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NO TAV PUGLIA TOUR 

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NO TAV PUGLIA TOUR 

LA TAPPA DI BRINDISI DEI NO TAV 19 OTT 2011

LE FOTO E IL COMMENTO DI PUGLIANTAGONISTA.IT

i video della serata NO TAV A BRINDISI

 LA LOTTA NOTAV 

L'INTERVENTO TELEFONICO DI BOBO ALL'INIZIATIVA NO TAV

 

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IL report di Pugliantagonista.it

circa duecento persone hanno partecipato all'iniziativa NO TAV TOUR a Brindisi, seguendo con attenzione gli interventi ed applaudendo più volte i rappresentati NO TAV giunti a Brindisi per far sentire le ragioni della loro lotta  Grande attenzione all'avvenimento è stata dimostrata dalle telelevisioni locali e dai corrispondenti dei giornali  che hanno fatto a gara per poter intervistare gli esponenti dei NO TAV.  Applauditisssimo il messaggio telefonico inviato a tutti i presenti da parte di BOBO ai domiciliari che  ha ribadito la giustezza dell'essere al fianco di tutti coloro che non intendono calare la testa, che essi siano disoccupati, emarginati, precari o contestatori ad opere inutili e dannose. Sono seguiti diversi interventi di rappresentanti di movimenti  ambientalisti e non, di Brindisi, Lecce e Tarano. 

Soddisfazione è stata espressa da parte dei NO TAV per la calorosa accoglienza avuta nelle tappe pugliesi di Bari e Brindisi. E' stata ribadita l'intenzione di continuare a mantenere i presidi NO TAV in Val di Susa e di manifestare domenica prossima sui cantieri dell'alta Velocità. Applauditi  l'intervento e la presenza degli appartenenti del Comitato dei Disoccupati non costretti ai domiciliari dai giudici dell'operazione Escalation.

programma

Perché dalla Val di Susa alla piazza di Bari?

La comunità valsusina lotta da oltre vent’anni per la difesa del proprio territorio e della propria salute. Ma non solo, si oppone al progetto dell’Alta Velocità Torino-Lione che costa 22 mld di euro, ovvero più del debito pubblico italiano pari a 20 mld di euro. E da tre mesi il governo spende 90.000 euro al giorno per pagare la polizia in trasferta. Soldi, soldi, soldi per un progetto che non serve a nulla se non a rimpinguare le tasche dei pochi “addetti ai lavori”.

Soldi, soldi, soldi che pagano i cittadini comuni in cassa integrazione o già licenziati, i precari che senza reddito garantito hanno un debito di 30.ooo euro sulle proprie spalle, i migranti che lavorano 12 ore al giorno, gli studenti che si devono portare la carta igienica  a scuola, gli scienziati italiani che scappano all’estero, i pendolari a cui vengono soppressi i treni, gli ammalati che trovano gli ospedali chiusi, le donne che muoiono per 3,95 euro all’ora. Beni comuni quali sanità, istruzione, lavoro, casa, reddito, territorio ce li stanno distruggendo, laddove esistono, in nome di una crisi che la classe politica tutta corrotta e mafiosa ha creato. In questo processo di precarizzazione, di smantellamento dei diritti sociali, di indebitamento “solo” per il 99% della popolazione a favore dell’1%, il movimento NO TAV in Italia rappresenta un ulteriore bene comune: la lotta. La lotta e la resistenza come unica modalità di difesa e di pretesa del rispetto dei diritti umani e della madre terra. E la lotta non solo come opposizione alle politiche governative ma anche come luogo di ragionamento politico per scommettere sul futuro di questo paese.

Perciò il “NO TAV TOUR” scende nelle piazze italiane, lo farà a Bari il 18 ottobre, lo stesso giorno in cui la comunità somala di Bari festeggerà 2 anni di occupazione e autogestione del Ferrhotel. Visto che le istituzioni locali non garantiscono la seconda accoglienza ai rifugiati politici, la comunità somala si conquistò un tetto che oggi poggia solo su una rete di solidarietà. 2 anni di lotta e resistenza che hanno garantito la casa, la socialità e la dignità a persone che fuggono dalle guerre di noi occidentali e che ancor oggi vengono minacciati da una deportazione nella periferia-ghetto della città.

Il NO TAV TOUR passerà da Bari, una città già attraversata dai comitati ambientali pugliesi che raccontano un’altra storia della Puglia: fotovoltaico selvaggio con migranti assunti a nero, centrali a biomasse, cementifici nel cuore delle cittadine locali, inceneritori, discariche e il cancro dell’Europa, ovvero l’ILVA di Taranto. E le continue gestioni emergenziali degli esseri umani con sfratti, rivolte di migranti, braccianti in sciopero, migranti censurati nelle tendopoli e morti bianche per l’inefficienza politica.

 

Per queste ragioni accogliamo il NO TAV TOUR a Bari, per discutere le nostre storie di resistenza comune e per ascoltare 10 ragioni che 10 valsusini stanno portando in 10 città italiane. Invitiamo tutte e tutti a partecipare martedì 18 ottobre a Piazza Umberto I a Bari.

Continueremo e staremo anche a Brindisi il 19 ottobre, seconda tappa del NO TAV TOUR dopo quella barese. Anche la città di Brindisi con Bobo, si è impegnata ad accogliere le valsusine e i valsusini. Resteremo al fianco di Bobo, sindacalista Cobas che la scorsa settimana è stato colpito dall’ingiustizia repressiva per aver dato voce a chi non ha voce.

 

 

Programma NO TAV TOUR  18 ottobre - Piazza Umberto I, Bari

 

Ore 16,00: banchetti informativi e videoproiezione di "Fratelli di Tav".

 

Ore 17,00: dibattito con i NO TAV. Interverranno esponenti della Comunità somala del Ferrhotel e di vari comitati pugliesi per il territorio, l’ambiente e la salute.


Ore 20,30: cena e festa con interventi musicali dei Motacuntu e artisti somali.

 

Programma NO TAV TOUR  19 ottobre – Piazza della Vittoria, Brindisi

 

Dalle ore 18,00 alle ore 21,00: dibattito con i No Tav con la partecipazione di Brindisi Bene Comune ,Confederazione Cobas Brindisi, Emergency di Torre Santa Susanna, Taranto Bene Comune, Confederazione Cobas Taranto, UDU Lecce, Casa dei Popoli Copertino, Confederazione Cobas Lecce, Collettivo Iqbal Masih, Muimmene Leverano, Sinistra Critica, Rifondazione e altre associazioni e movimenti locali.

                     COMUNICATO DI ADESIONE DI BRINDISI BENE COMUNE

Il "No TAV Tour" fa tappa in Piazza Vittoria



Brindisi Bene Comune parteciperà alla tappa Brindisina del “No TAV
Tour” che il 19 ottobre passerà da Brindisi con appuntamento alle
18,00
in Piazza Vittoria.
Dieci Valsusini portano in giro per l'Italia le dieci ragioni per
cui
una intera comunità ha deciso di resistere all'ennesima grande
opera
che non serve a nulla se non per rifinanziare le casse della mafia
e
dei partiti.

Essere NO TAV per noi significa bloccare la casta che oggi ci ha
portato in questa crisi economica, ha riempito questo paese di debiti
e
vuole farceli pagare con una manovra da oltre 50 mld di euro e
vuole
farne altri 22 mld con la sola Tav Torino Lione.
Essere NO TAV significa scommettere sul futuro di questo paese,
lottare per cambiarlo e proporre tante piccole opere utili e
investimenti essenziali per uscire dalla crisi economica.
Le scuole cadono a pezzi, gli ospedali chiudono, i giovani vanno a
studiare e fare ricerca all’estero, i treni pendolari vengono
soppressi
e a Chiomonte in val di Susa per recintare un finto cantiere dove
non
si lavora il governo spende 90000 euro al giorno da più di tre mesi
per
pagare la polizia in trasferta (fonti Sap sindacato polizia) non è
forse ore di dire basta?

Così come è ora di dire basta a Brindisi alle grandi centrali a
carbone che da anni causano danni immensi all'ambiente e alla
salute
dei brindisini, al tentativo di impadronirsi del nostro porto
sequestrandolo con un rigassificatore da parte della LNG , è ora di
dire basta alle torce del petrolchimico che bruciano veleni a pochi
passi dal centro di Brindisi.
Chiediamo come comunità invece di ripartire con un modello di
sviluppo differente, partendo dalle bonifiche che possono generare
occupazione e miglioramenti ambientali, dalla realizzazione di un
ciclo
dei rifiuti che puntando sulla differenziata crei nuovi posti di
lavoro.
Pensiamo insieme ai NO TAV che resistere, rivendicare diritti quali
il lavoro, l'ambiente e la salute non possa essere un problema di
ordine pubblico come avvenuto in Val di Susa e a Brindisi con gli
arresti di Bobo Aprile e i diciotto disoccupati.

Invitiamo tutti a partecipare al NO TAV Tour a Brindisi per
conoscere
le ragioni dei NO TAV e insieme costruire un percorso fatto di
partecipazione e proposte alternative per uscire da una crisi non
provocata da noi e che ci rifiutiamo di pagare.

COMUNICATO STAMPA BRINDISI BENE COMUNE


 
 

 

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