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Appello per la Manifestazione di Genova

225 anni di carcere e due milioni e mezzo di euro di risarcimento per danno all’immagine dello Stato sono le richieste dei PM nei confronti dei 25 manifestanti sotto processo per i fatti legati al G8 del 2001, accusati di devastazione e saccheggio.

Tornare a Genova  in questo momento si rende necessario: perche’ la solidarieta’ attiva espressa fin’ora evidentemente e’ risultata insufficiente nelle sue articolazioni di mobilitazione e di consenso, perche’ tantissimi anni di carcere sottrarranno alla liberta’ 25 delle migliaia di persone presenti a Genova, usandole come puro capro espiatorio; perche’ il processo per l’omicidio di Carlo Giuliani si e’ concluso con l’archiviazione mentre i vari procedimenti relativi alla scuola Diaz e alla caserma di Bolzaneto marciano, in completa rilassatezza, verso le prescrizioni; per non dimenticarci degli altri manifestanti impegnati nelle aule dei tribunali di tutta Italia… condannare a pene severe diventera’ la normalita’  per le giurie e creerà l'abitudine ad identificare nelle lotte sociali oscene visioni di mali assoluti, scorporandole dai contesti in cui si muovono.

Tornare a Genova il 17 Novembre  sarà ricontestualizzare quello che nelle giornate del luglio 2001 fu un grande passaggio, un teatro all'aperto, dove in scena apparvero trecentomila persone, convenute da ambiti molto diversi, che insieme sfidarono apertamente il processo (speriamo non irreversibile) di auto-annullamento del genere umano e del pianeta che lo ospita, mentre i governanti delle "grandi potenze mondiali" che  provocavano e provocano la vera devastazione e il vero saccheggio si circondavano di un imponente spiegamento di mezzi e uomini in funzione repressiva. Quest’ultimi esercitarono con puntiglio e disinvoltura nelle camere di tortura a Bolzaneto, nell'assalto alla scuola Diaz e nell'omicidio di Carlo Giuliani, la ferocia scientifica  contro tutto quel movimento che si mosse contro precarietà, emarginazione, malaffare e contrazione dello stato sociale, distruzione ambientale e designazione di migliaia di vittime innocenti, barattate per nuovi assetti geo-strategici e ruoli commerciali da ripartire.

L'enorme esproprio di democrazia che è la globalizzazione liberista garantisce al governo italiano l'impunità per la mattanza genovese. Proprio in quelle giornate lo stato ospitante respinge con assoluta risolutezza e durezza quel movimento eterogeneo che sostiene un mondo fuori dal modello capitalista; ne disarticola le forze, lo comprime e lo divide, ne usa le arretratezze e lo carcerizza. Insomma si da’ garanzie esecutive di consegne tutt’altro che democratiche.   

Parliamo dello schiacciamento dei diritti, anche di quelli più elementari, che in piazza e nelle aule preposte sistematicamente incontrano una risposta violenta, negligente e collusiva: lavoratori picchiati, precettati, licenziati; immigr ati espulsi; tifosi di calcio settimanalmente schedati ad uno ad uno; consumatori di droghe leggere e tossicodipendenti incarcerati. Muovendoci in questo quadro sarebbe stupido non accorgersi come questa categoria sociale repressa sia diventata così grande grazie alla ricerca sistematica di eccezioni da spacciare per norma. È l'agibilità politica l'obiettivo reale che si vuole  minare, comprimere e sorvegliare in maniera attenta e scrupolosa.
Il 17 NOVEMBRE muoviamo tutti verso Genova  con lo stesso spirito che guido’  le mobilitazioni di quegli anni, riaffermando la verita’, la giustezza delle cose dette e confermate tragicamente in seguito, e partecipando a questo appuntamento come parte integrante di un percorso che ha prodotto enormi mobilitazioni contro la guerra e in difesa dell'ambiente, per la trasformazione della società, nel rispetto de lle diversità sociali e culturali presenti in essa. Considerando stavolta attentamente il metodo che vede  storie profondamente diverse armonizzarsi e fondersi nelle grandi lotte ambientali che si vanno affermando in questi ultimi anni in difesa dei territori, sviluppandone la potenzialità per impegnarlo su nuove tematiche e proteggendolo da qualsiasi fuorviante autoreferenzialità.


L'espressione della solidarietà concreta nei confronti dei 25 non è altro che l'ennesimo pezzo di responsabilità collettiva nella difesa dell'agibilità politica, e logicamente della libertà individuale, di ciascuno di noi.


 

Appuntamento a Genova: Manifestazione Sabato 17 novembre 2007

Per informazioni riguardanti il viaggio:

comitato.di.quartiere@email.it

tel: 099 4716012
Peppe: 3928613690 oppure 
3895873684