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Osservatorio sui Balcani di Brindisi
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ANNUARIO

BRINDISI, il  Centro Sociale,  

le attività del Collettivo Spazio Musica: Tracce(parte terza)

intervista ai Black Board Jungle

link 1988

Spazio musica

Centro Sociale

 





BLACK BOARD JUNGLE

Una rock garage-band decisa a diventare impopolare

 suonando il punk-rock.

 

L’ intervista di Spazio Musica, per la rivista Tracce del

 gennaio 1988

di Antonio Camuso

 

Blackboard Jungle è un film del 1955, diretto da Richard Brooke e interpretato da Glenn Ford, Vie Morrow e Sidney Poiter.

La pellicola fu uno dei primi mezzi di diffusione del R'n.R, la colonno sonora infatti, venne affidata a papà Bill Haley.

26 anni più tardi la scena si sposta nella nostra penisola, e più precisamente nel profondo e assolato sud.

Quattro giovanotti brindisini decidono di diventare molto impopolari dalle loro parti formando un gruppo di R'n'R, musica ancora oggi, alquanto poco apprezzata e mal digerita dalla gran massa dei compaesani. II background che li unisce e senza dubbio il rock degli anni '50 del resto il nome che i quattro hanno scelto è quanto mai indicativo, da Presley a Buddy Holly, da Cochran a Chuck Berry.

Il luogo in cui il gruppo trascorre gran parte del tempo é il classico scantinato, o altrimenti denominato Garage. E inevitabile, quindi, che il quartetto si consideri una «garage band» al di là delle scelte musicali.

 I Blackboard Jungle nell'87 hanno registrato un demotage contenente 5 brani di loro composizione.

La line up del gruppo è la seguente:
Brighello Rinelli • Lead Guitar
Brivido - Batteria
Zorba Esposito - Basso
Vince - Voce, Guitar

D - Voi siete insieme dall'82. Cosa é successo a Brindisi in questi anni, cosa é cambiato, soprattutto in un tipo di cultura, come quella rock-garage, che é settorializzata, e cioè un pò esclusa dai grossi ambiti della cultura consumata a livello di massa, e che di conseguenza vi ha messo in grado di funzionare da termometro dei pochi fermenti culturali della città?

R - Confermo sul fatto che i Blackboard Jungle (B.J.) sono il gruppo più longevo delio scena brindisino, almeno per lo «nuova ondata», per cui parlare dei B J, é come parlare di un pezzetto di storia, e non solo musicale, di certa cultura Su quel che é successo, c'è da dire che in un primo momento si notarono certe trasformazioni che rompevano un pò lo stampo culturale,
creato da certi dinosauri della musica che troneqqggiavano nella città .

La nostra storia iniziò un pò come le storie di tutti i gruppi degli anni '80. e cioè col punk-rock, che in notevole ritardo, era arrivato in Italia proprio in quel periodo Ci scontrammo da subito con certi moralismi provinciali che sono più che scontati nei riguardi di certa musica Nonostante questo alcuni gruppi si formarono, e iniziarono proprio col punk-rock La maggior parte non ha continuato perchè per un motivo o per l'altro era ed è difficile suonare a Brindisi, esistono poche possibilità di registrare su vinile, ed è difficile avere un seguito a livello di pubblico, e comunque allo fine sono la convinzione e la volontà a vincere, noi le abbiamo dimostrate entrambe andando avanti

Comunque qui a Brindisi, non è cambiato quasi niente, perchè i musicisti non sono stati costanti nelle loro scelte, e in questo senso c'è ancora molto da fare. Certamente per chi ha continuato, il Rock ha dato un mezzo per poter onda-
re oltre la solita vita quotidiana, ai soliti schemi, ai soliti status che vengono imposti. Noi crediamo che nel Rock esista uno spirito comune che poi è modellato a secondo delle esigenze di ognuno.

la dedica a Mario Merico sul loro disco dai B Board Jungle

di Antonio Camuso

Fine seconda parte Tracce

Antonio Camuso (Archivio Storico Benedetto Petrone)

Brindisi 6 febbraio 2022

vedi anche Parte prima

Gennaio 1988, la rivista autoprodotta Tracce  in distribuzione nel Centro Sociale di via Santa Chiara e tra i giovani di Brindisi.

 

 Parte seconda Intervista ai Birdy Hop , per la rivista

 TRACCE, gennaio 1988

Il successo a giugno a Melpignano e i

 complimenti dei CCCP e dei LFTIBA.

 

Parte terza :intervista ai Black Board Jungle