ARCHIVIO STORICO BENEDETTO PETRONE | LECCE E I MOVIMENTI |
CULTURA E MUSICA
PINO ZIMBA
Il tredici febbraio di quest’anno(2008) il Salento è rimasto orfano prematuramente di uno di quei suoi meravigliosi artisti che si sono impegnati nel recupero delle tradizioni etno-musicali del nostro territorio;PINO ZIMBA.
Vogliamo augurarci che in questo momento il suo tamburello stia suonando con lo stesso ardore presso un pubblico più vasto e sensibile di quello che, affollando le piazze della Notte della Taranta, ha fatto di questo evento sempre più un fatto commerciale e non il rincontrarsi autentico di uomini e donne coscienti dell’espropriazione radicale a cui la cosiddetta globalizzazione ci impone.
Per ricordarlo utilizzeremo il contributo in rete reperito sul sito di TARANTULARUBRA E DI WIKIPEDIA e dello stesso sito di PINO a lui intestato http://www.pinozimba.it/ e che ora è curato dalla famiglia e gli amici.
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http://www.tarantularubra.it/musica/recensioni/zoe.htm
Nel 1993 il Salento ha
dato vita ad un nuovo gruppo: Officina Zoè, nato per volontà di Edoardo
Winspeare, Lamberto Probo e Pino Zimba.
Dalle centinaia di feste organizzate da Edoardo e Lamberto per comunicare a
quanta più gente possibile quanto fosse significativo vivere ed amare con la
pizzica, sono nati due grandi films ed un suggestivo gruppo musicale.
I films, "Pizzicata" e "Sangue vivo", sono l’egregia messa in scena della realtà salentina in due epoche differenti del ‘900, con tutto l’amore che un salentino quale Edoardo può convogliare nell’obiettivo della macchina da presa.
Di portata sicuramente
pari sarà il carico energetico ed emotivo degli Zoè.
Il loro secondo disco, "Sangue vivo", è l’espressione di un coerente precorso di
crescita musicale che magicamente saprà proporre contaminazioni mediterranee e
sentimenti nostrani.
C’è la frenesia, il dramma, il grande dramma della povertà, della
disoccupazione, ma allo stesso tempo la forte possibilità di urlare, gridare,
ballare e gioire, svelare la enorme capacità che hanno i salentini di sorridere
alla vita anche quando essa si rivela loro spietata.
Battere, battere forte i tamburi per comunicare la rabbia, il dolore. Non importa se dalle loro mani sgorgherà il sangue per quanto si suonerà… è sangue vivo, è amore, è energia, è vita che viene trasmessa.
E quanto più numerosi sono i tamburi meglio sarà: meglio ci si guarda, ci si intende. Lo dice il volto generosamente sorridente di Zimba e lo sguardo ipnotico di Lamberto quando dal palco affascinano gli astanti, trasportati dalle voci di Cinzia e Raffaella, voci lontane, voci tenaci, sincere, sempre in coro, sempre unite. Come tipico dei salentini è l’unirsi, l’essere solidali, in comunione. Le stesse voci saranno il loggione da cui si osserverà l’inconscio, gli archetipi, le simbologie più vicine e meno note
Un organetto rocambolesco ed intrigante ed una chitarra sorniona rievocheranno le atmosfere di sfida proprie della danza delle spade. Ma la grande magia si riproporrà come sempre nei tempi e negli stilemi della pizzica: ci sarà l’ipnosi della nenia che per gradi in condurrà in un crescendo alla trance con un irresistibile trasporto nella danza: la danza catartica, liberatoria.
DA WIKIPEDIA
CHI ERA PINO ZIMBA
http://it.wikipedia.org/wiki/Pino_Zimba
Pino Zimba, pseudonimo di Giuseppe Mighali (Aradeo, 1952 – 13 febbraio 2008), è stato un musicista e attore italiano.
Tra i personaggi più popolari e apprezzati della tradizione popolare salentina della pizzica-tarantata, era un tamburellista di tradizione ed innovazione, voce ed animatore della pizzica. Ha collaborato anche a numerose edizioni della Notte della Taranta a Melpignano, nella Grecìa Salentina.
Nato in una famiglia contadina da sempre vicina alla musica di tradizione (il padre Francesco Mighali, "morsicato" dalla taranta, era anch'egli un tamburellista), ha potuto attingere direttamente dalla memoria viva della pizzica tecniche, parole, ritmica, movenze e visioni del mondo di una cultura ancestrale.
Protagonista ed ispiratore del film Sangue vivo di Edoardo Winspeare (2000), che racconta in molti tratti episodi della sua vera vita, assieme agli altri componenti del gruppo Officina Zoè ha oltrepassato i confini del Salento e della stessa musica popolare italiana, raggiungendo una notorietà internazionale.
È già del 1996 la partecipazione all'opera prima di Edoardo Winspeare, La Pizzicata. Nel 2003 è ne Il Miracolo il malato in fin di vita salvato dal giovane protagonista. In uscita infine nell'aprile 2008 I Galantuomini, in cui interpreta la parte di un commercialista e collabora alla colonna sonora.
Nel 2005 partecipa a "Craj - Domani" di Davide Marengo, film documentario sulla musica popolare pugliese con Teresa De Sio, Giovanni Lindo Ferretti, i Cantori di Carpino, Uccio Aloisi e Matteo Salvatore.
Nel 2006 pubblica per Kurumuny edizioni, ZIMBA - voci, suoni, ritmi di Aradeo, libro con allegato un Cd contenente 23 canti registrati fra il 1976 ed il 1978, che raccoglie la storia della famiglia Zimba.
Maestro del ritmo nell'uso del tamburo, gli si devono molte innovazioni nell'articolazione delle terzine. Trascinante animatore di concerti e serate, ha raccolto ed unificato nel suo pubblico anime diverse per generazione, radici culturali e geografiche. Particolare la sua attenzione verso i giovani, manifestatasi costantemente con la disponibilità ad insegnare, confrontare, sperimentare insieme, tecniche e tonalità.
Negli ultimi anni ha riunito i suoi figli ed alcuni giovanissimi musicisti nel gruppo Zimbaria