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Le cortine fumogene e gli insulti
dell’ingegner Battistini


L’ennesima campagna persuasiva della Brindisi LNG, rivolta ad accreditare
come “cosa buona e giusta” il rigassificatore, si sta sviluppando secondo i
riti che avevamo previsto ed indicato. La società espone le sue ragioni ad
ascoltatori che esplicitamente le rigettano o che si limitano ad ascoltarle.
Ne è prova il fatto che l’esito degli incontri viene reso noto con
comunicati diffusi ad opera dalla Brindisi LNG e secondo la sua strumentale
interpretazione. Avevamo affermato e ribadiamo che la LNG non si è mai
dimostrata aperta a mettere in discussione il “dogma” della realizzazione
del rigassificatore a Capobianco e questa sua posizione impedisce che i
cosiddetti incontri possano avere esiti di qualche apprezzabile novità.

L’amministratore delegato della Brindisi LNG ha di recente dichiarato che
gli ambientalisti si sono rifiutati «di confrontarsi sul merito del progetto
del rigassificatore». L’ing. Battistini ha omesso però di fornire in merito
una corretta e completa informazione. Lo facciamo allora noi ricordando che
per verificare le reali finalità dei proposti incontri avevamo pubblicamente
rivolto alla società le seguenti domande alle quali l’ing Battistini, più
volte sollecitato, non ha ritenuto di fornire alcuna risposta ed è facile
intuirne i motivi:

1. ai proposti incontri la Brindisi LNG intendeva presentarsi aperta
anche alla ipotesi di rinunciare alla realizzazione del progettato impianto,
considerato come intoccabile presupposto di ogni approccio, o solo con
l’intenzione di illustrare i pretesi vantaggi del rigassificatore?
2. come mai l’ing. Battistini non ha mai avuto niente da dire
sull’accusa che la Magistratura ha mosso alla sua società di avere commesso,
come si legge negli atti del noto procedimento penale, un «illecito
amministrativo per non avere adottato modelli di organizzazione idonei a
prevenire» alcuni reati commessi «da persone che rivestivano, all’epoca
della commissione dei fatti, funzioni di rappresentanza» e di dirigenza
traendo dalla loro condotta «un profitto di rilevante entità, consistito
nell’ottenimento dell’autorizzazione ministeriale alla realizzazione e
all’esercizio di un rigassificatore in Brindisi e nel rilascio da parte
della locale Autorità Portuale della concessione demaniale»?

Non è poi assolutamente vero che la comunità brindisina «nelle sue
espressioni più rilevanti ha mostrato di condividere le potenzialità del
progetto». È vero il contrario e cioè che la nostra comunità, nelle sue
espressioni istituzionali più democraticamente rappresentative (Comune e
Provincia) e nelle sue componenti culturali e sociali più significative si è
in mille modi pronunciata e continua a pronunciarsi contro il progetto.

Respingiamo infine come provocatorio ed offensivo il riferimento dell’ing.
Battistini alle «frange scomposte del partito del no» e lo invitiamo a

meditare sulla “compostezza” sua e di diversi rappresentanti della Brindisi
LNG per come emerge dai comportamenti della società improntati ad una
cultura colonialistica e dai resoconti sulle risultanze delle indagini
penali.

Brindisi, 24 maggio 2008

Italia Nostra, Legambiente, WWF, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”,
Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e
sviluppo, Medicina Democratica, Lipu, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e
della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato
Brindisi Porta d’Oriente