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18 OTTOBRE ALI ORGEN E' LIBERO

 

 Nella giornata di lunedì, 18 ottobre 2010 si è svolta l'udienza per l'estradizione del giovane curdo Ali Orgen. Ricordiamo velocemente questa assurda vicenda. Il 18 agosto, Ali viene arrestato, su richiesta della Magistratura turca, per scontare un residuo di pena che la stessa magistratura aveva condonata. Nel '96 Ali viene fermato dalla polizia turca accusato di terrorismo.

Ali Orgen ha scelto come tanti altri curdi di manifestare e lottare per la liberazione del proprio popolo, il riconoscimento dei suoi diritti e l’indipendenza dallo Stato turco. Per questo, nel novembre di quell'anno è stato arrestato. Dopo tre anni di carcere duro, in cui viene ripetutamente torturato, è condannato a morte, benché non sia mai stato accusato di alcun fatto di sangue. La condanna viene poi tramutata in ergastolo e successivamente in sei anni di reclusione. È un processo farsa, che si svolge senza un avvocato difensore. Al momento della condanna, ad Ali manca da scontare un residuo di pena, ma gli viene abbuonato.

Dal 2003 Ali vive in Italia. Ha scelto di vivere a Taranto, città in cui ha sempre lavorato e in cui ha creato solide e molteplici relazioni sociali. Da un paio d’anni aveva aperto un phone center, il primo della città, per permettere a tutti gli stranieri di chiamare a prezzi modici nei propri paesi. Il centro, ribattezzato “Alicenter”, è diventato un punto di riferimento per tutti i migranti di Taranto e provincia.

                 Nel 2005, in sua assenza, il processo viene riaperto, e in base alla riforma del codice penale turco, viene condannato a scontare quel presunto residuo.
 Contro questo assurdo giuridico gli avvocati difensori di Ali, Arturo Salerni - difensore di molti curdi incappati in casi identici-           e Vincenzo Pulito - l'avvocato che da subitio ne ha preso la difesa-,
 hanno argomentato questa richesta assurda della Turchia riuscendo a far negare l'estradizione e a farlo liberare immediatamente dalla magistratura italiana.
Il "comitato di solidarietà ad Ali Orgen" esulta di fronte a questo risultato ribadendo la posizione che da subito ha sostenuto ovunque, ottenendo questo grandioso risultato! Sottolinea, altresì, che la scarcerazione di Ali è un grande risultato per tutto il popolo curdo, perseguitato da sempre dallo Stato turco.


                                             il "Comitato di solidarietà ad Ali Orgen"                                                          




 

VOGLIAMO Ali Orgen libero - no all'estradizione
sabato 4 settembre
2010  presidio al carcere di Benevento

un report sulla manifestazione inviatoci da Proletari comunisti di taranto

circa 150 compagni hanno partecipato alla manifestazione sotto il carcere di
benevento per la libertà del militante kurdo ali orgen, arrestato a taranto,
contro l'estradizione in turchia, per la libertà di tutti i prigionieri
politici, per la libertà del kurdistan
>la manifestazione è stata sentita e combattiva, compagni si sono susseguiti
al microfono, per denunciare l'operazione repressiva, per informare dello
stato delle cose, per solidarizzare con tutti i detenuti, per sostenere le
ragioni del popolo kurdo
la delegazione più folta è giunta da taranto e dalla puglia, organizzata in
bus dal comitato contro l'estradizione, animato dagli amici e amiche di ali
orgen, ragazzi e ragazze che lo hanno conosciuto e frequentato e che lo
rivogliono tra di loro, presenti confederazione cobas taranto, proletari
comunisti e slai cobas per il sindacato di classe taranto, sinistra critica,
cloro rosso, comitato di quartiere città vecchia e altri tra cui il comitato
iqbal masih di lecce, il centro sociale Depistaggio, compagni di benevento,
compagni del CAU ist orientale di napoli, compagni dei Carc - presente un
parlamentare lucano
la manifestazione si è poi spostata in corteo lungo il perimetro del
carcere, per avvicinarci alla zona della prigione, dove era presumibilmente
chiuso Ali orgen, qui la manifestazione ha visto il susseguirsi di saluti,
musica,particolarmente toccanti quelli delle ragazze amiche di Ali orgen e
in kurdo quelle di altri militanti kurdi presenti - oli orgen azadi,
kurdistan azadi, tutti azadi ! . un compagno e una comapgna di lecce hanno
cantato canzoni di lotte apprezzare e applaudite - la manifestazione si è
conclusa verso le 20.30 con l'impegno di tutti a proseguire in tutte le
forme la lotta
proletari comunisti ha tappezzato il cancello con cartelli in cui era scritto :
la lotta di liberazione non è terrorismo - libertà per ali orgen e per tutti
i rprigionieri politici antimperialisti - no all'estradizione, governo
italiano complice del regime fascista massacratore e torturatore di
turchia - terrorista è lo stato e il regime kurdo genocida del popolo..
segue il volantino diffuso - insieme al manifesto appello per l'unità
nazionale contro la repressione e la creazione del  soccorso rosso
proletario e di massa

proletari comunisti taranto
5 settembre 2010


testo del comunicato diffuso alla manifestazione
L'arresto di Ali 0rgen è una montatura inaccettabile e Ali deve essere
scarcerato !
Regime turco e governo italiano agiscono mano nella mano per schiacciare la
lotta di liberazione del popolo kurdo, i militanti kurdi  che vengono
arrestati, nel nostro paese non hanno commesso nessun reato e vanno tutti
scarcerati e ogni persecuzione poliziesca e giudiziaria nei loro confronti
deve cessare.
'estradizione significa consegnare ai carnefici del regime i loro
oppositori che utilizza un regime carcerario omicida verso i suoi oppositori
e genocida verso il popolo kurdo, un regime che viola i diritti umani e che
deve essere isolato e bandito.
 La lotta di liberazione del popolo kurdo non è terrorismo, terrorista è il
regime turco, sostenitori e fiancheggiatori del terrorismo di stato in
Turchia sono il nostro governo e il nostro stato imperialista che lo
appoggia
Il regime turco fascista-islamico, puntello dell'imperialismo USA-Nato
nell'area
 - nemico del popolo kurdo e oppressore per conto del capitale turco e
internazionale del proletariato e delle masse popolari turche come del
popolo kurdo - va combattuto e occorre solidarietà internazionalista in
Italia e nel mondo verso chi all'interno lo combatte.
Questo regime  può essere rovesciato non con negoziati che lo rafforzano, ma

con la via della guerra di popolo di lunga durata, che unisca la lotta di
liberazione del popolo curdo con la rivoluzione proletaria in Turchia, per
uno stato di nuova democrazia antimperialista in marcia verso il socialismo.
Noi sosteniamo i partiti comunisti marxisti-leninisti-maoisti e le
organizzazioni rivoluzionarie che in Turchia e Kurdistan lottano per questa
strada e per questi obiettivi, per questo siamo contro l'abbandono della

lotta armata in Turchia e nord Kurdistan e la pacificazione, contro ogni
pentimento e dissociazione.

  circolo proletaricomunisti taranto  4 settembre 2010


 

le adesioni e partecipazioni

Per chi abita in zona Taranto-puglia vi preanunciamo che partirà da Taranto un pullman. Per chi è interessato ci contattasse. Un abbraccio a tutte/i Salvatore Stasi   per i COBAS


Proletari comunisti fa appello a sostenere questa campagna e questa
manifestazione  ( per Proletari Comunisti)

APPELLO TRASMESSO DA RADIOPOLARE SALENTO

Amici, persone che lo conoscono, associazioni, sindacati, partiti,  singoli cittadini, nonché la redazione di “RadioPopolare Salento/PopolareNetwork” si stanno mobilitando per solidarizzare con Alì Orgen, il ragazzo curdo arrestato dalla Questura di Taranto su mandato di un tribunale Turco il 18 agosto scorso, che adesso rischia l’estradizione nell’inferno delle prigioni della Turchia. Già nella giornata di mercoledì 25 è partito il volantinaggio per le strade della città, nei prossimi giorni ci sarà un presidio nel centro di Taranto.                 

Questo è il testo del  comunicato del Comitato di Solidarietà a cui va aggiunta l’enorme adesione, oltre 500 contatti in quattro giorni, al gruppo creato in internet sul social network Facebook, oltre a un “sito internet bloghttp://comitatodisolidarietadaliorgen.blogspot.com/

 

Ali Orgen libero - No all’estradizione

Non si può capire l’arresto e la richiesta di estradizione di Ali Orgen se non parliamo del Kurdistan, un paese negato che invece ha un suo popolo, suoi confini, una sua lingua, una sua cultura. Un paese di quaranta milioni di persone che ha subìto e subisce il genocidio perpetrato da quegli stati che, come la Turchia, ma anche l’Iran, l’Iraq e la Siria, ne occupano le terre e ne vogliono distruggere la storia. Ali Orgen è di Bismil.Quotidianamente la Turchia, paese occupante, incarcera, tortura, ammazza, usa armi chimiche, reprime tutti i curdi che lottano per l’indipendenza e per la creazione di una società nuova. Per il solo fatto di parlare il curdo, si rischia la prigione. Ogni formazione politica curda è bandita. Del resto, Amnesty International e altre “ong”, giuristi democratici, parlamentari di tutto il mondo, hanno denunciato e denunciano ripetutamente questo sistema repressivo turco nei confronti dei curdi. Ali Orgen ha scelto come tanti altri curdi di manifestare e lottare per la liberazione del proprio popolo, il riconoscimento dei suoi diritti e l’indipendenza dallo Stato turco. Per questo, nel novembre del ’96 è stato arrestato. Dopo tre anni di carcere duro, in cui è ripetutamente torturato, è condannato a morte, benché non sia mai stato accusato di alcun fatto di sangue. La condanna è poi tramutata in ergastolo e poi in sei anni di reclusione. È un processo farsa, che si svolge senza un avvocato difensore. Al momento della condanna, ad Ali manca da scontare un residuo di pena, ma gli è abbuonato. Dal 2003 Ali vive in Italia. Ha scelto di vivere a Taranto, città in cui ha sempre lavorato e in cui ha creato solide e molteplici relazioni sociali. Da un paio d’anni aveva aperto un phone center, il primo della città, per permettere a tutti gli stranieri di chiamare a prezzi modici nei propri paesi. Il centro, ribattezzato “Alicenter”, è diventato un punto di riferimento per tutti i migranti di Taranto e provincia. Nel 2005, in sua assenza, il processo è riaperto, e in base alla riforma del codice penale turco, è condannato a scontare quel presunto residuo. Quando quest’anno richiede un nuovo passaporto turco per rinnovare il permesso di soggiorno, per tutta risposta insieme al diniego arriva la richiesta di estradizione. La mattina del 18 agosto Ali è arrestato. Su di lui pende una richiesta di estradizione totalmente ingiustificata. Ali rischia di finire nelle carceri turche, in cui perdurano le torture, in cui i curdi sono detenuti in condizioni disumane e spesso vengono uccisi. Questo è Ali Orgen. Non quello dipinto come un “terrorista” dai mass media imbeccati dalle note dell’Interpol e dell’Ucigos, silenziosi complici, insieme al governo italiano, del sistema repressivo turco. Per ulteriore chiarezza ribadiamo che Ali Orgen non è affatto coinvolto nell’inchiesta sul cosiddetto “terrorismo curdo” in Italia, che peraltro si è conclusa in un nulla di fatto, né su questo si basa la sua richiesta di estradizione. Negli anni novanta Ali è stato vittima di un processo ingiusto. Oggi è vittima di un’ingiusta richiesta di estradizione che si basa sull’assurda applicazione di una nuova legge liberticida. Per questi motivi è nato il Comitato di Solidarietà ad Ali Orgen. Questo comitato porrà in essere una serie d’iniziative pubbliche per la sua scarcerazione e invita i singoli cittadini e tutte le organizzazioni che sostengono i diritti umani e i diritti dei popoli ad attivarsi per sostenere questa causa e per impedire l’estradizione.

Su questa vicenda “RadioPopolare Salento/PopolareNetwork” ha realizzato uno “speciale” che può essere ascoltato e “scaricato” dal sito www.radiopopolaresalento.it.RadioPopolare Salento/PopolareNetwork” può, inoltre, essere ascoltata sui 93.5 mhz (Lecce) e sui 107.3 mhz (Taranto).

 

 

 

 

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