricati, si è svolto in clima di fattiva
collaborazione.

i disoccupati organizzati si riuniranno giovedì in una assemblea in via
rintone 22 ore 18 -assemblea aperta alla stampa
per fare il punto della situazione e fronteggiare i prossimi impegni
il tavolo richiesto al comune- su cui Stefano si è impegnato a dare risposta
entro giovedì
la riunione dell'ATO 1 di venerdì 18 dalla quale i disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe si apettano ulteriori passi in avanti
l'avvio dei corsi di formazione finalizzati da parte della Provincia

l'azione dei disoccupati organizzati slai cobas è essa stessa un aperta
smentita delle affermazioni fatte dal Sindaco martedì e riprese dalla stampa
secondo cui i disoccupati pretendono 'tuot court' lavoro dal Comune,o che
individuano nel solo Comune l'interlocutore ecc.
aperte sciocchezze a fronte di una lotta organizzata seria e combattiva che
punta  da mesi a dare soluzione ai problemi della città in materia di
raccolta differenziata, bonifica ambientale, corsi di formazione, reddito
sociale - rivendicazioni non certo solo per i disoccupati in lotta , ma per
tutti i disoccupati della città

disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe
taranto
tel.347-5301704
cobasta@libero.it
16-6-2010
slai cobas per il sindacato di classe


TARANTO 14 GIUGNO 2010 -i disocc organizz invadono e bloccano il Consiglio comunale




0ggi a taranto forte giornata di lotta del 14 giugno, in contemporanea con
Napoli e Palermo,

 i Disoccupati Organizzati di Taranto - slai cobas per il sindacato di
classe invadono il Consiglio comunale e
bloccano i lavori per tutta la mattinata.

Una foltissima delegazione di Disoccupati Organizzati - slai cobas per il
sindacato di classeavevano per oggi organizzato una manifestazione. Dato il
Consiglio Comunale sono entrati nel Comune con striscioni, cartelli e
locandine, in cui veniva denunciata il ritardo nell'avvio della raccolta
differenziata porta a porta , la politica della Giunta Comunale e del
Sindaco Stefano, che prima promette  impegni su lavoro ai
disoccupati/raccolta differenziata, consiglio comunale monotematico
sull'emergenza lavoro e ora se ne lava le mani dicendo che non sono
"problemi del Comune".

Per circa tre ore i Disoccupati Organizzati, in un clima tesissimo in cui
ogni disoccupato, disoccupata gridava le ragioni della lotta e delle
giustissime richieste di lavoro, hanno impedito che iniziasse il consiglio
comunale, costringendo sia il Sindaco, ma anche assessori, consiglieri a
dover ascoltare e confrontarsi con la rabbia e le ragioni dei Disoccupati
Organizzati.
Ad un certo punto la presidente del Consiglio comunale è stata costretta dal
clima acceso a far intervenire nel consiglio comunale un rappresentante dei
Disoccupati Organizzati e la coordinatrice provinciale dello Slai cobas.
Nel suo intervento è stato respinto il tentativo, non nuovo, del Sindaco di
rispondere alla giusta e dignitosa battaglia per un lavoro vero e il salario
garantito dei Disoccupati Organizzati, con una politica populista e di
elemosine, promesse individuali, per cercare di scavalcare l'organizzazione
dei disoccupati e dividerli. E si sono richiesti gli interventi urgenti
necessari non solo in materia di raccolta differenziata, ma anche di
bonifica ambientale, reddito sociale
In tutte queste ore si sono misurate apertamente due politiche e due linee
nell'emergenza lavoro
con stampa e tv che hanno dovuto rappresentarle
nella tarda mattinata il Sindaco ha nuovamente promesso di convocare il
tavolo generale , con risposta entro 48 ore
i disoccupati organizzati dello slai cobas con l'iniziativa di oggi hanno
ripreso l'iniziativa e domani a Bari da Vendola
la lotta continua

disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe
taranto


14 giugno: giornata di lotta

contro licenziamenti, precarieta' e disoccupazione



La crisi economica mondiale si aggrava sempre di più  su scala
internazionale e nazionale.

Governi, padroni e banche continuano a scaricarne  i costi sui lavoratori,
sui disoccupati, sui precari, sulle masse popolari.

Mentre migliaia di miliardi vengono stanziati per salvare le banche e
puntellare le grandi multinazionali, per i proletari si è aperto un sempre
più nero periodo di lacrime e sangue. Licenziamenti, abbassamento dei
salari, aumento della precarietà e disoccupazione, difficoltà a farsi o
mantenersi una famiglia, mettere su una casa, taglio alle spese sociali,
dalla scuola alla sanità, sono diventati una dura realtà per milioni di
proletari, strangolati anche da tasse, mutui, multe e bollette.

Ora una nuova manovra economica decisa dal governo aumenta l'età
pensionabile per le donne, blocca i salari e i contratti degli statali,
attacca in maniera generalizzata redditi e spesa sociale mentre lascia i
profitti e le rendite immutate così come le spese militari

Sono decine di migliaia i precari licenziati e la strage maggiore è opera
dello Stato con veri e propri licenziamenti di massa nella scuola
insegnanti, personale ATA, ditte di pulizia e nel resto del pubblico impiego
statale e degli enti locali.

Per chi  un lavoro stabile ancora ce l'ha, aumenta il ricatto dei padroni
per imporre tagli al salario e l'aumento dello sfruttamento

Padroni e governo, inoltre, usano la crisi come una clava contro i diritti
dei lavoratori. Con il decreto legge 1167-collegato lavoro- si smantellano
tutte le barriere allo strapotere dei datori di lavoro e si abolisce di
fatto lo statuto dei lavoratori.

Nessuno difende realmente gli interessi di classe dei lavoratori sui posti
di lavoro e sul territorio; nessuno si batte realmente per la fine della
precarietà e ai disoccupati in lotta, invece che lavoro e reddito, si
risponde con la repressione e lo stato di polizia.

I sindacati confederali o stanno apertamente con il governo (CISL e UIL ) o,
come la CGIL, accettano la logica dei sacrifici proponendo ammortizzatori
sociali e modifiche ai piani e alle manovre del governo che non tutelano
salari, lavoro e diritti.

Contro questi attacchi e questa situazione una forte assemblea nazionale dei
disoccupati, precari, licenziati si è tenuta a Napoli, con la partecipazione
da diverse città, meridionali in particolare. E' stato un primo importante
passo verso la realizzazione dell'unità di lotta ed il coordinamento delle
varie realtà autorganizzate di disoccupati, lavoratori e precari in lotta
per il lavoro e per la difesa dei diritti e delle condizioni salariali.
Un'unità
ed un organizzazione indispensabili per superare la frammentazione e le
mobilitazioni in ordine sparso e per rispondere come un unico esercito e con
la generalizzazione delle lotte all'offensiva portata avanti dai nostri
nemici di classe.

L'assemblea nazionale ha lanciato la proposta di una prima giornata di
mobilitazioni da tenersi il 14 giugno in contemporanea in tutte le realtà
presenti e aderenti all'assemblea nazionale di Napoli.

Insieme alla richiesta di immediati sbocchi occupazionali per i disoccupati
in lotta a Napoli come a Taranto nei settori già individuati e per cui sono
stati formati (raccolta differenziata porta a porta, ciclo dei rifiuti,
bonifica e tutela ambientale), chiediamo la stabilizzazione di tutti i
precari a partire da quelli della scuola.

Diciamo NO ai licenziamenti, per la difesa del posto di lavoro, per il
salario/ reddito garantito in mancanza di lavoro, per la riduzione
dell'orario di lavoro.

A partire da questa giornata di lotta vogliamo costruire, attraverso un
nuovo incontro nazionale il 3 luglio a Napoli, un percorso di unificazione
solido e lanciare una mobilitazione nazionale a Roma per l'autunno.

Invitiamo tutte le realtà autorganizzate ed i singoli disoccupati,
lavoratori, precari a far proprie queste proposte.

Tutti insieme alziamo la testa e facciamo pagare la crisi a coloro che ne
sono gli unici responsabili.



L'assemblea nazionale dei disoccupati-precari - napoli 21 maggio



per adesioni:  banchinuovi@hotmail.it - cobasta@libero.it



Si tiene il 9 giugno - il processo per la morte di Antonino Mingolla, un
operaio dell'appalto ilva, morto il 18 aprile 2006 per intossicazione di
gas.
Ebbene il processo comincia realmente solo il 9 giugno 2010, vale a dire 4
anni e 3 mesi dopo la morte....
Per tutti questi anni Franca Caliolo, moglie dell'operaio, ha condotto una
dura battaglia per raccontare la vicenda, mobilitare le coscienze, ha
partecipato prima alla fondazione dell'associazione 12 giugno familiari
vittime del lavoro dell'Ilva
in seguito, ha contribuito ed è stata protagonista della fondazione della
rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro, la quale ha organizzato
diversi eventi per fare di questa morte una battaglia per la vita degli
operai contro i profitti del capitale e di padron Riva, compreso una
riuscita manifestazione nazionale a Taranto il 18 aprile 2009.
In questa occasione pubblichiamo ancora una volta, il racconto di Franca
Caliolo, che rendono ben viva questa morte e un grido di rabbia e ribellione
contro il capitale che uccide

rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
sede di taranto
347-1102638

 La svolta di Francesca Caliolo

Il giorno in cui misi piede per la prima volta come operaio nel cantiere
Ilva di Taranto, fui preso dallo sconforto, come mai mi era accaduto nella
mia lunga esperienza lavorativa. Difficile arrivare alla fine di quella
giornata.
Trovare quel lavoro non era stato facile: dopo mesi di mobilità e decine di
domande inoltrate a ditte del settore, un contratto a due mesi mi aveva dato
respiro. Conoscevo già il cantiere per averci lavorato in trasferta qualche
anno prima.
Quella sensazione che avevo ora però, era di definitiva appartenenza a quel
luogo e questo mi infondeva pessimismo per il futuro.
Dovevo avere un'espressione molto avvilita se, tornato a casa, mia moglie mi
abbracciò forte dicendosi sicura che presto avrei trovato qualcosa di
meglio.
Invece restai in quella ditta per due anni, passai in un'altra come
caposquadra per altri due, per poi tornare alla prima divenendo
vice-capocantiere circa tre anni dopo. Questo scatto di livello mi
gratificò, gravandomi al tempo stesso di una grande responsabilità a causa
di lavori molto impegnativi che eravamo chiamati a fare.
Ciò che restava immutato era il paesaggio.
Contro un cielo velato dai fumi, si stagliavano bizzarre architetture: come
cattedrali futuriste consacrate alla grande economia, svettavano numerose
ciminiere attorniate da condutture metalliche che percorrevano in lungo e in
largo la città-cantiere, trasportando enormi quantità di gas, per arrivare
ai potenti altoforni capaci di ridurre i metalli in lava incandescente.
A fumi e vapori si aggiungeva il 'polverino'come lo chiamavano qui, che si
sollevava dalle nere colline di carbone dei parchi minerali, in una sorta di
moderna rivisitazione dell'Inferno dantesco. Di tanto in tanto,
paradossalmente,il tutto era avvolto dalle note dell'"Inno alla gioia" di
Beethoven,  diffuse dagli altoparlanti per sottolineare il momento culmine
della "colata". A questo scenario pian piano non ci feci più caso se non per
il fatto che gradualmente contribuiva ad aggravare la mia allergia.
La prima estate che affrontai in Ilva fu una delle più calde in assoluto,
toccò i 40°e a noi toccò ristrutturare un altoforno ancora caldo situato
vicino a un altro in funzione, a 1.800°.  In seguito bisognò revisionare dei
silos contenenti residui oleosi che impregnavano le nostre tute rendendole
inutilizzabili; condutture buie e fuligginose che ci rendevano
irriconoscibili come minatori a fine turno; strutture poste ad altezze
irraggiungibili da chi non avesse una qualche capacità funambolica.
Difficile raccontare questo stato di cose a chi non conosceva
quell'ambiente.
E infatti non lo raccontavo. Non lo raccontavo ai conoscenti, non lo
raccontavo ai parenti. Non lo raccontavo agli storici amici insieme ai quali
avevo condiviso battaglie sociali: col tempo le nostre vite erano cambiate,
dal punto di vista del lavoro però, la mia vita era cambiata più delle loro.
Lavoratori per lo più"di concetto", li ritenevo teorici idealisti, lontani
anni luce dal mondo cui accennavo loro con battute ironiche.
Mia moglie era l'unica a conoscere nei dettagli la mia realtà lavorativa.
Quasi ogni mattina mi chiamava per un rapido saluto che mi rincuorava e poi,
una volta a casa, mi martellava di domande per conoscere tutto della mia
giornata.
Benché restio a raccontare aspetti poco rassicuranti per lei, mi ritrovavo
poi a farle un resoconto completo anche di dettagli tecnici. Questo suo modo
di essermi vicina era parte integrante di una condivisione totale della
nostra vita e aveva in effetti il potere di alleviare tante giornate
difficili, così come mi aiutava il bellissimo, profondo legame con i nostri
figli.
Ma anche al lavoro mi aiutavano i contatti umani. Ci tenevo a stabilire
rapporti di amicizia prima che professionali; una risata, una battuta,
qualche aneddoto ci faceva superare le giornate più pesanti. Avevo buoni
rapporti con tutti o quasi e avevo rispetto per i superiori come per
l'ultimo
arrivato: in passato avevo subito troppe vessazioni solo per essermi opposto
a delle ingiustizie da parte di capi tesi ad affermare il proprio ruolo, per
non nutrire rispetto per chi avevo di fronte. Oltretutto lavoravo quasi
sempre al fianco dei miei operai per condividere rischi e fatica.
Era nel periodo delle"fermate", vale a dire il blocco produttivo di un
settore del cantiere che permetteva a noi di intervenire, che divenivo duro
ed esigente, preoccupato che tutto andasse per il meglio.
Ad ogni modo, odiavo quel lavoro. Non lo lasciavo perché volevo mettere un
po' di risparmi da parte per avviare una attività indipendente, magari nella
ristorazione. Cosa non facile con una famiglia monoreddito e due figli in
crescita. D'altro canto, per quanto ancora avrei potuto svolgere un  lavoro
così usurante con due vertebre schiacciate,un menisco lesionato e una
tendinite al braccio destro? E comunque sognavo un lavoro che mi lasciasse
più tempo per vivere insieme alla mia famiglia e programmare finalmente
delle ferie in estate, seguire il calcio, la politica, fare passeggiate
senza sentirmi stanco e stressato.
E se la stanchezza era dovuta alla manualità del lavoro, lo stress derivava
dal carico di responsabilità per l'esecuzione tecnica secondo precisi
parametri e tempi sempre troppo limitati, dettati da gare al ribasso, che ci
imponevano turni impossibili, arrivando a volte a lavorare per 16 e
addirittura 24 ore di seguito! Nel contempo bisognava fare attenzione che
nessuno si facesse male e, a dire il vero, la frequenza degli incidenti in
tutta l'Ilva non lasciava ben sperare.
A fine giornata pareva un bollettino di guerra, con incidenti di tutti i
tipi: ustioni, intossicazioni, fratture e, qualche volta si moriva anche. Le
morti ci lasciavano attoniti a pensare all'esagerato tributo da pagare in
cambio di un lavoro di per sé duro e alienante. Eroi, martiri del lavoro?
Nessuna medaglia, non funerali di stato.
E credo che nessuno di quegli uomini avesse voglia di immolarsi a un dio che
chiedeva sacrifici in nome di interessi economici e non si prodigava ad
attuare migliori misure di sicurezza, definendo"morti fisiologiche" quelle
2-3 che in media si verificavano per anno in un cantiere dove operavano
circa 20.000 persone.
Ci sentivamo impotenti, rassegnate formiche al cospetto di un colosso;
protestavamo e poi, dovendo continuare a lavorare, cercavamo di scongiurare
la morte cercando di non pensarci.
D'altronde nella nostra ditta non era mai morto nessuno.
Sono passati ormai quasi nove anni dal mio ingresso in Ilva e sono ancora
qui, alle prese con un'ennesima"fermata"che si presenta particolarmente
complicata e che mi ha caricato di tensione già da qualche settimana.
Neppure questa pausa pasquale è servita a ricaricarmi, neppure la giornata
di ieri passata in campagna respirando aria pura, cosa non comune per me.
Ho avuto da ridire con mia moglie anche prima di andare a dormire,col
pretesto che non aveva sistemato bene la piega del lenzuolo. Lei ci è
rimasta male perché era stanca, ma io ero nervoso e intrattabile e non ci
siamo neppure dati la buonanotte. Più tardi appena avrò un po' di tempo la
chiamerò per scusarmi, tanto ormai lo sa che se non termina la fermata non
torno sereno.
E questo lavoro ci dà già delle noie, un'operazione che non va per il verso
giusto, ci tocca smontare e rimontare.
Siamo a venti metri da terra per sostituire delle valvole di un enorme tubo
che è stato svuotato, così ci hanno assicurato, del gas che trasportava.
Indossiamo maschere collegate a bombole d'aria perché potrebbero esserci
residui di gas, non è la prima volta che torno a casa con nausea e mal di
testa da scoppiare.
E infatti verso le dieci ho soccorso un ragazzo che si è sentito male.
Questo gas è inodore e insapore, perciò più insidioso; un paio di noi hanno
il rilevatore ma ormai è certo che da qualche parte c'è una  perdita,
comincio ad avere mal di testa.
Comunque noi siamo abituati ad operare così, né la ditta né l'Ilva si
possono permettere di bloccare i lavori ogni volta che qualcosa non va, non
gli conviene. A noi scegliere poi se ci conviene rischiare o non lavorare
più.
Meno male almeno che i turni ora sono regolari, in fondo non è la prima
volta che respiro questo maledetto gas, mi dà nausea,vertigini, mal di
testa, ma una volta a casa mi riprendo, devo resistere fino ad allora.
Intanto il cellulare continua a squillare, sono quelli dell'altra squadra ed
io per rispondere e richiamarli devo togliere la maschera, non posso ogni
volta scavalcare questo tubo che ha 3m di diametro per raggiungere la
postazione di sicurezza, perderei troppo tempo. Anche la scala di accesso è
dall'altra parte, così mi allontano del massimo che mi è consentito.
Stiamo lavorando come forsennati, vorrei che Gabriele fosse qui e ci
vedesse, capirebbe perché insisto tanto sul fatto che studi; ultimamente
sono stato anche un po'duro con lui, ma non vorrei mai che si trovasse
costretto un giorno a fare questo.
Ora non ce la faccio proprio più, mi sento mancare le forze.
Mi allontano verso l'ufficio, vorrei chiamare Franca ma si accorgerebbe che
qualcosa non va, non voglio preoccuparla.
Nella mente mi scorrono delle immagini, mi rivedo ragazzino a bottega dal
fabbro, durante le vacanze estive, mentre i miei amici giocano nel cortile
dell'oratorio vicino. Ma io ho perso mio padre a nove mesi e son dovuto
crescere in fretta. Mia madre, contadina, ha dovuto tirare su cinque figli
da sola.
Con un diploma professionale, non ho trovato di meglio da fare che il
muratore, stringendo i denti per la fatica eccessiva per un fisico esile
come il mio. Qualche anno dopo sono diventato un bravo venditore di
macchinari per falegnameria, con i cui proventi ho potuto costruire la mia
casa.
Dopo nove anni il mercato ristagna, torno così alla condizione di operaio
stavolta metalmeccanico, nel Petrolchimico di Brindisi. Dopo altri nove anni
la ditta ci impone la condizione di trasferisti; non ce la faccio ad
allontanarmi dalla mia famiglia e rifiuto, ritrovandomi così in mobilità.
Fino ad oggi ho trascorso quasi nove anni qui in Ilva e chissà, forse la mia
vita avrà una nuova svolta.
Non cerco di dare un senso a questa mia vita di fatica e sacrifici. Il senso
è gia tutto negli affetti. D'altronde la felicità non è una condizione
continua, se non nelle fiabe. Noi dobbiamo accontentarci delle piccole cose
e vivere intensamente i momenti di felicità che ci capitano, come dice mia
moglie, che sa restituirmi la gioia di vivere. Ora devo tornare al lavoro,
non mi sento ancora bene.
Qualcuno mi sconsiglia di risalire, non ho un bell'aspetto, dice.
Non posso, siamo una squadra e io ne sono anche responsabile. Infatti i
problemi non sono ancora risolti; insistiamo, ricominciano le telefonate.
Cambia il turno, mi sollecitano a lasciare ad altri il completamento del
lavoro. Non posso, ci sono quasi riuscito, è un lavoro pericoloso, meglio
completarlo.
Stasera a casa voglio abbracciare Franca,Gabriele e Roberta, dire loro
quanto li amo, proporgli di fare una crociera, è tanto che ci penso e poi
voglio cambiare lavoro, non ce la faccio più, sono stanco, stanco, così
stanco che all'improvviso ho voglia di dormire, mi si chiudono gli occhi,
squilla il cellulare, dormo.
 Amore mio, è passato un anno da quando non ci sei più. Quante volte mi sono
chiesta se non sentivi lo squillo della mia chiamata, se proprio in quel
momento cadevi, se pensavi a noi.
Di quel giorno posso ricordare tutto, posso anche rivivere lo straziante
dolore di una realtà dura da accettare, così dura da far crescere in un
attimo i nostri ragazzi, proiettati improvvisamente davanti alla morte,
quella del loro adorato papà.
Voglio credere che quel giorno il Signore ti abbia fatto cadere tra le sue
braccia, per portarti a vivere una felicità mai provata prima.
Voglio credere che tu sia qui tra noi, che continui a proteggerci col tuo
amore e la tua tenerezza.
Dev'essere così, altrimenti non saprei spiegarmi perché continuo ad amarti
tanto e ad avere la forza di vivere senza di te.


         Franca Caliolo


questa mattina a taranto una iniziativa originale e importante contro la
violenza alle donne, contro la doppia violenza verso le donnne immigrate,
contro gli abusi razzisti contro le donne
contro i CIE, veri lager punitivi
per rompere il silenzio per solidarietà tra donne e  per difendere i diritti
umani
questo è il senso dell'iniziativa svolto dalla rappresentanza delle donne
lavoratrici e disoccupate di taranto e dal mfpr
al tribunale di taranto in contemporanea con la manifestazione di milano con
megafono cartelli uno striscione e un volantino hanno stupito e interessato
tutta la mattinata chi era al tribunale e chi si recava al tribunale
raccolte  tante firme  che saranno inviate a Joy tramite i suoi avvocati,,
molti avvocati e avvocatesse hanno espresso la loro
disponibilità a occuparsi di questo caso
e di casi simili

una buona iniziativa !

  per le donne presenti
margherita calderazzi
tel 347-5301704

"LIBERTA' PER JOY! -
l'8 giugno inizia a Milano il processo contro un ispettore di polizia,
Vittorio Adesso, che nel CIE di via Corelli a Milano, tentò di stuprare Joy,
una immigrata nigeriana.
Joy, insieme ad una sua compagna Hellen, ha avuto il coraggio di denunciare
l'ispettore Adesso, per questo ha subito forte minacce, anche fisiche per
metterla a tacere. Ma l'8 finalmente si apre il processo sulla sua denuncia
e Joy verrà sentita dal magistrato.
Ottenere che questo processo vada avanti, che non venga insabbiato il
tentativo di stupro dell'ispettore di polizia, ottenere giustizia e la
liberazione dai CIE e il permesso di soggiorno per Joy e le altre
immigrate/immigrati (Joy se torna nel suo paese rischia la morte), è una
battaglia giusta e necessaria, democratica, antirazzista, antisessista.

Le compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
Le disoccupate e lavoratrici Slai cobas per il sindacato di classe

per info. 3475301704 - mfpr@libero.it - T/F 0994792086


Comunicato congiunto finale

21 maggio 2010

slai_logo.JPG (13597 byte)

L’assemblea nazionale dei 21 maggio 2010 a Napoli indetta dai disoccupati di
Banchi Nuovi di Napoli e dai Disoccupati organizzati dello Slai Cobas
per il sindacato di classe di Taranto ha visto la partecipazione di
oltre 300 tra disoccupati, precari, licenziati, lavoratori.
Oltre le realtà organizzate da Taranto e Napoli erano presenti
disoccupati di Acerra, Caserta, Palermo, lavoratori della ASIA, precari
delle pulizie delle scuole e degli appalti comunali di Taranto,
lavoratrici delle cooperati ove sociali di Palermo, il collettivo
operatori sociali di Napoli, precari delle Poste di Palermo.
Erano inoltre presenti il SLL, il Cobas e attivisti della Rete
Anticapitalista Campana.
Da Palermo è stata portato il saluto e l’adesione degli operai di
Termini Imerese.
All’assemblea sono inoltre arrivate le adesioni dell’USI AIT nazionale,
del Coordinamento 3 Ottobre precari della scuola di Milano e della rete
Campana Salute e Ambiente.
Di fronte agli attacchi che governi e padroni portano ai proletari per
scaricare su di loro la crisi, a partire dal pesante attacco al lavoro,
quello di oggi è stato un primo e importante passo per realizzare
l’unita di lotta e il coordinamento delle varie realtà di disoccupati,
lavoratori, precari in lotta, per il lavoro.
L’assemblea ha espresso denuncia e viva solidarietà ai disoccupati
arrestati e attivisti denunciati a Napoli e chiesto l’immediata
cancellazione della pena e si impegna a portare in tutte le lotte nelle
diverse città la battaglia contro questa nuova repressione delle lotte
sociali.
L’assemblea, come segnale concreto del passo avanti costituito oggi in
direzione del rafforzamento di un percorso unitario nazionale, lancia la
proposta di una giornata di lotta a giugno in contemporanea in tutte le
città per il lavoro subito per i disoccupati, a partire dalle vertenze
in piede che vedono al centro le opportunità di lavoro nel settore
ambientale, per la difesa del posto di lavoro, il salario/reddito
garantito, la riduzione dell’orario di lavoro.
È stato deciso di organizzare un nuovo incontro nazionale a Napoli ai
primi di luglio, che possa vedere la partecipazione anche delle altre
realtà, a partire da quelle che hanno già mostrato interesse, in cui si
decida un percorso di mobilitazione nazionale a Roma per l’autunno.


 

invito


importante assemblea a taranto il 20 maggio

20 Maggio ore 17 Taranto
Bibliot. comun. p.le Bestat

ASSEMBLEA

- Vertenza amianto
- Giustizia e caso Nuova Siet
- Processi per morti sul lavoro
- RLS - cambiare il sistema di elezione
- Precarietà e sicurezza sul posto di lavoro

Promuovono:
Lavoratori ex Nuova Siet
Lavoratori Esposti Amianto
Rete naz. sicurezza sui posti di lavoro


3471102638

 

Taranto ULTIM'ORA

Libertà per gli operai arrestati a Foggia!

massima solidarietà dello slai cobas per il sindacato di classe di taranto e dei disoccupati organizzati
impegnati  anch'essi in una dura lotta per il lavoro  a taranto
la lotta per il lavoro non è reato
libertà subito per gli operai arrestati a Foggia
l'assemblea nazionale di napoli del 21 maggio organizzata da Banchi Nuovi e Disoccupati Organizzati di Taranto invita i lavoratori in lotta di foggia a partecipare
 
disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe
taranto


 

Libertà per gli operai arrestati a Foggia!

 

Esprimiamo solidarietà ai quattro operai della raccolta dei rifiuti urbani arrestati il 30 aprile in un blitz mattutino effettuato dalla Digos su ordinanza di custodia cautelare del gip del Tribunale di Foggia Enrico Di Dedda.

I quattro lavoratori sono accusati di essere i promotori della protesta dei dipendenti della Cooperativa Fiore Service e Daunia Ambiente, organizzata in difesa del posto di lavoro perso dopo che il Comune non ha rinnovato l’appalto da parte dell’azienda municipalizzata dei rifiuti, l’ Amica.

Le accuse sono di minacce aggravate, danneggiamento, furto, violenza privata, interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale. Trentanove loro colleghi sono indagati solo per gli ultimi due reati.

I quattro sono anche accusati del furto delle chiavi dei camion della spazzatura (una trentina di automezzi) e di aver minacciato autisti e dirigenti dell’Amica.

Le accuse sono riferite alle giornate dell’8, 9 e 10 aprile scorsi, in cui in segno di protesta è stata bloccata la raccolta della spazzatura in città ed è stato effettuato un picchetto ai cancelli dell’Amica, sgomberato con le pesanti cariche degli agenti della Digos e del reparto Prevenzione Crimine.

Tre di loro sono agli arresti domiciliari e uno con obbligo di dimora. È così che hanno trascorso il Primo Maggio questi lavoratori! è  così che passa il divieto di sciopero! E chi sciopera viene anche perseguito penalmente!

È chiaro adesso a cosa serva l’aumento delle forze di polizia, di telecamere ad ogni angolo di strada, a cosa servono le ronde a piedi e a cavallo, giustificate con l’allarme criminalità!

Ma chi sono i veri criminali? I lavoratori che lottano per la sopravvivenza o i corrotti e mafiosi che finora hanno speculato sui miliardi di buco divisi tra il Comune e l’Amica in tutti questi anni? Le affermazioni del questore di Foggia Bruno D’Agostino nel definire i lavoratori che nelle scorse settimane hanno partecipato alla protesta e al blocco della raccolta dei rifiuti a Foggia sono esemplificative:  “Un gruppo di delinquenti che, col pretesto della difesa del posto di lavoro, ha commesso reati gravi reati”.

Ma quale criminalità!? Siamo stufi di disoccupazione e repressione! Vogliamo lavoro non polizia!

È con la repressione che i padroni e i loro servi rispondono alla crisi che avanza e porta con sé più licenziamenti, ricatto e sfruttamento!

Ma i lavoratori non devono farsi intimorire dalla repressione! La cittadinanza ha saputo riconoscere e rispettare il loro lavoro ed è per questo che è con loro!

La solidarietà è un’arma!

 

 

Solidarietà alla lotta degli operai della nettezza urbana!

Libertà per gli operai arrestati!

Solidarietà ai lavoratori indagati e alle loro famiglie!

 

Compagni e compagne per la costruzione del Soccorso Rosso in Italia

cccpsri1@gmail.com

Foggia, 6 maggio 2010



 

comunicato stampa

sgomberata tenda per il lavoro



uno sgombero incivile e violento della tenda per il lavoro in piazza
castello è stato attuato dai vigili e polizia questa mattina
i disoccupati organizzati dello slai cobas per il sindacato di classe hanno
opposto una tenace, dignitosa, civile resistenza a tutto questo
convinti come sono che si vuole torglierli di mezzo, impedirgli che la loro
presenza quotidiana e costante
alla tenda tenesse alta l'attenzione alla necessità del lavoro subito per
chi in questa città non ne ha, non lo ha mai avuto, lo ha perso
pur avende famiglie e figli da mantenere
si vuole impedire la pressione quotidiana verso Sindaco,
giunta, istituzioni,  per rispettare impegni
subito e  dare soluzioni parziali e generali al problema
i disoccupati organizzati in questi giorni sono stati giorno e notte alla
tenda con
grandi sacrifici in particolare delle donne disoccupate, non hanno fatto
alcun atto di violenza o di inciviltà mentre ne hanno subiti parecchi in
tutta questa lotta
ieri quando hanno buttato la spazzatura dei cassonetti davanti al portone
del comune,
lo hanno fatto per mostrare alla cittadinanza e alla stampa cosa è la
raccolta differenziata, come si fa non certo per sporcare il comune
hanno fatto una protesta creativa e civile come se ne fanno tante nel nostro
paese
hanno voluto per l'ennesima volta evidenziare che in questa città la pulizia
della città e la raccolta differenziata non è presa sul serio, e che i piani
che chiediamo e promessi da Vendola, finanziati dalla Regione, approvati da
Provincia e ATO sono urgenti e necessari e richiedono un passo davvero più
serio e deciso per dare lavoro a 200 disoccupati
a questa protesta si è risposto con la violenza dello sgombero e il sindaco
Stefano è direttamente responsabile di questo e ne deve rispondere non solo
ai disoccupati organizzati dello slai cobas per il sindacato di classe , ma
a tutta la città

a casa non ce ne andiamo la tenda la rivogliamo
chi semina vento raccoglie tempesta
la lotta per il lavoro si ferma con il lavoro non con la repressione

oggi alle 17 assemblea generale alla TENDA SGOMBERATA in piazza Castello per
decidere le nuove iniziative insieme a tutti
coloro che vorranno solidarizzare e lottare con noi

disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe
tenda sgomberata taranto
347-5301704
4 maggio 2010

Difendiamo la Tenda per il  Lavoro!
 Vogliono sgomberarci da piazza castello dove da giorni e notti i
disoccupati organizzati hanno messo una tenda per continuare la lotta per il
lavoro - per un piano di raccolta differenziata porta a porta in tutta la
citta, che occupi 200 disoccupati organizzati- per un piano di bonifica
ambientale e il risanamento dei quartieri per occupare altri 1000
disoccupati.

Una Tenda che è anche di tutti i lavoratori che perdono il lavoro, precari,
cigs, ecc.
Ora, invece che lavoro, ci vogliono sgomberare, ci vogliono far sparire, per
non fare niente.
Non permettiamolo!

Tutti alla Tenda ore 17 p.zza Castello martedi 4 maggio.

Disoccupati Organizzati
slai cobas per il sindacato di classe via rintone 22 347-53010704

 

TARANTO:ULTIM'ORA 3 MAGGIO 2010

 

invece che lavoro sgombero !
vogliono sgomberare la tenda per il lavoro

da alcuni miniui sono arrivate le forze dell'ordine e hanno tagliato la luce
e questo avviene dopo che questa mattina i disoccupati organizzatidello
slai cobas
per il sindacato di classe avevano attuato una ennesima protesta pacifica e civile
quello di svuotare un cassonetto davanti al portone del Comune e spiegare la raccolta differenziata per sollecitare
il comune  e le istituzioni a dare avvio urgente al piano di raccolta
differenziata
sgomberare la tenda non fermerà la lotta dei disoccupati

disoccupati organizzati slai cobas per il sindacato di classe
taranto
347-5301704
3 maggio 2010

Taranto 2010  1 maggio alla tenda per il lavoro


in occasione del 1° maggio
che da festa del lavoro è divenuta festa del non lavoro
i disoccupati organizzati-slai cobas per il sindacato di classe
invitano tutte le realtà sociali e politiche cittadine a una
assemblea che si terrà la mattina del 1 maggio alle 11
in piazza castello
per confrontarsi e discutere sulla piattaforma per il lavoro a taranto e
delle iniziative comuni di lotta
da fare

per l'occasione sarà distribuito e tutti
il documento comune realizzato dai disoccupati di napoli e di taranto che
promuove una

assemblea nazionale dei disoccupati. precari, licenziati, cassintegrati per
il 21 maggio


info 347-5301704

tenda per il lavoro
Assemblea pubblica il primo maggio ore 11,00 in piazza castello alla tenda per il lavoro.

Il movimento dei disoccupati organizzati ha indetto una assemblea cittadina proprio nella giornata della festa dei lavoratori
per studiare strategie finalmente comuni capaci di risollevare una città ormai allo sbando.Crediamo non si possa più restare isolati
o indifferenti,chiediamo quindi a tutte le realtà impegnate sul territorio di partecipare per portare esperienze,proposte e strategie di lotta,
per creare finalmente un fronte unito contro disoccupazione ,precarietà e inquinamento spregiudicato del nostro territorio.
Con una lotta comune si può prima scardinare e poi
abbattere il muro della rassegnazione al ricatto occupazionale .Abbiamo per troppo tempo delegato queste importanti scelte a politici corrotti o
impreparati che ,favorendo i  criminali, hanno generato povertà,malattia e morte.Chi rimane indifferente ne diventa complice.
Ognuno con la propria identità,ma con un unico scopo,riappropriarci del nostro futuro.
La grecia è già qui.
disoccupati organizzati


Per un consiglio comunale monotematico sull’emergenza lavoro
VENERDI' 30 ORE 17 alla TENDA PER IL LAVORO
incontro pubblico con consiglieri, assessori, parlamentari, lavoratori in
lotta.

I Disoccupati Organizzati, che da ottobre 2009 hanno iniziato una importante
lotta per il lavoro, in cui la battaglia per l’occupazione indirizzata in
primis verso la raccolta differenziata si intreccia con l’altrettanta
decisiva questione dell’ambiente a Taranto, da martedì 20 aprile c.a. hanno
installato sotto Palazzo di città una “Tenda per il Lavoro” permanente.
Di fronte alla grave emergenza lavoro/reddito che ha investito la città di
Taranto, che sta rendendo ogni giorno più difficile le condizioni di vita di
centinaia di disoccupati e delle loro famiglie, e non solo, anche degli
interinali Ilva, lavoratrici delle pulizie delle scuole, precarie degli
appalti comunali, lavoratori Teleperformance, tanti altri licenziati, ecc.,
riteniamo necessario che l’intera amministrazione comunale, ogni suo
assessore e consigliere si assuma la responsabilità, individuale e
collettiva a fronte dell’urgenza di trovare delle risposte, anche
straordinarie, per garantire il lavoro ed estendere forme di sostegno al
reddito, e che, quindi SI CONVOCHI SUBITO UN CONSIGLIO COMUNALE MONOTEMATICO
SULL’EMERGENZA LAVORO!

PER ORGANIZZARLO, VENERDI' 30 ORE 17 INCONTRO PUBBLICO ALLA TENDA
IL 1° MAGGIO PREPARIAMO UNA MANIFESTAZIONE!
I Disoccupati Organizzati Slai cobas
v. Rintone, 22 TA - T/F 0994792086 – 3475301704 – cobasta@libero.it


 

 

Fincantieri Palermo: condannati dirigenti per operai morti per amianto


la rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro esprime una parziale soddisfazione per la sentenza di condanna affinchè possa costituire un precedente utile per altre cause dei lavoratori
ma le condanne sono rispetto ai crimini di cui sono accusati i dirigenti fincantieri son nettamente insufficienti, per  i limiti della legge e un insufficiente coraggio dei giudici
in questo sistema capitalistico le condanne in tribunale mostrano solo che i padroni violano le loro stesse leggi, ma non che vi sia una reale giustizia per i lavoratori
per questo la rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro, si pone l'obbiettivo di finalizzare la propia battaglia a una rivoluzione politica e sociale che metta la vita dei lavoratori al primo posto e non il profitto e le leggi del capitale
questo fa della rete un organismo pienamente interno alla generale battaglia anticapitalista della classe operaia e delle masse popolari
per questo tutte le forze operaie e proletarie, tutte le forze realmente anticapitalistiche devono considerarla uno degli utili strumenti
nelle mani del movimento operaio per condurre questa battaglia contro padroni e governo, contro stato e capitale
 
rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
mailing list
27-04-2010
 

 

 

 

comunicato


rinviato ancora una volta il 26 aprile il processo per la
morte
di Antonino Mingolla,
avvenuta il 18 aprile 2006, operaio dell'appalto Ilva,
deceduto soffocato dal monossido di carbonio.

questa volta vviene perchè è cambiato il giudice, il giudice ora e il Dott:De Michele
sul cambio del giudice c'era già certezza alla precedente udienza, perchè
non si è fatto nulla
per rimediare prima e permettere la tenuta del processo alla data stabilita ?
 
Franca caliolo ha incontrato urgentemente il proc.della repubblica Sebastio, per segnalare la cosa e chiedergli di intervenire
 
Questo processo che già avviene decisamente troppo tardi è ora ulteriormente
vittimi dei ritardi della giustizia quando si tratta di morti sul lavoro
Non è possibile accettare
né per i familiari, né per tutti coloro che lottano contro le morti sul
lavoro che a oltre 4 anni di distanza ancora non si è realmente cominciato, con i
rischi inevitabili di un processo
lungo che si concluda con prescrizione. Questo è negare valore alla vita dei
lavoratori e al dramma che costituisce la loro morte per le famiglie.
La moglie di Antonino Mingolla, Franca Caliolo, si è molto impegnata per
questo processo e ha fatto del proprio dramma personale una consapevolezza
della necessità della battaglia per la sicurezza sui posti di lavoro, perchè
sia resa giustizia ed è una delle promotrici
di conseguenza è tempo di una nuuova e più generale mobilitazione locale e nazionale intorno a questo processo
già il 20 maggio ci sarà un convegno a taranto e il 9 giugno ci sarà una manifestazione di sostegno a franca e ai familiari e di protesta per le lungaggini del processo.

Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
mailing list
bastamortesullavoro@domeus.it
amail
bastamortesullavoro@gmail.com

info 3471102638

 

 

TARANTO 26 APRILE 2010

AMIANTO :OCCUPATA SEDE INAIL 

ieri più di 50 operai delle Belleli, dell'Arsenale e dell'Ilva di prima
mattina hanno occupato la sede dell'INAIL di Taranto, per rivendicare con
forza il diritto al riconoscimento dei benefici amianto; per gli operai
dell'Ilva vi è anche la beffa di essersi visti soffiare il riconoscimento
amianto dopo averlo ottenuto, con una scusa, evidente per chi ha occhi, che
la bonifica sarebbe stata fatta.

Lo Slai cobas per il sindacato di classe ultimamente di fronte ad una fase
di stasi della lotta e di oggettiva delega agli incontri inconcludenti dei
sindacati confederali, aveva indicato agli operai la necessità di passare a
forme di mobilitazione più decise, con l'occupazione dell'Inail, per rompere
l'andazzo burocratico e superare un clima di sfiducia sul numero dei
partecipanti.
Di fatto oggi gli operai hanno visto che seguire questa strada ha riportato
nel senso giusto e nelle mani degli operai la lotta per l'amianto.

Gli operai hanno mantenuto l'occupazione, stando in assemblea permanente
nella sala riunioni dell'Inail per tutta la mattinata fino alle 15,30. Alle
15,30 la polizia in assetto antisommossa che da alcune ore si era
concentrata sotto il portone dell'Inail insieme alla Digos, è entrata e
usando anche maniere forti ha costretto gli operai a sgomberare l'Inail -
dopo "debita consultazione" con i dirigenti di fim, fiom e uilm che troppo
presto hanno "convinto" gli operai ad uscire.
La stessa polizia poco prima che sgomberasse gli operai aveva allontanato
spingendola la coordinatrice dello slai cobas che aveva chiesto di salire
dove stavano gli operai.

Nella mattinata vi erano stati solo un incontro con il direttore dell'Inail
che in maniera patetica aveva scaricato ogni responsabilità su Roma,
Ministero e la visita del parlamentare del PD, Vico Ludovico le cui
informazioni sull'attività parlamentare, burocratica e  impotente, rispetto
ai benefici amianto confermano in pieno la necessità della lotta. Mentre
silenzio assoluto da parte del Prefetto, lontano come sempre dai gravi
problemi dei lavoratori.

Gli operai si sono lasciati in serata confermando la determinazione di
proseguire la lotta: domani presidieranno sempre l'Inail, in attesa di una
convocazione dal Prefetto; alle 15,30 terranno un'assemblea con gli operai
in uscita dal lavoro dell'Arsenale e dell'Ilva; quindi, se vi è stato
silenzio da parte del Prefetto, si recheranno in massa alla Prefettura.

Lo slai cobas per il sindacato di classe sostiene questa giusta lotta. Si
tratta di un diritto sacrosanto, frutto di una vita lavorativa di
sfruttamento a contatto costante con l'amianto a rischio di malattia e anche
di vita.
Questa lotta deve continuare, mantenendo alte e combattive le forme di
lotta; anche nella trattativa ora devono essere gli operai a decidere e a
partecipare.


SLAI COBAS per il sindacato di classe
ilva appalto v. Rintone, 22 TA - 3475301704 - T/F 0994792086 -
cobasta@libero.it

 

 

25 APRILE 2010: UNISCITI ALLA TARANTO CHE RESISTE!

PRESIDIO DELLA TARANTO ANTIFASCISTA 

ALLA ROTONDA LUNGOMARE, dalle ORE 11 - alle 21.
Stand informativi, mostra fotografica, microfono aperto.


Ore 11.00: Commemorazione insieme ad ANPI della tomba di R.Pandiani.
Ore 12.00: Flash Mob "Sempre e solo Resistenza"
Ore 13.30: Pranzo sociale
Ore 17.00: Letture di passi e poesie
Ore 18.00: Testimonianze
Ore 19.00: Proiezione film
Ore 20.30: Musica djset

Presidio: Mostra fotografica dell'ANPI, banchetti informativi sulle nuove forme di fascismo.

PORTATE TUTTI TESTI, MUSICHE E RACCONTI SULLA RESISTENZA!

Sindacato Studentesco LINK Taranto
Uds Unione degli Studenti Taranto
Cloro Rosso CSOA
Palestra Popolare Mustak Taranto
Coperativa Owen
Radio Popolare Salento
ANPI
Arci
Libera
Simbiosi Moderne
Sud in Movimento
Sinistra Critica
Sinistra Ecologia Libert
Partito dei Comunisti Italiani
Rifondazione Comunista
Giovani Democratici Taranto



APPELLO: 25 APRILE ALLA "TENDA PER IL LAVORO".

La tenda per il lavoro dei disoccupati organizzati dello slai cobas in
piazza Castello
celebrerà in forme decisamente originali e alternative il 25 aprile
festa della Liberazione dal nazifascismo, festa della Resistenza, festa
della Costituzione nata dalla Resistenza, festa della speranza di un Italia
migliore.

Proprio questo 25 aprile dimostra che quegli ideali e quei risultati  erano
e sono ancora giusti, ma purtroppo oggi sono delusi e traditi:

Liberazione dal nazifascismo? Il nazifascismo è stato dittatura, negazione
delle libertà, miseria e guerra;
oggi abbiamo un sistema politico e statale sempre più lontano dai lavoratori
e dalle masse povere, fondato sui poteri dei ricchi e dei potenti, ai danni
dei lavoratori e della povera gente, un sistema venato di autoritarismo e
razzismo, di disprezzo per la democrazia reale, in cui i poveri sono sempre
più poveri e i ricchi sempre più ricchi.

Festa della Resistenza? I partigiani hanno combattuto per liberare l'Italia,
sono i nostri reali padri fondatori e oggi vengono dimenticati,
svillaneggiati e parificati agli aguzzini del fascismo, dai sostenitori di
un fascismo moderno presenti anche nelle istituzioni.

Festa della Costituzione? Art. 1°: "l'Italia è una Repubblica fondata sul
lavoro", un aticolo quanto mai tradito noi siamo in mezzo alla strada
negandoci il diritto fondamentale alla dignità a mantenere una famiglia a
costruirci un futuro.

Festa della speranza di un Italia migliore? E ci troviamo in una Italia che
va sempre peggio, di cui la nostra città è un esempio:
disoccupazione, precarietà, perfino case e acqua negate, devastazione
ambientale che provoca morti e malati.

La speranza non l'abbiamo persa, ma essa vive nelle lotte dei disoccupati,
precari, lavoratori.
Sono, siamo noi i nuovi partigiani , la nuova Resistenza, e vogliamo
portarla fino in fondo nell'Italia e nella Taranto di oggi.

La "Tenda per il lavoro" in piazza Castello è il posto giusto per celebrare,
senza retorica, frasi fatte e pennacchi la festa della liberazione

 25 aprile
- ore 11 una lapide "ONORE AI PARTIGIANI " viene  scoperta e consegnata al
Sindaco Stefano, perchè venga installata in piazza castello o all'interno di
palazzo di città
- dalle 18 in poi film musica pannelli informativi sulla Resistenza e la
lotta per il lavoro in piazza castello

disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe taranto
cobasta@libero.it
347-5301704




TARANTO 31 MARZO 2010

LE ELEZIONI NON FERMANO GLI INCIDENTI SUL LAVORO ALL'ILVA!

TRE OPERAI FERITI GRAVEMENTE

comunicato


il gravissimo infortunio avvenuto all'ilva di Taranto, che ha visto un
operaio grave e altri due feriti
mostra come le ampie assicurazioni profuse dall'Ilva e sostenute ad esempio
con retorica dal neo segretario nazionale uilm Palombella non corrispondono
alla realtà dei fatti.
Il calo produttivo e la minor presenza dei lavoratori in fabbrica è stata la
causa vera dell'assenza di infortuni mortali all'ilva negli ultimi tempi,
non appena si è creata una situazione di maggiore organico, di lavoro più
intenso i problemi della mancanza di sicurezza si sono ripresentati e i
conseguenti incidenti.
Questa è la verità, il resto sono solo chiacchiere.
In fabbrica si è ripreso a lavorare in ogni condizione, il ricatto
occupazionale pesante e la mancanza di reale tutela sindacale, assenza di un
ruolo attivo degli rls rendono questa fabbrica sempre insicura e a rischio.
E' importante che questo grave incidente apra gli occhi a tutti e riaccenda
i fari sulla situazione
noi da parte nostra ci accingiamo a farlo
con una serie di iniziative che riguardano la vita in fabbrica, ma anche i
controlli, e il ruolo della magistratura.
- la prima questione è una inchiesta tra gli operai nei vari reparti che
partirà nella seconda decade di aprile
con il quale vogliamo tornare a dare la parola agli operai e con denunce
pubbliche per monitorare la situazione
all'Ilva, ma anche all'appalto in materia di sicurezza,
- la questione dei controlli- torneremo ad occuparci dell'Ispettorato del
lavoro e del suo ruolo, dato che in questo ufficio accadono cose non
positive per quanto riguarda l'efficienza dei controlli e l'andamento
generale della situazione della gestione, già pesantemente ridimensionata
dall'azione del governo e delle circolari del Ministro Sacconi,
- la terza è la situazione dei processi per morti sul lavoro - il 26 aprile
riprende il processo per la morte dell'operaio antonino mingolla
dell'appalto ilva, processo che non riesce ancorarealmente a decollare a
oltre 4 anni - mingolla è morto il 18 aprile 2006 - con grave senso di
frustrazione della moglie Franca Caliolo e dei familiari - franca caliolo è
fondatrice della rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro.
In questa occasione torneremo a mettere sotto osservazione l'effettiva
giustizia che si dispensa o meglio non si dispensa nelle aule
dei tribunali per quanto riguarda le morti sul lavoro e l'Ilva in genere,
anche per effetto di manovre e fatti che ci accingiamo a denunciare con
qualche nome e cognome
auguriamo ai lavoratori una pronta guarigione.
Indiciamo come slai cobas per il sindacato di classe e invitiamo tutte le
00.SS a indire nell'arco dei prossimi 15 giorni assemblee in fabbrica sulla
questione del legame tra condizioni di lavoro, organizzazione di lavoro,
organici nei reparti , precarietà, taglio dei somministrati e sicurezza sul
lavoro

slai cobas ilva-appalto
per il sindacato di classe taranto
cobasta@fastwebnet.it
mailing list
rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
bastamortesullavoro@domeus.it
29-3-2010



29 marzo

comunicato

il gravissimo infortunio avvenuto oggi all'ilva di Taranto, che vede un
operaio grave e altri due feriti
mostra come le ampie assicurazioni profuse dall'Ilva e sostenute ad esempio
con retorica dal neo segretario nazionale uilm Palombella non corrispondono
alla realtà dei fatti.
Il calo produttivo e la minor presenza dei lavoratori in fabbrica è stata la
causa vera dell'assenza di infortuni mortali all'ilva negli ultimi tempi,
non appena si è creata una situazione di maggiore organico, di lavoro più
intenso i problemi della mancanza di sicurezza si sono ripresentati e i
conseguenti incidenti.
Questa è la verità, il resto sono solo chiacchiere.
In fabbrica si è ripreso a lavorare in ogni condizione, il ricatto
occupazionale pesante e la mancanza di reale tutela sindacale, assenza di un
ruolo attivo degli rls rendono questa fabbrica sempre insicura e a rischio.
E' importante che questo grave incidente apra gli occhi a tutti e riaccenda
i fari sulla situazione
noi da parte nostra ci accingiamo a farlo
con una serie di iniziative che riguardano la vita in fabbrica, ma anche i
controlli, e il ruolo della magistratura.
- la prima questione è una inchiesta tra gli operai nei vari reparti che
partirà nella seconda decade di aprile
con il quale vogliamo tornare a dare la parola agli operai e con denunce
pubbliche per monitorare la situazione
all'Ilva, ma anche all'appalto in materia di sicurezza,
- la questione dei controlli- torneremo ad occuparci dell'Ispettorato del
lavoro e del suo ruolo, dato che in questo ufficio accadono cose non
positive per quanto riguarda l'efficienza dei controlli e l'andamento
generale della situazione della gestione, già pesantemente ridimensionata
dall'azione del governo e delle circolari del Ministro Sacconi,
- la terza è la situazione dei processi per morti sul lavoro - il 26 aprile
riprende il processo per la morte dell'operaio antonino mingolla
dell'appalto ilva, processo che non riesce ancorarealmente a decollare a
oltre 4 anni - mingolla è morto il 18 aprile 2006 - con grave senso di
frustrazione della moglie Franca  Caliolo e dei familiari - franca caliolo è
fondatrice della rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro.
In questa occasione torneremo a mettere sotto osservazione l'effettiva
giustizia che si dispensa  o meglio non si dispensa  nelle aule
dei tribunali per quanto riguarda le morti sul lavoro e l'Ilva in genere,
anche per effetto di manovre e fatti che ci accingiamo a denunciare con
qualche nome e cognome
.
Ora auguriamo ai lavoratori una pronta guarigione.
Indiciamo come slai cobas per il sindacato di classe e invitiamo tutte le
00.SS a indire nell'arco dei prossimi 15 giorni assemblee in fabbrica  sulla
questione del legame tra condizioni di lavoro, organizzazione di lavoro,
organici nei reparti , precarietà, taglio dei somministrati e sicurezza sul
lavoro

slai cobas ilva-appalto
per il sindacato di classe taranto
cobasta@fastwebnet.it
mailing list
rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
bastamortesullavoro@domeus.it
29-3-2010


sulle circostanze dell'incidente
TARANTO - Un capoturno e due operai dell'Ilva di Taranto sono rimasti
feriti - uno in modo grave - in un incidente sul lavoro avvenuto nel reparto
Finitura Nastri 2.
I tre - secondo una prima ricostruzione - erano intenti a riavvolgere un
rotolo di Coils dello spessore di 12 millimetri sull'impianto 'Cls'. La
saldatura fatta per motivi precauzionali è saltata e con un effetto a molla
una parte del rotolo ha travolto i tre lavoratori. Due di loro sono finiti
sul piano di calpestio e hanno riportato contusioni al torace e alle mani.
Il manutentore, Orazio Laera, è stato sbalzato invece in una botola profonda
oltre tre metri: ha riportato un trauma facciale e ha perso molto sangue.
Soccorso dai colleghi e successivamente dal personale sanitario del 118,
Laera è stato trasportato d'urgenza all'ospedale tarantino 'Santissima
Annunziatà, dove è stato ricoverato.

L'esame della Tac a cui è stato sottoposto Laera ha evidenziato una frattura
sacrale. L'uomo è stato ricoverato con riserva di prognosi nel reparto
Ortopedia dell'ospedale 'Santissima Annunziata'. Gli altri feriti sono il
capoturno Vincenzo Maiorano, che ha riportato contusioni multiple, e
l'operaio
Eupremio Picchierri, che ha riportato una frattura alla mano sinistra e,
dopo essere stato medicato dal servizio sanitario dello stabilimento, si è
ricoverato nell'ospedale 'Giannuzzì di Manduria (Taranto).

Taranto 18 marzo 2010

COMUNICATO dello SLAI  COBAS SULL'ASSOLUZIONE DEI COMPAGNI DEI COBAS E DEGLI ANTAGONISTI TARANTINI

 

cade una montatura repressiva a taranto


il giudice ha mandato assolti tutti i compagni di taranto - 19 imputati, 45
indagati - nel processo per associazione sovversiva intentato a taranto nel
quadro
della campagna di criminalizzazione dei movimenti antagonisti antiG8 di
genova
già si era ottenuta una vittoria analoga nel processo di Cosenza per sud
ribelle - che vedeva imputati anche alcuni compagni  di taranto inclusi in
questo processo
il processo si è svolto in un clima orchestrato dalla digos locale per
colpire tutte le pratiche sociali e politiche antagoniste a taranto
ipotizzando una regia unica e una associazione unica
ma già nel dibattimento l'inchiesta è apparsa fragile e la sentenza lo ha
confermato

ma non ci deve essere alcuna illusione ci riproveranno o con l'opposizione
alla sentenza o con nuove montature anche verso compagni e realtà
organizzate diverse che operano nella città

comunque la lotta continua contro i provvedimenti repressivi che sono
attualmente in corso essenzialmente contro lo slai cobas per il sindacato di
classe , le lotte dei disoccupati organizzati dalla stessa realtà denunce,
multe e stato di polizia sono le risposte in corso
ma la repressione non ci fa paura anzi alimenta la nostra lotta

slai cobas per il sindacato di classe
taranto cobasta@fastwebnet.it
347-1102638
18-3-20101


 

TARANTO 8 MARZO 

LAVORATRICI IN PIAZZA

 

INVITO ALLE LAVORATRICI, INSEGNANTI PRECARIE
 
 
"SAPPIAMO CHE LA LOTTA E' DURA MA ABBIAMO DECISO DI ALZARE LA TESTA"

Lunedì 8 marzo a Taranto le Disoccupate Organizzate che in
questi mesi sono in prima fila nella lotta per il lavoro e le lavoratrici
delle pulizie scendono in piazza:

ore 9,30 P.zza Castello
ore 11 p.zza Della Vittoria

e chiamano tutte le disoccupate, le lavoratrici, precarie, studentesse ad
unirci:
 "Vogliamo il lavoro, il pane, ma...anche le ROSE!"
"Donne venite a lottare, tutta la vita deve cambiare!"
Portate i vostri striscioni, i vostri materiali


L'8 MARZO NON VOGLIAMO SENTIR PARLARE SULLE DONNE
MA PARLANO LE DONNE CHE OGNI GIORNO SCENDONO IN LOTTA



Disoccupate Organizzate e lavoratrici slai cobas per il sindacato di
classe - TARANTO - cobasta@fastwebnet.it

siamo ben oltre la semplice 'abolizione dell'art:18..
lo slai cobas per il sindacato di classe di taranto lancia una campagna sui
posti di lavoro che informi e organizzi una vera mobilitazione
di massa che vada oltre lo sciopero e preveda in aprile occupazione delle
sedi governative, blocchi di strade e ponti nella nostra città
e tutte le forme di mobilitazione democratica e di massa  necessarie

slai cobas per il sindacato di classe
cobasta@fastwebnet.it



7 marzo 2010




Approvato il "Collegato Lavoro"
L'arbitrato e' solo la punta dell'iceberg
si smantellano tutele fondamentali dei lavoratori

La Legge "Collegato Lavoro" garantisce nuove tutele per le aziende ai danni
dei lavoratori: più difficile vincere cause di lavoro, impugnare
licenziamenti ingiusti, ottenere giusti risarcimenti. Particolarmente
garantite le aziende che fanno ricorso massiccio allo sfruttamento del
lavoro precario.

Diventa legge la possibilità di derogare ai CCNL, "certificando", tramite
commissioni, i contratti individuali contenenti clausole peggiorative: viene
limitata la giurisdizione del giudice e si incentiva il ricorso all'arbitrato.

Certificazione dei contratti e arbitrato: vi è la possibilità di assumere
lavoratori con il ricatto di sottoscrivere un contratto individuale
"certificato", dove si certifica la "libera volontà" del lavoratore di
accettare deroghe peggiorative a norme di legge e di contratto collettivo, e
dove il lavoratore rinuncia preventivamente, in caso di controversia o
licenziamento, ad andare davanti al magistrato (rinunciando alla piena
tutela delle leggi): in questo caso, il giudice viene sostituito da un
collegio arbitrale che può decidere a prescindere dalle leggi e dai
contratti collettivi; massima discrezionalità, da parte del collegio
arbitrale, nei casi di vertenza per i lavoratori assunti con contratti
precari e atipici (determinati, cocopro ecc.).

Processo del lavoro: il giudice non può entrare nel merito delle scelte
organizzative e produttive poste dal datore di lavoro, non può più
contestare la sostanza, le ragioni più o meno giuste delle scelte dell'azienda,
ma deve limitarsi alla verifica dei requisiti formali delle azioni
aziendali: questo limite si rafforza soprattutto nei casi di contratti di
lavoro "certificati", dove in giudice non può contestare le deroghe
peggiorative contenute negli accordi individuali; abolito l'obbligo del
tentativo di conciliazione prima del ricorso al giudice.

Licenziamenti: il giudice, nelle cause di licenziamento, deve "tener conto"
di quanto stabilito nei contratti individuali e collettivi come motivi di
licenziamento per "giusta causa" o "giustificato motivo", deve considerare,
più che il diritto, la situazione dell'azienda, la situazione del mercato
del lavoro, il comportamento del lavoratore negli anni, ecc; tramite i
contratti "certificati" si possono certificare e rendere legali motivi
aggiuntivi (non previsti dalla legge e dai contratti collettivi) per
licenziare liberamente il lavoratore.

Impugnazione dei licenziamenti: per i licenziamenti invalidi o inefficaci,
per i contratti a tempo determinato, contratti cococo e a progetto, per i
lavoratori coinvolti nei trasferimenti di ramo d'azienda, per i lavoratori
che contestano forme di intermediazione del rapporto di lavoro (appalti e
somministrazione), a tutti questi è introdotta, per i tempi dell'impugnazione,
la prescrizione di 60 giorni a cui deve seguire, pena nullità dell'impugnazione,
il ricorso o la richiesta di conciliazione entro i successivi 180 giorni. La
nuova procedura ha effetto retroattivo.

Risarcimento per lavoratori a termine irregolari: nei casi di conversione
del contratto a tempo determinato, il risarcimento onnicomprensivo è
limitato tra 2,5 e 12 mensilità, il risarcimento può essere ridotto alla
metà se nel CCNL di riferimento è prevista una qualsivoglia procedura o
graduatoria di stabilizzazione. La norma ha effetto retroattivo.

Risarcimento per i contratti di collaborazione irregolari: il datore di
lavoro che, entro il 30.09.2008, abbia fatto una qualsiasi offerta di
assunzione al lavoratore in collaborazione, è tenuto unicamente a un
indennizzo limitato tra 2,5 e 6 mensilità.

Attività usuranti: per salvaguardare i "conti pubblici" si introduce tra gli
aventi diritto una ulteriore selezione per l'accesso alla pensione dei
lavoratori esposti ad attività usuranti (graduatoria in base ai contributi
versati).

Riforma degli ammortizzatori sociali: già "pagata" con l'ultima
contro-riforma previdenziale, il tempo concesso al Governo, per attuare la
riforma, slitta di 24 mesi.

Riordino enti previdenziali: delega al Governo per semplificare, snellire
gli enti previdenziali, con un rafforzamento delle competenze dei Ministeri
del Lavoro e della Sanità sugli stessi enti.

Riordino della normativa sui congedi e permessi di lavoro: a costo zero si
prevede una stretta sulle attuali norme che regolano la materia, compresi i
premessi per handicap già in parte resi operativi.

Mobilità ed esuberi dei dipendenti pubblici: le procedure di messa in
mobilità e di esubero dei dipendenti pubblici si estendono anche nei casi di
trasferimento delle competenze dalla Stato agli enti locali o in caso di
esternalizzazione dei servizi.

Part time per i dipendenti pubblici: le amministrazioni possono revocare la
concessione della trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a
tempo parziale già adottati.

Apprendistato: l'obbligo scolastico può essere assolto lavorando, già dall'età
di 15 anni, con contratti di apprendistato.

Assenze per malattia: obbligo di trasmissione telematica e di rilascio del
certificato di malattia esclusivamente dal medico convenzionato con il
Servizio Sanitario Nazionale (è esplicitamente previsto il licenziamento se
la mancanza è reiterata).

Lavoro interinale: estensione dei soggetti autorizzati all'attività di
intermediazione di mano d'opera: associazioni, enti bilaterali, e anche
gestori di siti internet.

Contratti di prestazione occasionale: estensione dei mini cococo per i
servizi di "badantato" per 240 ore all'anno solare.

Sanzioni: modifica delle sanzioni previste per il lavoro in nero, sulle
infrazioni sull'orario di lavoro, previste deroghe contrattuali a livello
territoriale e aziendale.

Insieme alla norme già approvate in Finanziaria (Legge 191/2009) che hanno
reintrodotto il lavoro in affitto a tempo indeterminato (staff leasing) ed
esteso l'utilizzo dei "buoni lavoro", siamo di fronte al peggior attacco di
diritti dei lavoratori sulla scia del "Pacchetto Treu" e della Legge 30: è
necessario rilanciare ogni iniziativa di lotta ed anche giuridica contro lo
smantellamento dei diritti e l'aumento esponenziale della precarietà.


 

TARANTO 22 FEBBRAIO 2010

MANIFESTAZIONE DISOCCUPATI

Taranto lunedi 22 ore 9 piazzacastello


comunicato stampa e conferenza stampa per lunedì 22 alle 9 in piazza
castello

a fronte della richiesta di presidio in piazza castello per lunedì 22 dei
disoccupati organizzati taranto
per proseguire la loro vertenza per il lavoro:
sono stati richiesti nuovi incontri a sindaco e provincia
è previsto un incontro con l'assessore pennuzzi alle 12

la questura ha convocato il firmatario della richiesta di presidio ernesto
palatrasio nella sua funzione di coordinatore provinciale dello slai
cobas per il sindacato di classe per oggi sabato alle 10 per discutere la
richiesta di presidio

questo per un semplice presidio non era mai avvenuto ed è segno delle misure
repressive e vessatorie verso la lotta dei disoccupati organizzati
che a quanto pare questura e prefettura vogliono attuare e che hanno visto
episodi nei giorni scorsi che abbiamo già denunciato
si vuole attaccare il diritto di manifestare e la libertà sindacale
si vuol costringere con la forza e l'arbitrio di stato i disoccupati ad
andare a casa

invece che lavoro polizia, si vuole trasformare le lotte sociali in vicende
di ordine pubblico

non accettiamo assolutamente questi metodi
non intendiamo essere messi sottoprotezione e controllo poliziesco

per questo il coordinatore provinciale dello slai cobas per il sindacato di
classe palatrasio ernesto
non risponderà alla convocazione in questura e lo slai cobas conferma il
presidio di piazza castello
alle 9 di lunedì 23 - ritenendo la questura e chi li indirizza responsabili
di ogni momento di tensione che l'arbitrio e vessazione potessero procurare
e che noi non vogliamo, dato che il presidio sarà pacato, pacifico e di
massa della delegazione di 40 disoccupati in rappresentanza degli oltre 200
iscritti alla lista di lotta

invitiamo la stampa alle 9.00 in piazza castello per una conferenza stampa
nella mattinata di lunedì il coordinatore provinciale dello slai cobas si
recherà in Procura per presentare un esposto denuncia


slai cobas per il sindacato di classe
disoccupati organizzati
taranto
cobasta@fastwebnet.it
347-1102638
20-2-2010



invece che lavoro - polizia
andando su questa strada la città si incendierà

anche  in occasione dell'incontro previsto peresso l'assessorato al
lavoro di via tirrenia
uno straripante schieramento di polizia per un normale incontro
sindacalequesta è una oggettiva intimidazione
che vuole scoraggiare e ricattare i disoccupati dal partecipare alle
manifestazioni, ridimensionare le loro giuste e sacrosante richieste
di lavoro, vuole creare tensioni per costruire denunce, arresti, montature
giudiziarie contro i disoccupati organizzati e lo slai cobas per il
sindacato di classe
colpevole di organizzare la lotta dei senza lavoro, senza casa, dei precari
colpevole di dare voce a chi non ha voce e non fa parte delle consorterie ad
escludere rappresentate da sindacalisti confederali e rappresentanti
istituzionale
dopo le cariche al ponte con ferite anche di donne
dopo che al comune si è barricato tutto per impedire ai disoccupati di
entrare- sequestrando pure gli impiegati che non potevano uscire con nuove
cariche poliziesche
dopo che in occasione della manifestazione corteo cittadino regolarmente
autorizzato sono stati commessi sorprusi da impedire la normale conclusione
del corteo sotto la prefettura
ora questo andazzo deve finire - se non si vuole che i disoccupati
organizzati e lo slai cobas siano costretti ad utilizzare altri mezzi per
far riconoscere il diritto al lavoro e i diritti a manifestare

troviamo scandaloso che il nuovo Prefetto non si sia degnato ancora di
incontrare i rappresentanti dello slai cobas e dei disoccupati organizzati
ed ascoltare le loro istanze
troviamo scandaloso che il nuovo prefetto abbia fatto più vertici per la
sicurezza che vertici per il lavoro - fino a ipotizzare in questa città
derubata e devastata , le telecamere nelle biglietterie
troviamo scandaloso che il presidente Florido, il sindaco stefano, appaltino
alle forze di polizia invece che alle risposte alle richieste la gestione
del rapporto con i disoccupati organizzati

 ma se pensano di intimidirci si sbagliano
lo diciamo e lo ripetiamo
chi semina vento raccoglie tempesta

invitiamo caldamente a cambiare registro
gridiamo via la polizia dalle lotte sociali
la libertà di manifestare, lottare e organizzarsi è tutelata dalla
costituzione e risponde all'esigenza di un normale rapporto di forza

faremo esposti in procura e a livello nazionale sulla questione
ma non escludiamo se l'andazzo non cambia
una disobbedienza civile che tocchi tutti i campi che interessano la lotta
dei lavoratori e le libertà democratiche
e una manifestazione nazionale a taranto

disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe -taranto
17-2-2010
TARANTO 11 FEBBRAIO 2010

Una forte, allegra e combattiva manifestazione dei disoccupati organizzati
dello slai cobas per il sindacato di classe
ha attraversato il centro cittadino oggi
guidata dalle donne disoccupate hanno gridato forte e chiaro lavoro non
polizia, lavoro non inquinamento
vogliamo che il piano di raccolta differenziata porta a porta, con 2 milioni
e 800mila euro di finanziamenti regionali
ottenuti anche con la dura lotta dei giorni scorsi: occupazionie del comune,
blocco del ponte, presidi e manifestazioni,
diventi una realtà di una citta più pulita, di ambiente risanato, di lavoro
stabile e sicuro

una lotta al servizio della città
una risposta ai problemi del degrado e della miseria e disoccupazione
altro che vertici per la sicurezza e telecamere

il lavoro è la soluzione

anche oggi i disoccupati organizzati si sono trovati di fronte a una inutile
provocazione:
il corteo concordato con la questura nei minimi particolari e debitamente
firmato
prevedeva la sua prima conclusione sotto la Prefettura dove era previsto un
presidio e un incontro con il Presidente della Provincia
ebbene inopinatamente i 100 disoccupati in corteo si sono visti bloccare in
via Cavour da un imponente e aggressivo schieramento della polizia
che violando i patti, di fatto voleva impedire il presidio;
i disoccupati organizzati guidati dai coordinatori provinciali dello slai
cobas non hanno accettato il sorpruso
hanno fortemente protestato con momenti di tensione e qualche colpo dato con
manganelli
ma il sorpruso alla fine non è passato
la polizia è arretrata, il corteo è arrivato sotto la Prefettura
e dopo l'incontro in Provincia è ripartito raggiungendo il Comune - dove
intanto si è concentrato un altro foltissimo schieramento di polizia
risultato anche questa volta inutile

ma questa guerra non ci interessa
ci interessa la guerra per il lavoro

nell'incontro con il Presidente Florido - quest'ultimo, dopo aver dato atto
ai disoccupati di avere seriamente aperto la vertenza lavoro e accelllerato
i processi
ha dato la notizia che mercoledì presso l'assessorato al lavoro di Via
Tirrenia, si stabiliranno i corsi di formazione professionali retribuiti
indirizzati alla raccolta differenziata
per probabilmente una 60 di disoccupati, per mettere in condizione di poter
essere assorbiti dal piano in via di definizione;
al Presidente Florido è stato anche illustrato da parte dello slai cobas che
questi corsi non bastano, la raccolta differenziata non basta, bisogna
aprire il fronte
della bonifica ambientale con apposito tavolo, il Presidente ha convenuto e
detto che vi sono dei fondi della provincia allo scopo e che questa strada
si può percorrere
e anche mercoledì di questo si potrà cominciare a parlare

nel successivo incontro al comune presente il sindaco stefano, gli assessori
Romeo e Pennuzzi, il responsabile del Comune nell'ATO e l'assessore della
provincia Conserva
i disoccupati organizzati hanno affrontato il problema del cronoprogramma
del piano nei particolari.
Gli interlocutori hanno comunicato che la delibera sarà approvata
dall'assemblea ATO domani venerdì, che farà partire la definizione del
progetto e successivamente l'acquisizione dei mezzi e la definizioni delle
persone da occupare per fare il servizio nei quartieri Lama Talsano San
Vito- i tempi tecnici da accellerare però non saranno inferiori a tre mesi -
i disoccupati hanno ribadito che bisogna fare presto e bene e vedere questa
partenza come un obiettivo che apre all'obiettivo vero della nostra lotta
un piano per tutta la città di raccolta porta a porta con 200 disoccupati
occupati
naturalmente per i disoccupati organizzati dello slai cobas corsi di
formazione e progetto raccolta differenziata vanno insieme e uno serve
l'altro
anche a questo tavolo i disoccupati organizzati hanno chiesto l'apertura di
diversi nuovi tavoli. bonifica ambientale, risanamento dei quartieri, uso
concentrato delle risorse regionali
per il lavoro
la risposta è stata interlocutoria e disponibile


l'assemblea generale dei disoccupati si riunisce martedi 16 febbraio alle 17
alla sede dello slai cobas in via rintone 22
per esaminare i risultati della giornata odierna, preparare l'incontro di
mercoledì, preparare nuove iniziative su tutti i fronti


disoccupati organizzati slai cobas per il sindacato di classe
via rintone 22 taranto cobasta@fastwebnet.it
347-5301704
11 febbraio 2010


i disoccupati organizzati ringraziano chi oggi ha voluto essere presente
alla lotta
- la folta delegazione dei lavoratori cimiteriali L'Ancora
- i delegati slai cobas delle ditte di pulizia scuole statali e degli
appalti comunali
- il comitato di quartiere PaoloVI
- i rappresentanti di proletari comunisti e francesco maresca di sinistra
critica
- il rapper tarantino FidoGuido




giovedì 11 febbraio manifestazione per il lavoro
indetta dai disoccupati organizzati dello slai cobas per il sindacato di
classe
con concentramento in piazzale arsenale alle 9
corteo per via di palma , via d'aquino quindi da via Cavour si raggiungerà
la prefettura
doive ci sarà un presidio che poi si trasferirà in Piazza castello
alle 12 ci sarà un incontro con il Sindaco e con tutte le parti interessate
al corteo sono invitati
i rappresentanti della lotta degli appalti comunali e del Cimitero
i rappresentanti della lotta delle pulizie delle scuole statali
i lavoratori precari e che hanno perso il lavoro
i lavoratori della ex belleli e arsenale in lotta per l'amianto

Vogliamo un cronoprogramma con date ravvicinate e numeri consistenti
di occupati dal bacino dei disoccupati organizzati nella raccolta
differenziata che deve diventare porta a porta per tutta la città se
si vuole fare un servizio alla città
Vogliamo tutte le parti interessate al tavolo dell'incontro, ma
vogliamo aprire anche altri tavoli per il lavoro, la bonifica
ambientale e il risanamento dei quartieri più devastati, i corsi di
formaziione finalizzati, il sostegno al reddito dei senza lavoro,
senza casa, senza niente


disoccupati organizzati slai cobas per il sindacato di classe
cobasta@fastwebnet.it - 347-1102638
9 febbraio 2010

 

TARANTO 26 GENNAIO 20101

ASSEDIO AL COMUNE

DISOCCUPATI  E CARICHE POLIZIESCHE



Giornata di lotta pesantissima oggi a Taranto per iniziativa dei disoccupati
organizzati
dello slai cobas per il sindacato di classe

La lotta era appena terminata con il blocco dei camion dell'Amiu a
mezzanotte di ieri,
quando a mezzogiorno di oggi è cominciato il presidio al Comune;
poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa per impedire una nuova
occupazione del Comune,
portoni del Comune sbarrati - con inevitabile disagio anche degli impiegati
praticamente
sequestrati dal blocco delle forze dell'ordine.
Sindaco Stefano latitante- notizie dalla Regione niente,
eppure in piena campagna delle primarie lo scorso giovedì Vendola e Stefano
si erano guadagnati gli applausi
dei disoccupati organizzati, che avevano invaso anche questa manifestazione,
dicendo che lunedì il piano sarebbe stato pronto
e sarebbe pervenuto agli organi competenti: provincia, ato, comune, amiu per
la sua realizzazione.
Il piano è quello della raccolta differenziata porta a porta, piano pilota
per Taranto finanziato con ulteriori fondi, e siamo a 4 milioni di euro, per
dare occupazione
ai disoccupati organizzati- lo slai cobas sostiene lavoro per 200
disoccupati- con un piano per tutta la città;
 il piano parla di una 80 di lavoratori impiegati in alcuni quartieri  ...
purchè si parta
ma lunedì il piano non è arrivato e neanche questa mattina,
la tensione è cresciuta, il numero dei disoccupati anche , l'assedio si è
fatto insistente;
un disoccupato è salito su un cornicione del balcone minacciando di
buttarsi - ma la situazione non si è sbloccata,
vi sono state piccole cariche tutte respinte- dopo pochi minuti i
disoccupati si ricompattavano e rilanciavano l'assedio
il Sindaco non si fa vedere e fa l'offeso- rifiutando di riprendere la
discussione;
due disoccupati passano alla benzina - minacciando di bruciarsi-  ma il
fuoco lambiva anche i poliziotti e partiva una carica più dura con le donne
disoccupate in prima fila a risponndere
intanto tutta la zona veniva militarizzata e dovevano intervenire pompieri e
autombulanza per un disoccupato che si sentiva male...
alle 18 la manifestazione per scelta dei disoccupati organizzati dello slai
cobas per il sindacato di classe terminava
si passa all'organizzazione della manifestazione a Bari per giovedì...
l'acclamato Vendola e i suoi assessori dovranno spiegare se a parole
corrispondono fatti:

i disoccupati organizzati crescono in numero e determinazione - non si fanno
dividere- comprendono e solidarizzano con la disperazione di alcuni di loro
che fanno gesti estremi
ma perseguono con la lotta collettiva autorganizzata gli obiettivi di lavoro

se il piano e il lavoro non partirà - non servirà certo la repressione a
fermarli

disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe
26-1-2010

SIAMO AL FIANCO DELL'OPERAIA DI CASARANO (LE)



Un'operaia di un'azienda tessile del casaranese, in provincia di Lecce, ha
rotto il silenzio e la paura e ha coraggiosamente denunciato il suo padrone
per molestie e atti sessuali.
Il 17 dicembre vi era stata una denuncia della cgil su questo, ma anche per
altre due operaie che fanno le cameriere in un ristorante nel salento -
tutte e tre  costrette a subire abusi sessuali con la minaccia di
licenziamento, costrette a rimanere in azienda dopo l'orario di lavoro per
soddisfare le richieste sessuali dei loro padroni.
Questo avveniva da tempo, ma la paura di perdere il lavoro, le situazioni
difficili nelle loro famiglie con mariti in cassintegrazione, ma anche la
paura di non essere credute - il marito di una delle operaie non ha creduto
al racconto della moglie - e probabilmente il timore di passare da vittime a
"colpevoli", le aveva fatto stare zitte.
Ora una di loro ha detto basta e ha dato un segnale di coraggio alle altre
per non subire, per ribellarsi ai porci padroni.
E' un segnale che è importante anche per tante altre lavoratrici. La realtà
delle molestie sessuali sul lavoro, per il lavoro nella nostra regione è
vasta ed è presente in tante forme - in passato noi abbiamo denunciato
situazioni pesanti a Taranto nei settori delle pulizie o nel commercio e in
provincia proprio in aziende tessili; e la precarietà, l'attacco al posto di
lavoro, sta facendo aumentare queste violenze.

Sosteniamo la denuncia di questa operaia!
Denunciamo tutte le molestie e violenze sessuali dei padroni.
Facciamo appello alle lavoratrici a venire allo 'sportello aperto' delle
lavoratrici del Mfpr, per non essere sole.
L'unione delle donne fa la nostra forza!

Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
sede via Rintone, 22 Taranto
3475301704
mfpr@fastwebnet.it

Taranto 6,1,2010


 

DUE GIORNATE DI MOBILITAZIONE

MERCOLEDI' 18 NOVEMBRE 2009 E GIOVEDI 19

no alla cassaintegrazione straordinaria all'ilva
anticamera degli esuberi

per la sicurezza del lavoro e sul lavoro

no al referendum
l'ilva non si chiude ma si risana con la lotta a partire dall'interno della
fabbrica

2 giorni di iniziativa dello slai cobas per il sindacato di classe ilva appalto

mercoledì 18  ore 6 port d
   ore 18 piazza immacolata
giovedì 19   ore  6 port a
ore 17 assemblea sede slai cobas per il sindacato di classe via rintone 22

nel corso delle iniziative sarà distribuito un lungo documento sulla crisi
ilva scritto dalla coordinatrice dello slai cobas per il sindacato di classe
margherita calderazzi
allegato


slai cobas per il sindacato di classe ilva appalto taranto
cobasta@fastwebnet.it
347-5301704

 

 

DISOCCUPATI ORGANIZZATI OCCUPANO IL PONTE GIREVOLE E VENGONO MANGANELLATI DALLA POLIZIA

5 novembre 2009

7 NOVEMBRE MULTATI DOPO LE MANGANELLATE...

COMUNICATO SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE , TARANTO 

.apprendiamo dalla stampa che vi sarebbero 30 disoccupate-i che saranno
multati per il blocco del ponte

bravi, bravi, bravi... 7+,,,,

le pagheremo con  i soldi che verremo a prendere dalle vostre banche dai
vostri uffici comunali, provinciali, amiu
voler trasformare la lotta sociale in problema di ordine pubblico è il segno
della vostra logica e vostra civiltà
ma ve lo diciamo e ve lo ripetiamo
noi non abbiamo paura! non ce ne andiamo a casa se non con il lavoro!
seminate, seminate vento raccoglierete tempesta
e non  l'anno prossimo:.... ma sin da lunedì
certa stampa si fa portavoce di chi si lamenta del blocco del ponte perchè
arriva in ritardo a casa !
sappiamo del disagio ma farsi portavoce non di chi lotta per il lavoro e la
casa ma di chi protesta contro di loro
dovrebbe far vergognare, dal calduccio delle proprie stanze

andate a vedere  il film Mar Piccolo signori- guardate quelle donne al
cinema
esistono davvero..
e al questore di taranto diciamo.. si guardi il film signor Questore

disoccupate-disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe
taranto
cobasta@fastwebnet.it
7 novembre

Subject: Fw: incontro sindaco- disoccupati organizzati taranto

comunicato stampa


dopo la giornata di lotta di ieri - i disoccupati organizzati slai cobas per
il sindacato di classe si sono ritrovati sotto il comune anche questa
mattina
alle 9.30 hanno incontrato il Sindaco Stefano - in delegazione 2
rappresentanti  , 2donne disoccupate ferite ieri- e i rappresentanti slai
cobas  s.c Margherita Calderazzi e Francesco
Lomagistro - l'incontro si è svolto in un clima di serrato confronto e di
critica - Il sindaco ha comunicato che aveva incontrato a roma con
l'assessore regionale Introna e che ha
riferito la Regione ha già fatta l'attribuzione dei fondi regionali
destinati alla raccolta differenziata- i soldi andranno alla provincia, che
a sua volta li attribuirà a
all'Ato e l'ATO all'AMIU- questo percorso potrebbe garantire massimo 40-50
posti e per più per pochi mesi - il Sindaco ha questo punto ha comunicato
che convocherà tutte le parti in causa per una conferenza di servizio per
giovedì prossimo- in caso di mancata risposta da parte della regione, sempre
giovedì si andrà a bari in massa con il Sindaco
Rispetto ai lavori provvisori di cui il Sindaco aveva parlato nei giorni
precedenti-il Sindaco ha annunciato che la discussione in Consiglio comunale
sarà venerdì 13-e che comunque riguarderà solo i lavoro relativi al
progetto- mentre gli altri sono ancora in corso di definizione, perchè
legati all'insediamento del consiglio d'amministrazione dell'AMAT
il sindaco ha parlato poi di avviamento di corsi di formazione retribuiti
per qualificare i lavoraratori in rapporto al lavoro al Porto e alle zone
franche
i disoccupati organizzati  hanno subito considerato queste proposte ancora
inadeguate
sulla raccolta differenziata vogliamo un tavolo serio e urgente con tutti
per accellerare tutto il percorso ma per una raccolta differenziata stabile
e per tutta la città che non abbia niente di provvisorio e che di
conseguenza dia posti di lavoro stabili per il maggior numero di disoccupati
organizzati
sui lavori provvisori - rilevando che il consiglio viene ancora fatto
slittare - è statoo ribadito che i lavori provvisori devono partire
rapidamente e insieme, per permettere realmente
di occupare i disoccupati in lotta- senza guerre fra poveri
sulla questione corsi di qualificazione retribuiti- essi fanno parte della
nostra piattaforma rivendicativa, ma vanno realmente finalizzati ad
assunzioni a fine corso certe nel privato, nel misto pubblico privato, nel
pubblicol
l'incontro ha lasciato insoddisfatti sopratutto per i tempi- dato che siamo
di fronte a una emergenza sociale con famiglie senza alcun reddito per
questo sin da lunedì le
iniziative proseguiranno secondo un piano deciso dall'assemblea generale
convocata per lunedì 9 ore 17.00 alla sede dello slai cobas per il sindacato
di classe taranto

i disoccupati organizzati hanno incontrato rappresentanti della stampa e tv
per denunciare le cariche con feriti di ieri e chiedono che non si ripeta
più
ribadendo che non è con la repressione, che la lotta si può fermare, ma
trovando le soluzioni di lavoro richieste dallo slai cobas per il sindacto
di classe

disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe
cobasta@fastwebnet.it
347 5301704
6 novembre 2009

 

 

TARANTO - Ore 10.30. Una settantina di manifestanti dello Slai-Cobas richiede un incontro con la regione Puglia per discutere di progetti sulla raccolta differenziata in città. Dagli uffici regionali non è giunta alcuna risposta concreta.

Dopo oltre tre ore di occupazione la polizia ha caricato il presidio formato anche da donne di cui una incinta ed un’anziana costretta al ricovero in ambulanza dopo aver ricevuto una manganellata da un poliziotto.

ascoltate le voci dei manifestanti manganellati durante le cariche cronaca in diretta di RADIOPOPOLARE http://www.radiopopolaresalento.it/

 

http://www.radiopopolaresalento.it/2009/11/05/disoccupati-organizzati-occupano-il-ponte-girevole-

e-vengono-manganellati-dalla-polizia/

ALTRE CRONACHE  COMPRESA LA VERSIONE DELLA QUESTURA

http://www.osservatoriorepressione.org/2009/11/taranto-la-polizia-carica-protesta-dei.html

video su

http://comitatopertaranto.blogspot.com/

 

 

SOLIDARIETà SLAICOBAS TRENTINO

http://slaicobastrentino.wordpress.com/2009/11/04/solidarieta-ai-disoccupati-di-taranto/


 

RICEVIAMO DALLO SLAI COBAS DI TARANTO

 

 

Irruzione in consiglio comunale

30 marzo 2009


Questa mattina lavoratori dello pulizie dello slai cobas per il sindacato di
classe i
nsieme ad altre decine di lavoratori delle pulizie uffici comunali e
ad altri lavoratori in cig e senza lavoro di ex appalti comunali hanno fatto
irruzione con cartelli, striscioni e con volantini durante il consiglio
comunale; il consiglio è stato così interrotto per circa due ore ed è stato
imposto un'ordine del giorno straordinario in cui il sindaco e l'intero
consiglio si è impegnato a chiedere un tavolo in Prefettura per risolvere
definitivamente il problema del passaggio da lavoro e lavoro.

Oggi durante la seduta del consiglio non si sono sentiti i soliti interventi
di rito di consiglieri e assessori, ma gli interventi forti dei lavoratori e
delle lavoratrici che hanno detto: basta promesse e le solite parole "stiamo
lavorando per voi", basta rinvii, vogliamo fatti certi e chiari!

Doveva essere tutto pronto per il passaggio da lavoro a lavoro dei 185
lavoratori delle pulizie degli Uff. comunali al 1° di aprile, e invece ci
troviamo, nostro malgrado e costretti dai ritardi nei tempi, ad una
ulteriore proroga di 30 giorni.
Ma soprattutto ci troviamo di fronte al fatto che le notizie cambiano da un
giorno all'altro, alimentando incertezze e preoccupazioni. Anche questa
mattina abbiamo saputo di un nuovo cambiamento e rinvio: la delibera
dell'Amiu per l'assunzione di 30 lavoratori, che era stata già rimandata
dalla scorsa settimana e che, secondo le assicurazione di venerdì scorso di
Nello Di Gregorio, doveva essere pronta per oggi, è rinviata a domani,
martedì. Ogni giorno ci si risponde: "domani..."!.

Il Sindaco e gli assessori addetti invece di dire ai lavoratori esattamente
come stanno e a che punto stanno le varie soluzioni lavorative, chiedono ai
sindacati e ai lavoratori di unirsi al Comune per fare pressione verso la
prefettura sulla questione di ottenere da Roma degli incentivi.
Noi invece pensiamo che i lavoratori e lo slai cobas già da tempo stanno
lottando senza aspettare o delegare a nessuno, che i lavoratori non debbono
farsi portavoce o i difensori di nessuno e che, quindi, il Comune si debba
assumere chiaramente le sue responsabilità, senza prendere in giro i
lavoratori dicendo ogni giorno cose diverse.

Non vogliamo che questa proroga di 30 giorni sia un ulteriore occasione per
far slittare i tempi.
I passaggi per la formalizzazione delle assunzioni devono ugualmente essere
definiti subito.

Domani continua il presidio perchè vogliamo avere certezza della affidamento
alla ditta vincitrice dei servizi aggiuntivi e vogliamo vedere la delibera
dell'Amiu.

Slai cobas per il sindacato di classe
(Calderazzi Margherita)

per com. T/F 0994792086 - 3475301704


BASTA MORTI SUL LAVORO! INIZIATIVE NAZIONALI mese settembre 2008

725 morti finora nel 2008
licenziamenti e persecuzioni dei rappresentanti dei lavoratori per la
sicurezza RLS - vedi caso de angelis e non solo
peggioramenti da parte del ministero Sacconi dei servizi ispettivi e di
prevenzioni
tribunali e giudici tra pressioni dei padroni e richiesta di giustizia dei
lavoratori e familiari scelgono i padroni
iniziativa nulla dei sindacati confederali e inadeguatezza del sindacalismo
di base
assenza e impegni sporadico e autopropagandistico dei partiti che pure si
dicono voler tutelare la sicuressa e salute sui posti di lavoro

su questi temi
è ripresa l'iniziativa della rete nazionale per la sicurezza sui posti di
lavoro
a giugno in occasione della manifestazione di roma
è stato tracciato il programma per questo autunno

che prosegue secondo la piattaforma approvata e sostenuta dall'assemblea del
26 ottobre e della marcia carovana dal 13 marzo al 20 giugno
scimmiottata dalla sinistra di palazzo con l'iniziativa di articolo 21
mentre in altre forme ripartirà la nostra marcia carovana dalla prima
settimana di ottobre al 6 dicembre con estensione dell'impegno e
partecipazione
di artisti, scrittori, gruppi musicali ecc

ma a questo ora parte una nuova fase dell'azione

sciopero generale e manifestazione nazionale a torino il 6 dicembre
elezioni autogestite degli rls nelle fabbriche e nel maggior numero di posti
di lavoro in novembre
ronde territoriali per la sicurezza sui posti di lavoro contro precarietà e
sfruttamento in tutte le città ove c'è la rete e dove si fanno iniziative
con la rete

queste iniziative saranno discusse e programmate in tre incontri aperti come
sempre a tutti
delegati e lavoratori rls,  familiari , ispettori, medici, operatori,
giornalisti artisti, esponenti politici e sindacali attivi

20 settembre a Taranto per il sud campania puglia basilicata e sicilia
ore 16 presso sede dello slai cobas per il sindacato di classe via rintone
22
bastamortesullavoro@domeus.it
 per adesione e in formazioni rapide e dirette
cobasta@libero.it 3471102638

26 settembre a torino per  piemonte lombardia veneto liguria
promossa dagli operai Thyssen che aderiscono alla rete
ore 15 sede  in via di definizione
bastamortesullavoro@domeus.it
 comunicazioni urgenti e adesioni
 rapide
cobasta@libero.it tel. 347 1102638

27settembre a Roma  per Roma emilia romagna e Toscana Umbria
c/o dopolavoro ferroviario sala pettinelli stazione termini ore 10
bastamortesullavoro@domeus.it
comunicazioni rapide e dirette
cobasta@libero.it
347 1102638

 

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COMUNICATI3 luglio presso il centro sociale Banchi Nuovi - Via del Grande Archivio-
alle ore 15.00

I disoccupati organizzati del Movimento di Lotta per il Lavoro Banchi Nuovi
insieme ai disoccupati organizzati dello Slai Cobas di Taranto promuovono e
confermano la riunione delle realtà organizzate in lotta strani impedimenti per l'uso di piazza della vittoria della Digos all'ultimo
momento
perchè si vuole ostacolare la manifestazione dello slai cobas ?
la manifestazione si terrà comunque

Appello alla città
sabato 23 ottobre
manifestazione a Taranto
        ore 18  piazza Immacolata-via d'aquino



L'assoluzione dell'ex sindaco e vicesindaco  DiBello- Tucci nel processo di
appello per i bilanci falsi negli anni 2001-2005 - fatti che hanno provocato
il dissesto, gli stipendi d'oro, il sistema scientifico degli appalti
deviati e illegalmente prorogati, quelli che hanno fatto ricchi gli uomini
del malaffare e poveri i cittadini e in primis quelli che poveri erano già,
operai, precari,disoccupati,pensionati, piccoli commercianti, impiegati
ecc.- non è accettabile
        non possiamo dire che 'il fatto non costituisce reato'

Si è scritta una pagina nera chi è onesto e chi ha cercato di esserlo, anche
nella pubblica amministrazione è deluso
                  si tratta di un messaggio di giustizia negata

le sentenze vanno rispettate  ma di fronte alla giustizia negata è
necessario  ribellarsi

lo slai cobas per il sindacato di classe fa appello a tutti gli operai, i
lavoratori, i precari, i disoccupati, alla gente onesta di questa città a
indignarsi, protestare , manifestare


slai cobas per il sindacato di classe taranto
via rintone 22
cobasta@libero.it  347-1102638

comunicato stampa


massima solidarietà alla popolazione di terzigno e dei paesi in lotta contro
le discariche che uccidono
gravissime cariche contro i cittadini, donne e bambini
basta con uno stato, un governo, delle amministrazioni locali che invece che
tutelare i
cittadini gli mandano contro manganelli e blindati
i disoccupati organizzati dello slai cobas sabato 23 0tt0bre 0re 18 scendono
in solidarietà pubblica alle popolazioni di terzigno
per rivendicare il piano della raccolta differenziata porta a
porta
-ore 18 in piazza immacolata e via d'aquino
 scaturita
dall'assemblea unitaria tenutasi a Napoli il 21 maggio 2010. Dopo la
riuscita giornata di lotta del 14 giugno che a visto mobilitazioni in
contemporanea a Napoli, Taranto e Palermo, la riunione che si terrà a Napoli
il ,vuole discutere con le realtà presenti e aderenti
all'assemblea
e con quanti lo ritengono necessario, su come dare continuità al percorso
iniziato verso la costruzione di un movimento di lotta autorganizzato a
livello nazionale. Alla luce dell'incrudirsi dell'attacco di governo e
padroni verso tutti i lavoratori, i precari, i disoccupati, gli studenti, i
migranti, ben esplicitato dalla manovra governativa e dal piano Marchionne,
è di vitale importanza rafforzare l'unità di tutti i settori colpiti dalla
crisi e preparare, a partire dall'autunno, mobilitazioni su parole d'ordine
unitarie.



comunicato dopo giornata di lotta del 14 giugno

Come annunciato nei giorni scorsi, in continuità al percorso unitario che si
è inteso iniziare con l'assemblea nazionale tenutasi il 21 maggio scorso a
Napoli, ieri 14 giugno in contemporanea i disoccupati organizzati del
Movimento di Lotta per il Lavoro Banchi Nuovi di Napoli insieme ai
disoccupati organizzati dello Slai Cobas di Taranto ed i precari dello Slai
Cobas di Palermo, hanno dato vita a diverse iniziative di lotta svoltesi sui
territori di appartenenza. Iniziando da Napoli dove i disoccupati dei Banchi
Nuovi hanno presidiato in massa, nonostante il divieto della questura, Via
Toledo, una delle vie dello shopping borghese e salotto buono della città,
da sempre vietata alle manifestazioni; i disoccupati hanno volantinato
esprimendo quanto da anni ormai questo movimento va dicendo e cioè il
bisogno e diritto ad un lavoro stabile e sicuro, ma anche la brutale
repressione che nell'ultimo periodo i disoccupati del progetto BROS stanno
subendo data la mancanza di risposte in termini occupazionali da parte delle
istituzioni tutte e la sospensione del sussidio mensile di 596 euro, unica
fonte di reddito di questi disoccupati. La determinazione del movimento a
fatto si che i disoccupati ancora una volta hanno portato la loro protesta
anche lì dove i borghesi e la classe dirigente di questa città si rintana
credendo di poter lasciar fuori il disagio sociale di questi cittadini.
Nelle stesse ore del pomeriggio a Palermo un corteo combattivo ha
attraversato le strade della città fino alla Prefettura, per protestare
contro governo e padroni che continuano con le loro politiche antiproletarie
e antipopolari a scaricare sulle spalle dei lavoratori, precari e
disoccupati, la crisi da loro stessi prodotta. Hanno sfilato in corteo le
lavoratrici e i lavoratori precari delle cooperative sociali già da metà
giugno senza lavoro, le lavoratrici e i lavoratori della scuola attaccati
pesantemente dalla scellerata riforma Gelmini e dalla manovra finanziaria
del governo,  il comitato di lotta donne precarie/disoccupate organizzate, i
lavoratori e le lavoratrici ex enti locali transitati nello Stato, in lotta
da anni contro le istituzioni, ed una delegazione di studenti del Collettivo
in lotta dell'Accademia di belle Arti. All'arrivo in prefettura tutti i
manifestanti hanno protestato con forza contro l'atteggiamento repressivo e
intimidatorio assunto della digos e forze dell'ordine nei loro confronti;
dopodichè una folta delegazione rappresentante i diversi settori ha
consegnato al prefetto i volantini di protesta e denuncia chiedendo per le
specifiche vertenze l'apertura urgente di tavoli tecnici. Mentre in
mattinata a Taranto i Disoccupati Organizzati dello slai cobas hanno invaso
il Consiglio comunale bloccando i lavori per tutta la mattinata. Sono
entrati nel Comune con striscioni e cartelli che denunciavano le false
promesse fatte dalle istituzioni locali, in merito all'avvio della raccolta
differenziata porta a porta, possibile sbocco occupazionale x questi
disoccupati che da alcuni mesi hanno deciso di organizzarsi e di lottare
anch'essi x un lavoro stabile e sicuro. Per circa tre ore i disoccupati
hanno impedito che iniziasse il consiglio comunale, costringendo sia il
Sindaco, ma anche assessori e consiglieri a dover ascoltare e confrontarsi
con la rabbia e le ragioni di chi a differenza di loro stenta a campare,
hanno così portato le loro istanze e la richiesta al sindaco di convocare
immediatamente un tavolo istituzionale dove poterne discutere.
Queste di oggi sono solo l'inizio di quanto, le varie realtà in lotta sparse
per il nostro paese, intende fare i movimenti promotori insieme a tutti
quelli che hanno partecipato e dato adesione a quel primo incontro
assembleale tenutosi a Napoli, per la costruzione di un movimento nazionale
che rafforzi le vertenze locali, ma che soprattutto sia di risposta a ciò
che governo e padroni stanno costringendo a subire a lavoratori, precari e
disoccupati con  il peggioramento drastico delle condizioni di vita e di
lavoro x chi ancora un lavoro ce l'ha e l'assenza di risposte x chi il
lavoro lo chiede e lotta x averlo. Diamo appuntamento a tutte le realtà in
lotta interessate e a quelle già partecipanti al prossimo incontro che si
terrà a Napoli il prossimo 3 luglio x continuare il percorso unitario
iniziato.


L'assemblea nazionale dei disoccupati-precari - napoli 21 maggio

per adesioni:  banchinuovi@hotmail.it - cobasta@libero.it


Comunicato congiunto finale

L'assemblea nazionale dei 21 giugno a Napoli indetta dai disoccupati di
Banchi Nuovi di Napoli e dai Disoccupati organizzati dello Slai Cobas per il
sindacato di classe di Taranto ha visto la partecipazione di più di 300 tra
disoccupati, precari, licenziati, lavoratori. Oltre alle realtà promotrici
hanno partecipato: i disoccupati di Acerra, Caserta, Palermo, lavoratori
dell'ASIA di Napoli, precari delle pulizie delle scuole e degli appalti
comunali di Taranto, lavoratrici delle cooperative sociali di Palermo, il
Collettivo Operatori Sociali di Napoli, precari delle Poste di Palermo.
Erano inoltre presenti il Sindacato SLL, la Confederazione Cobas e attivisti
della Rete Anticapitalista Campana. Da Palermo è stato portato il saluto e
l'adesione
degli operai di Termini Imerese. All'assemblea sono inoltre arrivate le
adesioni dell'USI AIT nazionale, del Coordinamento 3 Ottobre precari della
scuola di Milano e della Rete Campana Salute e Ambiente.
Di fronte agli attacchi che governi e padroni portano ai proletari per
scaricare su di loro la crisi, a partire dal pesante attacco al lavoro,
quello di oggi è stato un primo e importante passo per realizzare l'unita di
lotta ed il coordinamento delle varie realtà di disoccupati, lavoratori,
precari,  necessari per difendere le condizioni di lavoro e di vita del
proletariato. L'assemblea ha espresso viva solidarietà ai disoccupati
arrestati e agli attivisti denunciati a Napoli e chiesto l'immediato ritiro
delle misure restrittive. Nell'evidenziare come la repressione sia, ovunque,
la risposta alla ripresa delle lotte sociali l'assemblea si impegna a fare
della lotta alla repressione uno dei terreni principali del proprio impegno.
Le realtà presenti all'assemblea, come segnale concreto del passo avanti
costituito oggi in direzione del rafforzamento di un percorso unitario
nazionale, lanciano la proposta di una prima giornata di lotta da tenersi a
giugno in contemporanea in tutte le città ed invitano le altre realtà
territoriali a fare propria questa proposta. Le parole d'ordine al centro
delle mobilitazioni di questa giornata saranno: immediati sbocchi
occupazionali per i disoccupati, rafforzamento delle vertenze in atto che a
Napoli come a Taranto possono vedere una rapida realizzazione nel settore
ambientale; contro i licenziamenti e per la difesa del posto di lavoro, per
il salario/reddito garantito, per la riduzione dell'orario di lavoro.
È stato, infine, deciso di organizzare un nuovo incontro nazionale a Napoli
ai primi di luglio, che possa vedere la partecipazione anche delle altre
realtà, a partire da quelle che pur avendo aderito sono state
impossibilitate a partecipare a quello di oggi, in cui dare basi ancora più
solide a questo percorso di unificazione e lanciare una mobilitazione
nazionale a Roma per l'autunno.

assemblea nazionale napoli 21 maggio
 2008  

 

 
 
 
 
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