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RICEVIAMO  e rilanciamo gli aggiornamenti della manifestazione

fonte: www.presidiopermanente.blogspot.com/

 

lunedì 10 novembre 2008

S: MARZANO(TA): RESOCONTO MANIFESTAZIONE 9 NOVEMBRE

Grande, grandissima giornata di mobilitazione, quella di ieri. Una domenica in piazza contro la piattaforma della Universal service e contro tutte le discariche, gli inceneritori e gli altri impianti inquinanti di questa provincia.
Dalla mattina alla sera, dal corteo alla pizzica ballata nella piazzetta che non sono riusciti a proibirci, è andato tutto meglio delle più rosee aspettative.

Ma quanta fatica... Siamo passati attraverso i divieti inventati, le intimidazioni da strada, le minacce mafiose, i boicottaggi di vario tipo. Alcuni interventi resteranno alla storia per quanto siano stati ridicoli. Pensate, ad esempio, all'ex sindaco, ora presidente plenipotenziario del Consiglio comunale. Sabato, alla vigilia della manifestazione, a bordo della sua auto, gentile consorte sempre al suo fianco, si è pappato circa 300 chilometri. Ha seguito (e raggiunto) i quattro pulman dei fedeli in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo. E lì, camuffandosi da predicatore illuminato, ha cercato in tutti i modi di dissuadere la gente dal venire al corteo. Eppure, la gente è accorsa. E in massa.

Altre persone vicine a Lonoce hanno addirittura fatto la "ronda dei negozi". Entrando negli esercizi commerciali, dove hanno trovato il manifesto del corteo esposto, appeso al muro o alla vetrina, lo hanno strappato dicendo "non si fa più nessuna manifestazione". Peggio. La reazione di ribellione a questa prepotenza è stata ancora più forte mentre ancora si rincorrono le voci riguardo un presunto (?) incontro "segreto" (sì, segretissimo) tra un imbizzarrito personaggio "occulto" (?) e le associazioni culturali del paese affinché queste ultime non prendessero parte alla mobilitazione.
Niente, tutto vano. Siamo riusciti a superare anche questo.

Il sindaco Borsci? In campagna elettorale amava definirsi, con la gente per la gente tra la gente. Ieri, è scomparso dalle vie del suo paese. Domani cercherà di parlare ai suoi concittadini attraverso i giornali e le televisioni locali. La conferenza stampa è convocata probabilmente per domattina alle 10.

Cosa dirà? Che tutta la cittadinanza scesa in piazza ieri ha sbagliato? Che la valutazione di impatto ambientale data alla piattaforma non consente l'impacchettamento delle ecoballe o lo stoccaggio di rifiuti speciali, anche ospedalieri? Che a Tortora, in Calabria, non è stata messa sotto sequestro dalla Guardia di Finanza una discarica della Universal Service? Che in un paese salentino, al titolare di questa ditta, Lonoce, e ad un suo socio, non è stato revocato un appalto per lo smaltimento dei rifiuti a causa di infiltrazioni mafiose?

A proposito, oggi alle 18, a Sava, il presidio è stato invitato a partecipare all'incontro con la carovana antimafia dell'associazione Libera. Così molto di quanto accade qui potrà essere raccontato ad altra gente che fa di tutto affinché - in Sicilia come in Puglia come in Calabria come in Campania come nel resto del Paese - le cose cambino.

Ed oggi, a San Marzano, in questo lunedì di novembre, anche se c'è ancora moltissima strada da fare, tantissime cose sembrano già cambiate, stavolta, in meglio.

 

 


RICEVIAMO  e rilanciamo il Comunicato Stampa dal Presidio Permanente

fonte: www.presidiopermanente.blogspot.com/

 

NO alla Piattaforma della Universal Service

Domenica 9 novembre 2008 manifestazione a San Marzano di S.G. (TA)

Partenza ore 9.00 da piazza Milite Ignoto


Tutta la giornata sarà dedicata alla mobilitazione

che si chiuderà nella serata con un concerto.


Fermiamo l'ennesimo scempio ambientale.

 

COMUNICATO STAMPA

CS - MANIFESTAZIONE DOMENICA 9 NOVEMBRE A SAN MARZANO DI SAN GIUSEPPE

 
Né con le delibere truffa dell'amministrazione comunale di San Marzano di san
Giuseppe né con pericolose procedure agevolate della provincia di Taranto. La
cittadinanza non si fa ingannare. Ormai è tutto chiaro.

Questo progetto di piattaforma abusiva della Universal Service è in realtà un parcheggio per rifiuti speciali in pieno centro urbano, predisposto per accogliere 200 tonnellate al giorno di spazzatura. E' nato per fare ecoballe da bruciare in un futuro inceneritore. E' inoltre fonte di rifiuti per tutte le discariche di questo territorio, in particolare per il terzo lotto della discarica Ecolevante che proprio senza questa piattaforma non può portare a pieno regime la sua attività di traffico di mondezza.

Perciò, visti anche i rapporti già strettissimi tra l'azienda Universal Service e la stessa Ecolevante Spa (che in passato aveva presentato un progetto di piattaforma in tutto simile), visto il comportamento dell'azienda, che il 23/10/2008 ha presentato in Consiglio comunale un documento di fatto inutile tentando così di raggirare l'intera popolazione di San Marzano, viste le minacce simil-mafiose del dirigente dell'azienda Calzolaio all'indirizzo di un cittadino durante lo stesso Consiglio
comunale, il nostro no alla piattaforma della Universal Service non può che essere assoluto e senza condizioni.

Pretendiamo l'annullamento immediato di tutte le autorizzazioni fino ad ora concesse.

Le alternative proposte dai cittadini sono state come al solito ignorate.
Bocciate da un'amministrazione comunale che ha svelato il suo vero volto, la sua funzione al servizio del profitto di qualche imprenditore privato, Lonoce nella fattispecie, a discapito della salute collettiva e del futuro di questa terra già saccheggiata da tutti gli inquinatori, troppi per una provincia che da sola produce il 92 % della diossina italiana.

Una provincia dichiarata in emergenza ambientale nazionale. Questo non solo è il territorio più inquinato d'Italia, ma addirittura di tutta l'Europa Occidentale.

Da dati ormai ufficiali, è conclamata la presenza di diossina nel latte materno e nel sangue degli abitanti. Per la prima volta nella storia della medicina, qui un bambino già a 13 anni può ammalarsi di carcinoma rinofaringeo al pari di un fumatore incallito. E questo a causa dei veleni che respira ogni giorno, in questa terra, dove il nostro DNA si sta modificando, così come dichiara il primario di ematologia, dott. Mazza.

Insomma, il rischio sta diventando genetico. Questo inquinamento sta
condannando soprattutto le prossime generazioni.

E' perciò sempre più urgente l'impegno civile dei cittadini, volto ad una riappropriazione di dignità ed alla difesa della propria terra, del futuro nostro e dei nostri figli.

Basta a discariche, inceneritori e impianti per ecoballe.

Contro quest'altro ecomostro, scenderemo in piazza domenica 9 novembre 2008.
Partenza del corteo, ore 9 da piazza Milite Ignoto.
 

 

 

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no discarica in Irpinia altopiano formicoso
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

TUTTI ALLA MANIFESTAZIONE

 DOMENICA 9 NOVEMBRE 2008

 SAN MARZANO DI SAN GIUSEPPE

 CORTEO CONTRO PIATTAFORME DISCARICHE ED INCENERITORI

 PARTENZA H 09.00 DA PIAZZA MILITE IGNOTO

 

Pranzo sociale ORE 13.30

 Pomeriggio di intrattenimento per grandi e bambini

 Serata di musica

 Pizzica e mozzica

San Marzano di San Giuseppe, provincia di Taranto.

NOI SIAMO QUI.

Sulla strada per Sava, alla periferia del paese, ecco in arrivo l'ennesimo crimine contro questa terra.

FA BENE ALLE DISCARICHE, FA BENE AGLI INCENERITORI

FA MALE ALLA SALUTE, DISTRUGGE IL TERRITORIO

Si tratta di una Piattaforma per l'imballaggio di rifiuti, gestita dalla Universal Service dell'imprenditore Lonoce, assai noto nei dintorni per i suoi precedenti. E' un capannone, tra l'altro abusivo, capace di accogliere, stoccare e imballare sino a più di

200 TONNELLATE AL GIORNO DI RIFIUTI SPECIALI.

Scorie ospedaliere; brodi di fermentazione delle industrie farmaceutiche; scarti della lavorazione di industrie siderurgiche; ma soprattutto rifiuti, guarda caso, uguali a quelli smaltiti nella vicina discarica Ecolevante di contrada La Torre-Caprarica.

DISCARICA ECOLEVANTE – BREVE PRO MEMORIA

Oltre tre milioni di metri cubi di capienza, circa trentacinque ettari di cave dismesse, divise dalla strada provinciale Carosino-Francavilla Fontana.  Vincoli paesaggistici, archeologici, idrogeologici: questa discarica li ha violati tutti. Sorge su una condotta di acqua potabile, tra insediamenti rupestri pressoché distrutti, in una zona di macchia mediterranea. Gli agricoltori cominciano ad abbandonare i vigneti e gli uliveti vicini. Da circa dieci anni, da quando cioè è attiva questa discarica, i capi di bestiame allevati in zona vengono spesso abbattuti perché affetti da brucellosi. Dell'antica Via Appia costruita dai romani, qui ne rimangono pochissime tracce. Secoli di storia sepolti sotto una quantità incredibile di rifiuti industriali. Resta ancora aperto un centro di terapia per diversamente abili, una sorta di casa famiglia per disabili orfani finanziata dalla Regione, proprio a ridosso del più grande polo d'attrazione di rifiuti d'Europa.

Sui primi due lotti, ormai strapieni, di questa discarica, la Corte di Cassazione ha confermato i motivi del sequestro di un anno fa. Gravi violazioni delle norme ambientali.

Il terzo lotto è stato invece autorizzato grazie ad un progetto a dir poco discutibile, con atti pubblici omissivi (o falsificati) sui quali sta adesso indagando la magistratura. Imputati, la Provincia di Taranto e, ovviamente, la stessa società Ecolevante.  Malgrado la ferma opposizione dei cittadini e le vicissitudini giudiziarie, questo terzo lotto di discarica, spalleggiato dai potentati politici di Grottaglie e del resto della provincia, ora è aperto. Non può però entrare a regime senza una piattaforma come quella progettata dalla Universal Service.

LA PIATTAFORMA

Oltre a smistare rifiuti alla Ecolevante ed alle altre 72 discariche della zona, grazie ad una delibera del Comune di San Marzano e grazie ad una consequenziale Valutazione di Impatto ambientale, questa nuova struttura è autorizzata a impacchettare ecoballe. Si candida al ruolo di fonte inesauribile di Cdr, combustibile da rifiuti.

 

ALTRI INCENERITORI IN ARRIVO. DIOSSINA SU DIOSSINA.

NOI SIAMO QUI

Siamo nella provincia di Taranto che, proprio di diossina, da sola, ne emette il 93 per cento di tutta quella prodotta sull'intero territorio nazionale. Siamo a pochi chilometri da Taranto, città saccheggiata e ridotta al dissesto economico dalla peggiore classe politica che si potrebbe immaginare. Senza più soldi neppure per comperare le divise ai Vigili Urbani (che ormai lavorano regolarmente in borghese), Taranto vive di stenti, coperta giorno e notte dalle nubi nere e rossastre dell'Ilva, ex Italsider, il polo siderurgico della famiglia Riva, in cui le cosiddette morti bianche, negli impianti, le mutilazioni e le invalidità permanenti non si contano più, come non si contano più i casi di tumore in tutto il territorio circostante: c'è un tasso di incidenza del 30 5 superiore alla media. Interi quartieri restano sepolti sotto cumuli di micropolveri di acciaio, le macerie di un sistema ormai insostenibile in cui il grande mostro dell'ecologia arriva addirittura ad appropriarsi delle risorse idriche dell'Acquedotto pugliese lasciando a secco la città, per lunghi periodi. A completare l'opera, cementifici, raffinerie ed un progetto di rigassificatore vicino ad 11 impianti a rischio. Un disastro ecologico annunciato. Riguardo ai rifiuti, senza uno straccio di programmazione per lo smaltimento, questa provincia è agli ultimi posti nelle classifiche nazionali per raccolta differenziata. Il clima da  pre-emergenza ricorda molto Napoli di qualche anno fa. Di raccolta porta a porta, di riutilizzo, di trattamento biologico a freddo, cioè delle nostre proposte per la chiusura del ciclo dei rifiuti non se ne parla nemmeno.

In assenza di questa programmazione, fortemente richiesta dai cittadini ma sempre bloccata da cavilli burocratici inventati dalle istituzioni locali, si continuano ad elargire autorizzazioni facili a strutture inquinanti. In questo contesto, fiancheggiati attivamente da esponenti politici di destra e sinistra, i cosiddetti "imprenditori" dell'immondizia continuano ad ampliare il proprio giro di affari, al riparo dai controlli e senza grossi intoppi.

E NON FINISCE QUI.

C'è il caso Sava. E' un Comune di 20 mila abitanti dove non c'è neppure la fogna. I politici della zona hanno fiutato l'affare dei finanziamenti pubblici, erogati ogni volta per l'avvio di lavori che restano incompiuti dal lontano 1970. In tutto questo, da quasi 40 anni a questa parte, ci guadagnano le aziende appaltatrici gradite al Palazzo  e ditte addette all'auto spurgo. Nel frattempo, sottosuolo e falde acquifere si intasano di merda, liquami ed acido solforico, abbondantemente usato per la pulizia dei pozzi neri.

 

 

I NOSTRI AVVERSARI HANNO LE MANI IN PASTA IN TUTTO, SOPRATTUTTO NELLA POLITICA, NEI RIFIUTI E NELLE CLOACHE

La gente impegnata in prima persona sul fronte ambientale si ritrova nel bel mezzo di questo intreccio affaristico e riceve minacce, anche in pubblico, anche durante i Consigli comunali, da parte degli amministratori della monnezza, sotto lo sguardo impassibile delle Forze dell'Ordine. Chi è parte integrante di questo sistema di distruzione ambientale cerca di annichilire le ragioni collettive con le intimidazioni personali, con le ritorsioni, con i ricatti. Parlare di stato, di leggi, di Istituzioni, in questo contesto è soltanto ridicolo.

 

E' SEVERAMENTE VIETATO PARLARE

Chi sono i più grossi finanziatori dei partiti politici nelle campagne elettorali? Classico segreto di Pulcinella. E' severamente vietato parlare di gruppi bancari differenti o di Lonoce, vita ed opere dell'ex carabiniere trasformatosi in imprenditore del ramo fogne e auto spurgo, passato al settore rifiuti e percolato con la sua Universal Service, a cui è stata appena posta sotto sequestro una discarica a Tortora, in Calabria, sempre per ragioni legate ad inquinamento e malaffare. Un imprenditore a cui è stato tolto coattivamente un appalto, ottenuto con un altro socio (l'ex proprietario della discarica di Tortora di cui sopra), proprio per la gestione dei rifiuti stavolta in Salento. Motivo: infiltrazioni mafiose.

CONTRO LE RAGIONI DELLA GENTE, LA REPRESSIONE DEL POTERE

Qui a San Marzano, come altrove, del resto, anche alcuni esponenti delle Forze dell'Ordine non fanno mistero delle loro amicizie con gli eco imprenditori dei rifiuti. D'altro canto, con zelo a dir poco eccessivo, seguono ogni spostamento del movimento ambientalista. Così, alle future generazioni si insegna che, per qualche imprenditore intoccabile, è lecito smaltire rifiuti di ogni tipo in pieno centro abitato, in strutture abusive che nessuno si permette a far abbattere, mentre, per il resto della Comunità, è da fuorilegge incontrarsi in piazza e discutere del problema, a maggior ragione se si utilizza un microfono o un megafono. Delle intimidazioni porta a porta, delle denigrazioni di piazza o a mezzo stampa, delle truffe dei politici ai danni della cittadinanza, meglio non parlarne. C'è sempre qualcuno con sguardo torvo, pronto a mettere in atto chissà quali azioni contro chi disturba gli onnipotenti di provincia. Il caso San Marzano è solo una piccola parte di ciò che sta accadendo in Italia

 

 SOLO EFFETTI COLLATERALI PER QUESTO SISTEMA

La costituzione di aree di interesse strategico nazionale, ovvero la militarizzazione di parti del territorio, a presidio degli impianti di termodistruzione e dei siti indicati come discariche si pone in evidente contrasto con principi e valori costituzionalmente garantiti, quali la libertà di circolazione. Denunce per manifestazioni non autorizzate per i "No Fly" di Ciampino, e denunce per manifestazioni non autorizzate ai No Tav-No Inceneritore di Trento. Sfratti per Lo stesso Presidio "No Discariche" di Grottaglie-San Marzano e sfratto per il Presidio "No Dal Molin" di Vicenza; querele e minacce, cortei scortati da centinaia di uomini delle Forze dell'Ordine. Indagini e processi. E lo scenario è ancora più inquietante con la "Grosse Koalition" tra maggioranza e opposizione. Le Grandi Opere si devono fare. Chi si pone contro è definita come una sparuta minoranza che deve adeguarsi per il "bene nazionale". Tav, Ponte sullo Stretto, Rigassificatori, Inceneritori, Discariche, Centrali Turbogas, Centrali a Carbone e come se non bastasse il ritorno in grande stile del Nucleare, anche a due passi da qui, ad Avetrana. Tutto contro le popolazioni che  pagano in modo diretto le cosiddette Grandi Opere attraverso i CIP 6, l'8 per cento delle bollette destinato alla costruzione di Mega Impianti di incenerimento.  

                    

 

                 LA DITTATURA NEW STYLE

Utilizza i mezzi di comunicazione per appiattire il dissenso e per rendere la violenza di Stato uno slogan utile a dissuadere la gente all'impegno civile. Mette le mani sull'istruzione per creare un impoverimento culturale nel quale far proliferare affari privati e prevaricazione. Introduce regole e sanzioni penali estremamente dure che di fatto negano il diritto di riunione, così come tutelato dall'art. 17 della Costituzione, e in senso più ampio le istanze partecipative.

Questo momento difficile ci trova uniti a tutte le popolazioni in lotta per la difesa dei propri diritti e della propria terra sull'intero territorio nazionale. Chiediamo perciò sostegno ed aiuto da parte di tutti per una grande giornata di mobilitazione, domenica 9 novembre a San Marzano di San Giuseppe.

 

P.S. A tutti i presidi, a tutti i comitati, a tutti i movimenti in lotta per la difesa dei territori, a tutti coloro che sono geograficamente lontani da qui e non potranno raggiungerci domenica 9 a San Marzano, chiediamo un aiuto fattivo attraverso iniziative di qualsiasi genere che siano utili a portare anche lontano da qui la voce di questa Comunità in stato di mobilitazione permanente da oltre un anno.

A tutte le altre associazioni e a tutti gli altri cittadini, invece, vicini, ricordiamo che il solo modo per opporsi davvero è partecipare.

Continuiamo il nostro cammino collettivo in difesa di questa terra

INVITIAMO TUTTI ALLA GIORNATA DI MOBILITAZIONE DEL 9 NOVEMBRE

Contro la piattaforma Contro il terzo lotto Contro gli inceneritori

Costruiamo solidarietà, ribellione e libertà

Difendiamo la nostra terra con ogni mezzo necessario
 
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