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NIZIATIVA IN SOLIDARIETA' DEI PRIGIONIERI POLITICI IN TURCHIA E PER FERMARE L'ESTRADIZIONE DALL'ITALIA VERSO LE PRIGIONI TURCHE DI DUE OPPOSITORI TURCHI RECLUSI IN SARDEGNA SU MANDATO TURCO

                                                 IL COMUNICATO

 

 

Per i Diritti del Popolo Curdo

Contro la Richiesta di Estradizione

Dei Turchi Detenuti nelle Carceri Italiane

La Turchia continua la sua guerra contro la minoranza Curda, non riconoscendone i suoi diritti e provocando più di 30.000 morti negli ultimi dieci anni con le sue rappresaglie anche in territorio iracheno.

Da pochi giorni il Parlamento Turco ha approvato una risoluzione con cui si autorizza l’Esercito Turco ad invadere il Kurdistan iracheno, ricco di petrolio, incamminandosi anch’esso in quella guerra infinita e permanente che in nome di una lotta al terrorismo massacra popolazioni inermi in tutto il medio oriente per impossessarsi delle riserve petrolifere.

Denunciamo lo Strabismo del Governo Prodi che partecipa all’embargo che sta affamando il popolo Palestinese e promuove affari in Turchia.

Chiediamo che vengano immediatamente sospese le forniture militari alla Turchia, 220 milioni di euro negli ultimi cinque anni.

Chiediamo, in accordo alla legge 185 del 1990 che vieta l’esportazione di armi italiane in paesi in stato di conflitto,  l’immediata sospensione della fornitura alla Turchia di 51 elicotteri militari A129 della Augusta Westland per un valore di 1,2 mld euro.

Chiediamo inoltre al Governo Italiano che venga respinta la richiesta di estradizione chiesta dalla Turchia per Er Avni, un cittadino di origine turca di trentasei anni che si trova agli arresti nel carcere di Nuoro “Badu e Carros” da circa due anni, incarcerato durante la cosiddetta operazione 1 aprile insieme a Zeynep Kilic e condannati rispettivamente a 7 e 5 anni grazie alle modifiche delle Leggi attuate dopo l’attentato dell’11 settembre .

Concedere l’estradizione in un paese come la Turchia, più volte denunciato  da organizzazioni internazionali come Amnesty International e la Corte Europea per violazione sui  diritti dell’uomo  per i trattamenti disumani e degradanti cui sono sottoposti i detenuti, in particolare quelli politici, significherebbe condannare alla tortura e probabilmente a morte Er Avni e Zeynep Kilic.

 Comitato Via le Truppe – Contro ogni Guerra Brindisi

BRINDISI 1 DICEMBRE 2007