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Osservatorio sui Balcani di Brindisi
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ANNUARIO


MEMORIA

 Pagine annuario: 2002/4

IL NEWROZ CURDO A MESAGNE- BRINDISI

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2002

naveturca

 



Mesagne 20 marzo 2002.

Le foto di venti anni fa  dei  festeggiamenti

 del Newroz, il Capodanno Curdo insieme alle

famiglie dei Curdi

ospiti del circuito di accoglienza  brindisino.

Festeggiamenti organizzati dai compagni antagonisti mesagnesi , dai

COBAS  Brindisi ,dalla RETE ANTIRAZZISTA PUGLIESE  e altre

 associazioni attive nella solidarietà ai curdi, palestinesi,   e a tutti i

 migranti, ma anche in prima linea nelle lotte per i diritti di genere,

 per la difesa della sanità pubblica e che erano cresciute con

 l’esperienza dei Socialforum e poi mobilitatesi contro le “guerre

 umanitarie “ a comando USA. Cito a mente solo alcuni:  Gianluca

Nigro, Bobo Aprile,  Andrea Tenore,   e gli altri ANDREA, Rosa,

Lia, Angelo, Massimo,  Marika , Stefano, Maria, Carlone Moccia

 &C, ecc. Insieme a noi anche Krenar Xhavara, il portavoce del

 comitato dei superstiti e

familiari vittime albanesi  della nave Kater I Rades.

Riservandomi di riportare più accuratamente i nomi delle

 associazioni presenti, ( mi scuso  per non averli citati)

 quell’iniziativa rimarrà sempre nei nostri cuori anche con un po’ di

 tristezza poiché fu anche il momento di saluto dei curdi e curde ,

ospitati a Brindisi, che di lì a poco si trasferirono al Nord presso

 parenti e amici.

VIVA IL NEWROZ

Antonio Camuso (Archivio Storico Benedetto Petrone)

Brindisi 20 marzo 2022, venti anni dopo…

 

i compagni curdi con le loro famiglie al corteo NO alla Guerra a Taranto del gennaio 2002, reggendo lo striscione che inneggia a OCALAN

Newroz, capodanno di libertà

Con l’entrata della primavera si festeggia il Newroz per ricordare la vittoria degli oppressi sugli oppressori. La leggenda narra infatti che un re-orco rende il popolo in schiavitù e miseria senza mai saziarsi della sua brama di ricchezza e potere. Un giorno infausto, il re pretende dai suoi sudditi i loro figli per cibarsene.

Kawa, un umile fabbro del villaggio, è padre di un bambino che viene rapito dalle guardie per fare da banchetto alla tavola del re.
Kawa si ribella al triste destino di suo figlio e decide di partire alla volta del castello in cerca del tiranno per ucciderlo.

Il popolo tutto allora si rianima e trova il coraggio di reagire. Il castello viene bruciato con il re dentro, il fuoco ha ridato la vita e la libertà. Il popolo è finalmente libero dalla tirannia.

In onore di Kawa e della libertà ogni anno i curdi festeggiano il Newroz. Si mangia, si beve, si balla intorno al fuoco, come tutte le feste all’origine del mondo, nella speranza che questo popolo possa vincere ancora sulla tirannia.

  

 pagina a cura dell'Archivio Storico Benedetto Petrone

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