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Bari 12 marzo 2011 Acqua Bene Comune

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        Brindisi Venerdi 18 marzo 2011 sitin per i referendum dell'acqua 

Venerdì avviamo la campagna referendaria con la prima uscita: Sit-in in Piazza Prefettura

Per l'acqua pubblica e contro il nucleare.



Partecipiamo tutti al presidio organizzato dal  Comitato Referendario provinciale di Brindisi 2 Sì per l'Acqua Bene Comune” e dal Comitato Referendario provinciale di Brindisi 1 Sì contro il Nucleare”

Venerdì 18 MARZO 2011 dalle ore 16.30 alle ore 18.00


PRESIDIO DEI COMITATI REFERENDARI PROVINCIALI DI BRINDISI PER L’ACQUA PUBBLICA E CONTRO IL NUCLEARE DINANZI LA PREFETTURA DI BRINDISI IN PIAZZA SANTA TERESA, PER RICHIEDERE AL PREFETTO, QUALE ORGANO TERRITORIALE DEL GOVERNO, L'ACCORPAMENTO DEL REFERENDUM CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA CON LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 15 E 16 MAGGIO.

L’ACCORPAMENTO OLTRE A FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA CONSENTIREBBE RISPARMI PER 400 MILIONI DI EURO

 REPORT  E FOTO SU MANIFESTAZIONE A BARI DEL 12 MARZO PER L'ACQUA PUBBLICA E A SOSTEGNO DEL SI AL REFERENDUM

 

 

In migliaia sono stati oggi a sfilare per le vie del centro di Bari, sotto le insegne delle associazioni che in Puglia si battono a tutela dei beni comuni, salute, ambiente, istruzione, ai quali si sono unite folte delegazioni provenienti da altre regioni ed in particolar modo dalla Sicilia. Ad essi si sono uniti partiti e gruppi politici, ma anche tanti cittadini e moltissimi giovani degli istituti medi superiori e universitari di Bari che  su tale tema  hanno incominciato a portare avanti una accurata opera di sensibilizzazione tra i loro coetanei.

La loro presenza e il loro entusiasmo ha contagiato tutti diffondendo una ventata di ottimismo sulla possibilità di vincere il referendum e contrastare il perenne attacco ai diritti e libertà costituzionale che proviene quotidianamente dal governo di centrodestra di Berlusconi.

Alla testa del corteo i gonfaloni e i sindaci sensibili al tema dell'acqua pubblica.

Presenti tra gli altri la delegazione dello storico comitato di Aprilia che ha iniziato la battaglia contro la privatizzazione dell’acqua, il comitato antinucleare di Maruggio ( Ta),i lavoratori dell’Acquedotto Pugliese,il Forum dei beni comuni, i COBAS  delle province pugliesi e della Sicilia, il Comitato cittadino Fibronit di Bari, la Federazione Amici della Bicicletta ( FIAB) di Lecce e Brindisi, Medicina democratica, Emergency  , il comitato referendario di Laterza, il Comitato pugliese acqua Bene comune,il comitato prosaline di Margherita di Savoia,il comitato referendario di Taranto, gli studenti del liceo Amaldini, la Rete della Conoscenza , i ragazzi dell’UDS  e dell’UDU,  e poi le bandiere dei partiti della sinistra, con una forte presenza di Rifondazione Comunista.

A nome del Comitato Nazionale referendario era presente Vincenzo Miliucci.

Molto gradita è stata la presenza tra i tanti cittadini comuni Don Angelo Cassano che in questi mesi ha messo a disposizioni i locali della sua parrocchia agli incontri preparatori dei comitati pugliesi e che hanno permesso la riuscita di questa manifestazione.

La presenza dello striscione dell’ANPI ( Associazione nazionale partigiani d’Italia) comitato provinciale di Brindisi,  ha  testimoniato come, sia a livello nazionale che a livello regionale i comitati provinciali dell’ANPI aderiscono e partecipano in prima persona alla battaglia referendaria per l’acqua pubblica.

Il corteo ha concluso il suo percorso con un’assemblea sit-in sotto la sede dell’Acquedotto Pugliese con numerosi interventi dei rappresentati delle associazioni partecipanti che oltre a ribadire l’importanza della battaglia per l’acqua  pubblica  fondamentale e legante con le tante battaglie territoriali .

Molto applaudito è stato l’intervento del rappresentante del comitato di Aprilia che  ha chiesto alla giunta Vendola  un atto di coraggio per licenziare una legge regionale che sancisca in maniera chiara e definitiva l’impossibilità di privatizzare questo bene comune.

 

La redazione di Pugliantagonista.it

Brindisi 12 marzo 2011

LE FOTO

 

 I gonfaloni  in testa al corteo

Vincenzo Miliucci del Comitato Referendario Nazionale

              Don Angelo Cassano (in secondo piano a sinistra)

il comitato di Aprilia

il forum siciliano

il forum beni comuni Puglia

il rappresentante del comitato di Aprilia

 12 Marzo 2011

manifestazione nazionale a Bari

 

ACQUA PUBBLICA SI VOTA

SI per votare la legge per la ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese

SI per sostenere il referendum sull’acqua bene comune

SI per fermare il nucleare

 

PER LA DIFESA DEI BENI COMUNI

per bloccare gli inceneritori e lo scempio del territorio

 per arrestare la privatizzazione del SAPERE e della CONOSCENZA

 

 

In Italia, e in Europa, negli ultimi 15 anni le politiche liberiste dei governi che si sono susseguiti, indipendentemente dal loro colore, hanno portato ad una vera e propria privatizzazione dei beni comuni, compresa l’acqua. L’ultima fase, in senso cronologico, di questo processo è rappresentata dalla famigerata Legge Ronchi, che sancisce l’obbligo di far entrare, almeno per il 40% dell’azionariato, soggetti privati nella gestione dei servizi idrici integrati.

 

Il referendum promosso dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua è lo strumento costituzionale di cui disponiamo per abrogare la legge Ronchi e avviare, successivamente, un percorso che porti alla effettiva ripubblicizzazione del servizio idrico integrato. A tale riguardo è fondamentale trasformare la forma giuridica da Società per Azioni (finalizzate all’interesse degli azionisti e aventi per legge l’obiettivo di produrre un utile) a Soggetti di Diritto Pubblico (che hanno per legge l’obiettivo del pareggio in bilancio e di servire l’interesse generale).

 

In Puglia, l’acquedotto è una SpA (AQP Spa) a totale capitale pubblico (la Regione Puglia, cioè, ne detiene il 100% delle azioni). Questo comporta una schizofrenia per la quale l’AQP, per quanto di proprietà pubblica, è gestito secondo il diritto privato, e il rischio costante che una parte delle azioni venga venduta ai privati. Rischio che si è corso il 25 febbraio del 2009, quando in consiglio regionale, l’allora capogruppo del PD, Antonio Maniglio, presentò una mozione per vendere una parte delle azioni ai privati. Per fortuna, tale mozione venne ritirata soprattutto grazie alla forte e costante mobilitazione dei Movimenti per l’acqua e, più in generale, della cittadinanza.

 

Nel giugno del 2009, dopo due anni di silenzio del Governo alle richieste di incontro, il Comitato Pugliese Acqua Bene Comune, il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e la Regione Puglia avviarono, attraverso la nascita di un tavolo tecnico, l’iter che ha portato all’elaborazione, nel dicembre 2009, del disegno di legge per la ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese. Il presidente della Regione e l’Assessore Amati si impegnarono a portare il DDL in Consiglio prima della fine del primo mandato della Giunta Vendola, cosa che però non avvenne. In compenso, Nichi Vendola costruì la campagna elettorale per la sua rielezione alla presidenza della Regione proprio sul tema “acqua pubblica”, impegnandosi a nome della sua coalizione a trasformare il DDL in Legge entro i primi 100 giorni del suo nuovo Governo. Nichi Vendola e la sua coalizione sono stati rieletti a marzo del 2010 e oggi, a oltre un anno da quel giorno, il ddl per ripubblicizzare l’Aqp giace ancora nelle commissioni competenti. E purtroppo non è tutto: la maggioranza ha, infatti, partorito degli emendamenti che, se approvati, stravolgeranno il ddl originario, mettendo a rischio soprattutto la trasparenza, il principio di partecipazione nella gestione degli enti locali, e il quantitativo minimo vitale di acqua garantito ad ogni cittadino.

L’acqua, tuttavia, è solo la punta dell’iceberg della privatizzazione dei beni comuni promossa dalle politiche liberiste degli ultimi decenni che hanno prodotto impoverimento di larga parte delle popolazioni e dei territori, arricchendo solo piccoli gruppi finanziari con una drastica riduzione dei diritti conquistati, determinando la drammatica crisi economica, sociale, ecologica e di democrazia nella quale siamo tuttora immersi.

 

 

Per questo, la manifestazione di sabato 12 marzo

avrà ad oggetto non solo

la richiesta di portare in Consiglio il DDL sulla ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese

(nella sua versione originaria, senza emendamenti)

 

ma anche la contrarietà

alle politiche di privatizzazione dei saperi, della conoscenza, del territorio

e, dunque, al nucleare, agli inceneritori, alle discariche

 

e l’avvio di un percorso comune

per la riappropriazione sociale di tutti i beni comuni

e la realizzazione di un modello di gestione trasparente, pubblico e partecipativo,

per la realizzazione di una politica non imposta dall'alto e subita dai territori

ma partecipata e organizzata dal basso

 

Per questo motivo questa manifestazione è costruita

con gli studenti medi e universitari e con tutti i comitati e gruppi territoriali

in difesa dei beni comuni

 

e si rivolge

a tutte le donne e a tutti gli uomini di questa regione

affinché esprimano la loro voce.

 

 

UN’ALTRA ITALIA E' POSSIBILE.

QUI ED ORA.

 

 

Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” – Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

Studenti per l’Acqua

seguono le firme delle altre realtà …........

 

Sostengono:

firme delle forze politiche partitiche

 

 

 

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