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 COMUNICATO
            STAMPA SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE  24 novembre 2010,seconda udienza del processo per la morte i Ilva di Antonino
            Mingolla
 
 
 Si è tenuta oggi a taranto la seconda udienza del processo contro
            l'Ilva
 e i responsabili della ditta d'appalto per cui lavorava Antonino
 Mingolla, ucciso sul lavoro nell'aprile di 4 anni fa.
 Si è tenuta all'indomani della vergognosa cerimonia in cui allo
            stesso
 Riva, padrone dell'Ilva, presente Marcegaglia e stuolo di sutorità
 osannanti è stato assegnato il premo per la sicurezza e ambiente.
 Si e tenutà con ben altra eco su stampa e mezzi di informazione,
            che
 ancor oggi spendono pagine e servizi video celebrativi di padron
            Riva,
 ma tacciono su questo processo come sulle decine di operai uccisi
            dalla
 fabbrica assassina di sua proprietà.
 Come sempre, anche oggi a sostenere i famigliari dell'operaio ucciso
            dal
 lavoro che da quattro anni aspettano giustizia, c'erano i compagni
            della
 rete nazionale per la sicurezza, che hanno presidiato l'entrata del
 tribunale con striscioni e volantini e hanno poi seguito il
            dibattimento.
 Come sempre, mancava l'Ilva, che ha fatto pervenire tre sue memorie
 difensive ma non ha inviato i suoi legali.
 L'udienza, iniziata con oltre un'ora di ritardo, è ruotata intorno
            alla
 testimonianza del medico legale che effettuò l'autopsia.
 La parte civile si è impegnata per far emergere come il ritardo dei
 soccorsi sia stata causa rilevante nella morte del lavoratore,
            spirato
 dopo un paio di giorni di agonia per intossicazione da monossido di
 carbonio presente nelle tubazioni su cui stava effettuando la
 manuntenzione, mentre la difesa, con ripetute opposizoni, ha cercato
            di
 tenere fuori dal processo questa circostanza come
            "irrilevante" o
 "puramente ipotetica".
 Al termine del breve e serrato contraddittorio, la seduta si è
            chiusa
 con un imbarazzante tira e molla sulla data in cui fissare la
            prossima
 udienza, tra pubblica accusa e difesa che si rimpallavano proposte e
 contro-proposte compatibili coi rispettivi altri impegni.
 Alla fine si è concordato il 19 gennaio, tra quasi due mesi, con il
 giudice che ha pure apertamente esclamato "tutti potete vedere
            come
 funziona la giustizia".
 Lo vediammo  fin troppo bene come NON funziona quando si tratta
            di
 processare i responsabili delle assassini da lavoro, il che rende
            ancora
 più necessaria e lunga la battaglia per cui la Rete è nata e per
            cui il
 prossimo mese torna in campo con una settimana di mobilitazioni in
            tutta
 Italia dal 5 all'11 docembre.
 
 Per finire, all'uscita dal tribunale abbiamo scoperto che qualcuno
            aveva
 vogliaccamente approfittato della nostra assenza per strappare
            alcuni
 pannelli di carta che avevamo attaccato all'inferriata.
 A quanto pare, dire la verità su Riva e la sua fabbrica assassina
            alzare
 la voce contro le morti da lavoro e non lavoro a Taranto, dà
            fastidio, e
 molto.
 
 
 Rete Nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro Taranto.
 Via rintone 22, cobasta@libero.it
            3471102638
 
 
 COMUNICATO
            STAMPA SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE  TARANTO SABATO
            13 NOVEMBRE 2010 presidio di lotta e solidarietà contro la
            repressione a taranto, napoli,brescia
 sabato ore 18 piazza immacolata
 
 disoccupati organizzati slai cobas per il sindacato di classe
 taranto
 cobasta@libero.it
 347-5301704
 
   martedì i circa trecento operai e impiegati della
            sma sono scesi in lotta inuno sciopero regionale con manifestazione
 sotto la regione, oltre un centinaio provenienti dalle 12 basi in
            tutte le
 province hanno partecipato alla manifestazione
 l'azienda ha iniziato la procedura della messa in mobilità dei
            lavoratori,
 che potrebbero essere tutti mandati a casa a fine appalto regionale
 a fine marzo
 gli operai e impiegati, massicciamente organizzati nei cobas sono
            gli
 ex-forestali, protagonisti della rivolta assedio della regione del
            27
 novembre
 2001 , passata alla storia come 'la sera dello schiaffo all'allora
 presidente della regione puglia Fitto, rivendicano la continuità
            del lavoro
 e
 la fine di ogni precarietà
 vi è stato nel corso della mattinata un incontro con la presidente
            della
 regione puglia, rappresentata dall'assessore fratoianni, su delega
            di
 Vendola e l'assessora all'ambiente Nicastro
 la Regiorne ha espresso la decisione di non procedere a una nuova
            gara da
 appalto, ma di approntare una soluzione specifica per questi
            lavoratori
 nell'ambito dell'agenzia regionale
 abbiamo rivendicato l'assoluta conservazione del posto di lavoro a
            tempo
 pieno e il rispetto dei diritti acquisiti
 l'incontro si è chiuso con un aggiornamento a 1 mese
 
 il 10 dicembre i lavoratori torneranno in massa alla regione
 
 info a cura
 slai cobas per il sindacato di classe
 puglia basilicat
 
 11 novembre 2010 la lotta dei disoccupati organizzati di taranto in
            questi giorni staottenendo i primi risultati in materia di corsi di formazione
            retribuitoi -
 che sono anche forme di reddito sociale - e raccolta differenziata
            porta a
 porta con nuovi fondi ottenuti dalla regione
 mentre si va estendendo la rete capillare nei quartieri proletari più
 disagiati, intorno alla rivendicazione del lavoro nelle bonifiche
            ambientali
 nella martoriata città dell'inquinamento
 i disoccupati organizzati sviluppano poi una aggressiva campagna di
            denuncia
 contro l'assoluzione degli ex sindaci di taranto causa delle ruberie
            e del
 dissesto tucci di bello, ottenendo anche grande consenso sociale
 sul terreno del fronte unito e del coordinamento delle lotte
            proletarie e
 sopratutto tra i lavoratori delle pulizie e degli appalti delle
            scuole che
 avanza l'unità di lotta
 oggi intanto all'ilva e eni volantinaggi sulle morti sul lavoro
 
 sabato 23 ottobremanifestazione a Taranto
 ore 18  piazza
            Immacolata-via d'aquino
 
 strani impedimenti per l'uso di piazza della
            vittoria della Digos all'ultimomomento
 perchè si vuole ostacolare la manifestazione dello slai cobas ?
 la manifestazione si terrà comunque
 
 Appello alla città
 sabato 23 ottobre
 manifestazione a Taranto
 ore 18  piazza
            Immacolata-via d'aquino
 
 
 
 L'assoluzione dell'ex sindaco e vicesindaco  DiBello- Tucci nel
            processo di
 appello per i bilanci falsi negli anni 2001-2005 - fatti che hanno
            provocato
 il dissesto, gli stipendi d'oro, il sistema scientifico degli
            appalti
 deviati e illegalmente prorogati, quelli che hanno fatto ricchi gli
            uomini
 del malaffare e poveri i cittadini e in primis quelli che poveri
            erano già,
 operai, precari,disoccupati,pensionati, piccoli commercianti,
            impiegati
 ecc.- non è accettabile
 non possiamo dire che 'il
            fatto non costituisce reato'
 
 Si è scritta una pagina nera chi è onesto e chi ha cercato di
            esserlo, anche
 nella pubblica amministrazione è deluso
 si tratta di un messaggio di giustizia negata
 
 le sentenze vanno rispettate  ma di fronte alla giustizia
            negata è
 necessario  ribellarsi
 
 lo slai cobas per il sindacato di classe fa appello a tutti gli
            operai, i
 lavoratori, i precari, i disoccupati, alla gente onesta di questa
            città a
 indignarsi, protestare , manifestare
 
 
 slai cobas per il sindacato di classe taranto
 via rintone 22 cobasta@libero.it 
            347-1102638
 
 comunicato stampa
 
 
 massima solidarietà alla popolazione di terzigno e dei paesi in
            lotta contro
 le discariche che uccidono
 gravissime cariche contro i cittadini, donne e bambini
 basta con uno stato, un governo, delle amministrazioni locali che
            invece che
 tutelare i
 cittadini gli mandano contro manganelli e blindati
 i disoccupati organizzati dello slai cobas sabato 23 0tt0bre 0re 18
            scendono
 in solidarietà pubblica alle popolazioni di terzigno
 per rivendicare il piano della raccolta differenziata porta a
 porta
 -ore 18 in piazza immacolata e via d'aquino
 
 
     pieno sostegno agli operai fiom della same di
            bergamo: rompere con isindacati filopadronali fim-uilm-ugl-fismic, ricostruire il
            sindacato di
 classe per difendere i lavoratori
 
 
 
 SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE
 sede via bonomelli 9 bergamo   cobasdalmine@infinito.it 
            335 5244902
 
 01-10-2010
 
 > comunicato stampa
 
 solidarietà agli operai fiom della same: no alle deroghe al
            contratto
 nazionale
 
 rompere con i sindacati filopadronali fim-uilm-ugl, ricostruire il
            sindacato
 di classe nelle fabbriche
 
 è una esigenza di tutti i lavoratori per difendersi dagli attacchi
            di
 padroni e governo
 
 al posto di lavoro, ai diritti e alle libertà sindacali ottenute
            con dure
 lotte
 
 e sanciti dalla leggi, contratti, statuto dei lavoratori,
            costituzione
 
 segue volantino nazionale:
 
 (già diffuso alla dalmine per protestare contro la venuta di
            bonanni e
 ichino a bergamo per il 60 della cisl)
 
 
 > La disdetta del contratto metalmeccanico del 2008 da parte
            della
 > Federmeccanica realizza l'unità dei padroni intorno al
            fascismo padronale
 > della Fiat e costituisce il più grave attacco degli ultimi
            decenni ai
 > diritti e alla libertà sindacale nel nostro paese.
 > I padroni metalmeccanici si mettono sulla strada del neo
            corporativismo
 > fascista contro le stesse leggi, contratti, statuto dei
            lavoratori,
 > Costituzione.
 > A questo attacco si risponde con lo sciopero!
 > A questa guerra si risponde con la guerra di classe prolungata!
 >
 > Ma nella risposta a questo attacco esistono quattro esigenze:
 >
 > Primo. L'esigenza del fronte unito di tutte le organizzazioni
            sindacali,
 > dalla Fiom ai sindacati di base e di classe che sono contro
            questa
 > disdetta
 > e questo attacco generale.
 > In questo quadro, lo Slai cobas per il sindacato di classe
            aderisce allo
 > sciopero della Fiom indetto nella giornata odierna e alla
            manifestazione
 > nazionale del 16 ottobre.
 >
 > Secondo. Questo attacco è costruito su scala nazionale e
            aziendale sulla
 > base del patto neo corporativo con Fim, Uilm, Fismic, Ugl.
 > Per cui è assolutamente necessario rompere a tutti i livelli
            con queste
 > organizzazioni sindacali, compreso il non riconoscimento dei
            loro delegati
 > Rsu che perdono le caratteristiche di rappresentanti dei
            lavoratori.
 > Bisogna dare vita a coordinamenti in fabbrica e sul territorio
            che
 > rappresentino realmente i lavoratori.
 > Le sedi dei sindacati collaborazionisti devono essere fatte
            segno di
 > iniziative di lotta dei lavoratori, chiamando alla
            mobilitazione i
 > lavoratori indipendentemente dalla loro tessera sindacale.
 >
 > Terzo. L'attacco padronale è stato preparato da anni di
            concertazione e da
 > accordi sindacali che hanno indebolito i lavoratori e
            rafforzato i
 > padroni,
 > di cui il gruppo dirigente e gli apparati della Fiom sono
            responsabili.
 > La ricostruzione del sindacato di classe nelle fabbriche non può
            quindi
 > che
 > basarsi sui cobas, che fuori da ogni diatriba e divisione
            sindacale sono
 > lo
 > strumento in cui i lavoratori possono riorganizzarsi e
            difendere realmente
 > lavoro, salari, diritti in fabbrica.
 >
 > Quarto. Il governo Berlusconi e il ministro Sacconi sono anello
 > fondamentale
 > del nuovo fascismo padronale; il PD e la maggioranza
            confederale si
 > riconoscono negli interessi generali del piano Marchionne.
 > Per questo le lotte operaie devono necessariamente unire la
            lotta contro i
 > padroni alla lotta contro il governo e la falsa opposizione.
 >
 > La manifestazione del 16 ottobre non avrebbe né senso né
            coerenza se non
 > fosse su questa linea.
 >
 > SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE
 > coordinamento nazionale
 > .11.9.10
 >
 > seguono le prese di posizione sulla vicenda di cgil-cisl-uil,
            sacconi,
 > confindustria-pd :
 >
 Treviglio - Giovedì pomeriggio un gruppo di tute blu della Fiom ha
            voluto
 così protestare contro le deroghe al contratto nazionale firmate
            dal
 sindacato.
 
 Same, operai della Fiom
 
 lanciano uova alla Cisl
 
 Stampa  Invia  Zoom
 
 
 
 Giovedì pomeriggio di protesta degli operai Fiom della Same di
            Treviglio che
 hanno contestato in modo plateale la firma da parte di Cisl e Uil
 dell'accordo sulle deroghe al contratto nazionale siglato ieri a
            Roma;
 accordo non approvato dalla Cgil che tramite il suo segretario
            generale
 Guglielmo Epifani ha fatto sapere di considerare l'intesa "una
            scelta
 sbagliata" sia "per Confindustria che per Federmeccanica"
            perché "porterà
 inevitabilmente a non avere più un contratto nazionale degno di
            questo
 nome".
 
 Protesta che ha bloccato il traffico sull'ex ss 11 ed arrivata fino
            alla
 vicina sede locale della Cisl dove le tutte blu aderenti alla Fiom
            hanno
 lanciato uova ed altri oggetti per rimarcare il loro "no"
            all'accordo.
 
 "Un gruppo di 100 operai della Same, accompagnati da funzionari
            della Fiom,
 ha raggiunto in corteo la sede intorno alle 15, rimanendoci per
            mezz'ora -
 spiega Luca Neri della segreteria Fim-Cisl di Bergamo - ed ha
            iniziato a
 lanciare petardi, uova e ad insultarci". Neri non utilizza
            mezzi termini.
 "Si è trattata di un'aggressione vera e propria e ci hanno
            messo in
 difficoltà anche con gli iscritti tra cui pensionati che si
            trovavano da noi
 per consulenze. Ci sono stati attimi di smarrimento - continua - di
            fronte
 ad una manifestazione squadrista. Sinceramente mi aspettavo del
            malcontento
 ma non che potesse degenerare in questi modi".
 
 
 
 
 
 Cisl - Questa la decisione dopo la protesta con lanci di uova e
            petardi vero
 la sede di Treviglio del sindacato da parte di operai Fiom della
            Same.
 
 "Rompiamo le relazioni con la Cgil"
 
 
 
 Dopo l'assedio di giovedì pomeriggio di alcuni operai Fiom della
            Same alla
 sede della Cisl di Treviglio arriva la puntualizzazione della stessa
            Cisl in
 merito all'episodio.
 
 "Un fatto gravissimo e inaccettabile- dice Ferdinando Piccinini,
            segretario
 generale della CISL bergamasca-. Un atteggiamento cosi
            antidemocratico e
 offensivo nei confronti di un'altra organizzazione sindacale non si
            era mai
 riscontrato negli anni scorsi. Il fomentare un clima di scontro
            sociale tra
 lavoratori è irresponsabile e grave con le derive pericolose che può
 assumere.
 
 La CISL bergamasca e tutte le categorie sospenderanno tutte le
            relazioni
 unitarie con la CGIL invitandola a prendere inequivocabilmente una
            forte
 presa di distanza e di condanna di tali atti.
 
 Siamo inoltre valutando di procedere dal punto di vista legale per i
            danni
 arrecati alla sede e per le pesantissime offese ricevute. Crediamo
            che il
 compito di dirigenti di un sindacato sia anche quello di mantenere
            un clima
 democratico e di rispetto il dibattito e il confronto tra le varie
 organizzazioni rifiutando e isolando ogni forma di violenza. La CISL
 Bergamasca rimane comunque determinata a proseguire per la sua
            strada di un
 sindacato responsabile, libero e democratico che offre risposte
            concrete a
 lavoratori e pensionati".
 
 Per Ferdinando Uliano, segretario generale della FIM CISL, "si
            tratta di un
 atto premeditato in quanto alcuni dirigenti della FIOM nella
            mattinata
 avevano soppeso gli impegni unitari per organizzare questo vero e
            proprio
 atto squadrista tipico degli anni più cupi del ventennio fascista
            contro
 un'organizzazione sindacale democratica, i suoi lavoratori e i
            pensionati.
 
 I massimi dirigenti sindacali della FIOM bergamasca se ne sono anche
            resi
 corresponsabili con la loro presenza fisica.
 
 Lo riteniamo un atto gravissimo e intollerabile per qualsiasi
            organizzazione
 democratica del nostro paese, che offende non solo la FIM e la CISL,
            i
 nostri operatori, gli iscritti e i pensionati, ma anche la storia di
 un'organizzazione sindacale come la CGIL.
 
 La FIM CISL sospende immediatamente i rapporti unitari e chiederemo
 l'immediato incontro tra i segretari di FIM FIOM e UILM di
            Bergamo".
 
 
 
 Confindustria esprime "severa condanna per quanto accaduto oggi
            a Bergamo,
 dove una manifestazione della Fiom-Cgil è degenerata in atti
            gravissimi, con
 il lancio di oggetti contro la sede Cisl di Treviglio".
            "Alla Cisl - si
 legge in una nota - va la piena solidarietà di Confindustria, che
            continua
 ad essere fortemente preoccupata per il ripetersi di episodi che non
            aiutano
 il confronto democratico e civile nel quale si stanno impegnando le
            parti
 sociali".
 
 
 
 
 
 Fim Cisl: un esposto in Procura
 
 su episodi violenti e intimidatori
 
 30 settembre 2010Cronaca
 
 La sede della Cisl di Treviglio Treviglio, lancio di uova alla Cisl
 Piccinini: E' rottura con la Fiom
 
 Un "assalto squadrista" è avvenuto oggi presso la sede
            Cisl di Treviglio da
 parte di un manipolo di militanti Fiom della Same capitanati dal
            segretario
 generale della Fiom di Bergamo. Un atto che la Fim-Cisl definisce
            "vile e di
 gravità inaudita". La Fim-Cisl, si legge in una nota,
            "raccoglierà un
 dossier su tutti gli episodi violenti ed intimidatori subiti negli
            ultimi
 mesi da dirigenti della Fim e presenterà un esposto alla Procura
            della
 Repubblica. Chiediamo alla Cgil di intervenire con durezza nei
            confronti di
 una organizzazione che sembra davvero aver perso la testa e ha
            smesso di
 essere un sindacato confederale".
 
 
 
 
 
 Sacconi - Il ministro del Welfare commenta quanto accaduto a
            Treviglio, con
 il lancio di uova della Fiom contro la Cisl.
 
 "Un'odiosa manifestazione, atto grave"
 
 
 
 
 
 L'odiosa manifestazione della Fiom Cgil contro la sede Cisl di
            Treviglio
 denunciata dalla stessa Cisl, se correttamente riferita dalle
            agenzie, è un
 atto gravissimo che si inserisce nella campagna di odio promossa
            dalla
 sinistra contro il sindacato riformista». Così il ministro del
            Lavoro e
 delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, commenta in una nota il
            lancio di
 uova e petardi contro la sede della Cisl a Treviglio, in provincia
            di
 Bergamo, da parte di un gruppo di operai Fiom della Same, in corteo
            per
 protestare contro le deroghe al contratto dei metalmeccanici siglate
            da
 Federmeccanica con Fim-Cisl e Uilm. «È bene che simili episodi
            siano isolati
 dal giudizio critico di tutti coloro che vogliono operare per
            consolidare il
 nostro tessuto democratico», aggiunge Sacconi
 
 
 
 
 
 
 
 La Cgil - Il segretario regionale e provinciale della Cgil
            commentano la
 manifestazione della Fiom a Treviglio contro la sede Cisl.
 
 "Ragione nel merito, ma metodi sbagliati"
 
 
 
 In relazione ai fatti accaduti oggi davanti alla sede Cisl di
            Treviglio, il
 segretario generale della Cgil Lombardia Nino Baseotto ha inviato un
 comunicato stampa, condiviso anche dal segretario generale di
            Bergamo Luigi
 Bresciani: "Considero grave e sbagliata la decisione di FIM e
            UILM di
 firmare con Federmeccanica un accordo che accentua ancora di più la
 possibilità di derogare a normative e parti economiche il CCNL. Da
            questo
 punto di vista tale accordo allontana ulteriormente le posizioni
            all'interno
 dei sindacati confederali, dopo la scelta di Federmeccanica prima di
 escludere il sindacato più rappresentativo delle lavoratrici e dei
 lavoratori metalmeccanici, la Fiom, dal rinnovo del CCNL, e, poi, di
            disdire
 il CCNL del 2008. Esprimo quindi - ha proseguito Nino Baseotto - un
            giudizio
 sindacale netto e preciso, ma con altrettanta chiarezza dico che non
 condivido e giudico sbagliata la scelta di indirizzare la protesta
            dei
 lavoratori Same di Treviglio contro la locale sede della CISL. Penso
            sia un
 errore grave qualsiasi atto che porta a considerare controparte o
            avversario
 un'altra organizzazione sindacale, e non le controparti datoriali e
            il
 governo che da tempo lavorano a dividere il sindacato. Questo vale
            per noi
 come per tutti".
 
 
 
 
 
 
 
 Uil - La Segreteria della UIL di Bergamo unitamente alla Segreteria
 Regionale esprime la propria solidarietà alla CISL di Bergamo.
 
 "Si favorisce chi cerca lo scontro sociale"
 
 Stampa  Invia  Zoom
 
 
 
 La Segreteria della UIL di Bergamo unitamente alla Segreteria
            Regionale
 esprime la propria solidarietà alla CISL di Bergamo colpita questo
 pomeriggio dall'aggressione della propria sede di Treviglio da parte
            di un
 gruppo di lavoratori della Same nel corso del corteo organizzato
            dalla Fiom
 Cgil. Le Segreterie della UIL esprimono inoltre tutta la loro
            preoccupazione
 per il fiorire, nell'ultimo mese, di iniziative manifestamente
            "aggressive"
 nei confronti di altre sigle sindacali secondo una logica che nulla
            ha a che
 vedere con il normale e civile confronto democratico.
 
 Questo clima corre solo il rischio di alzare il livello di tensione
            e
 favorire, in questo modo, chi nello scontro sociale pensa di
            raccogliere
 consensi, a costo di procurare ulteriori divisioni all'interno del
            mondo del
 lavoro, sulla base di una presunta e aprioristica legittimità delle
            proprie
 posizioni. L'iniziativa di oggi ha così già prodotto il grave
            risultato
 immediato di sospendere i rapporti unitari anche confederali (in
            attesa di
 una presa di posizione della CGIL), che a Bergamo avevamo tentato,
            pur con
 tutte le difficoltà del caso, di non interrompere, soprattutto in
            questo
 momento delicato a causa della crisi e delle ricadute sul piano
            produttivo e
 occupazionale.
 
   TARANTO
            REPORT ASSEMBLEA REALTA' DISOCCUPATI ORGANIZZATI Si è tenuta a Taranto il 15 settembre la riunione
            nazionale delcoordinamento promosso dal movimento di lotta per il lavoro Banchi
            Nuovi -
 Napoli e dai disoccupati organizzati dello slai cobas per il
            sindacato di
 classe di Taranto, in continuazione del percorso avviato in
            primavera che ha
 visto una riuscita assemblea nazionale il 21 maggio a Napoli, una
            giornata
 comune
 di lotta a giugno e un ulteriore incontro a luglio.
 
 Presenti le altre realtà di lotta di Taranto,lavoratrici pulizia
            scuole
 statali,interinali ilva ecc., le realtà di lotta delle cooperative
            sociali
 di Palermo, oltre le realtà di lotta napoletane già coordinate,
            anche
 ilsindacato lavoratori in lotta di Napoli, la rete anticapitalista
            campana,
 l'Usi di Lecce, anche
 in rappresentanza di altre reltà nazionali, la confederazione cobas
            di
 Taranto..
 La discussione ha visto molti interventi, sia di racconto-punto
            delle
 situazioni nelle diverse realtà , sia di impostazione generale
            sulla natura
 del coordinamento e del percorso.
 Le conclusioni sono state unitarie e di rilancio del percorso di
            unità e
 lotta di disoccupati-precari- licenziati e di tutte le realtà
            interessate
 alla ricomposizione di classe a livello nazionale.
 Sulla base delle discriminanti dell'autonomia dei movimenti da
            padroni
 governo, Istituzioni, partiti  politici ad esse legati, del
            criterio che
 'solo la lotta paga", si avanza nell'intensificazione della
            lotta sulle
 vertenze locali, su una campagna di assemblee a livello nazionale
            per
 portare la proposta del coordinamento ovunque vi sono realtà di
            disoccupati,
 precari,lotte operaie e proletarie e costruire insieme la
            lottagenerale e
 una manifestazione nazionale-assedio dei palazzi del Governo e
 del Parlamento a Roma per il lavoro stabile e sicuro e/o il
            salario/reddito
 garantito.
 Le assemblee che toccheranno il maggior numero di città possibili
            del nord e
 del sud, realizzate insieme alle realtà di lotta sociale e politica
            sui
 diversi territori, si svilupperanno sulla base di un appello
            aggiornato e
 nel periodo che va dalla seconda metà di ottobre alla metà
            dicembre,
 concluse da una assemblea nazionale a Napoli che deciderà sulla
 manifestazione nazionale a Roma
 Appena saranno definite le date  , vi sarà un manifesto
            nazionale che
 pubblicizzerà tutti gli appuntamenti
 
 l'assemblea di taranto del 15 settembre
 coordinamento delle realtà in lotta per il lavoro e il
            salario/reddito
 garantito
 assemblea21maggio@yahoo.it
 
 TARANTO Riunione
            nazionale contro precarietà e disoccupazione per il diritto allavoro e al salario/reddito garantito Mercoledì 15 settembre ore
            14,00
 presso la sede dei disoccupati organizzati slai cobas in via Rintone,
            22
 
 REPORT RIUNIONE DEL 3 LUGLIO
 
 Il 3 luglio si è tenuta a Napoli la riunione delle realtà che
            hanno dato
 vita all'Assemblea del 21 maggio. L'assemblea, lo ricordiamo, era
            stata
 promossa dai disoccupati organizzati Banchi Nuovi di Napoli e dello
            Slai
 Cobas per il sindacato di classe di Taranto con un appello nazionale
 rivolto a realtà di disoccupati, precari, lavoratori e settori di
            movimento.
 L'obiettivo era avviare una discussione e un primo passo per l'unità
            di
 lotta ed il coordinamento delle varie realtà autorganizzate di
 disoccupati, lavoratori e precari in lotta per il lavoro e per la
            difesa
 dei diritti e delle condizioni salariali e di vita del proletariato,
            per
 superare la frantumazione delle lotte e costruire un unico fronte di
 tutto il proletariato come unica risposta possibile ai feroci
            attacchi
 di governi e padroni.
 
 L' assemblea del 21 maggio si concluse con il lancio di una prima
 giornata di lotta da tenersi a giugno in contemporanea in tutte le
            città
 dove erano presenti le realtà partecipanti (disoccupati di Napoli e
 provincia, Taranto e Palermo, lavoratori dell'ASIA di Napoli,
            precari
 delle pulizie delle scuole e degli appalti comunali di Taranto,
 lavoratrici delle cooperative sociali di Palermo, il Collettivo
 Operatori Sociali di Napoli, precari delle Poste di Palermo,
 Confederazione Cobas Napoli, Rete Anticapitalista Campana).
 Al centro della mobilitazione di questa giornata le parole d'ordine:
 immediati sbocchi occupazionali per i disoccupati, a rafforzamento
 anche delle vertenze in atto e che a Napoli come a Taranto possono
 vedere una rapida realizzazione nel settore ambientale; contro i
 licenziamenti e per la difesa del posto di lavoro, per il
 salario/reddito garantito, per la riduzione dell'orario di lavoro.
 Inoltre si varava un nuovo incontro nazionale a Napoli ai primi di
            luglio.
 
 Nella riunione di sabato 3/7 che ha visto la presenza anche del
 Coordinamento precari della scuola 3 Ottobre di Milano, di una realtà
 degli operai della Fiat di Pomigliano (Cobas) e dell'USI AIT
            nazionale
 - si è quindi partiti dal bilancio di quella prima iniziativa
            comune. Da
 tutti i territori si è messo in evidenza l'effetto positivo del
 percorso avviato. Per la prima volta i disoccupati, precari,
            strutture
 di lavoratori coinvolti, hanno sentito la loro lotta in difesa o per
 ottenere un posto di lavoro o un reddito, come parte di un'unica
 battaglia, resa più forte dalla lotta portata avanti dai
            disoccupati
 organizzati e da altri pezzi di movimento. Da qui anche la maggiore
 convinzione della necessità di coinvolgere altri settori.
 In questa direzione a Napoli si è fatta sentire la piena solidarietà
            e
 si è dato il massimo sostegno ai lavoratori di Pomigliano,
            impegnati in
 queste settimane a respingere il piano Fiat, nella certezza che il
 ricatto di Marchionne è rivolto non solo a questi lavoratori ma è
 l'apripista per un ulteriore aggressione ai diritti ed alle
            condizioni
 di tutti i lavoratori da parte dell'intero padronato.
 La continuità della lotta dura dei disoccupati organizzati di
            Napoli e
 Taranto, la lotta dei precari di Palermo, la mobilitazione unitaria
            come
 quella di giugno, il contatto con altri pezzi di resistenza, il
            lavoro
 verso quei lavoratori, precari e disoccupati ancora frammentati e
 divisi, è quindi l'asse intorno cui continuare a muoversi per dare
            forza
 alla ricomposizione ed alla costruzione di un unico ed organizzato
 movimento di lotta, su scala nazionale.
 Per questo, e con l'obiettivo di arrivare in autunno ad una prima
 mobilitazione nazionale sulle parole d'ordine unitarie espresse
 dall'assemblea, si è deciso di dare avvio ad iniziative e
            discussioni in
 tutte le città dove ciò è possibile per incrociare e coinvolgere
            altre
 strutture organizzate di disoccupati, lavoratori, precari,
 cassintegrati, ecc., indipendentemente dal livello attuale di
 organizzazione.
 
 Per decidere questi nuovi passaggi si è stabilito di rivedersi a
            Taranto
 Mercoledì 15 settembre ore 14,00 presso la sede dei disoccupati
 organizzati slai cobas in via Rintone, 22 (strada parallela a v.
            Dante)
 
 ASSEMBLEA 21 MAGGIO
 
 Per tutte le realtà e singoli interessati:
 assemblea.21maggio@gmail.com
 
 L'ennesima cisterna della morte a Capua, la terza
            nel giro di un mese, si>aggiunge alle sei cisterne assassine degli ultimi tre anni, da
            Molfetta in
 >poi - insieme alla nuova catena di morti sul lavoro di questa
            estate, tra
 >cui operai immigrati, l'ultimo ieri un operaio rumeno a Pistoia
            - dovrebbe
 >portare all'ordine del giorno di tutti come sia importante la
            lotta reale
 >contro questa espressione concentrata dello sfruttamento del
            capitale e
 >della condizione operaia odierna; dovrebbe riproporre l'urgenza
            di una
 >costante mobilitazione di massa operaia e popolare, sociale e
            politica,
 >perfino ideologica e culturale, su questo fronte, aggravatosi 
            per la crisi,
 >per la precarietà diffusa, per la mancanza di difesa sindacale
            reale, per
 >l'azione criminale al servizio dei padroni da parte del governo
            Berlusconi
 >con ruolo di punta di ministri quale Sacconi e Tremonti nello
            smantellamento
 >del testo unico della sicurezza, nel camcellare le norme e i
            controlli,
 >nell'incentivare la giustizia negata a lavoratori e familiari.
 >Ebbene solo la rete nazionale per la sicurezza sui posti di
            lavoro si batte
 >constantemente su questo e ha cercato con manifestazioni
            nazionali e
 >campagne di dare una risposta a questa esigenza- poche altre
            realtà sono
 >attive,segnatamente i ferrovieri e le forze attive per la strage
            di
 >Viareggio, alcune associazioni amianto, alcune associazioni
            familiari...
 >Sindacati confederali e sindacati di base sono poco attivi o
            assenti,
 >perfino i gruppi che si dicono operai o che si dicono comunisti
            non
 >producono azione e ancor meno in questi ultimi mesi sostegno
            alla attività
 >della rete.
 >Proletari comunisti che ha avuto un ruolo promotore, insieme
            allo slai cobas
 >per il sindacato di classe della rete si battono spesso da soli
            e oltre le
 >proprie forze su questo terreno, ottenendo invece frequente il
            sostegno
 >delle masse in forme trasversali.
 >Per questo tocca ancora a noi rilanciare la rete nazionale e la
            sua azione
 >sin da questo autunno, nelle condizioni concrete di questa fase
            politica e
 >sociale.
 >Lo facciamo da taranto a Napoli, da Palermo a Ravenna, da
            bergamo a
 >Marghera, dalle città delle stragi delle cisterne, dal imporre
            la lotta sul
 >legame immigrati-morti sul lavoro, dalla presenza e
            mobilitazione per i
 >processi Thyssenkrupp, quasi ala conclusione, Eternit a Torino,
            dalla catena
 >dei processi Ilva-Taranto verso la costruzione di una nuova
            campagna
 >nazionale e di una nuova manifestazione nazionale di lotta e di
 >combattimento nel senso letterale della parola, come parte della
 >affermazione della necessità dello sciopero generale contro
            padroni e
 >governo, della lotta operaia contro il fascismo padronale che
            uccide sul
 >lavoro, come lotta per far pagare un costo politico il più alto
            possibile ai
 >ministri e al governo dell'abolizione delle norme della
            sicurezza, come
 >risposta alternativa alla giustizia negata nei tribunali del
            padrone ,come
 >percorso dentro la rivoluzione politica e sociale che metta fine
            al sistema
 >del primato del profitto sulla vita degli operai e lavoratori,
 >
 >proletari comunisti
 >12 settembre 2010
 
 
 9 SETTEMBRE 2010  
             
            
 
 la conclusione del contratto integrativo all'ilva taranto è
            slittata ancora
 annunciata per il 7 settembre, l'ilva ha chiesto un rinvio e i
            sindacati
 confederali rispondono signorsì
 di conseguenza niente assemblee in fabbrica per approvazione
 niente aumenti salariali - anche miseri contenuti nell'accordo
 
 sugli interinali invece si continua con le menzogne e gli inganni
 padron riva non ha nessuna intenzione di farli rientrare con buona
            pace
 della mediazione regionale
 i sindacati confederali uilm e fim - non vogliono farli rientrare se
            non
 qualcuno in forma clientelare
 gli interinali disorganizzati, in parte rassegnati sono stati quindi
            buttati
 fuori senza colpo ferire
 
 sulla cassaintegrazione straordinaria - siamo in grado di anticipare
            - che
 continuerà oltre fine anno e quel che dicono i sindacati
            confederali
 è solo quello che l'ilva dice loro di dire - e dopo questa
            cassaintegrazione
 straordinaria ci sono esuberi strutturali, per i quali l'ilva si sta
            già
 preparando, come gli operai che sanno vedere  vedono già da sè
 
 sulla sicurezza sul lavoro, prepariamoci al peggio, le norme
            disattivate, i
 delegati rls silenti, infortuni e d esplosioni picoole sono
            all'ordine del
 giorno
 in un quadro di condizioni di lavoro peggiorate e che settembre di
            ripresa
 piena attività accentuerà
 
 nell'indotto i problemi si moltiplicano per due migliaia di operai
            sono già
 fuori e gli altri con contratti precari e aziende in aout sono
            superfruttati
 e non tutelati
 
 
 slai cobas per il sindacato di classe
 ilva appalto taranto
 cobasta@libero.it
 347-1102638
 
 
  
              10 agosto 2010 il
            giudice di Melfi ha emesso la sentenza ordinando
            l'immediato rientro deitre operai tra cui due delegati fiom licenziati
 perchè i licenziamenti erano attività antisindacale
 
 lo slai cobas per il sindacato di classe saluta la vittoria ottenuta
 una battaglia per ora vinta ora bisogna vincere la guerra
 
 ma tutto il processo aveva dimostrato che gli operai avevano vinto
            comunque
 !
 
 
 slai cobas per il sindacato di classe
 coordinamento nazionale
 10 agosto 2010
 
 come era andato il processo
 
 
 Fiat Melfi: lampi di umanità e dignità di classe contro
            l'imbarbarimento e
 il cinismo padronale.
 
 Al presidio al Tribunale di Melfi dove il giudice deve pronunciarsi
            sul
 licenziamento dei 3 operai della Fiat Sata, tra cui due delegati
            Fiom.
 (da Il Quotidiano della Basilicata del 4 agosto). Dall'articolo
            "in attesa
 "del regalo" di nozze":
 "E' la vigilia di quello che per tutti è il giorno più bello
            della propria
 vita (la vigilia del suo matrimonio - ndr). Ma Antonio Lamorte
            insieme a
 Giovanni Barozzino e Marco Pignatelli è uno dei tre operai
            "cacciati" dalla
 Sata, perchè accusato di aver bloccato un carrello robotizzato nel
            corso di
 un corteo interno... il prezzo da dover pagare per aver
            "portato avanti con
 coscienza e coerenza i propri ideali"... ora siamo sicuri che
            vedremo
 riconosciuti i nostri diritti. Ecco perchè - spiega ancora - quando
            è
 arrivata la notizia del licenziamento non abbiamo mai pensato di
            mettere in
 discussione i nostri progetti per il futuro. Matrimonio compreso.
            Maria "mi
 conosce bene e soprattutto sa cosa significa essere rappresentante
            sindacale
 in una grande fabbrica come la Fiat... Ad ogni modo non avremmo mai
 consentito alla Fiat di interferire anche nella nostra vita
            privata".
 Al matrimonio ci saranno anche molti colleghi della Sata. "E'
            la loro
 solidarietà che ci è stata data fin dai primi giorni, che ci ha
            dato la
 forza di andare avanti in questi giorni". Oggi molte tute blu
            della Fiat di
 Melfi saranno davanti al Tribunale..."
 
 Dall'art. "Ecco il dono del padrone" a firma sul
            quotidiano della basilicata
 di Campennì, Caputo, Della Corte):
 "... il piano strategico d'attacco sembrava perfetto, almeno in
            astratto. In
 effetti, quel che l'azienda non ha tenuto in debita considerazione
            è che i
 delegati Fiom licenziati hanno un seguito tra i lavoratori Sata che
            va ben
 al di là delle sigle e delle appartenenze sindacali... abbiamo
            avuto modo di
 parlare con diversi operai... i quali ci hanno espresso la loro
            forte
 solidarietà rispetto ai colleghi licenziati, non tanto perchè
            delegati Fiom
 ma per la loro quotidiana disponibilità nel lottare per la
            soddisfazione
 delle esigenze e dei bisogni di tutti i lavoratori. Del resto anche
            il 12
 luglio, giorno del presidio della Confindustria di Potenza e del
            corteo alla
 Regione, nel momento in cuii qualcuno ha cercato di accostare al
            problema
 dei licenziamenti anche quello del mancato pagamento, da parte della
            Fiat,
 del premio di produzione, abbiamo sentito gli operai urlare in coro:
            "In
 questo momento non ce ne frega niente del premio, che la Fiat se lo
            tenga
 pure, insieme a tutto il resto, glielo regaliamo, ma deve ridarci i
            nostri
 compagni, rivogliamo i nostri colleghi in fabbrica con noi, al
            nostro
 fianco". Ecco quel che non ha calcolato la Fiat: non si
            tratta di numeri,
 di macchine, di individui, ma di esseri umani in carne e ossa e per
            di più
 di persone con una spiccata soggettività, con un forte carisma e
            con un
 enorme seguito.
 Ma forse abbiamo frainteso tutto, forse si tratta di un dono del
            padrone:
 giovedì 5 agosto Antonio Lamorte (uno dei due delegati licenziati)
            si
 sposerà e la Fiat ha deciso di regalargli la libertà,
            l'emancipazione da un
 lavoro alienante e privo di prospettive".
 
 
     firmato
            l'accordo per l'integrativo  ILVA - assemblee in fabbrica asettembre
 Lo SLAI COBAS
            per il sindacato di classe dice NO
 
 E' stata raggiunta il, 22 luglio, a Milano, una ipotesi di accordo 
            per il
 rinnovo dell''integrativo aziendale del gruppo ILVA.
 Con due verbali di accordo, uno sulle parti economiche e un altro
            sulle
 parti normative, si è raggiunta una intesa complessiva sulla base
            della
 quale, e dei testi scritti che sono stati predisposti finora dalle
            parti, si
 procederà alla stesura definitiva dei testi a partire dal
            7settembre.Come è
 prassi sindacale normale, per la validazione degli accordi all'Ilva,
            i testi
 completi
 saranno sottoposti alla consultazione delle assemblee dei lavoratori
            e poi
 al votoreferendario.
 
 Praticamente è un accordo fatto a fine 2010 - per un integrativo
            aperto il
 2008 ed esteso così fino al 2013
 praticamente un contratto quinquennale, quindi con allungamento di
            fatto
 della durata e dentro la riforma del contratto nazionale di lavoro
            approvata
 da padroni e sindacati confederali uil-cisl a cui la fiom non aveva
            aderito
 ora con la firma di questo accordo unitario
 la fiom aderisce di fatto e contribuisce di fatto alla modifica in
            peggio
 dei contratti
 
 1) il Premio di Risultato, il cui valore standard è oggi di Euro
            1,15, sarà
 incrementatocomplessivamente di Euro 1,05 (a partire dal 1/12/2010
            di 0,40;
 dall'1/1/2012 di 0,30;dall'1/7/2013 di 0,35);
 2) entro il 31/12/2010 sarà possibile verificare in ogni area il
            corretto
 funzionamento dei
 singoli PdR in relazione alla congruenza dei risultati con gli
            andamenti
 produttivi, al
 rapporto standard record e alle situazioni di lavoratori
            temporaneamente
 occupati in aree
 diverse dalla propria o attivi in caso di fermata integrale del
            proprio
 impianto, per avere
 una equa erogazione del PdR;
 3) a partire dal 2011 vengono unificati i premi PRE e PRO, slegati
            dalla
 presenza, e
 retribuiti in una unica soluzione con la retribuzione del mese di
            giugno
 assieme al Premio
 di Produzione, a partire dal 2012 una quota parte del PdR, pari a
            Euro 0,15,
 sarà calcolato
 sulla media dei PdR di stabilimento e pagato sempre con la
            retribuzione del
 mese di
 giugno;
 
 
 l'aumento del premio di risultato spalmato sui 5 anni e diluito in
            tre
 tranche è davvero di pochissimi soldi - come la stessa uilm ammette
            - e
 lontanissimi dalla richiesta iniziale contenuta nella piattaforma,
 incremento economico medio mensile di euro 147 su 13 mensilità,
            aumento del
 valore standardi di 1 euro
 inoltre le clausole
 contenute nel punto due rendono una totale confusione l'attribuzione
            reale
 di questo aumento, per cui nessun lavoratore saprà finchè lo avrà
            nella
 busta paga, quanto sarà effettivamente l'aumento e perfino se ci
            sarà un
 aumento
 non si vede quindi che cosa i lavoratori saranno chiamati ad
            approvare con
 assemblee e refendum alla ripresa di settembre
 circa l'unificazione dei due premi si tratta di un gioco delle tre
            carte,
 per cui una carta sparisce e riappare e anche qui si dovrà andare
            di fatto a
 nuova contrattazione - nella quale l'azienda ha il cortello dalla
            parte del
 manico
 
 4) per il 2010 sarà erogato un importo una tantum di 650 Euro, 400
            con la
 retribuzione di
 settembre e 250 Euro con la retribuzione di gennaio 2011.
 
 questa una tantum sono gli unici soldi veri, ma che non
            coprono affatto il
 ritardo contrattuale di oltre 2 anni
 
 sulla 14 esima mensilità e cambio tuta -a fronte di una richiesta
            di 5
 euro - il risultato è 0 euro
 
 su inquadramento niente effettivi passaggi di livello diffusi, e una
            nuova
 commissione paritetica ci saranno i nuovi inquadramenti maturati
 effettivamente dai lavoratori, ma solo passaggi individuali gestiti
            in
 maniera discrezionale da azienda e sindacati che 'contano' che
            significa che
 neanche in questo contratto integrativo - così come era stato nel
            precedente
 e nonostante la piattaforma presentata  i lavoratori avranno
            riconosciuto un
 diritto
 
 per i precari somministrati licenziati zero assunzioni e per il
            futuro buone
 intenzioni, come c'erano prima e poi, -così come si era parlato
            della
 risoluzione dei problemi dei precari
 
 . per dirla in concreto siamo lontani, molto lontani dalle richieste
            fatte e
 dai risultati che i lavoratori si aspettavano e che erano stati
            usati  per
 chiamare i lavoratori a sacioperare
 300 euro di aumento complessivo, 5 euro per il 'cambio tuta',
            passaggi di
 livello massificati, in particolare dal 3° al 4°; rientro dei
            somministrati.
 
 per questo inviteremo a settembre i lavoratori a dire no
            all'approvazione
 dell'accordo
 
 slai cobas per il sindacato di classe ilva appalto taranto
 cobasta@libero.it
 28 luglio 2010
 
 
     REPORT
            RIUNIONE DEL 3 LUGLIO 
            
             Il 3 luglio si è tenuta a Napoli la riunione
            delle realtà che hanno dato vita all’Assemblea del 21 maggio.
            L’assemblea, lo ricordiamo, era stata promossa dai disoccupati
            organizzati Banchi Nuovi di Napoli e dello Slai Cobas per il
            sindacato di classe di Taranto con un appello nazionale rivolto a
            realtà di disoccupati, precari, lavoratori e settori di movimento.
            L’obiettivo era avviare una discussione e un primo passo 
            per l'unità di lotta ed il coordinamento delle varie realtà
            autorganizzate di disoccupati, lavoratori e precari in lotta per il
            lavoro e per la difesa dei diritti e delle condizioni salariali e di
            vita del proletariato, per superare la frantumazione delle lotte e
            costruire un unico fronte di tutto il proletariato come unica
            risposta possibile ai feroci attacchi di governi e padroni. L’ assemblea del 21 maggio si concluse con il
            lancio  di una prima
            giornata di lotta da tenersi a giugno in contemporanea in tutte le
            città dove erano presenti le realtà partecipanti (disoccupati di
            Napoli e provincia, Taranto e Palermo, lavoratori dell’ASIA di
            Napoli, precari delle pulizie delle scuole e degli appalti comunali
            di Taranto, lavoratrici delle cooperative sociali di Palermo, il
            Collettivo Operatori Sociali di Napoli, precari delle Poste di
            Palermo, Confederazione Cobas Napoli, Rete Anticapitalista Campana).
            Al centro della mobilitazione di questa giornata le parole
            d’ordine: immediati sbocchi occupazionali  per
            i disoccupati, a rafforzamento anche delle vertenze in atto e
            che a Napoli come a Taranto possono vedere una rapida realizzazione
            nel settore ambientale; contro
            i licenziamenti e per la difesa del posto di lavoro, per il salario/reddito
            garantito, per la riduzione
            dell’orario di lavoro. Inoltre si varava un nuovo incontro
            nazionale a Napoli ai primi di luglio. Nella riunione di sabato 3/7 – che ha visto
            la presenza anche del Coordinamento precari della scuola 3 Ottobre
            di Milano, di una realtà degli operai della Fiat di Pomigliano (Cobas)
            e  dell’USI AIT nazionale - si è quindi partiti dal bilancio
            di quella prima iniziativa comune. Da tutti i territori si è messo
            in evidenza l’effetto positivo del percorso avviato. 
            Per la prima volta i disoccupati, precari, strutture di
            lavoratori coinvolti, hanno sentito la loro lotta in difesa o per
            ottenere un posto di lavoro o un reddito, come 
            parte di un’unica battaglia, resa più forte dalla lotta
            portata avanti dai disoccupati organizzati e da altri pezzi di
            movimento. Da qui anche la maggiore convinzione della necessità di
            coinvolgere altri settori. In questa direzione a Napoli si è fatta
            sentire la piena solidarietà e si è dato il massimo sostegno ai
            lavoratori di Pomigliano, impegnati in queste settimane a respingere
            il piano Fiat, nella certezza che il ricatto di Marchionne è
            rivolto non solo a questi lavoratori ma è l’apripista per un
            ulteriore aggressione ai diritti ed alle condizioni di tutti i
            lavoratori da parte dell’intero padronato. La continuità della lotta dura dei disoccupati
            organizzati di Napoli e Taranto, la lotta dei precari di Palermo, la
            mobilitazione unitaria come quella di giugno, il contatto con altri
            pezzi di resistenza, il lavoro verso quei lavoratori, precari e
            disoccupati ancora frammentati e divisi, è quindi l’asse intorno
            cui continuare a muoversi per dare forza alla ricomposizione ed alla
            costruzione di un unico ed organizzato movimento di lotta, su scala
            nazionale. Per questo, e con l’obiettivo di arrivare in autunno ad
            una prima mobilitazione nazionale sulle parole d’ordine unitarie
            espresse dall’assemblea, si è deciso di dare avvio ad iniziative
            e discussioni in tutte le città dove ciò è possibile per
            incrociare e coinvolgere altre strutture organizzate di disoccupati,
            lavoratori, precari, cassintegrati, ecc., indipendentemente dal
            livello attuale di organizzazione. Per decidere questi nuovi
            passaggi si è stabilito di rivedersi a Taranto il 15 settembre
            (data da confermare). ASSEMBLEA 21 MAGGIO Per tutte le realtà e singoli interessati: assemblea.21maggio@gmail.com
            
            
                
            
              
            
             3 luglio presso il centro sociale Banchi Nuovi -
            Via del Grande Archivio-alle ore 15.00
 
 I disoccupati organizzati del Movimento di Lotta per il Lavoro
            Banchi Nuovi
 insieme ai disoccupati organizzati dello Slai Cobas di Taranto
            promuovono e
 confermano la riunione delle realtà organizzate in lotta 
            scaturita
 dall'assemblea unitaria tenutasi a Napoli il 21 maggio 2010. Dopo la
 riuscita giornata di lotta del 14 giugno che a visto mobilitazioni
            in
 contemporanea a Napoli, Taranto e Palermo, la riunione che si terrà
            a Napoli
 il ,vuole discutere con le realtà presenti e aderenti
 all'assemblea
 e con quanti lo ritengono necessario, su come dare continuità al
            percorso
 iniziato verso la costruzione di un movimento di lotta
            autorganizzato a
 livello nazionale. Alla luce dell'incrudirsi dell'attacco di governo
            e
 padroni verso tutti i lavoratori, i precari, i disoccupati, gli
            studenti, i
 migranti, ben esplicitato dalla manovra governativa e dal piano
            Marchionne,
 è di vitale importanza rafforzare l'unità di tutti i settori
            colpiti dalla
 crisi e preparare, a partire dall'autunno, mobilitazioni su parole
            d'ordine
 unitarie.
 
 
 
 comunicato dopo giornata di lotta del 14 giugno
 
 Come annunciato nei giorni scorsi, in continuità al percorso
            unitario che si
 è inteso iniziare con l'assemblea nazionale tenutasi il 21 maggio
            scorso a
 Napoli, ieri 14 giugno in contemporanea i disoccupati organizzati
            del
 Movimento di Lotta per il Lavoro Banchi Nuovi di Napoli insieme ai
 disoccupati organizzati dello Slai Cobas di Taranto ed i precari
            dello Slai
 Cobas di Palermo, hanno dato vita a diverse iniziative di lotta
            svoltesi sui
 territori di appartenenza. Iniziando da Napoli dove i disoccupati
            dei Banchi
 Nuovi hanno presidiato in massa, nonostante il divieto della
            questura, Via
 Toledo, una delle vie dello shopping borghese e salotto buono della
            città,
 da sempre vietata alle manifestazioni; i disoccupati hanno
            volantinato
 esprimendo quanto da anni ormai questo movimento va dicendo e cioè
            il
 bisogno e diritto ad un lavoro stabile e sicuro, ma anche la brutale
 repressione che nell'ultimo periodo i disoccupati del progetto BROS
            stanno
 subendo data la mancanza di risposte in termini occupazionali da
            parte delle
 istituzioni tutte e la sospensione del sussidio mensile di 596 euro,
            unica
 fonte di reddito di questi disoccupati. La determinazione del
            movimento a
 fatto si che i disoccupati ancora una volta hanno portato la loro
            protesta
 anche lì dove i borghesi e la classe dirigente di questa città si
            rintana
 credendo di poter lasciar fuori il disagio sociale di questi
            cittadini.
 Nelle stesse ore del pomeriggio a Palermo un corteo combattivo ha
 attraversato le strade della città fino alla Prefettura, per
            protestare
 contro governo e padroni che continuano con le loro politiche
            antiproletarie
 e antipopolari a scaricare sulle spalle dei lavoratori, precari e
 disoccupati, la crisi da loro stessi prodotta. Hanno sfilato in
            corteo le
 lavoratrici e i lavoratori precari delle cooperative sociali già da
            metà
 giugno senza lavoro, le lavoratrici e i lavoratori della scuola
            attaccati
 pesantemente dalla scellerata riforma Gelmini e dalla manovra
            finanziaria
 del governo,  il comitato di lotta donne precarie/disoccupate
            organizzate, i
 lavoratori e le lavoratrici ex enti locali transitati nello Stato,
            in lotta
 da anni contro le istituzioni, ed una delegazione di studenti del
            Collettivo
 in lotta dell'Accademia di belle Arti. All'arrivo in prefettura
            tutti i
 manifestanti hanno protestato con forza contro l'atteggiamento
            repressivo e
 intimidatorio assunto della digos e forze dell'ordine nei loro
            confronti;
 dopodichè una folta delegazione rappresentante i diversi settori ha
 consegnato al prefetto i volantini di protesta e denuncia chiedendo
            per le
 specifiche vertenze l'apertura urgente di tavoli tecnici. Mentre in
 mattinata a Taranto i Disoccupati Organizzati dello slai cobas hanno
            invaso
 il Consiglio comunale bloccando i lavori per tutta la mattinata.
            Sono
 entrati nel Comune con striscioni e cartelli che denunciavano le
            false
 promesse fatte dalle istituzioni locali, in merito all'avvio della
            raccolta
 differenziata porta a porta, possibile sbocco occupazionale x questi
 disoccupati che da alcuni mesi hanno deciso di organizzarsi e di
            lottare
 anch'essi x un lavoro stabile e sicuro. Per circa tre ore i
            disoccupati
 hanno impedito che iniziasse il consiglio comunale, costringendo sia
            il
 Sindaco, ma anche assessori e consiglieri a dover ascoltare e
            confrontarsi
 con la rabbia e le ragioni di chi a differenza di loro stenta a
            campare,
 hanno così portato le loro istanze e la richiesta al sindaco di
            convocare
 immediatamente un tavolo istituzionale dove poterne discutere.
 Queste di oggi sono solo l'inizio di quanto, le varie realtà in
            lotta sparse
 per il nostro paese, intende fare i movimenti promotori insieme a
            tutti
 quelli che hanno partecipato e dato adesione a quel primo incontro
 assembleale tenutosi a Napoli, per la costruzione di un movimento
            nazionale
 che rafforzi le vertenze locali, ma che soprattutto sia di risposta
            a ciò
 che governo e padroni stanno costringendo a subire a lavoratori,
            precari e
 disoccupati con  il peggioramento drastico delle condizioni di
            vita e di
 lavoro x chi ancora un lavoro ce l'ha e l'assenza di risposte x chi
            il
 lavoro lo chiede e lotta x averlo. Diamo appuntamento a tutte le
            realtà in
 lotta interessate e a quelle già partecipanti al prossimo incontro
            che si
 terrà a Napoli il prossimo 3 luglio x continuare il percorso
            unitario
 iniziato.
 
 
 L'assemblea nazionale dei disoccupati-precari - napoli 21 maggio
 
 per adesioni:  banchinuovi@hotmail.it
            - cobasta@libero.it
 
 
 Comunicato congiunto finale
 
 L'assemblea nazionale dei 21 giugno a Napoli indetta dai disoccupati
            di
 Banchi Nuovi di Napoli e dai Disoccupati organizzati dello Slai
            Cobas per il
 sindacato di classe di Taranto ha visto la partecipazione di più di
            300 tra
 disoccupati, precari, licenziati, lavoratori. Oltre alle realtà
            promotrici
 hanno partecipato: i disoccupati di Acerra, Caserta, Palermo,
            lavoratori
 dell'ASIA di Napoli, precari delle pulizie delle scuole e degli
            appalti
 comunali di Taranto, lavoratrici delle cooperative sociali di
            Palermo, il
 Collettivo Operatori Sociali di Napoli, precari delle Poste di
            Palermo.
 Erano inoltre presenti il Sindacato SLL, la Confederazione Cobas e
            attivisti
 della Rete Anticapitalista Campana. Da Palermo è stato portato il
            saluto e
 l'adesione
 degli operai di Termini Imerese. All'assemblea sono inoltre arrivate
            le
 adesioni dell'USI AIT nazionale, del Coordinamento 3 Ottobre precari
            della
 scuola di Milano e della Rete Campana Salute e Ambiente.
 Di fronte agli attacchi che governi e padroni portano ai proletari
            per
 scaricare su di loro la crisi, a partire dal pesante attacco al
            lavoro,
 quello di oggi è stato un primo e importante passo per realizzare
            l'unita di
 lotta ed il coordinamento delle varie realtà di disoccupati,
            lavoratori,
 precari,  necessari per difendere le condizioni di lavoro e di
            vita del
 proletariato. L'assemblea ha espresso viva solidarietà ai
            disoccupati
 arrestati e agli attivisti denunciati a Napoli e chiesto l'immediato
            ritiro
 delle misure restrittive. Nell'evidenziare come la repressione sia,
            ovunque,
 la risposta alla ripresa delle lotte sociali l'assemblea si impegna
            a fare
 della lotta alla repressione uno dei terreni principali del proprio
            impegno.
 Le realtà presenti all'assemblea, come segnale concreto del passo
            avanti
 costituito oggi in direzione del rafforzamento di un percorso
            unitario
 nazionale, lanciano la proposta di una prima giornata di lotta da
            tenersi a
 giugno in contemporanea in tutte le città ed invitano le altre
            realtà
 territoriali a fare propria questa proposta. Le parole d'ordine al
            centro
 delle mobilitazioni di questa giornata saranno: immediati sbocchi
 occupazionali per i disoccupati, rafforzamento delle vertenze in
            atto che a
 Napoli come a Taranto possono vedere una rapida realizzazione nel
            settore
 ambientale; contro i licenziamenti e per la difesa del posto di
            lavoro, per
 il salario/reddito garantito, per la riduzione dell'orario di
            lavoro.
 È stato, infine, deciso di organizzare un nuovo incontro nazionale
            a Napoli
 ai primi di luglio, che possa vedere la partecipazione anche delle
            altre
 realtà, a partire da quelle che pur avendo aderito sono state
 impossibilitate a partecipare a quello di oggi, in cui dare basi
            ancora più
 solide a questo percorso di unificazione e lanciare una
            mobilitazione
 nazionale a Roma per l'autunno.
 
 assemblea nazionale napoli 21 maggio
 
     Viareggio: 29 giugno ’09 ore 23.48 niente
            sarà più come prima … un resoconto immediato da viareggio da parte della
            delegazione nazionaledella rete presente
 anche da taranto
 via rintone22 taranto cobastaòlibero.it
 3471102638
 
 
 Ad un anno della strage, il popolo di Viareggio vuole giustizia per
            i suoi
 morti.
 
 Li ha ricordati in un clima carico di commozione e partecipazione
            allo
 stadio dei Pini, vicino alla Darsena,
 
 quando venivano ricordati ad uno ad uno. Morti che chiedono
            giustizia perchè
 la manutenzioni e i
 
 controlli sono un costo per i vertici delle ferrovie, morti ancora
            senza un
 processo e con il rischio di
 
 prescrizione del reato.
 
 Una grande partecipazione popolare che è stato l'impegno innanzi
            tutto dei
 comitati, quelli
 
 dell'Assemblea 29 giugno e dell'associazione "Il mondo che
            vorrei" che non
 hanno mai smesso di
 
 denunciare chi sono i responsabili, che hanno tenuto alta la
            coscienza
 civile della città, che stanno
 
 portando avanti un'inchiesta indipendente anche sull'impatto
            ambientale
 della strage (amianto e
 
 conseguenze dell'incendio), che si sono battuti perchè Viareggio
            non subisse
 l'offesa e l'oltraggio dei
 
 politici, dal ministro dei trasporti Matteoli a Moretti,
            riconfermato da
 questo governo nella carica di
 
 amministratore delegato delle ferrovie.
 
 La strage del treno ha richiamato a Viareggio anche i comitati
            popolari che
 vogliono giustizia per le
 
 vittime della casa dello studente de L'Aquila, della Moby Prince,
            della
 scuola di S. Giuliano di Puglia,
 
 uniti assieme ai comitati che si battono per la sicurezza sul
            lavoro, dal
 Comitato Toffolutti ai ferrovieri
 
 della rivista ancora IN MARCIA, a noi della Rete per la sicurezza
            sul
 lavoro. Tutti con gli striscioni come
 
 fosse un abbraccio intorno ai famigliari delle vittime di via
            Ponchielli e
 ai partecipanti alla
 
 manifestazione.
 
 Prima dell'inizio della cerimonia allo stadio e del corteo, si è
            tenuta
 un'assembleanella sala parrocchiale
 
 di fronte allo stadio dei comitati che ha preso la decisione di
            organizzare
 un Convegno per settembre che
 
 ha per temi: uno sulla sicurezza nelle ferrovie e l'altro sul
            coordinamento
 dei comitati presenti per
 
 mobilitazione riguardo i processi e proposte di legge.
 
 Intorno alle 21 il corteo è partito, con in testa i famigliari
            delle vittime
 e, a seguire, le delegazioni dei
 
 comitati con gli striscioni. Chi non si è unito è stato ai lati
            oppure ai
 balconi ad applaudire il passaggio di
 
 20 mila persone. Moltissime le bandiere listate a lutto fuori dalle
            case o
 dagli esercizi commerciali.
 
 Il corteo ha attraversato tutta la città, in un silenzio irreale,
            interrotto
 da applausi e dai fischi dei treni
 
 in transito. Fino ad arrivare in via Ponchielli, tutti stretti
            davanti alle
 case sventrate dal fuoco fino a
 
 liberare un lungo applauso alle 23.48 che è anche l'impegno per
            raggiungere
 l'obiettivo di sicurezza,
 
 verità e giustizia per Viareggio e per tutte le vittime per il
            profitto dei
 padroni.
 
 
 
 Rete nazionale  per la sicurezza sul lavoro-
 bastamortesullavoro@gmail.com
 
 aderisci,sostieni,attivati
 
 
   Martedì 29 giugno ore 20-24:           
            manifestazione per non dimenticare quanto avvenuto e far sì che non si ripeta
            mai più !   Inizio alle ore 20.00 allo Stadio dei Pini (zona
            Darsena). Il corteo si formerà alle ore 21.15 per concludersi alle
            ore 23.30 in via Ponchielli (luogo della strage) ed attendere le ore
            23.48, ora del deragliamento e della foratura della cisterna del Gpl
            e di lì a 3-4 minuti la distruzione della zona: 32 vittime, feriti
            gravi e gravissimi, sopravvissuti, abitazioni distrutte …   Ore 20.00-21.15 interventi: poesia letta da una
            bambina della scuola di Luca e Lorenzo Piagentini, religioni
            ortodossa, musulmana e cattolica, Comitati dei familiari Moby Prince,
            Casa dello studente dell’Aquila, scuola di S. Giuliano, aereoporto
            di Linate, Sindaco di Viareggio, Comitati di Viareggio (Associazione
            “Il mondo che vorrei”, Abitanti di via Ponchielli, Avif). Ore 21.15 manifestazione-
            corteo Ore 23.30 arrivo in via Ponchielli    Vi aspettiamo numerosi/e martedì 29 giugno 2010 alle ore 20.00 allo Stadio dei Pini a Viareggio   Alle ore 17.30 in via Petrarca
            22, nella sala parrocchiale di fronte allo Stadio dei Pini, Incontro-accoglienza
            con i familiari dei Comitati ospiti. L’invito è aperto a tutti/e.   Assemblea 29 giugno   Associazione “Il
            mondo che vorrei” onlus 
 comunicato stampa
             Incontro 15 giugno a Bari  dei disoccupati
            organizzati slai cobas taranto con la Regione
 una folta delegazione dei disoccupati organizzati di taranto è
            stata martedì
 15 alla regione Puglia
 come da piano e programma di lotta, che prevede ogni giorno
            iniziative volte
 a sbloccare il piano di raccolta differenziata porta a porta
 come fonte di occupazione, tutela dell'ambiente, della pulizia e
            risanamento
 anche dei conti pubblici di Comune e AMIU
 una parte di essi - debitamente invitata ha assistito al Consiglio
            regionale
 al discorso di insediamento del Presidente vendola, che ha fatto
 alcuni riferimenti specifici nel suo discorso alle questioni
            sollevate a
 taranto dalla nostra lotta
 la delegazione slai cobas con Margherita Calderazzi ha poi
            incontrato gli
 assessori regionale interessati alla problematica
 l'assessore al lavoro Gentile e l'Assessore all'ambiente Nicastro-
            è stato
 un incontro breve ma intenso e proficuo
 i disoccupati organizzati hanno rappresentato la questione allo
            stadio
 attuale, partendo dal novembre 2009, dove il presidente vendola
            accolse e
 rilanciò la proposta di un progetto pilota per taranto da
            finanziare, che
 permettesse attraverso la raccolta differenziata porta a porta per
            tutta la
 città di
 creare lavoro e affrontare in forme nuove l'intero problema, a
            questa
 impostazione ha fatto seguito il varo di un piano molto parziale e
            di lenta
 attuazione
 anche a causa delle lungaggini burocratiche, lo scaricabarile degli
 enticompetenti e una preclusione ideologica verso la soluzione
            effettiva del
 problema lavoro, che fa sì che a distanza di 8 mesi, il progetto
            non è
 attuato, la raccolta si mantiene al di sotto dei livelli possibili,
            non un
 corso è partito, non un disoccupato
 è stato assunto
 gli assessori incaricati molto colpiti dalla analisi e descrizione
            della
 vicenda hanno chiesto richieste precise su cui impegnarsi
 le richieste sono state  immediatamente formulate
 - convocazione da parte della Regione di tutte le parti interessate
            sul
 progetto incorso, al fine di controllo verifica del persorso e sua
 accellerazione
 - esame della possibilità  di incremento fondi per portarsi al
            progetto
 originale espresso dal Presidente Vendola
 - affrontare la questione delle condizioni normative e delle forme
            di
 assegnazione dei lavori che possano risolvere il problema che questo
            lavoro
 vada effettivamente ai disoccupati e non sia un semplice
            rielaborazione
 delle cose già esistenti
 Gli assessori hanno accolto queste richieste , chiedendo tempo per
 affrontarle e assumendo l'impegno esplicito a venire a taranto entro
            la
 prima settimana di luglio per incontrare le parti in causa e
            confrontarsi
 nuovamente con i disoccupati organizzati slai cobas , rispondendo
            alle loro
 richieste.
 
 Un incontro quindi che per quanto iniziale e di conoscenza
            interlocutoria
 con i nuovi assessori incaricati, si è svolto in clima di fattiva
 collaborazione.
 
 i disoccupati organizzati si riuniranno giovedì in una assemblea in
            via
 rintone 22 ore 18 -assemblea aperta alla stampa
 per fare il punto della situazione e fronteggiare i prossimi impegni
 il tavolo richiesto al comune- su cui Stefano si è impegnato a dare
            risposta
 entro giovedì
 la riunione dell'ATO 1 di venerdì 18 dalla quale i disoccupati
            organizzati
 slai cobas per il sindacato di classe si apettano ulteriori passi in
            avanti
 l'avvio dei corsi di formazione finalizzati da parte della Provincia
 
 l'azione dei disoccupati organizzati slai cobas è essa stessa un
            aperta
 smentita delle affermazioni fatte dal Sindaco martedì e riprese
            dalla stampa
 secondo cui i disoccupati pretendono 'tuot court' lavoro dal
            Comune,o che
 individuano nel solo Comune l'interlocutore ecc.
 aperte sciocchezze a fronte di una lotta organizzata seria e
            combattiva che
 punta  da mesi a dare soluzione ai problemi della città in
            materia di
 raccolta differenziata, bonifica ambientale, corsi di formazione,
            reddito
 sociale - rivendicazioni non certo solo per i disoccupati in lotta ,
            ma per
 tutti i disoccupati della città
 
 disoccupati organizzati
 slai cobas per il sindacato di classe
 taranto
 tel.347-5301704
 cobasta@libero.it
 16-6-2010
 slai cobas per il sindacato di classe
 
 
 TARANTO 14 GIUGNO 2010 -i disocc organizz invadono
            e bloccano il Consiglio comunale
 
  
 
 
 0ggi a taranto forte giornata di lotta del 14 giugno, in
            contemporanea con
 Napoli e Palermo,
 
 i Disoccupati Organizzati di Taranto - slai cobas per il
            sindacato di
 classe invadono il Consiglio comunale e
 bloccano i lavori per tutta la mattinata.
 
 Una foltissima delegazione di Disoccupati Organizzati - slai cobas
            per il
 sindacato di classeavevano per oggi organizzato una manifestazione.
            Dato il
 Consiglio Comunale sono entrati nel Comune con striscioni, cartelli
            e
 locandine, in cui veniva denunciata il ritardo nell'avvio della
            raccolta
 differenziata porta a porta , la politica della Giunta Comunale e
            del
 Sindaco Stefano, che prima promette  impegni su lavoro ai
 disoccupati/raccolta differenziata, consiglio comunale monotematico
 sull'emergenza lavoro e ora se ne lava le mani dicendo che non sono
 "problemi del Comune".
 
 Per circa tre ore i Disoccupati Organizzati, in un clima tesissimo
            in cui
 ogni disoccupato, disoccupata gridava le ragioni della lotta e delle
 giustissime richieste di lavoro, hanno impedito che iniziasse il
            consiglio
 comunale, costringendo sia il Sindaco, ma anche assessori,
            consiglieri a
 dover ascoltare e confrontarsi con la rabbia e le ragioni dei
            Disoccupati
 Organizzati.
 Ad un certo punto la presidente del Consiglio comunale è stata
            costretta dal
 clima acceso a far intervenire nel consiglio comunale un
            rappresentante dei
 Disoccupati Organizzati e la coordinatrice provinciale dello Slai
            cobas.
 Nel suo intervento è stato respinto il tentativo, non nuovo, del
            Sindaco di
 rispondere alla giusta e dignitosa battaglia per un lavoro vero e il
            salario
 garantito dei Disoccupati Organizzati, con una politica populista e
            di
 elemosine, promesse individuali, per cercare di scavalcare
            l'organizzazione
 dei disoccupati e dividerli. E si sono richiesti gli interventi
            urgenti
 necessari non solo in materia di raccolta differenziata, ma anche di
 bonifica ambientale, reddito sociale
 In tutte queste ore si sono misurate apertamente due politiche e due
            linee
 nell'emergenza lavoro
 con stampa e tv che hanno dovuto rappresentarle
 nella tarda mattinata il Sindaco ha nuovamente promesso di convocare
            il
 tavolo generale , con risposta entro 48 ore
 i disoccupati organizzati dello slai cobas con l'iniziativa di oggi
            hanno
 ripreso l'iniziativa e domani a Bari da Vendola
 la lotta continua
 
 disoccupati organizzati
 slai cobas per il sindacato di classe
 taranto
 
 
 14 giugno: giornata di lotta
 
 contro licenziamenti, precarieta' e disoccupazione
 
 
 
 La crisi economica mondiale si aggrava sempre di più  su scala
 internazionale e nazionale.
 
 Governi, padroni e banche continuano a scaricarne  i costi sui
            lavoratori,
 sui disoccupati, sui precari, sulle masse popolari.
 
 Mentre migliaia di miliardi vengono stanziati per salvare le banche
            e
 puntellare le grandi multinazionali, per i proletari si è aperto un
            sempre
 più nero periodo di lacrime e sangue. Licenziamenti, abbassamento
            dei
 salari, aumento della precarietà e disoccupazione, difficoltà a
            farsi o
 mantenersi una famiglia, mettere su una casa, taglio alle spese
            sociali,
 dalla scuola alla sanità, sono diventati una dura realtà per
            milioni di
 proletari, strangolati anche da tasse, mutui, multe e bollette.
 
 Ora una nuova manovra economica decisa dal governo aumenta l'età
 pensionabile per le donne, blocca i salari e i contratti degli
            statali,
 attacca in maniera generalizzata redditi e spesa sociale mentre
            lascia i
 profitti e le rendite immutate così come le spese militari
 
 Sono decine di migliaia i precari licenziati e la strage maggiore è
            opera
 dello Stato con veri e propri licenziamenti di massa nella scuola
 insegnanti, personale ATA, ditte di pulizia e nel resto del pubblico
            impiego
 statale e degli enti locali.
 
 Per chi  un lavoro stabile ancora ce l'ha, aumenta il ricatto
            dei padroni
 per imporre tagli al salario e l'aumento dello sfruttamento
 
 Padroni e governo, inoltre, usano la crisi come una clava contro i
            diritti
 dei lavoratori. Con il decreto legge 1167-collegato lavoro- si
            smantellano
 tutte le barriere allo strapotere dei datori di lavoro e si abolisce
            di
 fatto lo statuto dei lavoratori.
 
 Nessuno difende realmente gli interessi di classe dei lavoratori sui
            posti
 di lavoro e sul territorio; nessuno si batte realmente per la fine
            della
 precarietà e ai disoccupati in lotta, invece che lavoro e reddito,
            si
 risponde con la repressione e lo stato di polizia.
 
 I sindacati confederali o stanno apertamente con il governo (CISL e
            UIL ) o,
 come la CGIL, accettano la logica dei sacrifici proponendo
            ammortizzatori
 sociali e modifiche ai piani e alle manovre del governo che non
            tutelano
 salari, lavoro e diritti.
 
 Contro questi attacchi e questa situazione una forte assemblea
            nazionale dei
 disoccupati, precari, licenziati si è tenuta a Napoli, con la
            partecipazione
 da diverse città, meridionali in particolare. E' stato un primo
            importante
 passo verso la realizzazione dell'unità di lotta ed il
            coordinamento delle
 varie realtà autorganizzate di disoccupati, lavoratori e precari in
            lotta
 per il lavoro e per la difesa dei diritti e delle condizioni
            salariali.
 Un'unità
 ed un organizzazione indispensabili per superare la frammentazione e
            le
 mobilitazioni in ordine sparso e per rispondere come un unico
            esercito e con
 la generalizzazione delle lotte all'offensiva portata avanti dai
            nostri
 nemici di classe.
 
 L'assemblea nazionale ha lanciato la proposta di una prima giornata
            di
 mobilitazioni da tenersi il 14 giugno in contemporanea in tutte le
            realtà
 presenti e aderenti all'assemblea nazionale di Napoli.
 
 Insieme alla richiesta di immediati sbocchi occupazionali per i
            disoccupati
 in lotta a Napoli come a Taranto nei settori già individuati e per
            cui sono
 stati formati (raccolta differenziata porta a porta, ciclo dei
            rifiuti,
 bonifica e tutela ambientale), chiediamo la stabilizzazione di tutti
            i
 precari a partire da quelli della scuola.
 
 Diciamo NO ai licenziamenti, per la difesa del posto di lavoro, per
            il
 salario/ reddito garantito in mancanza di lavoro, per la riduzione
 dell'orario di lavoro.
 
 A partire da questa giornata di lotta vogliamo costruire, attraverso
            un
 nuovo incontro nazionale il 3 luglio a Napoli, un percorso di
            unificazione
 solido e lanciare una mobilitazione nazionale a Roma per l'autunno.
 
 Invitiamo tutte le realtà autorganizzate ed i singoli disoccupati,
 lavoratori, precari a far proprie queste proposte.
 
 Tutti insieme alziamo la testa e facciamo pagare la crisi a coloro
            che ne
 sono gli unici responsabili.
 
 
 
 L'assemblea nazionale dei disoccupati-precari - napoli 21 maggio
 
 
 
 per adesioni:  banchinuovi@hotmail.it
            - cobasta@libero.it
 
 
 
 Si tiene il 9 giugno - il processo per la morte di
            Antonino Mingolla, un
 operaio dell'appalto ilva, morto il 18 aprile 2006 per
            intossicazione di
 gas.
 Ebbene il processo comincia realmente solo il 9 giugno 2010, vale a
            dire 4
 anni e 3 mesi dopo la morte....
 Per tutti questi anni Franca Caliolo, moglie dell'operaio, ha
            condotto una
 dura battaglia per raccontare la vicenda, mobilitare le coscienze,
            ha
 partecipato prima alla fondazione dell'associazione 12 giugno
            familiari
 vittime del lavoro dell'Ilva
 in seguito, ha contribuito ed è stata protagonista della fondazione
            della
 rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro, la quale ha
            organizzato
 diversi eventi per fare di questa morte una battaglia per la vita
            degli
 operai contro i profitti del capitale e di padron Riva, compreso una
 riuscita manifestazione nazionale a Taranto il 18 aprile 2009.
 In questa occasione pubblichiamo ancora una volta, il racconto di
            Franca
 Caliolo, che rendono ben viva questa morte e un grido di rabbia e
            ribellione
 contro il capitale che uccide
 
 rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
 sede di taranto
 347-1102638
 
 La svolta di Francesca Caliolo
 
 Il giorno in cui misi piede per la prima volta come operaio nel
            cantiere
 Ilva di Taranto, fui preso dallo sconforto, come mai mi era accaduto
            nella
 mia lunga esperienza lavorativa. Difficile arrivare alla fine di
            quella
 giornata.
 Trovare quel lavoro non era stato facile: dopo mesi di mobilità e
            decine di
 domande inoltrate a ditte del settore, un contratto a due mesi mi
            aveva dato
 respiro. Conoscevo già il cantiere per averci lavorato in trasferta
            qualche
 anno prima.
 Quella sensazione che avevo ora però, era di definitiva
            appartenenza a quel
 luogo e questo mi infondeva pessimismo per il futuro.
 Dovevo avere un'espressione molto avvilita se, tornato a casa, mia
            moglie mi
 abbracciò forte dicendosi sicura che presto avrei trovato qualcosa
            di
 meglio.
 Invece restai in quella ditta per due anni, passai in un'altra come
 caposquadra per altri due, per poi tornare alla prima divenendo
 vice-capocantiere circa tre anni dopo. Questo scatto di livello mi
 gratificò, gravandomi al tempo stesso di una grande responsabilità
            a causa
 di lavori molto impegnativi che eravamo chiamati a fare.
 Ciò che restava immutato era il paesaggio.
 Contro un cielo velato dai fumi, si stagliavano bizzarre
            architetture: come
 cattedrali futuriste consacrate alla grande economia, svettavano
            numerose
 ciminiere attorniate da condutture metalliche che percorrevano in
            lungo e in
 largo la città-cantiere, trasportando enormi quantità di gas, per
            arrivare
 ai potenti altoforni capaci di ridurre i metalli in lava
            incandescente.
 A fumi e vapori si aggiungeva il 'polverino'come lo chiamavano qui,
            che si
 sollevava dalle nere colline di carbone dei parchi minerali, in una
            sorta di
 moderna rivisitazione dell'Inferno dantesco. Di tanto in tanto,
 paradossalmente,il tutto era avvolto dalle note dell'"Inno alla
            gioia" di
 Beethoven,  diffuse dagli altoparlanti per sottolineare il
            momento culmine
 della "colata". A questo scenario pian piano non ci feci
            più caso se non per
 il fatto che gradualmente contribuiva ad aggravare la mia allergia.
 La prima estate che affrontai in Ilva fu una delle più calde in
            assoluto,
 toccò i 40°e a noi toccò ristrutturare un altoforno ancora caldo
            situato
 vicino a un altro in funzione, a 1.800°.  In seguito bisognò
            revisionare dei
 silos contenenti residui oleosi che impregnavano le nostre tute
            rendendole
 inutilizzabili; condutture buie e fuligginose che ci rendevano
 irriconoscibili come minatori a fine turno; strutture poste ad
            altezze
 irraggiungibili da chi non avesse una qualche capacità funambolica.
 Difficile raccontare questo stato di cose a chi non conosceva
 quell'ambiente.
 E infatti non lo raccontavo. Non lo raccontavo ai conoscenti, non lo
 raccontavo ai parenti. Non lo raccontavo agli storici amici insieme
            ai quali
 avevo condiviso battaglie sociali: col tempo le nostre vite erano
            cambiate,
 dal punto di vista del lavoro però, la mia vita era cambiata più
            delle loro.
 Lavoratori per lo più"di concetto", li ritenevo teorici
            idealisti, lontani
 anni luce dal mondo cui accennavo loro con battute ironiche.
 Mia moglie era l'unica a conoscere nei dettagli la mia realtà
            lavorativa.
 Quasi ogni mattina mi chiamava per un rapido saluto che mi
            rincuorava e poi,
 una volta a casa, mi martellava di domande per conoscere tutto della
            mia
 giornata.
 Benché restio a raccontare aspetti poco rassicuranti per lei, mi
            ritrovavo
 poi a farle un resoconto completo anche di dettagli tecnici. Questo
            suo modo
 di essermi vicina era parte integrante di una condivisione totale
            della
 nostra vita e aveva in effetti il potere di alleviare tante giornate
 difficili, così come mi aiutava il bellissimo, profondo legame con
            i nostri
 figli.
 Ma anche al lavoro mi aiutavano i contatti umani. Ci tenevo a
            stabilire
 rapporti di amicizia prima che professionali; una risata, una
            battuta,
 qualche aneddoto ci faceva superare le giornate più pesanti. Avevo
            buoni
 rapporti con tutti o quasi e avevo rispetto per i superiori come per
 l'ultimo
 arrivato: in passato avevo subito troppe vessazioni solo per essermi
            opposto
 a delle ingiustizie da parte di capi tesi ad affermare il proprio
            ruolo, per
 non nutrire rispetto per chi avevo di fronte. Oltretutto lavoravo
            quasi
 sempre al fianco dei miei operai per condividere rischi e fatica.
 Era nel periodo delle"fermate", vale a dire il blocco
            produttivo di un
 settore del cantiere che permetteva a noi di intervenire, che
            divenivo duro
 ed esigente, preoccupato che tutto andasse per il meglio.
 Ad ogni modo, odiavo quel lavoro. Non lo lasciavo perché volevo
            mettere un
 po' di risparmi da parte per avviare una attività indipendente,
            magari nella
 ristorazione. Cosa non facile con una famiglia monoreddito e due
            figli in
 crescita. D'altro canto, per quanto ancora avrei potuto svolgere un 
            lavoro
 così usurante con due vertebre schiacciate,un menisco lesionato e
            una
 tendinite al braccio destro? E comunque sognavo un lavoro che mi
            lasciasse
 più tempo per vivere insieme alla mia famiglia e programmare
            finalmente
 delle ferie in estate, seguire il calcio, la politica, fare
            passeggiate
 senza sentirmi stanco e stressato.
 E se la stanchezza era dovuta alla manualità del lavoro, lo stress
            derivava
 dal carico di responsabilità per l'esecuzione tecnica secondo
            precisi
 parametri e tempi sempre troppo limitati, dettati da gare al
            ribasso, che ci
 imponevano turni impossibili, arrivando a volte a lavorare per 16 e
 addirittura 24 ore di seguito! Nel contempo bisognava fare
            attenzione che
 nessuno si facesse male e, a dire il vero, la frequenza degli
            incidenti in
 tutta l'Ilva non lasciava ben sperare.
 A fine giornata pareva un bollettino di guerra, con incidenti di
            tutti i
 tipi: ustioni, intossicazioni, fratture e, qualche volta si moriva
            anche. Le
 morti ci lasciavano attoniti a pensare all'esagerato tributo da
            pagare in
 cambio di un lavoro di per sé duro e alienante. Eroi, martiri del
            lavoro?
 Nessuna medaglia, non funerali di stato.
 E credo che nessuno di quegli uomini avesse voglia di immolarsi a un
            dio che
 chiedeva sacrifici in nome di interessi economici e non si prodigava
            ad
 attuare migliori misure di sicurezza, definendo"morti
            fisiologiche" quelle
 2-3 che in media si verificavano per anno in un cantiere dove
            operavano
 circa 20.000 persone.
 Ci sentivamo impotenti, rassegnate formiche al cospetto di un
            colosso;
 protestavamo e poi, dovendo continuare a lavorare, cercavamo di
            scongiurare
 la morte cercando di non pensarci.
 D'altronde nella nostra ditta non era mai morto nessuno.
 Sono passati ormai quasi nove anni dal mio ingresso in Ilva e sono
            ancora
 qui, alle prese con un'ennesima"fermata"che si presenta
            particolarmente
 complicata e che mi ha caricato di tensione già da qualche
            settimana.
 Neppure questa pausa pasquale è servita a ricaricarmi, neppure la
            giornata
 di ieri passata in campagna respirando aria pura, cosa non comune
            per me.
 Ho avuto da ridire con mia moglie anche prima di andare a
            dormire,col
 pretesto che non aveva sistemato bene la piega del lenzuolo. Lei ci
            è
 rimasta male perché era stanca, ma io ero nervoso e intrattabile e
            non ci
 siamo neppure dati la buonanotte. Più tardi appena avrò un po' di
            tempo la
 chiamerò per scusarmi, tanto ormai lo sa che se non termina la
            fermata non
 torno sereno.
 E questo lavoro ci dà già delle noie, un'operazione che non va per
            il verso
 giusto, ci tocca smontare e rimontare.
 Siamo a venti metri da terra per sostituire delle valvole di un
            enorme tubo
 che è stato svuotato, così ci hanno assicurato, del gas che
            trasportava.
 Indossiamo maschere collegate a bombole d'aria perché potrebbero
            esserci
 residui di gas, non è la prima volta che torno a casa con nausea e
            mal di
 testa da scoppiare.
 E infatti verso le dieci ho soccorso un ragazzo che si è sentito
            male.
 Questo gas è inodore e insapore, perciò più insidioso; un paio di
            noi hanno
 il rilevatore ma ormai è certo che da qualche parte c'è una 
            perdita,
 comincio ad avere mal di testa.
 Comunque noi siamo abituati ad operare così, né la ditta né
            l'Ilva si
 possono permettere di bloccare i lavori ogni volta che qualcosa non
            va, non
 gli conviene. A noi scegliere poi se ci conviene rischiare o non
            lavorare
 più.
 Meno male almeno che i turni ora sono regolari, in fondo non è la
            prima
 volta che respiro questo maledetto gas, mi dà nausea,vertigini, mal
            di
 testa, ma una volta a casa mi riprendo, devo resistere fino ad
            allora.
 Intanto il cellulare continua a squillare, sono quelli dell'altra
            squadra ed
 io per rispondere e richiamarli devo togliere la maschera, non posso
            ogni
 volta scavalcare questo tubo che ha 3m di diametro per raggiungere
            la
 postazione di sicurezza, perderei troppo tempo. Anche la scala di
            accesso è
 dall'altra parte, così mi allontano del massimo che mi è
            consentito.
 Stiamo lavorando come forsennati, vorrei che Gabriele fosse qui e ci
 vedesse, capirebbe perché insisto tanto sul fatto che studi;
            ultimamente
 sono stato anche un po'duro con lui, ma non vorrei mai che si
            trovasse
 costretto un giorno a fare questo.
 Ora non ce la faccio proprio più, mi sento mancare le forze.
 Mi allontano verso l'ufficio, vorrei chiamare Franca ma si
            accorgerebbe che
 qualcosa non va, non voglio preoccuparla.
 Nella mente mi scorrono delle immagini, mi rivedo ragazzino a
            bottega dal
 fabbro, durante le vacanze estive, mentre i miei amici giocano nel
            cortile
 dell'oratorio vicino. Ma io ho perso mio padre a nove mesi e son
            dovuto
 crescere in fretta. Mia madre, contadina, ha dovuto tirare su cinque
            figli
 da sola.
 Con un diploma professionale, non ho trovato di meglio da fare che
            il
 muratore, stringendo i denti per la fatica eccessiva per un fisico
            esile
 come il mio. Qualche anno dopo sono diventato un bravo venditore di
 macchinari per falegnameria, con i cui proventi ho potuto costruire
            la mia
 casa.
 Dopo nove anni il mercato ristagna, torno così alla condizione di
            operaio
 stavolta metalmeccanico, nel Petrolchimico di Brindisi. Dopo altri
            nove anni
 la ditta ci impone la condizione di trasferisti; non ce la faccio ad
 allontanarmi dalla mia famiglia e rifiuto, ritrovandomi così in
            mobilità.
 Fino ad oggi ho trascorso quasi nove anni qui in Ilva e chissà,
            forse la mia
 vita avrà una nuova svolta.
 Non cerco di dare un senso a questa mia vita di fatica e sacrifici.
            Il senso
 è gia tutto negli affetti. D'altronde la felicità non è una
            condizione
 continua, se non nelle fiabe. Noi dobbiamo accontentarci delle
            piccole cose
 e vivere intensamente i momenti di felicità che ci capitano, come
            dice mia
 moglie, che sa restituirmi la gioia di vivere. Ora devo tornare al
            lavoro,
 non mi sento ancora bene.
 Qualcuno mi sconsiglia di risalire, non ho un bell'aspetto, dice.
 Non posso, siamo una squadra e io ne sono anche responsabile.
            Infatti i
 problemi non sono ancora risolti; insistiamo, ricominciano le
            telefonate.
 Cambia il turno, mi sollecitano a lasciare ad altri il completamento
            del
 lavoro. Non posso, ci sono quasi riuscito, è un lavoro pericoloso,
            meglio
 completarlo.
 Stasera a casa voglio abbracciare Franca,Gabriele e Roberta, dire
            loro
 quanto li amo, proporgli di fare una crociera, è tanto che ci penso
            e poi
 voglio cambiare lavoro, non ce la faccio più, sono stanco, stanco,
            così
 stanco che all'improvviso ho voglia di dormire, mi si chiudono gli
            occhi,
 squilla il cellulare, dormo.
 Amore mio, è passato un anno da quando non ci sei più.
            Quante volte mi sono
 chiesta se non sentivi lo squillo della mia chiamata, se proprio in
            quel
 momento cadevi, se pensavi a noi.
 Di quel giorno posso ricordare tutto, posso anche rivivere lo
            straziante
 dolore di una realtà dura da accettare, così dura da far crescere
            in un
 attimo i nostri ragazzi, proiettati improvvisamente davanti alla
            morte,
 quella del loro adorato papà.
 Voglio credere che quel giorno il Signore ti abbia fatto cadere tra
            le sue
 braccia, per portarti a vivere una felicità mai provata prima.
 Voglio credere che tu sia qui tra noi, che continui a proteggerci
            col tuo
 amore e la tua tenerezza.
 Dev'essere così, altrimenti non saprei spiegarmi perché continuo
            ad amarti
 tanto e ad avere la forza di vivere senza di te.
 
 
 Franca Caliolo
 
 
 questa mattina a taranto una iniziativa originale
            e importante contro laviolenza alle donne, contro la doppia violenza verso le donnne
            immigrate,
 contro gli abusi razzisti contro le donne
 contro i CIE, veri lager punitivi
 per rompere il silenzio per solidarietà tra donne e  per
            difendere i diritti
 umani
 questo è il senso dell'iniziativa svolto dalla rappresentanza delle
            donne
 lavoratrici e disoccupate di taranto e dal mfpr
 al tribunale di taranto in contemporanea con la manifestazione di
            milano con
 megafono cartelli uno striscione e un volantino hanno stupito e
            interessato
 tutta la mattinata chi era al tribunale e chi si recava al tribunale
 raccolte  tante firme  che saranno inviate a Joy tramite i
            suoi avvocati,,
 molti avvocati e avvocatesse hanno espresso la loro
 disponibilità a occuparsi di questo caso
 e di casi simili
 
 una buona iniziativa !
 
 per le donne presenti
 margherita calderazzi
 tel 347-5301704
 
 "LIBERTA' PER JOY! -
 l'8 giugno inizia a Milano il processo contro un ispettore di
            polizia,
 Vittorio Adesso, che nel CIE di via Corelli a Milano, tentò di
            stuprare Joy,
 una immigrata nigeriana.
 Joy, insieme ad una sua compagna Hellen, ha avuto il coraggio di
            denunciare
 l'ispettore Adesso, per questo ha subito forte minacce, anche
            fisiche per
 metterla a tacere. Ma l'8 finalmente si apre il processo sulla sua
            denuncia
 e Joy verrà sentita dal magistrato.
 Ottenere che questo processo vada avanti, che non venga insabbiato
            il
 tentativo di stupro dell'ispettore di polizia, ottenere giustizia e
            la
 liberazione dai CIE e il permesso di soggiorno per Joy e le altre
 immigrate/immigrati (Joy se torna nel suo paese rischia la morte),
            è una
 battaglia giusta e necessaria, democratica, antirazzista,
            antisessista.
 
 Le compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
 Le disoccupate e lavoratrici Slai cobas per il sindacato di classe
 
 per info. 3475301704 - mfpr@libero.it
            - T/F 0994792086
 
 
 Comunicato congiunto finale 21 maggio 2010  
 L’assemblea nazionale dei 21 maggio 2010 a Napoli indetta dai
            disoccupati di
 Banchi Nuovi di Napoli e dai Disoccupati organizzati dello Slai
            Cobas
 per il sindacato di classe di Taranto ha visto la partecipazione di
 oltre 300 tra disoccupati, precari, licenziati, lavoratori.
 Oltre le realtà organizzate da Taranto e Napoli erano presenti
 disoccupati di Acerra, Caserta, Palermo, lavoratori della ASIA,
            precari
 delle pulizie delle scuole e degli appalti comunali di Taranto,
 lavoratrici delle cooperati ove sociali di Palermo, il collettivo
 operatori sociali di Napoli, precari delle Poste di Palermo.
 Erano inoltre presenti il SLL, il Cobas e attivisti della Rete
 Anticapitalista Campana.
 Da Palermo è stata portato il saluto e l’adesione degli operai di
 Termini Imerese.
 All’assemblea sono inoltre arrivate le adesioni dell’USI AIT
            nazionale,
 del Coordinamento 3 Ottobre precari della scuola di Milano e della
            rete
 Campana Salute e Ambiente.
 Di fronte agli attacchi che governi e padroni portano ai proletari
            per
 scaricare su di loro la crisi, a partire dal pesante attacco al
            lavoro,
 quello di oggi è stato un primo e importante passo per realizzare
 l’unita di lotta e il coordinamento delle varie realtà di
            disoccupati,
 lavoratori, precari in lotta, per il lavoro.
 L’assemblea ha espresso denuncia e viva solidarietà ai
            disoccupati
 arrestati e attivisti denunciati a Napoli e chiesto l’immediata
 cancellazione della pena e si impegna a portare in tutte le lotte
            nelle
 diverse città la battaglia contro questa nuova repressione delle
            lotte
 sociali.
 L’assemblea, come segnale concreto del passo avanti costituito
            oggi in
 direzione del rafforzamento di un percorso unitario nazionale,
            lancia la
 proposta di una giornata di lotta a giugno in contemporanea in tutte
            le
 città per il lavoro subito per i disoccupati, a partire dalle
            vertenze
 in piede che vedono al centro le opportunità di lavoro nel settore
 ambientale, per la difesa del posto di lavoro, il salario/reddito
 garantito, la riduzione dell’orario di lavoro.
 È stato deciso di organizzare un nuovo incontro nazionale a Napoli
            ai
 primi di luglio, che possa vedere la partecipazione anche delle
            altre
 realtà, a partire da quelle che hanno già mostrato interesse, in
            cui si
 decida un percorso di mobilitazione nazionale a Roma per
            l’autunno.
 
 
 
  
             invito
 
 importante assemblea a taranto il 20 maggio
 
 20 Maggio ore 17 Taranto
 Bibliot. comun. p.le Bestat
 
 ASSEMBLEA
 
 - Vertenza amianto
 - Giustizia e caso Nuova Siet
 - Processi per morti sul lavoro
 - RLS - cambiare il sistema di elezione
 - Precarietà e sicurezza sul posto di lavoro
 
 Promuovono:
 Lavoratori ex Nuova Siet
 Lavoratori Esposti Amianto
 Rete naz. sicurezza sui posti di lavoro
 
 
 3471102638
 
   Taranto
            ULTIM'ORA 
              Libertà per gli operai arrestati a Foggia!
             
              
 
              massima solidarietà dello slai cobas per il sindacato di classe
              di taranto e dei disoccupati organizzati
             
              impegnati  anch'essi in una dura lotta per il lavoro  a
              taranto
             
              la lotta per il lavoro non è reato
             
              libertà subito per gli operai arrestati a Foggia
             
              l'assemblea nazionale di napoli del 21 maggio organizzata da
              Banchi Nuovi e Disoccupati Organizzati di Taranto invita
              i lavoratori in lotta di foggia a partecipare
             
               
             
              disoccupati organizzati
             
              slai cobas per il sindacato di classe
             
              taranto
 
 
 Libertà
            per gli operai arrestati a Foggia!
            
             
             
             Esprimiamo
            solidarietà ai quattro operai della raccolta dei rifiuti urbani
            arrestati il 30 aprile in un blitz mattutino effettuato dalla Digos
            su ordinanza di custodia cautelare del gip del Tribunale di Foggia
            Enrico Di Dedda.
            
             I
            quattro lavoratori sono accusati di essere i promotori della
            protesta dei dipendenti della Cooperativa Fiore Service e Daunia
            Ambiente, organizzata in difesa del posto di lavoro perso dopo che
            il Comune non ha rinnovato l’appalto da parte dell’azienda
            municipalizzata dei rifiuti, l’ Amica.
            
             Le
            accuse sono di minacce aggravate, danneggiamento, furto, violenza
            privata, interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico
            ufficiale. Trentanove loro colleghi sono indagati solo per gli
            ultimi due reati.
            
             I
            quattro sono anche accusati del furto delle chiavi dei camion
            della spazzatura (una trentina di automezzi) e di aver minacciato
            autisti e dirigenti dell’Amica. 
            
             Le
            accuse sono riferite alle giornate dell’8, 9 e 10 aprile scorsi,
            in cui in segno di protesta è stata bloccata la raccolta della
            spazzatura in città ed è stato effettuato un picchetto ai cancelli
            dell’Amica, sgomberato con le pesanti cariche degli agenti della
            Digos e del reparto Prevenzione Crimine.
 
 Tre
            di loro sono agli arresti domiciliari e uno con obbligo di dimora.
            È così che hanno trascorso il Primo Maggio questi lavoratori! è 
            così che passa il divieto di sciopero! E chi sciopera viene
            anche perseguito penalmente! 
            
             È
            chiaro adesso a cosa serva l’aumento delle forze di polizia, di
            telecamere ad ogni angolo di strada, a cosa servono le ronde a piedi
            e a cavallo, giustificate con l’allarme criminalità! 
            
             Ma
            chi sono i veri criminali? I lavoratori che lottano per la
            sopravvivenza o i corrotti e mafiosi che finora hanno speculato sui
            miliardi di buco divisi tra il Comune e l’Amica in tutti questi
            anni? Le affermazioni del questore di Foggia Bruno D’Agostino nel
            definire i lavoratori che nelle scorse settimane hanno partecipato
            alla protesta e al blocco della raccolta dei rifiuti a Foggia sono
            esemplificative:  “Un
            gruppo di delinquenti che, col pretesto della difesa del posto di
            lavoro, ha commesso reati gravi reati”. 
            
             Ma
            quale criminalità!? Siamo stufi di disoccupazione e repressione!
            Vogliamo lavoro non polizia!
            
             È
            con la repressione che i padroni e i loro servi rispondono alla
            crisi che avanza e porta con sé più licenziamenti, ricatto e
            sfruttamento! 
            
             Ma
            i lavoratori non devono farsi intimorire dalla repressione! La
            cittadinanza ha saputo riconoscere e rispettare il loro lavoro ed è
            per questo che è con loro! 
            
             La
            solidarietà è un’arma!
            
             
             
             
             
             Solidarietà
            alla lotta degli operai della nettezza urbana!
            
             Libertà
            per gli operai arrestati!
            
             Solidarietà
            ai lavoratori indagati e alle loro famiglie!
            
             
             
             Compagni
            e compagne per la costruzione del Soccorso Rosso in Italia
            
             cccpsri1@gmail.com
            
             Foggia,
            6 maggio 2010
            
             
   comunicato stampa sgomberata tenda per il lavoro  
 uno sgombero incivile e violento della tenda per il lavoro in piazza
 castello è stato attuato dai vigili e polizia questa mattina
 i disoccupati organizzati dello slai cobas per il sindacato di
            classe hanno
 opposto una tenace, dignitosa, civile resistenza a tutto questo
 convinti come sono che si vuole torglierli di mezzo, impedirgli che
            la loro
 presenza quotidiana e costante
 alla tenda tenesse alta l'attenzione alla necessità del lavoro
            subito per
 chi in questa città non ne ha, non lo ha mai avuto, lo ha perso
 pur avende famiglie e figli da mantenere
 si vuole impedire la pressione quotidiana verso Sindaco,
 giunta, istituzioni,  per rispettare impegni
 subito e  dare soluzioni parziali e generali al problema
 i disoccupati organizzati in questi giorni sono stati giorno e notte
            alla
 tenda con
 grandi sacrifici in particolare delle donne disoccupate, non hanno
            fatto
 alcun atto di violenza o di inciviltà mentre ne hanno subiti
            parecchi in
 tutta questa lotta
 ieri quando hanno buttato la spazzatura dei cassonetti davanti al
            portone
 del comune,
 lo hanno fatto per mostrare alla cittadinanza e alla stampa cosa è
            la
 raccolta differenziata, come si fa non certo per sporcare il comune
 hanno fatto una protesta creativa e civile come se ne fanno tante
            nel nostro
 paese
 hanno voluto per l'ennesima volta evidenziare che in questa città
            la pulizia
 della città e la raccolta differenziata non è presa sul serio, e
            che i piani
 che chiediamo e promessi da Vendola, finanziati dalla Regione,
            approvati da
 Provincia e ATO sono urgenti e necessari e richiedono un passo
            davvero più
 serio e deciso per dare lavoro a 200 disoccupati
 a questa protesta si è risposto con la violenza dello sgombero e il
            sindaco
 Stefano è direttamente responsabile di questo e ne deve rispondere
            non solo
 ai disoccupati organizzati dello slai cobas per il sindacato di
            classe , ma
 a tutta la città
 
 a casa non ce ne andiamo la tenda la rivogliamo
 chi semina vento raccoglie tempesta
 la lotta per il lavoro si ferma con il lavoro non con la repressione
 
 oggi alle 17 assemblea generale alla TENDA SGOMBERATA in piazza
            Castello per
 decidere le nuove iniziative insieme a tutti
 coloro che vorranno solidarizzare e lottare con noi
 
 disoccupati organizzati
 slai cobas per il sindacato di classe
 tenda sgomberata taranto
 347-5301704
 4 maggio 2010
 
 Difendiamo la Tenda per il  Lavoro!Vogliono sgomberarci da piazza castello dove da giorni e notti
            i
 disoccupati organizzati hanno messo una tenda per continuare la
            lotta per il
 lavoro - per un piano di raccolta differenziata porta a porta in
            tutta la
 citta, che occupi 200 disoccupati organizzati- per un piano di
            bonifica
 ambientale e il risanamento dei quartieri per occupare altri 1000
 disoccupati.
 
 Una Tenda che è anche di tutti i lavoratori che perdono il lavoro,
            precari,
 cigs, ecc.
 Ora, invece che lavoro, ci vogliono sgomberare, ci vogliono far
            sparire, per
 non fare niente.
 Non permettiamolo!
 
 Tutti alla Tenda ore 17 p.zza
            Castello martedi 4 maggio.
 
 Disoccupati Organizzati
 slai cobas per il sindacato di classe via rintone 22 347-53010704
 
 
   TARANTO:ULTIM'ORA
            3 MAGGIO 2010   invece che lavoro sgombero !vogliono sgomberare la tenda per il lavoro
 
 da alcuni miniui sono arrivate le forze dell'ordine e hanno tagliato
            la luce
 e questo avviene dopo che questa mattina i disoccupati
            organizzatidello
 slai cobas
 per il sindacato di classe avevano attuato una ennesima protesta
            pacifica e civile
 quello di svuotare un cassonetto davanti al portone del Comune e
            spiegare la raccolta differenziata per sollecitare
 il comune  e le istituzioni a dare avvio urgente al piano di
            raccolta
 differenziata
 sgomberare la tenda non fermerà la lotta dei disoccupati
 
 disoccupati organizzati slai cobas per il sindacato di classe
 taranto
 347-5301704
 3 maggio 2010
 
 Taranto
            2010  1 maggio alla tenda per il lavoro
 
 in occasione del 1° maggio
 che da festa del lavoro è divenuta festa del non lavoro
 i disoccupati organizzati-slai cobas per il sindacato di classe
 invitano tutte le realtà sociali e politiche cittadine a una
 assemblea che si terrà la mattina del 1 maggio alle 11
 in piazza castello
 per confrontarsi e discutere sulla piattaforma per il lavoro a
            taranto e
 delle iniziative comuni di lotta
 da fare
 
 per l'occasione sarà distribuito e tutti
 il documento comune realizzato dai disoccupati di napoli e di
            taranto che
 promuove una
 
 assemblea nazionale dei disoccupati. precari, licenziati,
            cassintegrati per
 il 21 maggio
 
 
 info 347-5301704
 
 tenda per il lavoro
 Assemblea pubblica il primo maggio ore 11,00 in piazza castello alla
            tenda per il lavoro.
 
 Il movimento dei disoccupati organizzati ha indetto una assemblea
            cittadina proprio nella giornata della festa dei lavoratori
 per studiare strategie finalmente comuni capaci di risollevare una
            città ormai allo sbando.Crediamo non si possa più restare isolati
 o indifferenti,chiediamo quindi a tutte le realtà impegnate sul
            territorio di partecipare per portare esperienze,proposte e
            strategie di lotta,
 per creare finalmente un fronte unito contro disoccupazione
            ,precarietà e inquinamento spregiudicato del nostro territorio.
 Con una lotta comune si può prima scardinare e poi
 abbattere il muro della rassegnazione al ricatto occupazionale
            .Abbiamo per troppo tempo delegato queste importanti scelte a
            politici corrotti o
 impreparati che ,favorendo i  criminali, hanno generato
            povertà,malattia e morte.Chi rimane indifferente ne diventa
            complice.
 Ognuno con la propria identità,ma con un unico scopo,riappropriarci
            del nostro futuro.
 La grecia è già qui.
 disoccupati organizzati
 
 
 
 Per un consiglio comunale monotematico
            sull’emergenza lavoroVENERDI' 30 ORE 17 alla TENDA PER IL LAVORO
 incontro pubblico con consiglieri, assessori, parlamentari,
            lavoratori in
 lotta.
 
 I Disoccupati Organizzati, che da ottobre 2009 hanno iniziato una
            importante
 lotta per il lavoro, in cui la battaglia per l’occupazione
            indirizzata in
 primis verso la raccolta differenziata si intreccia con
            l’altrettanta
 decisiva questione dell’ambiente a Taranto, da martedì 20 aprile
            c.a. hanno
 installato sotto Palazzo di città una “Tenda per il Lavoro”
            permanente.
 Di fronte alla grave emergenza lavoro/reddito che ha investito la
            città di
 Taranto, che sta rendendo ogni giorno più difficile le condizioni
            di vita di
 centinaia di disoccupati e delle loro famiglie, e non solo, anche
            degli
 interinali Ilva, lavoratrici delle pulizie delle scuole, precarie
            degli
 appalti comunali, lavoratori Teleperformance, tanti altri
            licenziati, ecc.,
 riteniamo necessario che l’intera amministrazione comunale, ogni
            suo
 assessore e consigliere si assuma la responsabilità, individuale e
 collettiva a fronte dell’urgenza di trovare delle risposte, anche
 straordinarie, per garantire il lavoro ed estendere forme di
            sostegno al
 reddito, e che, quindi SI CONVOCHI SUBITO UN CONSIGLIO COMUNALE
            MONOTEMATICO
 SULL’EMERGENZA LAVORO!
 
 PER ORGANIZZARLO, VENERDI' 30 ORE 17 INCONTRO PUBBLICO ALLA TENDA
 IL 1° MAGGIO PREPARIAMO UNA MANIFESTAZIONE!
 I Disoccupati Organizzati Slai cobas
 v. Rintone, 22 TA - T/F 0994792086 – 3475301704 – cobasta@libero.it
 
 
 
               
                
               Fincantieri
              Palermo: condannati dirigenti per operai morti per amianto
             
              
 
              la rete nazionale per la sicurezza sui
              posti di lavoro esprime una parziale soddisfazione per la
              sentenza di condanna affinchè possa costituire un precedente
              utile per altre cause dei lavoratori
             
              ma le condanne sono rispetto ai
              crimini di cui sono accusati i dirigenti fincantieri son
              nettamente insufficienti, per  i limiti della legge e un
              insufficiente coraggio dei giudici
             
              in questo sistema capitalistico le
              condanne in tribunale mostrano solo che i padroni violano le loro
              stesse leggi, ma non che vi sia una reale giustizia per i
              lavoratori
             
              per questo la rete nazionale per la
              sicurezza sui posti di lavoro, si pone l'obbiettivo di finalizzare
              la propia battaglia a una rivoluzione politica e sociale che metta
              la vita dei lavoratori al primo posto e non il profitto e le leggi
              del capitale
             
              questo fa della rete un organismo
              pienamente interno alla generale battaglia anticapitalista della
              classe operaia e delle masse popolari
             
              per questo tutte le forze operaie e
              proletarie, tutte le forze realmente anticapitalistiche devono
              considerarla uno degli utili strumenti
             
              nelle mani del movimento operaio per
              condurre questa battaglia contro padroni e governo, contro stato e
              capitale
             
               
             
              rete nazionale per la sicurezza sui
              posti di lavoro
             
              mailing list
             
              27-04-2010
             
               
                   comunicato
 
 rinviato ancora una volta il 26 aprile il processo per la
 morte
 di Antonino Mingolla, avvenuta il 18 aprile 2006, operaio
            dell'appalto Ilva,
 deceduto soffocato dal monossido di carbonio.
 
 
            questa volta vviene perchè è cambiato il giudice, il giudice ora e
            il Dott:De Michele
           
            sul cambio del giudice c'era già certezza alla precedente udienza,
            perchè
           
            non si è fatto nulla
           
            per rimediare prima e permettere la tenuta del processo alla data
            stabilita ?
           
             
           
            Franca caliolo ha incontrato urgentemente il proc.della repubblica
            Sebastio, per segnalare la cosa e chiedergli di intervenire
           
             
           
            Questo processo che già avviene decisamente troppo tardi è ora
            ulteriormentevittimi dei ritardi della giustizia quando si tratta di morti sul
            lavoro
 Non è possibile accettare
 né per i familiari, né per tutti coloro che lottano contro le
            morti sul
 lavoro che a oltre 4 anni di distanza ancora non si è
            realmente cominciato, con i
 rischi inevitabili di un processo
 lungo che si concluda con prescrizione. Questo è negare valore alla
            vita dei
 lavoratori e al dramma che costituisce la loro morte per le
            famiglie.
 La moglie di Antonino Mingolla, Franca Caliolo, si è molto
            impegnata per
 questo processo e ha fatto del proprio dramma personale una
            consapevolezza
 della necessità della battaglia per la sicurezza sui posti di
            lavoro, perchè
 sia resa giustizia ed è una delle promotrici
 di conseguenza è tempo di una nuuova e più generale mobilitazione
            locale e nazionale intorno a questo processo
 
            già il 20 maggio ci sarà un convegno a taranto e il 9 giugno ci
            sarà una manifestazione di sostegno a franca e ai familiari e di
            protesta per le lungaggini del processo.
 Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
 mailing list
 bastamortesullavoro@domeus.it
 amail
 bastamortesullavoro@gmail.com
 
 info 3471102638
 
     TARANTO 26 APRILE 2010 AMIANTO :OCCUPATA SEDE INAIL  
            Ore 11.00: Commemorazione insieme ad ANPI della tomba di R.Pandiani.
              ieri più di 50 operai delle Belleli, dell'Arsenale e dell'Ilva di
              prima 
              mattina hanno occupato la sede dell'INAIL di Taranto, per
              rivendicare con 
              forza il diritto al riconoscimento dei benefici amianto; per gli
              operai 
              dell'Ilva vi è anche la beffa di essersi visti soffiare il
              riconoscimento 
              amianto dopo averlo ottenuto, con una scusa, evidente per chi ha
              occhi, che 
              la bonifica sarebbe stata fatta.
               
              Lo Slai cobas per il sindacato di classe ultimamente di fronte ad
              una fase 
              di stasi della lotta e di oggettiva delega agli incontri
              inconcludenti dei 
              sindacati confederali, aveva indicato agli operai la necessità di
              passare a 
              forme di mobilitazione più decise, con l'occupazione dell'Inail,
              per rompere 
              l'andazzo burocratico e superare un clima di sfiducia sul numero
              dei 
              partecipanti. 
              Di fatto oggi gli operai hanno visto che seguire questa strada ha
              riportato 
              nel senso giusto e nelle mani degli operai la lotta per l'amianto.
               
              Gli operai hanno mantenuto l'occupazione, stando in assemblea
              permanente 
              nella sala riunioni dell'Inail per tutta la mattinata fino alle
              15,30. Alle 
              15,30 la polizia in assetto antisommossa che da alcune ore si era 
              concentrata sotto il portone dell'Inail insieme alla Digos, è
              entrata e 
              usando anche maniere forti ha costretto gli operai a sgomberare l'Inail
              - 
              dopo "debita consultazione" con i dirigenti di fim, fiom
              e uilm che troppo 
              presto hanno "convinto" gli operai ad uscire. 
              La stessa polizia poco prima che sgomberasse gli operai aveva
              allontanato 
              spingendola la coordinatrice dello slai cobas che aveva chiesto di
              salire 
              dove stavano gli operai.
               
              Nella mattinata vi erano stati solo un incontro con il direttore
              dell'Inail 
              che in maniera patetica aveva scaricato ogni responsabilità su
              Roma, 
              Ministero e la visita del parlamentare del PD, Vico Ludovico le
              cui 
              informazioni sull'attività parlamentare, burocratica e 
              impotente, rispetto 
              ai benefici amianto confermano in pieno la necessità della lotta.
              Mentre 
              silenzio assoluto da parte del Prefetto, lontano come sempre dai
              gravi 
              problemi dei lavoratori.
               
              Gli operai si sono lasciati in serata confermando la
              determinazione di 
              proseguire la lotta: domani presidieranno sempre l'Inail, in
              attesa di una 
              convocazione dal Prefetto; alle 15,30 terranno un'assemblea con
              gli operai 
              in uscita dal lavoro dell'Arsenale e dell'Ilva; quindi, se vi è
              stato 
              silenzio da parte del Prefetto, si recheranno in massa alla
              Prefettura.
               
              Lo slai cobas per il sindacato di classe sostiene questa giusta
              lotta. Si 
              tratta di un diritto sacrosanto, frutto di una vita lavorativa di 
              sfruttamento a contatto costante con l'amianto a rischio di
              malattia e anche 
              di vita. 
              Questa lotta deve continuare, mantenendo alte e combattive le
              forme di 
              lotta; anche nella trattativa ora devono essere gli operai a
              decidere e a 
              partecipare.
              
               
              SLAI COBAS per il sindacato di classe 
              ilva appalto v. Rintone, 22 TA - 3475301704 - T/F 0994792086 -
              cobasta@libero.it     
              25 APRILE 2010: UNISCITI ALLA TARANTO CHE RESISTE!
 PRESIDIO DELLA TARANTO ANTIFASCISTA
 ALLA ROTONDA LUNGOMARE, dalle ORE 11 - alle 21.Stand informativi, mostra fotografica, microfono aperto.
 
 Ore 12.00: Flash Mob "Sempre e solo Resistenza"
 Ore 13.30: Pranzo sociale
 Ore 17.00: Letture di passi e poesie
 Ore 18.00: Testimonianze
 Ore 19.00: Proiezione film
 Ore 20.30: Musica djset
 
 Presidio: Mostra fotografica dell'ANPI, banchetti informativi sulle
          nuove forme di fascismo.
 
 PORTATE TUTTI TESTI, MUSICHE E RACCONTI SULLA RESISTENZA!
 
 Sindacato Studentesco LINK Taranto
 Uds Unione degli Studenti Taranto
 Cloro Rosso CSOA
 Palestra Popolare Mustak Taranto
 Coperativa Owen
 Radio Popolare Salento
 ANPI
 Arci
 Libera
 Simbiosi Moderne
 Sud in Movimento
 Sinistra Critica
 Sinistra Ecologia Libert
 Partito dei Comunisti Italiani
 Rifondazione Comunista
 Giovani Democratici Taranto
 
 
 
 
  
 APPELLO: 25 APRILE ALLA "TENDA PER IL
          LAVORO".
 La tenda per il lavoro dei disoccupati organizzati dello slai cobas in
 piazza Castello
 celebrerà in forme decisamente originali e alternative il 25 aprile
 festa della Liberazione dal nazifascismo, festa della Resistenza,
          festa
 della Costituzione nata dalla Resistenza, festa della speranza di un
          Italia
 migliore.
 
 Proprio questo 25 aprile dimostra che quegli ideali e quei risultati 
          erano
 e sono ancora giusti, ma purtroppo oggi sono delusi e traditi:
 
 Liberazione dal nazifascismo? Il nazifascismo è stato dittatura,
          negazione
 delle libertà, miseria e guerra;
 oggi abbiamo un sistema politico e statale sempre più lontano dai
          lavoratori
 e dalle masse povere, fondato sui poteri dei ricchi e dei potenti, ai
          danni
 dei lavoratori e della povera gente, un sistema venato di
          autoritarismo e
 razzismo, di disprezzo per la democrazia reale, in cui i poveri sono
          sempre
 più poveri e i ricchi sempre più ricchi.
 
 Festa della Resistenza? I partigiani hanno combattuto per liberare
          l'Italia,
 sono i nostri reali padri fondatori e oggi vengono dimenticati,
 svillaneggiati e parificati agli aguzzini del fascismo, dai
          sostenitori di
 un fascismo moderno presenti anche nelle istituzioni.
 
 Festa della Costituzione? Art. 1°: "l'Italia è una Repubblica
          fondata sul
 lavoro", un aticolo quanto mai tradito noi siamo in mezzo alla
          strada
 negandoci il diritto fondamentale alla dignità a mantenere una
          famiglia a
 costruirci un futuro.
 
 Festa della speranza di un Italia migliore? E ci troviamo in una
          Italia che
 va sempre peggio, di cui la nostra città è un esempio:
 disoccupazione, precarietà, perfino case e acqua negate, devastazione
 ambientale che provoca morti e malati.
 
 La speranza non l'abbiamo persa, ma essa vive nelle lotte dei
          disoccupati,
 precari, lavoratori.
 Sono, siamo noi i nuovi partigiani , la nuova Resistenza, e vogliamo
 portarla fino in fondo nell'Italia e nella Taranto di oggi.
 
 La "Tenda per il lavoro" in piazza Castello è il posto
          giusto per celebrare,
 senza retorica, frasi fatte e pennacchi la festa della liberazione
 
 25 aprile
 - ore 11 una lapide "ONORE AI PARTIGIANI " viene 
          scoperta e consegnata al
 Sindaco Stefano, perchè venga installata in piazza castello o
          all'interno di
 palazzo di città
 - dalle 18 in poi film musica pannelli informativi sulla Resistenza e
          la
 lotta per il lavoro in piazza castello
 
 disoccupati organizzati
 slai cobas per il sindacato di classe taranto
 cobasta@libero.it
 347-5301704
 
 
 
 TARANTO
          31 MARZO 2010 LE
          ELEZIONI NON FERMANO GLI INCIDENTI SUL LAVORO ALL'ILVA! TRE
          OPERAI FERITI GRAVEMENTE 
 comunicato
           il gravissimo infortunio avvenuto all'ilva di Taranto, che ha visto un
 operaio grave e altri due feriti
 mostra come le ampie assicurazioni profuse dall'Ilva e sostenute ad
          esempio
 con retorica dal neo segretario nazionale uilm Palombella non
          corrispondono
 alla realtà dei fatti.
 Il calo produttivo e la minor presenza dei lavoratori in fabbrica è
          stata la
 causa vera dell'assenza di infortuni mortali all'ilva negli ultimi
          tempi,
 non appena si è creata una situazione di maggiore organico, di lavoro
          più
 intenso i problemi della mancanza di sicurezza si sono ripresentati e
          i
 conseguenti incidenti.
 Questa è la verità, il resto sono solo chiacchiere.
 In fabbrica si è ripreso a lavorare in ogni condizione, il ricatto
 occupazionale pesante e la mancanza di reale tutela sindacale, assenza
          di un
 ruolo attivo degli rls rendono questa fabbrica sempre insicura e a
          rischio.
 E' importante che questo grave incidente apra gli occhi a tutti e
          riaccenda
 i fari sulla situazione
 noi da parte nostra ci accingiamo a farlo
 con una serie di iniziative che riguardano la vita in fabbrica, ma
          anche i
 controlli, e il ruolo della magistratura.
 - la prima questione è una inchiesta tra gli operai nei vari reparti
          che
 partirà nella seconda decade di aprile
 con il quale vogliamo tornare a dare la parola agli operai e con
          denunce
 pubbliche per monitorare la situazione
 all'Ilva, ma anche all'appalto in materia di sicurezza,
 - la questione dei controlli- torneremo ad occuparci dell'Ispettorato
          del
 lavoro e del suo ruolo, dato che in questo ufficio accadono cose non
 positive per quanto riguarda l'efficienza dei controlli e l'andamento
 generale della situazione della gestione, già pesantemente
          ridimensionata
 dall'azione del governo e delle circolari del Ministro Sacconi,
 - la terza è la situazione dei processi per morti sul lavoro - il 26
          aprile
 riprende il processo per la morte dell'operaio antonino mingolla
 dell'appalto ilva, processo che non riesce ancorarealmente a decollare
          a
 oltre 4 anni - mingolla è morto il 18 aprile 2006 - con grave senso
          di
 frustrazione della moglie Franca Caliolo e dei familiari - franca
          caliolo è
 fondatrice della rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro.
 In questa occasione torneremo a mettere sotto osservazione l'effettiva
 giustizia che si dispensa o meglio non si dispensa nelle aule
 dei tribunali per quanto riguarda le morti sul lavoro e l'Ilva in
          genere,
 anche per effetto di manovre e fatti che ci accingiamo a denunciare
          con
 qualche nome e cognome
 auguriamo ai lavoratori una pronta guarigione.
 Indiciamo come slai cobas per il sindacato di classe e invitiamo tutte
          le
 00.SS a indire nell'arco dei prossimi 15 giorni assemblee in fabbrica
          sulla
 questione del legame tra condizioni di lavoro, organizzazione di
          lavoro,
 organici nei reparti , precarietà, taglio dei somministrati e
          sicurezza sul
 lavoro
 
 slai cobas ilva-appalto
 per il sindacato di classe taranto
 cobasta@fastwebnet.it
 mailing list
 rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
 bastamortesullavoro@domeus.it
 29-3-2010
 
 
 29 marzo
 comunicato
 il gravissimo infortunio avvenuto oggi all'ilva di Taranto, che vede
          un
 operaio grave e altri due feriti
 mostra come le ampie assicurazioni profuse dall'Ilva e sostenute ad
          esempio
 con retorica dal neo segretario nazionale uilm Palombella non
          corrispondono
 alla realtà dei fatti.
 Il calo produttivo e la minor presenza dei lavoratori in fabbrica è
          stata la
 causa vera dell'assenza di infortuni mortali all'ilva negli ultimi
          tempi,
 non appena si è creata una situazione di maggiore organico, di lavoro
          più
 intenso i problemi della mancanza di sicurezza si sono ripresentati e
          i
 conseguenti incidenti.
 Questa è la verità, il resto sono solo chiacchiere.
 In fabbrica si è ripreso a lavorare in ogni condizione, il ricatto
 occupazionale pesante e la mancanza di reale tutela sindacale, assenza
          di un
 ruolo attivo degli rls rendono questa fabbrica sempre insicura e a
          rischio.
 E' importante che questo grave incidente apra gli occhi a tutti e
          riaccenda
 i fari sulla situazione
 noi da parte nostra ci accingiamo a farlo
 con una serie di iniziative che riguardano la vita in fabbrica, ma
          anche i
 controlli, e il ruolo della magistratura.
 - la prima questione è una inchiesta tra gli operai nei vari reparti
          che
 partirà nella seconda decade di aprile
 con il quale vogliamo tornare a dare la parola agli operai e con
          denunce
 pubbliche per monitorare la situazione
 all'Ilva, ma anche all'appalto in materia di sicurezza,
 - la questione dei controlli- torneremo ad occuparci dell'Ispettorato
          del
 lavoro e del suo ruolo, dato che in questo ufficio accadono cose non
 positive per quanto riguarda l'efficienza dei controlli e l'andamento
 generale della situazione della gestione, già pesantemente
          ridimensionata
 dall'azione del governo e delle circolari del Ministro Sacconi,
 - la terza è la situazione dei processi per morti sul lavoro - il 26
          aprile
 riprende il processo per la morte dell'operaio antonino mingolla
 dell'appalto ilva, processo che non riesce ancorarealmente a decollare
          a
 oltre 4 anni - mingolla è morto il 18 aprile 2006 - con grave senso
          di
 frustrazione della moglie Franca  Caliolo e dei familiari -
          franca caliolo è
 fondatrice della rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro.
 In questa occasione torneremo a mettere sotto osservazione l'effettiva
 giustizia che si dispensa  o meglio non si dispensa  nelle
          aule
 dei tribunali per quanto riguarda le morti sul lavoro e l'Ilva in
          genere,
 anche per effetto di manovre e fatti che ci accingiamo a denunciare
          con
 qualche nome e cognome
 .
 Ora auguriamo ai lavoratori una pronta guarigione.
 Indiciamo come slai cobas per il sindacato di classe e invitiamo tutte
          le
 00.SS a indire nell'arco dei prossimi 15 giorni assemblee in fabbrica 
          sulla
 questione del legame tra condizioni di lavoro, organizzazione di
          lavoro,
 organici nei reparti , precarietà, taglio dei somministrati e
          sicurezza sul
 lavoro
 
 slai cobas ilva-appalto
 per il sindacato di classe taranto
 cobasta@fastwebnet.it
 mailing list
 rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
 bastamortesullavoro@domeus.it
 29-3-2010
 
 
 sulle circostanze dell'incidente
 TARANTO - Un capoturno e due operai dell'Ilva di Taranto sono rimasti
 feriti - uno in modo grave - in un incidente sul lavoro avvenuto nel
          reparto
 Finitura Nastri 2.
 I tre - secondo una prima ricostruzione - erano intenti a riavvolgere
          un
 rotolo di Coils dello spessore di 12 millimetri sull'impianto 'Cls'.
          La
 saldatura fatta per motivi precauzionali è saltata e con un effetto a
          molla
 una parte del rotolo ha travolto i tre lavoratori. Due di loro sono
          finiti
 sul piano di calpestio e hanno riportato contusioni al torace e alle
          mani.
 Il manutentore, Orazio Laera, è stato sbalzato invece in una botola
          profonda
 oltre tre metri: ha riportato un trauma facciale e ha perso molto
          sangue.
 Soccorso dai colleghi e successivamente dal personale sanitario del
          118,
 Laera è stato trasportato d'urgenza all'ospedale tarantino
          'Santissima
 Annunziatà, dove è stato ricoverato.
 
 L'esame della Tac a cui è stato sottoposto Laera ha evidenziato una
          frattura
 sacrale. L'uomo è stato ricoverato con riserva di prognosi nel
          reparto
 Ortopedia dell'ospedale 'Santissima Annunziata'. Gli altri feriti sono
          il
 capoturno Vincenzo Maiorano, che ha riportato contusioni multiple, e
 l'operaio
 Eupremio Picchierri, che ha riportato una frattura alla mano sinistra
          e,
 dopo essere stato medicato dal servizio sanitario dello stabilimento,
          si è
 ricoverato nell'ospedale 'Giannuzzì di Manduria (Taranto).
 
 
 Taranto
          18 marzo 2010 COMUNICATO
          dello SLAI  COBAS SULL'ASSOLUZIONE DEI COMPAGNI DEI COBAS E DEGLI
          ANTAGONISTI TARANTINI  
           cade una montatura repressiva a taranto
 
 il giudice ha mandato assolti tutti i compagni di taranto - 19
          imputati, 45
 indagati - nel processo per associazione sovversiva intentato a
          taranto nel
 quadro
 della campagna di criminalizzazione dei movimenti antagonisti antiG8
          di
 genova
 già si era ottenuta una vittoria analoga nel processo di Cosenza per
          sud
 ribelle - che vedeva imputati anche alcuni compagni  di taranto
          inclusi in
 questo processo
 il processo si è svolto in un clima orchestrato dalla digos locale
          per
 colpire tutte le pratiche sociali e politiche antagoniste a taranto
 ipotizzando una regia unica e una associazione unica
 ma già nel dibattimento l'inchiesta è apparsa fragile e la sentenza
          lo ha
 confermato
 
 ma non ci deve essere alcuna illusione ci riproveranno o con
          l'opposizione
 alla sentenza o con nuove montature anche verso compagni e realtà
 organizzate diverse che operano nella città
 
 comunque la lotta continua contro i provvedimenti repressivi che sono
 attualmente in corso essenzialmente contro lo slai cobas per il
          sindacato di
 classe , le lotte dei disoccupati organizzati dalla stessa realtà
          denunce,
 multe e stato di polizia sono le risposte in corso
 ma la repressione non ci fa paura anzi alimenta la nostra lotta
 
 slai cobas per il sindacato di classe
 taranto cobasta@fastwebnet.it
 347-1102638
 18-3-20101
 
 
  
           TARANTO
          8 MARZO  LAVORATRICI
          IN PIAZZA
            
           
            INVITO ALLE LAVORATRICI, INSEGNANTI PRECARIE
           
             
           
             
           
            "SAPPIAMO CHE LA LOTTA E' DURA MA ABBIAMO DECISO DI ALZARE LA
            TESTA"
 Lunedì 8 marzo a Taranto le Disoccupate Organizzate che in
 questi mesi sono in prima fila nella lotta per il lavoro e le
            lavoratrici
 delle pulizie scendono in piazza:
 
 ore 9,30 P.zza Castello
 ore 11 p.zza Della Vittoria
 
 e chiamano tutte le disoccupate, le lavoratrici, precarie,
            studentesse ad
 unirci:
 "Vogliamo il lavoro,
            il pane, ma...anche le ROSE!"
 "Donne venite a lottare, tutta la vita deve cambiare!"
 
 
            Portate i vostri striscioni, i vostri
            materiali
            
            
            L'8 MARZO NON VOGLIAMO SENTIR PARLARE SULLE DONNE 
            MA PARLANO LE DONNE CHE OGNI GIORNO SCENDONO IN LOTTA
            
            
             
            Disoccupate Organizzate e lavoratrici slai cobas per il sindacato di 
            classe - TARANTO - cobasta@fastwebnet.it siamo ben oltre la semplice 'abolizione
          dell'art:18..lo slai cobas per il sindacato di classe di taranto lancia una
          campagna sui
 posti di lavoro che informi e organizzi una vera mobilitazione
 di massa che vada oltre lo sciopero e preveda in aprile occupazione
          delle
 sedi governative, blocchi di strade e ponti nella nostra città
 e tutte le forme di mobilitazione democratica e di massa 
          necessarie
 
 slai cobas per il sindacato di classe
 cobasta@fastwebnet.it
 
 7 marzo 2010
 
 
 
 
 Approvato il "Collegato Lavoro"
 L'arbitrato e' solo la punta dell'iceberg
 si smantellano tutele fondamentali dei lavoratori
 
 La Legge "Collegato Lavoro" garantisce nuove tutele per le
          aziende ai danni
 dei lavoratori: più difficile vincere cause di lavoro, impugnare
 licenziamenti ingiusti, ottenere giusti risarcimenti. Particolarmente
 garantite le aziende che fanno ricorso massiccio allo sfruttamento del
 lavoro precario.
 
 Diventa legge la possibilità di derogare ai CCNL,
          "certificando", tramite
 commissioni, i contratti individuali contenenti clausole peggiorative:
          viene
 limitata la giurisdizione del giudice e si incentiva il ricorso
          all'arbitrato.
 
 Certificazione dei contratti e arbitrato: vi è la possibilità di
          assumere
 lavoratori con il ricatto di sottoscrivere un contratto individuale
 "certificato", dove si certifica la "libera volontà"
          del lavoratore di
 accettare deroghe peggiorative a norme di legge e di contratto
          collettivo, e
 dove il lavoratore rinuncia preventivamente, in caso di controversia o
 licenziamento, ad andare davanti al magistrato (rinunciando alla piena
 tutela delle leggi): in questo caso, il giudice viene sostituito da un
 collegio arbitrale che può decidere a prescindere dalle leggi e dai
 contratti collettivi; massima discrezionalità, da parte del collegio
 arbitrale, nei casi di vertenza per i lavoratori assunti con contratti
 precari e atipici (determinati, cocopro ecc.).
 
 Processo del lavoro: il giudice non può entrare nel merito delle
          scelte
 organizzative e produttive poste dal datore di lavoro, non può più
 contestare la sostanza, le ragioni più o meno giuste delle scelte
          dell'azienda,
 ma deve limitarsi alla verifica dei requisiti formali delle azioni
 aziendali: questo limite si rafforza soprattutto nei casi di contratti
          di
 lavoro "certificati", dove in giudice non può contestare le
          deroghe
 peggiorative contenute negli accordi individuali; abolito l'obbligo
          del
 tentativo di conciliazione prima del ricorso al giudice.
 
 Licenziamenti: il giudice, nelle cause di licenziamento, deve
          "tener conto"
 di quanto stabilito nei contratti individuali e collettivi come motivi
          di
 licenziamento per "giusta causa" o "giustificato
          motivo", deve considerare,
 più che il diritto, la situazione dell'azienda, la situazione del
          mercato
 del lavoro, il comportamento del lavoratore negli anni, ecc; tramite i
 contratti "certificati" si possono certificare e rendere
          legali motivi
 aggiuntivi (non previsti dalla legge e dai contratti collettivi) per
 licenziare liberamente il lavoratore.
 
 Impugnazione dei licenziamenti: per i licenziamenti invalidi o
          inefficaci,
 per i contratti a tempo determinato, contratti cococo e a progetto,
          per i
 lavoratori coinvolti nei trasferimenti di ramo d'azienda, per i
          lavoratori
 che contestano forme di intermediazione del rapporto di lavoro
          (appalti e
 somministrazione), a tutti questi è introdotta, per i tempi
          dell'impugnazione,
 la prescrizione di 60 giorni a cui deve seguire, pena nullità
          dell'impugnazione,
 il ricorso o la richiesta di conciliazione entro i successivi 180
          giorni. La
 nuova procedura ha effetto retroattivo.
 
 Risarcimento per lavoratori a termine irregolari: nei casi di
          conversione
 del contratto a tempo determinato, il risarcimento onnicomprensivo è
 limitato tra 2,5 e 12 mensilità, il risarcimento può essere ridotto
          alla
 metà se nel CCNL di riferimento è prevista una qualsivoglia
          procedura o
 graduatoria di stabilizzazione. La norma ha effetto retroattivo.
 
 Risarcimento per i contratti di collaborazione irregolari: il datore
          di
 lavoro che, entro il 30.09.2008, abbia fatto una qualsiasi offerta di
 assunzione al lavoratore in collaborazione, è tenuto unicamente a un
 indennizzo limitato tra 2,5 e 6 mensilità.
 
 Attività usuranti: per salvaguardare i "conti pubblici" si
          introduce tra gli
 aventi diritto una ulteriore selezione per l'accesso alla pensione dei
 lavoratori esposti ad attività usuranti (graduatoria in base ai
          contributi
 versati).
 
 Riforma degli ammortizzatori sociali: già "pagata" con
          l'ultima
 contro-riforma previdenziale, il tempo concesso al Governo, per
          attuare la
 riforma, slitta di 24 mesi.
 
 Riordino enti previdenziali: delega al Governo per semplificare,
          snellire
 gli enti previdenziali, con un rafforzamento delle competenze dei
          Ministeri
 del Lavoro e della Sanità sugli stessi enti.
 
 Riordino della normativa sui congedi e permessi di lavoro: a costo
          zero si
 prevede una stretta sulle attuali norme che regolano la materia,
          compresi i
 premessi per handicap già in parte resi operativi.
 
 Mobilità ed esuberi dei dipendenti pubblici: le procedure di messa in
 mobilità e di esubero dei dipendenti pubblici si estendono anche nei
          casi di
 trasferimento delle competenze dalla Stato agli enti locali o in caso
          di
 esternalizzazione dei servizi.
 
 Part time per i dipendenti pubblici: le amministrazioni possono
          revocare la
 concessione della trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno
          a
 tempo parziale già adottati.
 
 Apprendistato: l'obbligo scolastico può essere assolto lavorando, già
          dall'età
 di 15 anni, con contratti di apprendistato.
 
 Assenze per malattia: obbligo di trasmissione telematica e di rilascio
          del
 certificato di malattia esclusivamente dal medico convenzionato con il
 Servizio Sanitario Nazionale (è esplicitamente previsto il
          licenziamento se
 la mancanza è reiterata).
 
 Lavoro interinale: estensione dei soggetti autorizzati all'attività
          di
 intermediazione di mano d'opera: associazioni, enti bilaterali, e
          anche
 gestori di siti internet.
 
 Contratti di prestazione occasionale: estensione dei mini cococo per i
 servizi di "badantato" per 240 ore all'anno solare.
 
 Sanzioni: modifica delle sanzioni previste per il lavoro in nero,
          sulle
 infrazioni sull'orario di lavoro, previste deroghe contrattuali a
          livello
 territoriale e aziendale.
 
 Insieme alla norme già approvate in Finanziaria (Legge 191/2009) che
          hanno
 reintrodotto il lavoro in affitto a tempo indeterminato (staff
          leasing) ed
 esteso l'utilizzo dei "buoni lavoro", siamo di fronte al
          peggior attacco di
 diritti dei lavoratori sulla scia del "Pacchetto Treu" e
          della Legge 30: è
 necessario rilanciare ogni iniziativa di lotta ed anche giuridica
          contro lo
 smantellamento dei diritti e l'aumento esponenziale della precarietà.
 
 
 
  
           TARANTO 22 FEBBRAIO 2010
          
           MANIFESTAZIONE
          DISOCCUPATI
           Taranto lunedi 22 ore 9 piazzacastello
 
 comunicato stampa e conferenza stampa per lunedì 22 alle 9 in piazza
 castello
 
 a fronte della richiesta di presidio in piazza castello per lunedì 22
          dei
 disoccupati organizzati taranto
 per proseguire la loro vertenza per il lavoro:
 sono stati richiesti nuovi incontri a sindaco e provincia
 è previsto un incontro con l'assessore pennuzzi alle 12
 
 la questura ha convocato il firmatario della richiesta di presidio
          ernesto
 palatrasio nella sua funzione di coordinatore provinciale dello slai
 cobas per il sindacato di classe per oggi sabato alle 10 per discutere
          la
 richiesta di presidio
 
 questo per un semplice presidio non era mai avvenuto ed è segno delle
          misure
 repressive e vessatorie verso la lotta dei disoccupati organizzati
 che a quanto pare questura e prefettura vogliono attuare e che hanno
          visto
 episodi nei giorni scorsi che abbiamo già denunciato
 si vuole attaccare il diritto di manifestare e la libertà sindacale
 si vuol costringere con la forza e l'arbitrio di stato i disoccupati
          ad
 andare a casa
 
 invece che lavoro polizia, si vuole trasformare le lotte sociali in
          vicende
 di ordine pubblico
 
 non accettiamo assolutamente questi metodi
 non intendiamo essere messi sottoprotezione e controllo poliziesco
 
 per questo il coordinatore provinciale dello slai cobas per il
          sindacato di
 classe palatrasio ernesto
 non risponderà alla convocazione in questura e lo slai cobas conferma
          il
 presidio di piazza castello
 alle 9 di lunedì 23 - ritenendo la questura e chi li indirizza
          responsabili
 di ogni momento di tensione che l'arbitrio e vessazione potessero
          procurare
 e che noi non vogliamo, dato che il presidio sarà pacato, pacifico e
          di
 massa della delegazione di 40 disoccupati in rappresentanza degli
          oltre 200
 iscritti alla lista di lotta
 
 invitiamo la stampa alle 9.00 in piazza castello per una conferenza
          stampa
 nella mattinata di lunedì il coordinatore provinciale dello slai
          cobas si
 recherà in Procura per presentare un esposto denuncia
 
 
 slai cobas per il sindacato di classe
 disoccupati organizzati
 taranto
 cobasta@fastwebnet.it
 347-1102638
 20-2-2010
 
 
 
 invece che lavoro - polizia
 andando su questa strada la città si incendierà
 
 anche  in occasione dell'incontro previsto peresso l'assessorato
          al
 lavoro di via tirrenia
 uno straripante schieramento di polizia per un normale incontro
 sindacalequesta è una oggettiva intimidazione
 che vuole scoraggiare e ricattare i disoccupati dal partecipare alle
 manifestazioni, ridimensionare le loro giuste e sacrosante richieste
 di lavoro, vuole creare tensioni per costruire denunce, arresti,
          montature
 giudiziarie contro i disoccupati organizzati e lo slai cobas per il
 sindacato di classe
 colpevole di organizzare la lotta dei senza lavoro, senza casa, dei
          precari
 colpevole di dare voce a chi non ha voce e non fa parte delle
          consorterie ad
 escludere rappresentate da sindacalisti confederali e rappresentanti
 istituzionale
 dopo le cariche al ponte con ferite anche di donne
 dopo che al comune si è barricato tutto per impedire ai disoccupati
          di
 entrare- sequestrando pure gli impiegati che non potevano uscire con
          nuove
 cariche poliziesche
 dopo che in occasione della manifestazione corteo cittadino
          regolarmente
 autorizzato sono stati commessi sorprusi da impedire la normale
          conclusione
 del corteo sotto la prefettura
 ora questo andazzo deve finire - se non si vuole che i disoccupati
 organizzati e lo slai cobas siano costretti ad utilizzare altri mezzi
          per
 far riconoscere il diritto al lavoro e i diritti a manifestare
 
 troviamo scandaloso che il nuovo Prefetto non si sia degnato ancora di
 incontrare i rappresentanti dello slai cobas e dei disoccupati
          organizzati
 ed ascoltare le loro istanze
 troviamo scandaloso che il nuovo prefetto abbia fatto più vertici per
          la
 sicurezza che vertici per il lavoro - fino a ipotizzare in questa città
 derubata e devastata , le telecamere nelle biglietterie
 troviamo scandaloso che il presidente Florido, il sindaco stefano,
          appaltino
 alle forze di polizia invece che alle risposte alle richieste la
          gestione
 del rapporto con i disoccupati organizzati
 
 ma se pensano di intimidirci si sbagliano
 lo diciamo e lo ripetiamo
 chi semina vento raccoglie tempesta
 
 invitiamo caldamente a cambiare registro
 gridiamo via la polizia dalle lotte sociali
 la libertà di manifestare, lottare e organizzarsi è tutelata dalla
 costituzione e risponde all'esigenza di un normale rapporto di forza
 
 faremo esposti in procura e a livello nazionale sulla questione
 ma non escludiamo se l'andazzo non cambia
 una disobbedienza civile che tocchi tutti i campi che interessano la
          lotta
 dei lavoratori e le libertà democratiche
 e una manifestazione nazionale a taranto
 
 disoccupati organizzati
 slai cobas per il sindacato di classe -taranto
 17-2-2010
 TARANTO 11
          FEBBRAIO 2010
 Una
          forte, allegra e combattiva manifestazione dei disoccupati organizzatidello slai cobas per il sindacato di classe
 ha attraversato il centro cittadino oggi
 guidata dalle donne disoccupate hanno gridato forte e chiaro lavoro
          non
 polizia, lavoro non inquinamento
 vogliamo che il piano di raccolta differenziata porta a porta, con 2
          milioni
 e 800mila euro di finanziamenti regionali
 ottenuti anche con la dura lotta dei giorni scorsi: occupazionie del
          comune,
 blocco del ponte, presidi e manifestazioni,
 diventi una realtà di una citta più pulita, di ambiente risanato, di
          lavoro
 stabile e sicuro
 
 una lotta al servizio della città
 una risposta ai problemi del degrado e della miseria e disoccupazione
 altro che vertici per la sicurezza e telecamere
 
 il lavoro è la soluzione
 
 anche oggi i disoccupati organizzati si sono trovati di fronte a una
          inutile
 provocazione:
 il corteo concordato con la questura nei minimi particolari e
          debitamente
 firmato
 prevedeva la sua prima conclusione sotto la Prefettura dove era
          previsto un
 presidio e un incontro con il Presidente della Provincia
 ebbene inopinatamente i 100 disoccupati in corteo si sono visti
          bloccare in
 via Cavour da un imponente e aggressivo schieramento della polizia
 che violando i patti, di fatto voleva impedire il presidio;
 i disoccupati organizzati guidati dai coordinatori provinciali dello
          slai
 cobas non hanno accettato il sorpruso
 hanno fortemente protestato con momenti di tensione e qualche colpo
          dato con
 manganelli
 ma il sorpruso alla fine non è passato
 la polizia è arretrata, il corteo è arrivato sotto la Prefettura
 e dopo l'incontro in Provincia è ripartito raggiungendo il Comune -
          dove
 intanto si è concentrato un altro foltissimo schieramento di polizia
 risultato anche questa volta inutile
 
 ma questa guerra non ci interessa
 ci interessa la guerra per il lavoro
 
 nell'incontro con il Presidente Florido - quest'ultimo, dopo aver dato
          atto
 ai disoccupati di avere seriamente aperto la vertenza lavoro e
          accelllerato
 i processi
 ha dato la notizia che mercoledì presso l'assessorato al lavoro di
          Via
 Tirrenia, si stabiliranno i corsi di formazione professionali
          retribuiti
 indirizzati alla raccolta differenziata
 per probabilmente una 60 di disoccupati, per mettere in condizione di
          poter
 essere assorbiti dal piano in via di definizione;
 al Presidente Florido è stato anche illustrato da parte dello slai
          cobas che
 questi corsi non bastano, la raccolta differenziata non basta, bisogna
 aprire il fronte
 della bonifica ambientale con apposito tavolo, il Presidente ha
          convenuto e
 detto che vi sono dei fondi della provincia allo scopo e che questa
          strada
 si può percorrere
 e anche mercoledì di questo si potrà cominciare a parlare
 
 nel successivo incontro al comune presente il sindaco stefano, gli
          assessori
 Romeo e Pennuzzi, il responsabile del Comune nell'ATO e l'assessore
          della
 provincia Conserva
 i disoccupati organizzati hanno affrontato il problema del
          cronoprogramma
 del piano nei particolari.
 Gli interlocutori hanno comunicato che la delibera sarà approvata
 dall'assemblea ATO domani venerdì, che farà partire la definizione
          del
 progetto e successivamente l'acquisizione dei mezzi e la definizioni
          delle
 persone da occupare per fare il servizio nei quartieri Lama Talsano
          San
 Vito- i tempi tecnici da accellerare però non saranno inferiori a tre
          mesi -
 i disoccupati hanno ribadito che bisogna fare presto e bene e vedere
          questa
 partenza come un obiettivo che apre all'obiettivo vero della nostra
          lotta
 un piano per tutta la città di raccolta porta a porta con 200
          disoccupati
 occupati
 naturalmente per i disoccupati organizzati dello slai cobas corsi di
 formazione e progetto raccolta differenziata vanno insieme e uno serve
 l'altro
 anche a questo tavolo i disoccupati organizzati hanno chiesto
          l'apertura di
 diversi nuovi tavoli. bonifica ambientale, risanamento dei quartieri,
          uso
 concentrato delle risorse regionali
 per il lavoro
 la risposta è stata interlocutoria e disponibile
 
 
 l'assemblea generale dei disoccupati si riunisce martedi 16 febbraio
          alle 17
 alla sede dello slai cobas in via rintone 22
 per esaminare i risultati della giornata odierna, preparare l'incontro
          di
 mercoledì, preparare nuove iniziative su tutti i fronti
 
 
 disoccupati organizzati slai cobas per il sindacato di classe
 via rintone 22 taranto cobasta@fastwebnet.it
 347-5301704
 11 febbraio 2010
 
 
 i disoccupati organizzati ringraziano chi oggi ha voluto essere
          presente
 alla lotta
 - la folta delegazione dei lavoratori cimiteriali L'Ancora
 - i delegati slai cobas delle ditte di pulizia scuole statali e degli
 appalti comunali
 - il comitato di quartiere PaoloVI
 - i rappresentanti di proletari comunisti e francesco maresca di
          sinistra
 critica
 - il rapper tarantino FidoGuido
 
 
 
 giovedì 11 febbraio
          manifestazione per il lavoro
 indetta dai disoccupati organizzati dello slai cobas per il sindacato
          di
 classe
 con concentramento in piazzale arsenale alle 9
 corteo per via di palma , via d'aquino quindi da via Cavour si
          raggiungerà
 la prefettura
 doive ci sarà un presidio che poi si trasferirà in Piazza castello
 alle 12 ci sarà un incontro con il Sindaco e con tutte le parti
          interessate
 al corteo sono invitati
 i rappresentanti della lotta degli appalti comunali e del Cimitero
 i rappresentanti della lotta delle pulizie delle scuole statali
 i lavoratori precari e che hanno perso il lavoro
 i lavoratori della ex belleli e arsenale in lotta per l'amianto
 
 Vogliamo un cronoprogramma con date ravvicinate e numeri consistenti
 di occupati dal bacino dei disoccupati organizzati nella raccolta
 differenziata che deve diventare porta a porta per tutta la città se
 si vuole fare un servizio alla città
 Vogliamo tutte le parti interessate al tavolo dell'incontro, ma
 vogliamo aprire anche altri tavoli per il lavoro, la bonifica
 ambientale e il risanamento dei quartieri più devastati, i corsi di
 formaziione finalizzati, il sostegno al reddito dei senza lavoro,
 senza casa, senza niente
 
 
 disoccupati organizzati slai cobas per il sindacato di classe
 cobasta@fastwebnet.it -
          347-1102638
 9 febbraio 2010
 
  
           TARANTO
          26 GENNAIO 20101 ASSEDIO
          AL COMUNE DISOCCUPATI 
          E CARICHE POLIZIESCHE 
 Giornata di lotta pesantissima oggi a Taranto per iniziativa dei
          disoccupati
 organizzati
 dello slai cobas per il sindacato di classe
 
 La lotta era appena terminata con il blocco dei camion dell'Amiu a
 mezzanotte di ieri,
 quando a mezzogiorno di oggi è cominciato il presidio al Comune;
 poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa per impedire una
          nuova
 occupazione del Comune,
 portoni del Comune sbarrati - con inevitabile disagio anche degli
          impiegati
 praticamente
 sequestrati dal blocco delle forze dell'ordine.
 Sindaco Stefano latitante- notizie dalla Regione niente,
 eppure in piena campagna delle primarie lo scorso giovedì Vendola e
          Stefano
 si erano guadagnati gli applausi
 dei disoccupati organizzati, che avevano invaso anche questa
          manifestazione,
 dicendo che lunedì il piano sarebbe stato pronto
 e sarebbe pervenuto agli organi competenti: provincia, ato, comune,
          amiu per
 la sua realizzazione.
 Il piano è quello della raccolta differenziata porta a porta, piano
          pilota
 per Taranto finanziato con ulteriori fondi, e siamo a 4 milioni di
          euro, per
 dare occupazione
 ai disoccupati organizzati- lo slai cobas sostiene lavoro per 200
 disoccupati- con un piano per tutta la città;
 il piano parla di una 80 di lavoratori impiegati in alcuni
          quartieri  ...
 purchè si parta
 ma lunedì il piano non è arrivato e neanche questa mattina,
 la tensione è cresciuta, il numero dei disoccupati anche , l'assedio
          si è
 fatto insistente;
 un disoccupato è salito su un cornicione del balcone minacciando di
 buttarsi - ma la situazione non si è sbloccata,
 vi sono state piccole cariche tutte respinte- dopo pochi minuti i
 disoccupati si ricompattavano e rilanciavano l'assedio
 il Sindaco non si fa vedere e fa l'offeso- rifiutando di riprendere la
 discussione;
 due disoccupati passano alla benzina - minacciando di bruciarsi- 
          ma il
 fuoco lambiva anche i poliziotti e partiva una carica più dura con le
          donne
 disoccupate in prima fila a risponndere
 intanto tutta la zona veniva militarizzata e dovevano intervenire
          pompieri e
 autombulanza per un disoccupato che si sentiva male...
 alle 18 la manifestazione per scelta dei disoccupati organizzati dello
          slai
 cobas per il sindacato di classe terminava
 si passa all'organizzazione della manifestazione a Bari per giovedì...
 l'acclamato Vendola e i suoi assessori dovranno spiegare se a parole
 corrispondono fatti:
 
 i disoccupati organizzati crescono in numero e determinazione - non si
          fanno
 dividere- comprendono e solidarizzano con la disperazione di alcuni di
          loro
 che fanno gesti estremi
 ma perseguono con la lotta collettiva autorganizzata gli obiettivi di
          lavoro
 
 se il piano e il lavoro non partirà - non servirà certo la
          repressione a
 fermarli
 
 disoccupati organizzati
 slai cobas per il sindacato di classe
 26-1-2010
 
          SIAMO AL FIANCO DELL'OPERAIA DI CASARANO (LE)
           
 Un'operaia di un'azienda tessile del casaranese, in provincia di
          Lecce, ha
 rotto il silenzio e la paura e ha coraggiosamente denunciato il suo
          padrone
 per molestie e atti sessuali.
 Il 17 dicembre vi era stata una denuncia della cgil su questo, ma
          anche per
 altre due operaie che fanno le cameriere in un ristorante nel salento
          -
 tutte e tre  costrette a subire abusi sessuali con la minaccia di
 licenziamento, costrette a rimanere in azienda dopo l'orario di lavoro
          per
 soddisfare le richieste sessuali dei loro padroni.
 Questo avveniva da tempo, ma la paura di perdere il lavoro, le
          situazioni
 difficili nelle loro famiglie con mariti in cassintegrazione, ma anche
          la
 paura di non essere credute - il marito di una delle operaie non ha
          creduto
 al racconto della moglie - e probabilmente il timore di passare da
          vittime a
 "colpevoli", le aveva fatto stare zitte.
 Ora una di loro ha detto basta e ha dato un segnale di coraggio alle
          altre
 per non subire, per ribellarsi ai porci padroni.
 E' un segnale che è importante anche per tante altre lavoratrici. La
          realtà
 delle molestie sessuali sul lavoro, per il lavoro nella nostra regione
          è
 vasta ed è presente in tante forme - in passato noi abbiamo
          denunciato
 situazioni pesanti a Taranto nei settori delle pulizie o nel commercio
          e in
 provincia proprio in aziende tessili; e la precarietà, l'attacco al
          posto di
 lavoro, sta facendo aumentare queste violenze.
 
 Sosteniamo la denuncia di questa operaia!
 Denunciamo tutte le molestie e violenze sessuali dei padroni.
 Facciamo appello alle lavoratrici a venire allo 'sportello aperto'
          delle
 lavoratrici del Mfpr, per non essere sole.
 L'unione delle donne fa la nostra forza!
 
 Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
 sede via Rintone, 22 Taranto
 3475301704
 mfpr@fastwebnet.it
 
 Taranto 6,1,2010
 
 
  
           
          DUE
          GIORNATE DI MOBILITAZIONE
           MERCOLEDI'
          18 NOVEMBRE 2009 E GIOVEDI 19
 no alla cassaintegrazione straordinaria all'ilva
 anticamera degli esuberi
 
 per la sicurezza del lavoro e sul lavoro
 
 no al referendum
 l'ilva non si chiude ma si risana con la lotta a partire dall'interno
          della
 fabbrica
 
 2 giorni di iniziativa dello slai cobas per il sindacato di classe
          ilva appalto
 
 mercoledì 18  ore 6 port
          d
 ore 18 piazza immacolata
 giovedì 19   ore 
          6 port a
 ore 17 assemblea sede slai
          cobas per il sindacato di classe via rintone 22
 
 nel corso delle iniziative sarà distribuito un lungo documento sulla
          crisi
 ilva scritto dalla coordinatrice dello slai cobas per il sindacato di
          classe
 margherita calderazzi
 allegato
 
 
 slai cobas per il sindacato di classe ilva appalto taranto
 cobasta@fastwebnet.it
 347-5301704
 
 
     DISOCCUPATI
          ORGANIZZATI OCCUPANO IL PONTE GIREVOLE E VENGONO MANGANELLATI DALLA
          POLIZIA 5
          novembre 2009 7
          NOVEMBRE MULTATI DOPO LE MANGANELLATE... COMUNICATO
          SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE , TARANTO  .apprendiamo
          dalla stampa che vi sarebbero 30 disoccupate-i che sarannomultati per il blocco del ponte
 
 bravi, bravi, bravi... 7+,,,,
 
 le pagheremo con  i soldi che verremo a prendere dalle vostre
          banche dai
 vostri uffici comunali, provinciali, amiu
 voler trasformare la lotta sociale in problema di ordine pubblico è
          il segno
 della vostra logica e vostra civiltà
 ma ve lo diciamo e ve lo ripetiamo
 noi non abbiamo paura! non ce ne andiamo a casa se non con il lavoro!
 seminate, seminate vento raccoglierete tempesta
 e non  l'anno prossimo:.... ma sin da lunedì
 certa stampa si fa portavoce di chi si lamenta del blocco del ponte
          perchè
 arriva in ritardo a casa !
 sappiamo del disagio ma farsi portavoce non di chi lotta per il lavoro
          e la
 casa ma di chi protesta contro di loro
 dovrebbe far vergognare, dal calduccio delle proprie stanze
 
 andate a vedere  il film Mar Piccolo signori- guardate quelle
          donne al
 cinema
 esistono davvero..
 e al questore di taranto diciamo.. si guardi il film signor Questore
 
 disoccupate-disoccupati organizzati
 slai cobas per il sindacato di classe
 taranto
 cobasta@fastwebnet.it
 7 novembre
 
 Subject: Fw: incontro sindaco- disoccupati organizzati taranto
 
 comunicato stampa
 
 
 dopo la giornata di lotta di ieri - i disoccupati organizzati slai
          cobas per
 il sindacato di classe si sono ritrovati sotto il comune anche questa
 mattina
 alle 9.30 hanno incontrato il Sindaco Stefano - in delegazione 2
 rappresentanti  , 2donne disoccupate ferite ieri- e i
          rappresentanti slai
 cobas  s.c Margherita Calderazzi e Francesco
 Lomagistro - l'incontro si è svolto in un clima di serrato confronto
          e di
 critica - Il sindaco ha comunicato che aveva incontrato a roma con
 l'assessore regionale Introna e che ha
 riferito la Regione ha già fatta l'attribuzione dei fondi regionali
 destinati alla raccolta differenziata- i soldi andranno alla
          provincia, che
 a sua volta li attribuirà a
 all'Ato e l'ATO all'AMIU- questo percorso potrebbe garantire massimo
          40-50
 posti e per più per pochi mesi - il Sindaco ha questo punto ha
          comunicato
 che convocherà tutte le parti in causa per una conferenza di servizio
          per
 giovedì prossimo- in caso di mancata risposta da parte della regione,
          sempre
 giovedì si andrà a bari in massa con il Sindaco
 Rispetto ai lavori provvisori di cui il Sindaco aveva parlato nei
          giorni
 precedenti-il Sindaco ha annunciato che la discussione in Consiglio
          comunale
 sarà venerdì 13-e che comunque riguarderà solo i lavoro relativi al
 progetto- mentre gli altri sono ancora in corso di definizione, perchè
 legati all'insediamento del consiglio d'amministrazione dell'AMAT
 il sindaco ha parlato poi di avviamento di corsi di formazione
          retribuiti
 per qualificare i lavoraratori in rapporto al lavoro al Porto e alle
          zone
 franche
 i disoccupati organizzati  hanno subito considerato queste
          proposte ancora
 inadeguate
 sulla raccolta differenziata vogliamo un tavolo serio e urgente con
          tutti
 per accellerare tutto il percorso ma per una raccolta differenziata
          stabile
 e per tutta la città che non abbia niente di provvisorio e che di
 conseguenza dia posti di lavoro stabili per il maggior numero di
          disoccupati
 organizzati
 sui lavori provvisori - rilevando che il consiglio viene ancora fatto
 slittare - è statoo ribadito che i lavori provvisori devono partire
 rapidamente e insieme, per permettere realmente
 di occupare i disoccupati in lotta- senza guerre fra poveri
 sulla questione corsi di qualificazione retribuiti- essi fanno parte
          della
 nostra piattaforma rivendicativa, ma vanno realmente finalizzati ad
 assunzioni a fine corso certe nel privato, nel misto pubblico privato,
          nel
 pubblicol
 l'incontro ha lasciato insoddisfatti sopratutto per i tempi- dato che
          siamo
 di fronte a una emergenza sociale con famiglie senza alcun reddito per
 questo sin da lunedì le
 iniziative proseguiranno secondo un piano deciso dall'assemblea
          generale
 convocata per lunedì 9 ore 17.00 alla sede dello slai cobas per il
          sindacato
 di classe taranto
 
 i disoccupati organizzati hanno incontrato rappresentanti della stampa
          e tv
 per denunciare le cariche con feriti di ieri e chiedono che non si
          ripeta
 più
 ribadendo che non è con la repressione, che la lotta si può fermare,
          ma
 trovando le soluzioni di lavoro richieste dallo slai cobas per il
          sindacto
 di classe
 
 disoccupati organizzati
 slai cobas per il sindacato di classe
 cobasta@fastwebnet.it
 347 5301704
 6 novembre 2009
 
   
   TARANTO - Ore 10.30. Una settantina di manifestanti dello
          Slai-Cobas richiede un incontro con la regione Puglia per discutere di
          progetti sulla raccolta differenziata in città. Dagli uffici
          regionali non è giunta alcuna risposta concreta. Dopo oltre tre ore di occupazione la polizia ha caricato il
          presidio formato anche da donne di cui una incinta ed un’anziana
          costretta al ricovero in ambulanza dopo aver ricevuto una manganellata
          da un poliziotto. ascoltate le voci dei manifestanti manganellati durante le cariche
          cronaca in diretta di RADIOPOPOLARE http://www.radiopopolaresalento.it/   http://www.radiopopolaresalento.it/2009/11/05/disoccupati-organizzati-occupano-il-ponte-girevole- e-vengono-manganellati-dalla-polizia/ ALTRE CRONACHE  COMPRESA LA VERSIONE DELLA QUESTURA http://www.osservatoriorepressione.org/2009/11/taranto-la-polizia-carica-protesta-dei.html video su http://comitatopertaranto.blogspot.com/     SOLIDARIETà
          SLAICOBAS TRENTINO http://slaicobastrentino.wordpress.com/2009/11/04/solidarieta-ai-disoccupati-di-taranto/ 
   RICEVIAMO DALLO SLAI COBAS DI TARANTO     Irruzione in
          consiglio comunale 30
          marzo 2009
 
 Questa mattina lavoratori dello pulizie dello slai
          cobas per il sindacato di
 classe insieme ad altre decine di lavoratori delle pulizie
          uffici comunali e
 ad altri lavoratori in cig e senza lavoro di ex appalti comunali hanno
          fatto
 irruzione con cartelli, striscioni e con volantini durante il
          consiglio
 comunale; il consiglio è stato così interrotto per circa due ore ed
          è stato
 imposto un'ordine del giorno straordinario in cui il sindaco e
          l'intero
 consiglio si è impegnato a chiedere un tavolo in Prefettura per
          risolvere
 definitivamente il problema del passaggio da lavoro e lavoro.
 
 Oggi durante la seduta del consiglio non si sono sentiti i soliti
          interventi
 di rito di consiglieri e assessori, ma gli interventi forti dei
          lavoratori e
 delle lavoratrici che hanno detto: basta promesse e le solite parole
          "stiamo
 lavorando per voi", basta rinvii, vogliamo fatti certi e chiari!
 
 Doveva essere tutto pronto per il passaggio da lavoro a lavoro dei 185
 lavoratori delle pulizie degli Uff. comunali al 1° di aprile, e
          invece ci
 troviamo, nostro malgrado e costretti dai ritardi nei tempi, ad una
 ulteriore proroga di 30 giorni.
 Ma soprattutto ci troviamo di fronte al fatto che le notizie cambiano
          da un
 giorno all'altro, alimentando incertezze e preoccupazioni. Anche
          questa
 mattina abbiamo saputo di un nuovo cambiamento e rinvio: la delibera
 dell'Amiu per l'assunzione di 30 lavoratori, che era stata già
          rimandata
 dalla scorsa settimana e che, secondo le assicurazione di venerdì
          scorso di
 Nello Di Gregorio, doveva essere pronta per oggi, è rinviata a
          domani,
 martedì. Ogni giorno ci si risponde: "domani..."!.
 
 Il Sindaco e gli assessori addetti invece di dire ai lavoratori
          esattamente
 come stanno e a che punto stanno le varie soluzioni lavorative,
          chiedono ai
 sindacati e ai lavoratori di unirsi al Comune per fare pressione verso
          la
 prefettura sulla questione di ottenere da Roma degli incentivi.
 Noi invece pensiamo che i lavoratori e lo slai cobas già da tempo
          stanno
 lottando senza aspettare o delegare a nessuno, che i lavoratori non
          debbono
 farsi portavoce o i difensori di nessuno e che, quindi, il Comune si
          debba
 assumere chiaramente le sue responsabilità, senza prendere in giro i
 lavoratori dicendo ogni giorno cose diverse.
 
 Non vogliamo che questa proroga di 30 giorni sia un ulteriore
          occasione per
 far slittare i tempi.
 I passaggi per la formalizzazione delle assunzioni devono ugualmente
          essere
 definiti subito.
 
 Domani continua il presidio perchè vogliamo avere certezza della
          affidamento
 alla ditta vincitrice dei servizi aggiuntivi e vogliamo vedere la
          delibera
 dell'Amiu.
 
 Slai
          cobas per il sindacato di classe
 (Calderazzi Margherita)
 per com. T/F 0994792086 - 3475301704
 
 
          BASTA MORTI SUL LAVORO! INIZIATIVE NAZIONALI 
          mese settembre 2008 725 morti finora nel 2008licenziamenti e persecuzioni dei rappresentanti dei lavoratori per la
 sicurezza RLS - vedi caso de angelis e non solo
 peggioramenti da parte del ministero Sacconi dei servizi ispettivi e 
          di
 prevenzioni
 tribunali e giudici tra pressioni dei padroni e richiesta di giustizia 
          dei
 lavoratori e familiari scelgono i padroni
 iniziativa nulla dei sindacati confederali e inadeguatezza del 
          sindacalismo
 di base
 assenza e impegni sporadico e autopropagandistico dei partiti che pure 
          si
 dicono voler tutelare la sicuressa e salute sui posti di lavoro
 
 su questi temi
 è ripresa l'iniziativa della rete nazionale per la sicurezza sui posti 
          di
 lavoro
 a giugno in occasione della manifestazione di roma
 è stato tracciato il programma per questo autunno
 
 che prosegue secondo la piattaforma approvata e sostenuta 
          dall'assemblea del
 26 ottobre e della marcia carovana dal 13 marzo al 20 giugno
 scimmiottata dalla sinistra di palazzo con l'iniziativa di articolo 21
 mentre in altre forme ripartirà la nostra marcia carovana dalla prima
 settimana di ottobre al 6 dicembre con estensione dell'impegno e
 partecipazione
 di artisti, scrittori, gruppi musicali ecc
 
 ma a questo ora parte una nuova fase dell'azione
 
 sciopero generale e manifestazione nazionale a torino il 6 dicembre
 elezioni autogestite degli rls nelle fabbriche e nel maggior numero di 
          posti
 di lavoro in novembre
 ronde territoriali per la sicurezza sui posti di lavoro contro 
          precarietà e
 sfruttamento in tutte le città ove c'è la rete e dove si fanno 
          iniziative
 con la rete
 
 queste iniziative saranno discusse e programmate in tre incontri 
          aperti come
 sempre a tutti
 delegati e lavoratori rls,  familiari , ispettori, medici, operatori,
 giornalisti artisti, esponenti politici e sindacali attivi
 
 20 settembre a Taranto per il sud campania puglia basilicata e sicilia
 ore 16 presso sede dello slai cobas per il sindacato di classe via 
          rintone
 22
 bastamortesullavoro@domeus.it
 per adesione e in formazioni rapide e dirette
 cobasta@libero.it 3471102638
 
 26 settembre a torino per  piemonte lombardia veneto liguria
 promossa dagli operai Thyssen che aderiscono alla rete
 ore 15 sede  in via di definizione
 bastamortesullavoro@domeus.it
 comunicazioni urgenti e adesioni
 rapide
 cobasta@libero.it tel. 347 1102638
 
 27settembre a Roma  per Roma emilia romagna e Toscana Umbria
 c/o dopolavoro ferroviario sala pettinelli stazione termini ore 10
 bastamortesullavoro@domeus.it
 comunicazioni rapide e dirette
 cobasta@libero.it
 347 1102638
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